19 December, 2025
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Prima una verifica programmatica basata su un dossier di 16 pagine che racchiudono la cronologia delle cose fatte nei primi tre anni abbondanti di legislatura e gli interventi legislativi da affrontare subito (vedi la legge sulla semplificazione e Agenzia sarda delle Entrate), ed entro l’anno in corso (la riforma rete ospedaliera e legge urbanistica), e quelli da impostare nel 2017; poi, il rimpasto.

E’ questa la proposta avanzata agli alleati dal presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, nel corso del vertice di maggioranza svoltosi ieri. All’incontro hanno partecipato delegazioni di tutte le forze che sostengono la Giunta. Il capogruppo Pietro Cocco, Piero Comandini e il senatore Silvio Lai per il Partito Democratico; il senatore Luciano Uras, il segretario regionale e consigliere regionale Luca Pizzuto e il consigliere regionale Daniele Cocco per Sinistra Ecologia Libertà; il presidente Gesuino Muledda e il consigliere regionale Paolo Zedda per i Rossomori; il segretario regionale Nicola Selloni per il Centro Democratico; il consigliere regionale Raimondo Perra per il Partito Socialista Italiano; il segretario provinciale di Nuoro Giorgio Fresu e i consiglieri regionali Antonio Gaia, Giovanni Satta e Pierfranco Zanchetta per l’Upc; il consigliere regionale Fabrizio Anedda per Sinistra Sarda; il segretario nazionale Franciscu Sedda e i consiglieri regionali Gianfranco Congiu e Augusto Cherchi per il Partito dei Sardi

Cocco-Pigliaru copia

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Maria Grazia Piras A copia

La V commissione Attività produttive, presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd) ha approvato il Piano sulla competitività delle imprese, finanziato con i fondi europei del ciclo 2014-2020. «Si tratta di un piano che prevede un mix di interventi – ha dichiarato l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – nel quale abbiamo inserito anche le Associazioni di categoria, i Consorzi di tutela e le Camere di Commercio per favorire azioni di sistema in grado di stimolare le aziende a misurarsi con i mercati attraverso forme di partecipazione nuove e più solide».

«Siamo arrivati a questa scelta – ha aggiunto l’assessore – anche ascoltando le aziende che hanno fatto esperienze più significative soprattutto all’estero, posizionandosi sui mercati dopo uno studio accurato dei sistemi giuridici locali, delle abitudini e delle vocazioni delle specifiche realtà.»

L’assessore Piras ha poi fatto il punto sui bandi fin qui proposti al mondo produttivo sottolineando sia la buona partecipazione delle imprese in termini di qualità dei progetti ed utilizzo delle risorse disponibili che la capacità di cogliere opportunità nuove, anche in termini di formazione manageriale.

Nel corso del dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Fabrizio Anedda (Misto), Piero Comandini (Pd), Luigi Crisponi (Riformatori) e Antonio Gaia (Cps).

Il presidente della commissione Luigi Lotto, nelle conclusioni, ha sottolineato fra l’altro l’importanza strategica della nuova programmazione «in una Regione come la Sardegna che manifesta ancora una propensione insufficiente allo sviluppo delle reti di impresa». «Abbiamo messo in moto un processo di cambiamento – ha concluso – che punta sul protagonismo delle imprese ma richiederà tempo per realizzarsi in modo compiuto; con questi strumenti la Regione offre comunque nuove chance alle aziende, poi spetterà alla loro bravura trasformarle in crescita reale».

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Chia-13 copia

Sono proseguite nella commissione Attività produttive le audizioni in vista della stesura di un testo unico e di sintesi in materia di turismo, sulla base delle proposte di legge già all’esame del parlamentino presieduto da Luigi Lotto (Pd), alle quali si è aggiunta la proposta di legge n. 265 (prima firmataria Annamaria Busia – Sdl) “Disposizioni per la promozione e lo sviluppo in Sardegna dell’escursionismo, del cicloturismo, del turismo equestre e del turismo itinerante in camper e moto”.

I primi ad intervenire sono stati l’amministratore unico dell’agenzia Forestas, Giuseppe Pulina, coadiuvato dal direttore generale, Antonio Casula e dall’ingegnere Alessio Saba, che hanno offerto osservazioni e contributi utili sul tema dell’escursionismo e della sentieristica e più in generale sulla gestione, fruizione e valorizzazione del patrimonio naturalistico di competenza dell’agenzia dei boschi e della protezione del paesaggio e dell’ambiente in Sardegna. L’amministratore Pulina e l’ingegner Saba hanno quindi approfondito nel dettaglio le azioni intraprese per la creazione della rete escursionistica dell’Isola che conta mille chilometri di rete sentieristica già realizzata e gestita su un totale di 2.400.000 ettari di territorio di riferimento dell’agenzia che ha preso il posto dell’Ente foreste. I vertici di Forestas hanno mostrato apprezzamento per le ipotizzate previsioni normative che attengono la fruizione in chiave turistica del patrimonio dell’agenzia ed hanno ribadito l’impegno a proseguire con il programma di valorizzazione dell’escursionismo, della mobilità dolce, dei cammini religiosi, del cicloturismo e delle ippovie. Tra i problemi evidenziati si segnalano quelli che attengono la manutenzione e la vigilanza dei sentieri, dove di frequente si registrano danneggiamenti alla segnaletica e alle strutture. «Per realizzare un chilometro di sentiero in sicurezza – ha affermato l’ingegner Saba – sosteniamo un costo medio di mille euro ma altrettanti ne spendiamo per la manutenzione e il ripristino nel triennio».

Sollecitati anche dalle domande dei consiglieri Gianluigi Rubiu (Udc), Piermario Manca (Sdl), Angelo Carta (Psd’Az), Piero Comandini (Pd) e Luigi Crisponi (Riformatori) hanno precisato che l’estensione massima della rete sentieristica in Sardegna può ipotizzarsi in circa 10.000 chilometri ed hanno riaffermato la volontà di operare in sinergia con enti, istituzioni e territori per la valorizzazione dei flussi turistici senza penalizzare l’ambiente.

A seguire il responsabile regionale turismo di Confapi, Martino Di Martino, ha portato all’attenzione della commissione le principali richieste degli albergatori sardi, la prima delle quali attiene il riordino delle classificazioni delle strutture ricettive e la necessità di controlli e verifiche efficaci per combattere il crescente fenomeno dell’abusivismo. «Non siamo contro i B&B e le strutture non alberghiere – ha affermato Di Martino – ma è tempo che siano considerate imprese operanti nel settore turistico con tutto ciò che ne consegue».

Analogo concetto è stato ribadito dal consigliere della Confindustria, Davide Collu, che ha preannunciato la presentazione di un documento congiunto delle quattro associazioni degli albergatori. Collu ha quindi evidenziato il problema dell’alto costo dei trasporti quale elemento condizionante e penalizzante lo sviluppo delle attività economiche nell’Isola ad incominciare da quelle del comparto turistico.

Il presidente di Federcampeggio, Salvatore Sanna, ha posto l’accento sulla carenza di infrastrutture per il turismo attivo e itinerante («Disponiamo di pochi “camper service” e scarseggiano anche i punti sosta») e nel ribadire le penalizzazioni derivanti dal “caro traghetti” ha auspicato il varo di norme atte a «cogliere l’enorme potenziale espresso da questo segmento turistico» considerato che la Sardegna resta «una delle mete con la maggiore capacità di attrazione del turismo all’aria aperta ma che l’indice di ricettività non è corrispondente all’equivalente capacità di attrazione».

Giampaolo Aresu, presidente di Faita Sardegna, l’associazione che tutela gli interessi dei gestori di camping e villaggi turistici, ha salutato con favore la volontà del Consiglio regionale di superare e aggiornare le norme che disciplinano il comparto turistico ed ha ricordato il deficit di competitività delle strutture isolane rispetto alla sempre più agguerrita concorrenza nazionale e internazionale. Anche il rappresentante di Faita ha auspicato interventi efficaci di lotta all’abusivismo e nello specifico, per le norme che riguardano i camping, ha proposto l’innalzamento della limitazione per gli alloggi fissi (dall’attuale 25% al 50% del totale delle aree), sottolineando come il mercato richieda bungalow, case mobili e spazi per caravan e non più piazzuole per il posizionamento delle tende.

Riccardo Cappai ha illustrato ai commissari le proposte di Assoviaggi-Confesercenti, per ciò che attiene le norme per le agenzie di viaggio. Attività – così ha affermato Cappai – che soffrono la concorrenza “impropria” rappresentata dalle sempre più numerose associazioni che, a vario titolo, organizzano viaggi e trasferte. Nell’auspicare maggiori controlli e più stringenti verifiche dei requisiti di legge, il rappresentante di Assoviaggi, ha quindi sinteticamente elencato una serie di modifiche normative che limiterebbero l’abusivismo, tra queste l’obbligo, anche per le associazioni, di stipula delle assicurazioni di viaggio, della presenza dell’accompagnatore turistico, nonché l’individuazione di un numero congruo di associati e la presenza della medesima associazione in almeno tre province.

A nome dell’associazione per l’albergo diffuso è intervenuto l’architetto Pierluigi Mele che ha insistito sulle potenzialità e le peculiarità dell’albergo diffuso in Sardegna a cui, a suo giudizio, deve essere riconosciuto il ruolo e la funzione di tutela delle tipicità isolane. Tra gli aspetti pratici segnalati dal dottor Mele si evidenziano quelli che attengo le difficoltà di accentramento delle utenze, ad incominciare da quelle di acqua e luce, nonché l’esigenza di definire con i Comuni opportuni criteri per la determinazione dei tributi locali sulla base delle peculiarità delle strutture dell’albergo diffuso.        

 

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Piero Comandini e Alessandro Unali, esponenti di maggioranza in Consiglio regionale, sono i firmatari di un’interpellanza urgente sulla mancata puntualità nell’erogazione dei pagamenti, da parte dell’assessorato dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale, spettanti per ddestinati all’inserimento lavorativo di particolari categorie di svantaggio/disagio socio-economico.

«Questi ritardi erano stati già denunciati in un’interrogazione presentata esattamente un anno fa da Comandini ma tutt’oggi ancora in attesa di risposta, forse l’assessore Luigi Arru preferisce le interrogazioni orali a quelle scritte – ironizzano i firmatari dell’interpellanza – i quali tengono a precisare che i progetti in questione hanno avuto una ricaduta positiva in quanto gli utenti hanno avuto modo di essere inseriti in un contesto lavorativo, maturando un’indipendenza economica e il rispetto della dignità della persona umana, valore che anima sia la nostra Costituzione che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.»

«Gli obiettivi sono stati raggiunti, il lavoro è stato svolto e la rendicontazione presentata, eppure – aggiunge Alessandro Unali – emerge una grave impasse operativa, se l’Assessorato alla Sanità non ottempera in brevissimo tempo alle proprie funzioni di verifica documentale così da poter procedere con la liquidazione delle somme dovute ai beneficiari, rischia di creare un ulteriore gravissimo danno economico alle aziende che hanno lavorato per la buona riuscita dei progetti, per la realizzazione dei quali hanno dovuto indebitarsi pesantemente con l’accensione di mutui, per la gran parte con scadenza al 30 giugno 2016 e che, se non restituiti per tempo, potrebbero portare anche alla chiusura dell’attività e alla perdita di beni patrimoniali privati utilizzati come garanzia ipotecaria.»

«Ogni giorno – sottolinea ancora Piero Comandini – sono tante le persone che si impegnano e lavorano a favore dei più deboli per creare un Paese più giusto e solidale, perché la realizzazione di una rete di politiche e servizi rivolti all’occupabilità e all’inclusione sociale, sono la lotta a ogni forma di esclusione e povertà, perché nei Paesi dove c’è più welfare c’è più crescita e sviluppo. In questo delicato momento di molteplici interrogativi e poche certezze, è difficile per tutti, ma stiamo parlando di associazioni che svolgono un ruolo sociale ed educativo all’interno del territorio e operano, tra tante difficoltà, per rafforzare e consolidare l’integrazione di particolari categorie di svantaggio e disagio socio – economico. E’ nostro dovere riconoscerle nel ruolo di educatori ed interlocutori qualificati e, se sapremo lavorare insieme consentiremmo loro di operare al meglio e di assumere quell’importante ruolo sociale utile per la crescita della collettività locale.»

Piero Comandini ed Alessandro Unali, infine, sollecitano «una risposta urgente da parte dell’assessore Arru e auspicano che si possa procedere con urgenza alla liquidazione dei pagamenti relativi ai progetti dei due avvisi di inserimento lavorativo così da evitare che quanto fatto sinora rimanga vano, e invitano l’assessore Arru a mettere in atto tutte le iniziative necessarie affinché tale situazione non si ripeta in futuro e a garantire l’adeguato supporto, da parte degli uffici, alle società beneficiarie».

Piero Comandini 6Alessandro Unali

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Sede Pro Loco Portoscuso

«E’ assolutamente necessario impedire che questa Giunta regionale ed in particolare l’assessore al Turismo, artigianato e commercio, porti al collasso economico le associazioni delle Pro Loco che rappresentano per la Sardegna un importante valore aggiunto nel settore del volontariato sociale che opera nel turismo.»

Piero Comandini, consigliere regionale del Partito Democratico, ha rivolto questo appello al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru e all’assessore Francesco Morandi, in un’interrogazione sui ritardi nella liquidazione dei contributi spettanti alle associazioni Pro Loco ai sensi della L.R. 10/1974, per l’anno 2015. Piero Comandini sottolinea che il contributo economico e la puntualità di erogazione da parte della Regione è di fondamentale importanza affinché tali associazioni possano interpretare e finalizzare i propri scopi istituzionali.

Il forte ritardo si sente pesantemente, ad oggi le associazioni Pro Loco avrebbero dovuto ricevere, visto che sono stati regolarmente presentati i conti consuntivi, il saldo del 40% relativo al 2015 e dovrebbero essere in procinto di ricevere l’acconto del 60% per l’anno 2016, invece a tutt’oggi non hanno ancora ricevuto l’acconto relativo al 2015.

Sembra un gioco di numeri e parole ma non lo è!

«Tali finanziamenti – aggiunge Piero Comandini -, seppur esigui, consentono alle associazioni, che operano tra le tante difficoltà e su base volontaria, di svolgere una funzione importante sia nel campo del turismo, con funzioni di ospitalità e supporto alle strutture turistiche, sia nel campo della valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali.»

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Il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma manifesta la propria preoccupazione per il recepimento tal quale dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome del 23 marzo 2011 sul documento riguardante i “Criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta diagnostica di laboratorio”, fatto proprio dalla Giunta regionale con deliberazione n. 18/13 del 5 aprile 2016.

«Il nuovo modello organizzativo – dichiara Daniela Forma – prevede che per il rilascio o la conferma dell’accreditamento dei laboratori debba essere garantita la soglia minima di attività di 200.000 esami di laboratorio all’anno. Tale soglia, prevista dall’Accordo ora recepito, risulta assolutamente fuori misura rispetto all’attività attualmente svolta dai nostri laboratori accreditati e rischia di compromettere l’intero sistema.

L’obiettivo della Giunta regionale, coerentemente con il dispositivo dell’Accordo, sarebbe quello di obbligare i laboratori ad aggregarsi e organizzarsi in rete costituendo nuovi soggetti giuridici, anche o forse soprattutto di tipo pubblico-privato, ma gli effetti pratici – prosegue Daniela Forma – potrebbero invece tradursi in una implosione del sistema.»

Riportare in Sardegna un criterio per l’ottenimento dell’accreditamento così lontano dai volumi effettivamente erogati dai nostri laboratori, senza prima fare una valutazione compiuta sull’impatto che questo avrebbe sul nostro sistema, rischia a mio avviso di pregiudicare il raggiungimento di quegli obiettivi di efficacia e di efficienza che tale riorganizzazione si propone, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa di numerosi laboratori privati.

«Per queste ragioni – aggiunge Daniela Forma – ho depositato insieme ai consiglieri regionali Sandro Collu, Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino, Gavino Manca, Antonio Solinas e Mario Tendas un’interrogazione rivolta al presidente della Giunta e all’assessore della Sanità nella quale si domanda:

Se prima di adottare la deliberazione della Giunta regionale n. 18/13 del 05/04/2016 sia stata fatta una ricognizione puntuale dei laboratori privati attualmente accreditati e del numero di prestazioni annue da loro effettuate, per comprendere quali ricadute il recepimento tal quale dell’Accordo del 23/03/2011 avrebbe avuto sul sistema dei laboratori diagnostici privati in Sardegna;

Se ritengano opportuno intervenire tempestivamente per rimodulare le soglie minime di attività necessarie per l’accreditamento al fine di scongiurare le difficoltà che determinerebbe l’obbligo per i laboratori privati di associarsi e il rischio di chiusura di molti di essi.»

«L’auspicio – conclude Daniela Forma – è che la Giunta regionale si impegni a rivedere le soglie minime di prestazioni necessarie per l’accreditamento, formulando una proposta che sia sostenibile e praticabile nel nostro contesto regionale, consentendo in tal modo alle tante strutture private che erogano servizi di diagnostica di laboratorio di continuare a dare il loro contributo per una offerta sanitaria regionale quanto più possibile efficiente ed appropriata.»

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

La IV commissione (Governo del territorio-Ambente), presieduta dall’on. Antonello Solinas, ha proseguito il ciclo di audizioni sulle proposte di legge in materia di raccolta dei funghi ascoltando le principali associazioni micologiche della Sardegna.

Per la Pro Loco di Laconi, Stefano Bertolini, auspicando una nuova disciplina sulla materia che valorizzi i prodotti locali, ha ricordato che il tartufo sardo «per le sue particolari caratteristiche viene esportato con una maggiorazione di prezzo e tagliato con altri prodotti; significa che abbiamo grandi potenzialità ma non sappiamo sfruttarle, perciò occorrono regole sui soggetti abilitati al prelievo e sulle quantità e soprattutto formazione rivolta ai giovani».

Massimo Sanna, dell’Associazione Bresadola (Sette fratelli) ha sottolineato in apertura il riferimento all’Albo nazionale micologi per individuare i soggetti abilitati alla raccolta, proponendo di differenziare le diverse tipologie di attività: professionale, amatoriale, a scopo di studio. Ha poi suggerito di ridurre la quantità massima prelevabile, fissata dalla legge quadro nazionale a 5 kg, e di prevedere sanzioni adeguate per i trasgressori e controlli più stringenti sulla vendita del prodotto.

Renzo Serra, del Gruppo micologico di Nurallao ha sostenuto che «i tartufi sono una risorsa importante del sistema naturale del bosco, dunque tutte gli interventi di disciplina vanno inquadrati in questo contesto complessivo». «Adesso – ha aggiunto – c’è molta confusione, mentre invece occorre selezionare i prodotti da mettere sul mercato ed assicurare che si possano riprodurre secondo processi rispettosi del ciclo naturale».

Agostino Mele, a nome dell’Associazione micologica Norbellese, ha rilanciato il tema dei prodotti locali, «che hanno una grandissima qualità e pur facendo parte di un comparto agro-alimentare di eccellenza faticano ad affermarsi sui mercati, segno che in Sardegna ci sta muovendo con grande ritardo ed attività di prelievo indiscriminato che dimostrano scarsa conoscenza del nostro ambiente e dei nostri beni naturali». «E’giusto perciò – ha concluso – che anche questi prodotti siano tutelati da un marchio doc e che gli interventi di tutela siano estesi anche ad altre specie come asparagi ed orchidee selvatiche».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Pier Mario Manca (Sdl), Piero Comandini (Pd) e Gianni Tatti (Udc) ed i capigruppo di Riformatori, Attilio Dedoni, e Cps Pierfranco Zanchetta.

Nelle conclusioni, il presidente Antonio Solinas, dopo aver ricordato che la prima proposta di legge sulla raccolta dei funghi risale al 1986, ha ringraziato le associazioni per le “utilissime” indicazioni fornite alla commissione, assicurando l’impegno comune per arrivare in tempi ragionevoli «ad una buona legge, semplice e snella, capace di assicurare in un quadro di equilibrio rispetto dell’ambiente, tutela della bio-diversità e valorizzazione di una importante risorsa economica».

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

La quarta commissione (Governo del territorio-Ambiente), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato l’assessore Donatella Spano per conoscere la valutazione dell’esecutivo sulle tre proposte di legge all’esame della commissione: la n. 34 (Riformatori), la n. 219 (Comandini e più) e la n. 284 (Per Mario Manca e più).

L’assessore dell’Ambiente ha dichiarato che «la materia riveste una grande importanza per la Regione perché, pur essendo molto tecnica, incrocia i temi strategici della bio-diversità e della tutela dei beni naturali del territorio che sono al centro dell’azione del governo regionale».

Per quanto riguarda i contenuti, Donatella Spano ha auspicato che si arrivi ad un testo condiviso da sottoporre al Consiglio, richiamando però l’attenzione della commissione su alcuni aspetti da definire con chiarezza, anche in un’ottica di semplificazione. Gli approfondimenti indicati dall’assessore riguardano, in particolare, la competenza generale dell’assessorato all’ambiente sulla materia, le conoscenze richieste per gli incaricati della formazione, la differenziazione fra i cercatori “professionali” e quelli “amatoriali”, il ruolo dei Comuni o delle unioni di Comuni, che dovranno rilasciare i tesserini sulla base di indirizzi generali predisposti dalla Giunta.

«Il confronto su questi aspetti della legge – ha osservato ancora l’assessore Spano – consentirà anche di mettere in luce la nostra volontà di sostenere un prelievo controllato e consapevole dei funghi, supportato da una campagna informativa sulle caratteristiche (ed anche la pericolosità, in alcuni casi) di questo prodotto naturale, destinata alle nostre comunità.»

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Piermario Manca e Piero Comandini, primi firmatari di due delle proposte di legge in esame.

Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha sottolineato positivamente la distinzione fra cercatori professionisti ed amatoriali, aggiungendo che «nel quadro di un leale rapporto di collaborazione fra Regione ed Enti locali, appare opportuno che la Regione tracci gli indirizzi generali della disciplina della materia, riservando ai Comuni le risorse provenienti dal gettitto relativo alle autorizzazioni».

Solinas ha poi comunicato che le audizioni riguardanti le proposte di legge sulla raccolta dei funghi proseguiranno domani alle 10.00 con gli interventi della Pro Loco di Laconi, dell’Associazione micologica Norbellese, dell’Associazione Bresadola (Gruppo Sette Fratelli) e del Gruppo micologico Torralbese. Alle 12.00, inoltre, l’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda riferirà sullo stato di attuazione degli impegni finanziari del mutuo da 700 milioni per la realizzazione di opere pubbliche.

Nella giornata di giovedì, 9 giugno, sempre alle 10.00, è invece in programma l’audizione dell’amministratore delegato di Abbanoa Alessandro Ramazzotti sul problema dei “conguagli regolatori”.

E’ stata nuovamente rinviata, infine, l’audizione dell’Ad della Delcomar Franco del Giudice sui collegamenti con le isole minori. Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, lamentando il rinvio, ha chiesto l’acquisizione degli atti del contratto di servizio. Il presidente Solinas ha assicurato che, nell’ambito dei poteri e delle competenze della commissione, saranno adottate le opportune iniziative per facilitare il confronto fra le parti.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla stabilizzazione degli LSU. In apertura di seduta, il relatore, on. Franco Sabatini (Pd) ha detto che «la Giunta regionale ha individuato la copertura finanziaria per la spesa prevista dal disegno di legge in questione».

Sulla discussione generale ha preso la parola l’on. Marco Tedde (Forza Italia), secondo il quale, «al di là di ogni considerazione sul disegno di legge, il codice degli appalti è appena entrato in vigore e lo si dovrebbe tenere in considerazione in questo caso. In realtà gli Lsu sono davvero abbandonati da questa Giunta, che è poco consapevole dei rischi e della crisi che la Regione sta affrontando».

Per l’on. Piero Comandini (Pd), invece, «il disegno di legge, anche se è composto da due articoli, è fondamentale e darà attuazione agli obiettivi manifestati anche da altri consiglieri regionali. Finalmente supereremo i problemi del Parco geominerario e un domani anche di altre realtà economiche e produttive della Sardegna».

Dello stesso avviso il capogruppo di Sel, l’on. Luca Pizzuto, che ha detto con riferimento all’imminente conclusione dell’affidamento della gara del Geoparco all’Ati Ifra: «Siamo tutti a disposizione affinché non ci siamo momenti di stacco nella programmazione dei lavori nel Parco».

Per l’assessore al Lavoro, Virginia Mura, «dobbiamo verificare la situazione di questa convenzione che da tanti anni opera nel Parco geominerario e da qui nasce il disegno di legge».

Dopo la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione gli articoli.

L’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) ha affermato che «è singolare che nella nostra Regione non sia stato possibile costituire una commissione interna per risolvere questi problemi legati alla valutazione e verifica della convenzione. Sarebbe bastato un comitato interno alla Regione».

Anche l’on. Ignazio Locci, per la stessa forza politica, ha messo l’accento sui problemi dei lavoratori del Geoparco e ha aggiunto: «Le difficoltà della Regione non devono finire per complicare la situazione di chi da tempo non riceve più lo stipendio, come gli Lsu del Geoparco».

Per l’Udc Sardegna l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Siamo disponibili a ogni accelerazione che serva ad aiutare i lavoratori ma siamo preoccupati per il fatto che a fine anno i lavoratori potrebbero trovarsi senza lavoro. E’ necessario bandire al più presto la gara internazionale e affidare i lavori».

Anche il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, ha preso la parola per dire che «questi 550 lavoratori svolgono un lavoro prezioso per la Sardegna nei siti minerari dismessi. Ma per il futuro di questi lavoratori abbiamo già fatto qualcosa: nella Finanziaria scorsa abbiamo garantito 28 milioni di euro l’anno per queste opere. Insomma, le risorse sono già garantite e si tratta soltanto di indire la gara. E se la gara non sarà indetta per tempo si andrà a proroga di un altro anno per l’affidamento del servizio. Spero che l’assessore Mura convochi l’azienda e si faccia dire perché l’Ifras non è stata in grado di garantire il pagamento degli stipendi, pur nel rispetto delle decisioni di ogni impresa».

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis e gli altri articoli. A seguire, il Consiglio regionale ha approvato con voto finale il disegno di legge.

Successivamente, il Consiglio regionale ha iniziato l’esame del disegno di legge 326/A “Modifica della legge regionale 3 dicembre 2015, n. 31 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie)”. Il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd).

Nella sua relazione Sabatini ha ricordato che, nel corso della seduta della commissione dedicata all’argomento, è intervenuto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci per chiarirne le motivazioni che «consistono nella necessità di correggere alcuni errori materiali, pur essendo iscritti correttamente a bilancio, per poi consentire alla Corte dei Conti di parificare nei termini di legge il rendiconto della Regione 2015. L’unico emendamento aggiuntivo presentato, ha concluso Sabatini, «riguarda infatti la decorrenza della norma, agganciata all’entrata in vigore della legge 31 del 2015».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha contestato in apertura la tesi dell’errore materiale, sostenendo che «in realtà sono in gioco centinaia di milioni di euro ed alcuni miliardi nel triennio, del resto lo stesso emendamento della maggioranza prova che c’è stato un errore grave nella valutazione dei residui». «Quindi – ha aggiunto – non si può fare finta di nulla, nascondendo una difficoltà oggettiva legata al bilancio armonizzato che ha determinato un problema che non si era mai verificato nella storia della Regione; oltretutto si tratta di problemi che hanno causato danni concreti alle categorie più deboli per le quali molti pagamenti si sono bruscamente interrotti a maggio». Anziché fare proclami, ha terminato la Zedda, «bisognerebbe prestare più attenzione alle procedure di spesa, evitando di prendere in giro i sardi».

Sempre per Forza Italia, il consigliere Ignazio Locci, dopo aver premesso che sarebbe stata opportuna la presenza in Aula dell’assessore di Paci, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «le cifre di cui stiamo parlando sono una parte consistente del bilancio della Regione, per cui è chiaro che c’è l’esigenza vera di mettere in ordine i conti ora per allora e non c’entra la Corte dei Conti». «Ciò che deve insegnare questa vicenda – ha concluso – è che bisogna smetterla di sbandierare risultati in materia di entrate quando poi non si riesce a gestire bene i processi di spesa delle risorse disponibili».

A nome della Giunta, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito che, ad avviso dell’Esecutivo, si è trattato in effetti di un errore materiale determinatosi, ha spiegato, «anche dagli interventi di adeguamento del sistema informativo alle nuove procedure del bilancio armonizzato».

Al termine della replica dell’assessore il Consiglio ha approvato in sequenza il passaggio agli articoli, gli articoli 1, 2 e 3 della legge con l’emendamento proposto dal relatore Sabatini e gli allegati. Subito dopo, il voto finale del provvedimento, approvato con 30 voti favorevoli e 16 contrari.

Concluso lo scrutinio, il presidente ha comunicato che in riferimento all’ultimo punto all’ordine del giorno, l’elezione di tre componenti del Consiglio di amministrazione dell’Istituto regionale etnografico (Isre) è stata rinviata e potrà essere effettuata entro il 21 giugno prossimo, prima dell’eventuale ricorso ai poteri sostitutivi.

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Il gruppo del PD in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge sul rilancio del comparto turistico, pienamente integrato con gli altri settori cardine dell’economia sarda, ad iniziare dall’agroalimentare fino alla cultura, passando per l’artigianato e il commercio: è questo, in sintesi, l’obiettivo strategico della proposta di legge n. 320 (Norme in materie di turismo) che il primo firmatario e presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto (Pd), ha illustrato questa mattina ai giornalisti, nel corso della conferenza stampa tenuta sul tema, con i suoi colleghi di partito e di gruppo, Piero Comandini e Cesare Moriconi.

La proposta di legge che si compone di 30 articoli ed è suddivisa in tre “capi” (il secondo dei quali è riservato alle disposizioni ed alla classificazione delle strutture ricettive) introduce, tra le attività extra alberghiere, anche il “Bed&Breakfast imprenditoriale” che si differenzia dal tradizionale “B&B a conduzione familiare” per il numero di stanze e posti letto (per l’imprenditoriale: non più di sei camere con un massimo di 18 posti letto; mentre per la conduzione familiare le stanze sono non più di 3 per un totale di 6 posti letto) nonché disciplina utilizzo e conduzione delle “case e appartamenti per le vacanze”, delle “case per ferie” e dei “residence”. «Lo scopo principale delle nuove classificazioni  – hanno affermato i proponenti – è quello di far emergere il dilagante fenomeno dell’abusivismo ed introdurre norme efficaci per regolare le attività dei B&B in Sardegna».

Ulteriori novità riguardano la creazione di un vero e proprio “portale regionale del turismo” che raccordi i diversi sistemi informatici e informativi della Regione; l’istituzione dell’osservatorio regionale del turismo e l’individuazione di un “piano strategico regionale del turismo” per le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento del settore.

Tra le disposizioni finali, insieme con l’abrogazione parziale o totale di una serie di norme regionali ormai datate, si evidenzia la modifica della legge regionale n. 20 del 2006 (riordino delle professione turistiche di accompagnamento e dei servizi) che pone in capo all’assessorato regionale del turismo l’organizzazione degli esami di abilitazione per le guide turistiche per tutti i siti di particolare interesse storico, artistico e archeologico, individuati ai sensi della “legge europea 2013” (legge del 6 agosto 2013 n. 97, articolo 3 comma 3) mentre i requisiti necessari per l’ottenimento della specifica abilitazione e la disciplina del procedimento di rilascio sono quelli disciplinati dal decreto del Mibact datato 11 dicembre 2015.

Il presidente della V commissione consiliare, Luigi Lotto, nell’assicurare il pieno coinvolgimento degli operatori del settore, delle organizzazioni delle imprese e del lavoro già in sede di esame in commissione, ha auspicato una unificazione delle proposte già presentante sul tema anche da parte di alcuni consiglieri della minoranza ed il varo entro l’autunno «di una norma condivisa ed attesa da troppi anni per il rilancio di un settore chiave dello sviluppo in Sardegna».

Le dune e Porto Pino 1 copia