1 May, 2024
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L’assessore regionale Donatella Spano.

Una conferenza nazionale con 300 tra partecipanti tra educatori provenienti da tutte le regioni italiane per un confronto sull’educazione alla sostenibilità ambientale e sul coinvolgimento delle comunità locali, partendo dallo stato attuale dei sistemi IN.F.E.A (INFormazione Educazione Ambientale). Si intitola ‘Ninfeas’ la manifestazione in programma giovedì 22 e venerdì 23 novembre al Convento di San Giuseppe di Cagliari (in via Paracelso) organizzata dall’assessorato regionale dell’Ambiente e che vede protagonisti della due giorni i Ceas, i Centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità, di tutte le regioni.

«È la prima volta che la Sardegna organizza un evento di tale portata, alla presenza di educatori, di dirigenti e funzionari ministeriali per una riflessione di grande respiro sulla nuova idea di futuro che vogliamo, che tenga conto delle ricadute in termini di sviluppo economico e nuova occupazione nei settori nella green e blue economy, inclusi i servizi educativi, ambientali e il turismo sostenibile», spiega l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano che aprirà i lavori giovedì mattina alla presenza del sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

La manifestazione, che viene realizzata a basso impatto ambientale, con l’utilizzo di materiali compostabili, riciclabili e riutilizzabili e la somministrazione di alimenti locali a chilometro zero e biologici, promuove la costruzione di connessioni e reti tra soggetti, esperienze e approcci diversi per valorizzare la diversità creativa, facilitare gli scambi, la diffusione di buone pratiche e la progettazione comune. La conferenza lavorerà infatti su cinque tavoli per affrontare il rapporto Stato-Regioni per il modello del sistema Infea nazionale, il modello funzionale e organizzativo dei Sistemi Infea. regionali, la sostenibilità economica dei Sistemi Infea regionali, le figure degli educatori ambientali alla sostenibilità ed altre figure professionali e, infine, il ruolo dei sistemi Infea regionali nei processi partecipativi per l’educazione, la cultura e l’economia della sostenibilità. All’evento parteciperanno le diverse reti coinvolte sia a livello internazionale che nazionale e regionale come la rete Weec (World Environmental Education Congress), le Arpas, gli Enti locali, Enti e gli organismi intermedi, gli Enti di gestione delle Aree naturali protette, i Ceas, le Università, l’Ufficio scolastico regionale e associazioni ambientali e culturali. Durante tutta la manifestazione sarà visitabile un’area espositiva e scambio di buone pratiche dei sistemi Infeas nazionale e regionali.

Giovedì 22 novembre si inizia alle 9,30, alla presenza del presidente Francesco Pigliaru, del vertice di Ispra La Porta, del primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda e dell’assessore Donatella Spano. Alle 10,30 Gianluca Cocco, direttore del Servizio Sostenibilità ambientale e sistemi informativi ambientali dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente illustra le strategie della Regione Sardegna in materia di sviluppo sostenibile. Previsti gli interventi di rappresentanti dell’Unesco. Tra i relatori anche Renata Briano della Commissione ambiente del Parlamento europeo, Mario Solomone della Rete Weec ed il presidente di Federparchi Gianpiero Sammuri.

La giornata di venerdì 23 novembre dedica i lavori mattutini ai tavoli tematici mentre la tavola rotonda di condivisione del programma di azione per il rilancio dei sistemi Infeas nazionale e regionali inizia alle 15.00. Sarà l’assessore Donatella Spano a tirare le somme della manifestazione, alle 17,30.

 

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Il mondo della Pesca, dell’Acquacoltura e della attività in laguna della Sardegna si è riunito oggi a Olbia in una ricca giornata di confronto sul futuro del comparto isolano alla luce degli sviluppi dei mercati locali e internazionali. I lavori si sono svolti nel Museo Archeologico nell’ambito del convegno: “La filiera ittica in Sardegna. Stato dell’arte e prospettive“. All’iniziativa, organizzata dai Gruppi di azione costiera (Flag nord Sardegna, Flag Sardegna orientale e Flag sud occidentale), in collaborazione con l’Agenzia regionale Laore, l’AMA (Associazione mediterranea acquacoltori), l’API (Associazione piscicoltori italiani) e il Comune, hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, competente anche per la pesca, Pierluigi Caria e la vice presidente della commissione Pesca del Parlamento europeo, Renata Briano.
Al mattino le attività sono state scandite da numerose relazioni dei rappresentanti territoriali dei pescatori, da studiosi delle università e da imprenditori del comparto. Nel pomeriggio invece si sono tenuti workshop più specifici.
Il comparto sardo. Con 1.709 chilometri di perimetro la Sardegna è la regione d’Italia con la maggiore estensione di coste, il 21,6% del totale nazionale, seguita dalla Sicilia con .1430 chilometri. Terza regione per numero di battelli, circa 1.350, dopo i poco meno di 3mila della marineria siciliana e i circa 1.500 della Puglia. Secondo i dati illustrati durante il convegno (fonte Camere di Commercio), sono circa 4.500 gli addetti del comparto isolano che con l’indotto superano le 12mila unità. I pescatori sardi lavorano anche su poco meno di 9mila ettari di lagune costiere produttive a fronte di circa 40mila ettari presenti in tutta Italia. In tali superfici si trovano molte eccellenze della pesca isolana: dai mitili (cozze, vongole, ostriche), ai crostacei, cefali, spigole, orate e anguille. Le attività di pesca nelle zone umide hanno garantito in questi anni la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.

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«La pesca e la lavorazione del tonno sono attività da rilanciare con una forte azione sul ministero per ottenere un aumento delle quote: abbiamo quella che per ora è l’unico sistema di tonnare fisse attive in Italia, qui a Carloforte, e possiamo ripartire dalla sua storia, dalla sua tradizione anche culinaria e dal suo richiamo turistico, dimostrato in questi giorni dal sempre affollatissimo Girotonno». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, in visita nell’isola di San Pietro in occasione della manifestazione dedicata alla tradizione culturale e culinaria legata alla pesca del tonno rosso.

«Sposiamo la linea dell’emendamento dell’eurodeputata Pd Renata Briano, approvato dal Parlamento europeo nello scorso gennaio: favorire i sistemi di pesca artigianale del tonno, ecocompatibili e poco impattanti, è la nostra battaglia e intendiamo portarla avanti nei confronti del Mipaaf, che finora ha danneggiato le tonnare e favorito la pesca industriale, mettendo a rischio la sopravvivenza di un sistema di pesca antichissimo – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura -. Le tonnare sono spesso penalizzate dalle quote, con le ovvie conseguenze in termini di posti di lavoro e di mancate possibilità di sviluppo per una zona dell’isola in crisi profonda».

«Come testimonia il successo della kermesse del Girotonno, intorno alla pesca del tonno rosso in Sardegna gravita un patrimonio di conoscenze storiche, culturali e gastronomiche – ha spiegato ancora Elisabetta Falchi -. Per favorire la crescita economica di questa particolare pesca, anche con l’obiettivo di legarla alla lavorazione e trasformazione del pescato, sosterremo il ricorso degli operatori contro il decreto ministeriale che fissa la ripartizione delle quote, anche per quest’anno in modo penalizzante, e impedisce l’ingresso di nuove barche in quello che sembra un sistema chiuso, a protezione di interessi consolidati e non più attuali e giustificati”.

«Ciò che la Regione chiederà – ha ribadito Elisabetta Falchi – è che venga concesso anche all’isola come ad altre regioni la possibilità di operare con tutti i sistemi di pesca che l’Europa riconosce all’Italia e sui quali puntiamo per un rilancio sostenibile. In particolare, nel momento in cui le quote stanno aumentando e si ragiona di consentire impianti di tonnara fissa in altre regioni italiane, noi rivendichiamo il diritto di praticare la pesca con altri sistemi che oggi sono preclusi, come le barche da palangaro».

«La Regione farà la propria parte sui tavoli romani ma – ha concluso Elisabetta Falchi – il sistema consortile delle tonnare, che è piccolo rispetto alla grande pesca industriale che sta depredando senza criterio la risorsa tonno, può essere competitivo solo se lavora unito e in modo sinergico, senza spaccature, con politiche e strategie collettive che puntino sulla tipicità e sulla grande qualità del prodotto per aprire nuovi mercati al nostro pescato: la storia di Carloforte e degli altri areali di pesca della Sardegna diventino il valore aggiunto di un sistema produttivo che deve finalmente essere messo nelle condizioni di progettare un futuro più brillante.»

Girotonno Mattanza 1