5 May, 2024
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Lunedì 14 marzo, nell’Auditorium del Convitto Nazionale di Via Pintus – località Terramaini, a Cagliari si è tenuto l’incontro formativo per giornalisti titolo “Informazione e minori – La tutela dei soggetti deboli”.

La sala è apparsa sin dall’inizio gremita di giornalisti che attenti e motivati hanno potuto seguire i diversi interventi da parte degli addetti ai lavori.

La serata è stata aperta dai saluti del rettore dell’istituto che ha ospitato la conferenza e dal presidente dell’ordine dei giornalisti che, oltre ai saluti ha presentato e ringraziato i relatori presenti.

Il primo intervento è stato fatto dalla dottoressa Marina Polo, presidente del tribunale dei minori di Cagliari. Le sue parole sono state mirate ed hanno subito fatto il punto sull’importanza  di trasmettere le informazioni a mezzo stampa, evitando il più possibile che si possano fare dei collegamenti con il minore, tali da farlo riconoscere anche senza necessariamente fare il nome.

Le vittime del bullismo, ad esempio, aggiunge la dottoressa Polo, vengono riconosciute e il risultato è che il fenomeno viene accentuato.

Riferisce come soluzione una proposta avanzata e non concretizzata ai tempi di Piero Fassino, consistente nell’istituzione di un ufficio stampa atto a passare le notizie filtrate a tutela dei minori.

In seconda battuta prende la parola il dottor Ferrero, ex giudice minorile ed ex garante. Nel suo intervento parla delle varie convenzioni che hanno dettato modifiche in materia di minori per il riconoscimento dei diritti dei bambini e ricorda che violare la carta di Treviso può far incorrere in procedimenti penali. Espone anche in un rapido escursus il cambiamento delle figure genitoriali e l’evoluzione del modello educativo e di condivisione dei genitori.

E’ poi la volta della dottoressa Alessandra Carbognin, pedagogista, sociologa e giornalista, che si propone alla platea in modo del tutto originale e toccante…

Presenta tre giovanissimi studenti del liceo classico musicale dello stesso convitto che ci ha accolto: Luca, Alessia e Fabio…

Accompagnati dalle note della chitarra di Fabio, Luca e Alessia leggono alcune brevi letterine scritte da una bambina che non ha nulla, da un bambino il cui papà è un ubriacona, dalla bimba di un manovale dalle ruvide mani e da un’altra ancora che dopo il bacio del buongiorno della sua mamma…pur volendo sa di non poter correr via da quel letto che la trattiene senza ritegno.

Difficile riprendere poi a parlare… ma la dottressa Carbognin lo fa con una professionalità ed una capacità che coinvolgono tutti i presenti. Attraverso alcune slide presenta uno dopo l’altro casi famosi dove è mancata del tutto la tutela dei minori in questione.

Chi non ricorda la triste tragedia del piccolo Alfredino, era il 10 giugno del 1981, Pertini presidente della Repubblica… per tentare di salvare il mal capitato bimbo interviene anche l’angelo sardo Licheri ma a nulla valsero i tentativi di salvarlo e… Alfredino morì dopo lunghe interminabili ore di telecamere irrispettose ed invadenti.

Ancora il caso di Marco Fiora, rapito  e tenuto prigioniero per ben due anni e mezzo, dal momento della liberazione è stato fotografato e intervistato e per porre fine a ciò è dovuto intervenire il tribunale dei minori portando così a riflettere lo stesso padre che aveva autorizzato tutto  sul fatto di quanto questo atteggiamento dei mass media potesse creare nel bambino un disagio psicologico.

E poi Serena Crutz, adottata per ben due volte che poi da grande decide di scrivere un libro dove racconta proprio il suo disagio, la sua sofferenza nell’aver vissuto un trauma di quella entità mediatica.

Senza contare l’incredibile caso della piccola Miriam, il cui padre venne accusato di averla stuprata, ma dopo denunce e diatribe interminabili si scopre la malattia della bimba, un tumore, che di lì a poco le causerà la morte, il padre, professore di matematica stimato da tutti,  poco prima della scomparsa della bimba viene scagionato.

Tremenda vicenda anche quella che nel 2001, vede coinvolti in un doppio atroce delitto Erika ed Omar. O ancora quella, qualche anno prima, nel 1990, della disabile in sedia a rotelle, una quattordicenne che viene stuprata e sul giornale compaiono nome e cognome della vittima…

In quel caso la giornalista venne sospesa. E viene sospeso anche il giornalista che nel 1992 riporta nome e cognome di un bimbo nei confronti del quale vengono attuati atti di libidine.

Anni molto duri, questi di cui ha egregiamente raccontato la dottoressa Carbognin che coinvolgono garanti e telefono azzurro e che porteranno sotto gli occhi  di tutti i punti della carta di Treviso.

Porre l’attenzione sul possibile danno che la  notizia può causare al minore, ribadisce la pedagogista che da giornalista precisa “il diritto di cronaca rimane ma, si pone avanti il diritto di tutela del minore.

Resta ovviamente possibile e piacevole parlare di minori in caso di assegnazione di premi che altro non causerebbero se non la crescita dell’autostima.

Un pomeriggio ricco e forbito, animato da addetti ai lavori molto attenti alle problematiche legate al mondo dei minori, molto preparati e precisi nell’esporre gli argomenti.

Qualche intervento da parte della stampa che lamenta la difficoltà di poter accedere facilmente alle notizie e di non sentir tutelato il diritto all’informazione, ha leggermente ingrigito la scorrevolezza della serata, facendo ancora una volta riflettere sulla forse crescente ed insostituibile necessità di dar vita ad un ufficio stampa capace di filtrare in modo corretto, giusto e appropriato, tutte quelle informazioni legate al mondo dei minori… sempre più vittime ferite nel corpo e nell’anima da chi adulto approfitta di loro in maniera subdola e meschina.

Nadia Pische

Corso di formazione a Terramaini 10Corso di formazione a Terramaini 11 Corso di formazione a Terramaini 8 Corso di formazione a Terramaini 7 Corso di formazione a Terramaini 6 Corso di formazione a Terramaini 2 Corso di formazione a Terramaini 1 Corso di fomazione a Terramaini 9

I vantaggi dell’aggregazione, il controllo del fenomeno dello spopolamento, il rapporto con lo Stato. Sono questi i punti centrali affrontati questa mattina dal presidente della Regione Francesco Pigliaru sul palco del Teatro Massimo di Cagliari, dove è intervenuto tra i relatori della XV Conferenza nazionale dei Piccoli Comuni e della IX Conferenza nazionale Unioni di Comuni.
Il tavolo dei lavori era guidato dal presidente dell’Anci Piero Fassino insieme al presidente di Anci Sardegna Piersandro Scano, e sono stati numerosi gli interventi di amministratori giunti da tutta Italia. Il confronto sul tema “Autonomia e dignità per la Ri-nascita dei Comuni e la tutela dei diritti dei cittadini” è stato introdotto da Piersandro Scano, che ha sottolineato come sia necessario, da parte del Governo, ascoltare di più le realtà locali. Molti dei problemi che i primi cittadini dei piccoli centri sono costretti ad affrontare nel quotidiano, spesso a causa di norme che ostacolano l’attività amministrativa, sono stati portati all’attenzione nel dibattito, animato dagli interventi dei sindaci.
Il presidente Pigliaru ne ha ripreso vari punti, evidenziando come spesso i sindaci dei piccoli Comuni non abbiano a disposizione «strumenti sufficienti per dare risposte ai cittadini. Anche per questo servono forme associate di servizi: non per conseguire solo risparmi – ha detto il Presidente – ma per raggiungere più alti livelli di qualità. Unirsi significa rafforzarsi, far sentire la propria voce nel dialogo con le Istituzioni, significa contare di più. L’Unione dei Comuni ci aiuta anche a difendere i nostri territori dalla piaga dello spopolamento, che diventa inesorabile se ci si isola. Nel rapporto tra istituzioni, poi, non vogliamo una Regione che fa tutto da sola. Ai Comuni chiediamo co-protagonismo per ragionare insieme su scommesse di sviluppo – ha proseguito Francesco Pigliaru – che, infine, ha messo l’accento sui doveri dello Stato nei confronti dei territori. La Regione fa la sua parte – ha concluso – ma lo Stato faccia la propria».
Doveri richiamati anche da Piero Fassino, che nelle conclusioni ha evidenziato la necessità di un maggior riconoscimento del lavoro dei sindaci e del far sì che ogni amministratore sia messo in condizioni, da parte dello Stato, di svolgere il proprio ruolo in sicurezza.

Conferenza Piccoli Comuni

«Nella conversione del decreto legge Enti Locali, attualmente all’esame del Senato, verranno apportate le modifiche necessarie a rimuovere il divieto, per i Comuni, delle assunzioni della polizia locale su base stagionale.» Lo dice Francesco Sanna, componente democratico della Commissione affari Costituzionali della Camera dei Deputati.

«Durante i lavori parlamentari sulla riforma della Pubblica Amministrazione – aggiunge il deputato sardo -, abbiamo discusso e sollecitato al ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia la disponibilità del Governo alla eliminazione, già per l’estate in corso, del divieto di assunzione dei vigili stagionali. Ovviamente mantenendo ferma l’esigenza, da tutti condivisa, di una rapida ricollocazione delle professionalità presenti nelle amministrazioni provinciali (già da ora mediante convenzioni), ma senza ingarbugliare ed ostacolare le procedure di assunzione già in corso o programmate di Comuni per i mesi di luglio, agosto e settembre. In Senato si sta lavorando al nuovo testo, che alla Camera confermeremo. Ieri sera il ministro ha scritto al presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni Italiani, Piero Fassino, offrendo una prima rassicurazione in questo senso.»

«Se fossi un Sindaco – conclude Frabcesco Sanna – confermerei l’assunzione dei vigili stagionali e se mi fossi bloccato, l’attiverei per il resto della stagione.»

Francesco Sanna 1 copia

Biglietto di Expo Milano 2015 a 10 euro per gli anziani che frequentano i centri ricreativi e per i giovani dei centri estivi presenti nei Comuni. È questo il contenuto della convenzione siglata oggi dal Presidente dell’Anci, Piero Fassino, dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, e dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala.

L’accordo si pone l’obiettivo di consentire ad un sempre maggior numero di persone di visitare l’Esposizione Universale a costi contenuti. In questo caso il prezzo speciale d’ingresso a dieci euro è destinato agli anziani che frequentano i centri ricreativi e ai ragazzi iscritti ai centri estivi, sia pubblici che privati convenzionati. L’accordo per gli anziani non prevede alcun limite di reddito per accedere all’ingresso speciale e sarà possibile usufruire dell’agevolazione per tutta l’estate, dal primo luglio al 31 agosto.

«Si tratta di un’iniziativa che siamo convinti ci darà le stesse soddisfazioni che ci sta riservando la convenzione attivata con le scuole e le università – ha spiegato Giuseppe Sala -. Abbiamo già in cantiere nuovi progetti legati alla socializzazione e alla partecipazione attiva a Expo Milano 2015.»

Piero Fassino ha ribadito l’importanza di un accordo che «coinvolge gli 8 mila Comuni italiani. Questa convenzione è l’ennesima dimostrazione del forte legame che esiste tra Anci e Expo Milano 2015 e del notevole successo che sta riscuotendo l’Esposizione Universale, nella quale abbiamo creduto fin dall’inizio».

«Voglio ringraziare i Comuni e i sindaci italiani per il sostegno continuo a favore dell’evento – ha detto il ministro Martina -; coinvolgere i giovani e gli anziani significa permettere ad un numero consistente di persone di poter partecipare attivamente a Expo Milano 2015 e riflettere sui suoi fondamentali contenuti.»

Saranno i Comuni a raccogliere le richieste di adesione alla convenzione da parte delle varie strutture dedicate agli anziani e ai giovani presenti sul territorio e rapportarsi dunque direttamente con la società Expo 2015. ANCI, invece, si occuperà di dar vita ad una forte campagna promozionale per comunicare alle diverse realtà territoriali le peculiarità e i vantaggi della convenzione.

maurizio Martina, Piero Fassino e Giuseppe Sala