29 March, 2024
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Il Movimento artigiani e commercianti liberi soffre ormai da anni di una crisi evidente. Movimento e partite IVA chiedono da tempo di mettere in atto interventi capaci di mantenere in vita le attività artigianali. In particolare, il comitato chiede di concedere, alle imprese, la possibilità di lavorare senza il vincolo della regolarità contributiva, il DURC, stabilendo la restituzione dei debiti pregressi non con rate fisse ma in modo proporzionato al fatturato.
Inoltre, chiede di ridisegnare una politica fiscale equa e capace di generare impulso produttivo anche con aliquote fisse e semplici da applicare. È importante destinare i finanziamenti per le aree svantaggiate, come il Piano Sulcis, per creare nuovi modelli di sviluppo, facilitando l’accesso ai crediti con regole fissate dallo Stato.
In questo momento, reso ancora più drammatico dall’obbligo di chiusura delle attività, causa Corona Virus, la crisi dei diversi settori si è fatta ancora più evidente. I titolari di partita IVA del Sulcis Iglesiente si sono riuniti e, attraverso una raccolta di firme, chiedono di essere ascoltati dal Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, sull’annoso problema della fiscalità di vantaggio. Più volte il Movimento ha chiesto degli incontri, ma il problema Covid ha rallentato ancor più il processo di ripresa. Le partite IVA hanno quindi deciso di far sentire la loro voce.

Il primo, a lanciare un appello diretto verso le istituzioni, è Ivan Garau, artigiano edile di San Giovanni Suergiu, portavoce del Movimento artigiani e commercianti liberi Sulcis Iglesiente. «Il presidente Solinas non può mostrare indifferenza di fronte a 4768 aziende che hanno aderito al primo bando della fiscalità di vantaggio del Sulcis. Saremo costretti a scendere in piazza per farci ascoltare.»

Paolo Benizzi, di Iglesias, titolare di un bar, spiega qual è il problema del suo settore, soprattutto, durante questa “Fase 2” del Covid-19: «In questo lasso di tempo lo slogan che è andato per la maggiore è stato: andrà tutto bene. Visto che noi oggi siamo qua, non mi sembra che stia andando tutto bene. Avremmo gradito un pò di considerazione in più dalla classe politica regionale, cosa che ovviamente non c’è stata, per cui chiediamo che il Presidente Solinas intervenga per tutto ciò che riguarda il secondo bando della fiscalità di vantaggio. Sarebbe una boccata d’ossigeno per l’intera classe lavorativa. Quindi, chiediamo al Presidente di intervenire immediatamente, prima che sia troppo tardi.»

Il problema, come ha sottolineato Paolo Benizzi, è legato anche al fatto che molti titolari d’azienda hanno personale dipendente. «Io ho 10 dipendenti. Ogni mese devo assicurare loro lo stipendio. Fino ad ora ci sono riuscito ma ad oggi non mi sento più in grado di promettere niente a nessuno. Questi 27mila euro della fiscalità di vantaggio sarebbero una grossa mano d’aiuto.»

Salvatore Cossu, di Iglesias, si occupa di torrefazione artigianale: «I miei clienti sono soprattutto bar e ristoranti. Vorrei mettere in evidenza il disagio che si è venuto a creare in questo periodo. Siamo a reddito zero. Da quasi tre mesi non incassiamo niente. Oggi è ancora più importante aderire al bando del Piano Sulcis perché le partite IVA hanno estremamente bisogno di questi soldi. Ci rivolgiamo a tutti gli operatori del settore. Partecipate, perché partecipare è di basilare importanza per tutto il tessuto economico del territorio. Aspettiamo le adesioni e ci rivolgiamo al Presidente Christian Solinas, in quanto Presidente di tutti i Sardi: deve ascoltarci. La nostra è una categoria molto importante, che dà lavoro a tantissime persone. Un danno economico per gli imprenditori è anche un danno per tutte le famiglie che ruotano intorno a questo settore. Lo Stato deve prenderci in considerazione, per il futuro del paese, e la nostra Isola deve creare sinergia. Ci dobbiamo aiutare fra noi».

Aldo Marcis, di Carbonia, titolare di una piccola impresa artigiana nel campo dell’edilizia, esprime malcontento ma, soprattutto, preoccupazione: «Abbiamo ripreso a lavorare dopo tre mesi di stop, in cui non ci hanno riconosciuto un aiuto importante, perché i 600 euro non possono bastare a chi, come me, ha spese molto più alte. Quindi, automaticamente, ci hanno condannati alla rovina. Stiamo pensando di dover abbassare la serranda e chiudere definitivamente.»

Pietro Massa, rivenditore di pietre ornamentali di San Giovanni Suergiu, chiede che ci siano più adesioni da parte delle partite Iva, in tutti i settori merceologici. «Le adesioni che stiamo chiedendo non sono altro che un affidamento di incarico che le imprese ci stanno dando. Devono essere timbrate e firmate personalmente. È quella la forza di fuoco, la potenza del movimento. Al momento abbiamo circa 1000 persone tra imprese e dipendenti ma aumentano di continuo. In questo indotto non contano solo le oltre 4.000 aziende che hanno già aderito alla fiscalità di vantaggio. C’è tutto quello che sta dietro: i dipendenti e le loro famiglie. I soldi ci sono ma la legge non viene applicata e non sappiamo il perché. Sono anni che stiamo aspettando.» Perché i finanziamenti continuano a restare bloccati. «Questi soldi sono per il Sulcis, per i comuni che avrebbero diritto alla fiscalità di vantaggio. Si parla di una trentina di milioni di euro che potrebbero essere anche di più, considerando che nel primo bando sono state inserite delle imprese che, nel frattempo, hanno chiuso. Quindi sarebbe necessario fare anche una revisione dei conti.»

Federica Selis

 

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Dall’8 al 10 maggio 2019, il Liceo Emilio Lussu di Sant’Antioco con le classi 1ª B, 2ª B, 1ª L, nell’ambito del progetto “Conoscere la Sardegna” ha effettuato un viaggio di istruzione, durante il quale sono state visitate varie mete di particolare interesse ambientale, culturale, storico e artistico, quali: Barumini (Sardegna in miniatura – parco natura – parco dei dinosauri – museo astronomia e planetario – area nuragica), Cala Gonone (fonti carsiche de Su Cologone, minicrociera lungo la costa orientale con visita della grotta del Bue Marino con sbarco nella splendida Cala Luna), Mamoiada (museo delle maschere mediterranee), Orgosolo (ammirazione dei murales e dello splendido scenario del Supramonte).

Gli alunni, oltre ad ammirare i luoghi visitati, hanno avuto la possibilità di arricchire le proprie  conoscenze personali, interiorizzando gli aspetti culturali, ambientali e le tradizioni della Sardegna e di creare una coscienza identitaria della nostra terra, evidenziando le peculiarità e le forti differenze di una regione così vasta come quella sarda. Il progetto è stato ideato e realizzato dai docenti Mariano Gala, Daniele Massa e Pietro Massa.

Fondamentale per la riuscita del progetto, è stato il contributo della Fondazione di Sardegna, che ha consentito la massima partecipazione degli studenti, abbattendo notevolmente il costo complessivo del viaggio.

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Si è svolta questa mattina in aula consiliare la conferenza conclusiva del progetto scolastico di educazione alla pace “Mai più muri, Berlino ma non solo…” promosso dal Liceo Scientifico “Emilio Lussu” di Sant’Antioco e realizzato grazie al contributo dell’Amministrazione comunale e della Fondazione di Sardegna. Un progetto ampio e articolato che ha preso il via nel dicembre scorso, coinvolgendo le classi III C, III B e IV B, e si concluderà con un viaggio studio a Berlino. Numerosi gli appuntamenti didattici che si sono soffermati sul concetto di pace e sull’abbattimento dei muri, sia fisici che concettuali. Un filo conduttore, quello dell’abbattimento delle barriere, che è stato analizzato sotto diversi punti di vista grazie a progetti, conferenze e incontri: “Cosa ci porta il mare”, “La figura del Papa Karol Wojtyla e l’impulso dato per l’abbattimento del muro e l’opera di promozione per la pace”, Scienza con Coscienza”, “Al di là del Muro della disabilità”, “Lo sport come messaggio di pace tra i popoli”, “Arte e cultura legate al muro di Berlino”. E, infine, la conferenza dibattito odierna “Educare alla pace”, che ha visto la partecipazione dei docenti che, insieme agli studenti, hanno compiuto questo lungo percorso di pace (Mariano Gala, Pietro Massa, Alessandra Pintus, Angelo Cauli), il presidente del Centro studi Toniolo di Alghero Tonino Baldino, il presidente dell’associazione “Le Rondini” Franca Boi e Sean Serra, giovane affetto da disabilità che ha raccontato la sua esperienza e le difficoltà che quotidianamente incontra a causa delle barriere, sia architettoniche che concettuali. All’appuntamento hanno preso parte il sindaco Ignazio Locci, il suo vice Eleonora Spiga e l’assessore della Cultura e della Pubblica Istruzione Rosalba Cossu.

Obiettivo del progetto era consentire agli studenti di confrontarsi su tematiche più che mai attuali, al fine di promuovere i valori del rispetto, della solidarietà e della pace. «Queste sono belle iniziative – ha detto Tonino Baldino, presidente del centro studi Toniolo – ci preparano e ci aiutano a capire quello che sta accadendo di fronte ai nostri occhi: il tema è di grande attualità e la vera difficoltà, ancora oggi, è quella di abbattere i muri, soprattutto quelli mentali. Il nostro ruolo, dunque, è quello di essere pacificatori». Di forte impatto l’intervento di Sean Serra, giovane originario dello Zambia, arrivato in Sardegna a soli dieci mesi, vittima a 15 anni di un incidente che l’ha costretto in sedia a rotelle. «La diversità è un bene – ha detto ai ragazzi – che non ci limita: deve invece essere considerato come uno strumento che ci aiuta a crescere e ci arricchisce. Dobbiamo abbattere le barriere per stare insieme: uniti si vince, sempre». Franca Boi, presidente dell’associazione di volontariato “Le Rondini”, ha illustrato il progetto “Quando la disabilità non è un ostacolo”, che si propone, appunto, di abbattere le barriere (in questo caso soprattutto fisiche) per consentire ai disabili gravi e gravissimi di essere accolti in un tratto di spiaggia di Maladroxia. «Un progetto – ha detto Franca Boi – che richiede il contributo di tutti: per questo mi rivolgo ai giovani affinché possano dare una mano di aiuto».