27 April, 2024
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Sulle famiglie, in questi giorni, incombe l’incubo Tares, la nuova tassa istituita al posto della vecchia Tarsu. Il Comune di Gonnesa ha deciso di andare incontro alle esigenze dei suoi cittadini, con un provvedimento straordinario. In primo luogo, cogliendo alcuni chiarimenti normativi e rimodulando il pagamento del saldo previsto per il mese di dicembre 2013, ha deciso di posticiparlo al prossimo anno 2014.

«Provvederemo, inoltre, a rateizzare il pagamento in due soluzioni differenti – spiega il sindaco, Pietro Cocco – previste per il mese di aprile e il mese di maggio 2014, senza interessi e sanzioni di alcun tipo.»

Questa proposta del sindaco Cocco e della Giunta, sarà sottoposta all’esame del Consiglio comunale nei prossimi giorni.

«L’Amministrazione comunale di Gonnesa – conclude Pietro Cocco – ha applicato, per la Tares, l’aliquota più bassa delle tre decise dal Governo ed è intervenuta con fondi di bilancio comunali per abbassare ulteriormente del 30% l’importo per le famiglie ed abbassare con percentuali diversificate fino al 70% di sconto l’importo per le attività commerciali ed artigianali.»

 

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

 

Giorgio Locci.

Giorgio Locci, primo firmatario della proposta di legge.

Giorgio Madeddu.

Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione “Amici della Vita”.

Una proposta di legge bipartisan su “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica”, primo firmatario il consigliere regionale Giorgio Locci (PdL), cofirmatari i consiglieri Pietro Cocco (PD) e Paolo Dessì (PSd’Az) e sottoscritta anche da tutti i componenti della Commissione Sanità, è stata presentata questa mattina, in Consiglio regionale, nel corso di una conferenza stampa presieduta, appunto da Giorgio Locci, Pietro Cocco e Paolo Dessì, alla quale hanno presenziato anche il presidente dell’associazione “Amici della vita” del Sulcis, Giorgio Madeddu, il presidente della Commissione Sanità, Felicetto Contu, e i consiglieri Renato Lai, Lorenzo Cozzolino e Marco Espa.

Questo testo normativo, che consta di pochi articoli, intende fronteggiare proprio una emergenza di cui pochi parlano, ma che produce danni spesso irrimediabili.

«Infatti – ha precisato Giorgio Locci – il 7 per cento dei neonati italiani è esposto all’alcol materno e poiché non si conosce la quantità di alcol che è possibile assumere in gravidanza senza incorrere in rischi, le indagini preliminari sono molto importanti ai fini della prevenzione e della tutela della salute neonatale poiché permettono di far luce su un fenomeno sommerso come quello delle patologie pediatriche correlate all’assunzione di bevande alcoliche in gravidanza.»

«Il consumo di alcol durante la gravidanza – prosegue – può causare patologie molto gravi per il nascituro, fra cui il ritardato accrescimento endouterino e post natale, un deficiente sviluppo psicofisico e disfunzioni motorie (tremori, difficoltà e deficienze nei movimenti).»

Per queste ragioni, occorre predisporre un programma di prevenzione articolata su più livelli a partire dai medici di famiglia e dall’informazione le donne in gravidanza e i loro partner sui rischi correlati all’assunzione dell’alcool, il possibile riconoscimento tempestivo e la cura efficace per aiutare il feto a svilupparsi in modo sano.

La conferma relativa al sospetto sull’abuso di alcool nella donna che decide di avere un figlio la si può ottenere attraverso due test semplici e affidabili quali il dosaggio della Gamma-GT e il dosaggio della Transferina desialata. Per il primo test, il paziente paga il ticket, il secondo, invece, è a totale carico dell’assistito. La PL chiede, con un provvedimento innovativo a livello nazionale, l’esenzione totale a questi test per le donne a rischio.

I dati in possesso dell’associazione “Amici della vita” del Sulcis indicano, per l’anno 2010, in 20mila il numero delle donne sarde che fanno abuso di sostanze alcoliche, la metà delle quali è in età fertile. 65 sono state le fetopatie accertate e 650 gli aborti spontanei.Il 10% circa di questi dati, è riferito alla sola provincia del Sulcis. I dati per gli anni seguenti, pur non precisi, indicano un evidente incremento di questi numeri.

Pietro Cocco ha sottolineato la “natura bipartisan” della legge e la necessità di impegnarsi affinché la stessa proposta possa esitata prima della fine della legislatura.

Paolo Dessì ha evidenziato come la prevenzione consentirà di ridurre i potenziali costi di assistenza per i bambini nati con le disabilità prodotte dall’abuso di alcool in gestazione, ben conoscendo le difficoltà sociali e di pregiudizio sulle donne, che porta a nascondere il problema.

Per l’applicazione di questa legge, si prevede una spesa di 300mila euro l’anno e i firmatari, compreso il presidente della Commissione, auspicano un iter preferenziale per la sua approvazione.

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Si conclude questa sera a Nuraxi Figus la XIX edizione della Sagra del Pane, organizzata dalla Polisportiva Gruppo culturale di Nuraxi Figus, con la collaborazione del Comune di Gonnesa e con la partecipazione della Regione Autonoma della Sardegna e della Provincia di Carbonia Iglesias. La serata inaugurale di ieri è stata caratterizzata, alla presenza del sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, da una degustazione di pane tipico sardo ancora caldo con fette di mortadella, dolci sardi e ottimo vino carignano, e da una rappresentazione teatrale in sardo di una compagnia di San Gavino Monreale. Bellissima la mostra di momenti della vita contadina allestita in un locale della centralissima piazza chiesa.

 

Ignazio Artizzu.

Ignazio Artizzu, nuovo presidente della 1ª commissione Autonomia del Consiglio regionale.

Ignazio Artizzu è il nuovo presidente della 1ª commissione Autonomia e Riforme del Consiglio regionale. 48 anni, giornalista professionista Rai in aspettativa, Ignazio Artizzu è alla seconda legislatura. Fa parte del gruppo consiliare UDC – Unione di centro verso il Partito della Nazione – FLI, dal 23 febbraio 2011 ne è il vice presidente. Nella precedente aveva già ricoperto l’incarico di vicepresidente della stessa commissione.

Il vicepresidente della commissione Autonomia è Pietro Cocco (PD), segretario Tarcisio Agus (PD).

Consiglieri: Michele Cossa (Riformatori Sardi), Angelo Francesco Cuccureddu (Misto), Rosanna Floris (PDL), Gabriella Greco (PDL), Onorio Petrini (PDL), Antonio Pitea (UDC – Unione di centro verso il Partito della Nazione – FLI), Matteo Sanna (Fratelli d’Italia – Centro destra Sardegna), Renato Soru (PD).

Occupazione lavoratori Rockwool.

L’occupazione dei lavoratori Rockwool a Monteponi nel mese di dicembre 2012.

Pietro Cocco.

Il consigliere regionale del PD Pietro Cocco.

 

Due consiglieri regionali del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione, primo firmatario Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa, sul ritardato pagamento degli stipendi ai lavoratori dell’Ifras.

Dopo aver sottolineato che recentemente altri 54 lavoratori provenienti dall’ex Rockwool, in seguito alla cessazione dell’attività produttiva della sede di Iglesias, sono stati ricollocati al lavoro alle dipendenze dell’Ifras e preso atto del fatto che per l’impiego degli stessi lo stanziamento iniziale di bilancio è stato incrementato di altri tre milioni di euro e che per la mancata erogazione anche di queste somme gli stessi non hanno ancora preso servizio; accertato che i lavoratori percepiscono gli stipendi con frequenti e notevoli ritardi e che ancora non è stata loro erogata la 14ª mensilità e la giustificazione dell’Ifras che attribuisce le gravi inadempienze all’istituto di credito e, di conseguenza, alla Regione Sardegna che trasferisce i finanziamenti con notevole ritardo; i due consiglieri chiedono di interrogare il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l’assessore regionale del Lavoro, Mariano Contu, per conoscere, anche al fine di evitare possibili onerosi contenziosi, come intendano intervenire nell’ambito delle rispettive competenze, per rimuovere gli ostacoli di qualsivoglia natura che attualmente non consentono di avere tempi certi nelle procedure di accredito dei finanziamenti agli Enti competenti, e garantire in questo modo ai lavoratori le mensilità arretrate e la puntuale corresponsione degli stipendi mensili.