29 April, 2024
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«Nella pianificazione programmatica di questo Assessorato abbiamo inserito la portualità turistica tra le priorità. Si tratta di un segmento strategico, capace di alimentare forme di turismo nautico come quello stanziale (non solo stagionale o di transito) e per questo stiamo lavorando al piano della portualità turistica e a una legge che aiuti a mantenere attenzione e finanziamenti sui porti. La rete sarda del diportismo deve essere la perla del Mediterraneo.»

Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia dal porto turistico di Cannigione, prima tappa insieme a Golfo Aranci e Loiri Porto San Paolo delle visite nei porti turistici sardi.

In calendario, infatti, sono previsti anche i sopralluoghi presso le infrastrutture portuali di Stintino, Alghero, Fertilia, Arbatax, Torre Grande e Marceddì, porti sui quali l’Assessorato ha necessità di acquisire maggiori informazioni. I sopralluoghi, che proseguiranno per tutto il mese, sono infatti finalizzati a valutare le criticità relative all’infrastruttura e verificare la disponibilità o meno di servizi ai fini dello sviluppo della portualità turistica, da rivedere o prevedere anche e soprattutto in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente. Le informazioni serviranno per formulare una banca dati con tutte le schede dettagliate inerenti le infrastrutture portuali, propedeutica alla realizzazione di uno studio su tutta l’attività diportistica sarda per il quale è già stato sbloccato un finanziamento di oltre 100mila euro, e alla stesura di una legge sulla diportistica.

«Lo sviluppo della portualità turistica, anche in Sardegna, ha avuto importanti riflessi sulla crescita del turismo nautico ma la mancanza di investimenti, manutenzione e di una incisiva pianificazione della rete dei porti, hanno contribuito al declino di molte infrastrutture – conclude l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia -. Per rilanciare questo settore è necessaria una intensa e collaborativa sinergia tra tutti i soggetti interessati. Le Istituzioni (Regione in primis), gli Enti locali, i gestori delle infrastrutture  e gli utenti finali (la Sardegna è tra le prime regioni per disponibilità di posti barca) devono essere i guardiani  di un patrimonio infrastrutturale capace di generare sviluppo economico, contribuendo anche a combattere l’esodo giovanile e lo spopolamento dei territori.»

I sopralluoghi presso i porti turistici termineranno a metà settembre.

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Oggi gli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e dell’Ambiente, Gianni Lampis, hanno incontrato a Sanluri i sindaci del Medio Campidano, le associazioni di categoria, i sindacati e le imprese. Al centro del confronto tra la Regione e le Amministrazioni locali, la road map degli interventi da portare avanti nelle aree industriali (ed artigianali) della Sardegna con l’obiettivo di dare risposte alla necessità di infrastrutturazione primaria e secondaria che arriva dalle diverse province dell’Isola.

“Abbiamo recepito le istanze di questa importantissima provincia e condiviso con chi opera nei territori la necessità di avviare una riforma normativa che semplifichi la vita delle aziende, perché è impensabile che oggi chi vuol fare impresa debba scontrarsi con tempi biblici – ha detto l’assessore dell’Industria Anita Pili -. Non si può parlare di infrastrutturazione delle aree industriali e artigianali senza pensare di snellire procedure e gara, costruire bandi più rispondenti alle esigenze delle imprese, o rivedere le leggi, in primis quella, ormai datata, che regola i siti minerari e che quindi interessa da vicino questo territorio.»

Per l’assessore Frongia bisogna puntare sulla sburocratizzazione e snellimento della macchina regionale come arma vincente: “Non è più pensabile che, nel 2019, lungaggini burocratiche, cavilli e carteggi possano essere un freno all’avvio dei cantieri in una regione che ha urgente bisogno di infrastrutture. La necessità delle aree industriali e artigianali di avere un livello di infrastrutturazione primaria e secondaria che consenta alle imprese di operare è un diritto che non può più essere negato».

Gli assessori hanno anche recepito la richiesta di modifica della legge sulle concessioni minerarie (Legge 33/98), che secondo i sindaci costituisce un freno alla fruibilità dei siti stessi a fini turistici.

«In queste occasioni – ha sottolineato l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis – la Giunta regionale esce dal ‘palazzo’ per incontrare il territorio, con amministratori comunali, parti sindacali, imprenditori e mondo del volontariato. Nel Medio Campidano abbiamo sentito le legittime aspettative di crescita e sviluppo di quello che è il territorio della Sardegna ultimo in tutte le classifiche nazionali per qualità della vita, reddito pro capite e prodotto interno lordo. La Giunta metterà in campo tutto quanto a sua disposizione per consentirgli di rimettersi in piedi e l’ambiente può rappresentare il punto di partenza per uscire dalla crisi.»

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Ha preso il via questa mattina, da Oristano, il monitoraggio del sistema delle aree industriali regionali con l’obiettivo di dare risposte concrete alla necessità di infrastrutturazione primaria e secondaria dei poli industriali, delle Zone industriali regionali, Zir, dei Piani di insediamento produttivo, Pip. Gli assessori dell’Industria Anita Pili e dei Lavori pubblici Roberto Frongia, alla presenza di sindaci, Associazioni di categoria, sindacati, Autorità provinciali e imprese, hanno fatto il punto sulla dotazione infrastrutturale delle aree della provincia di Oristano e sugli investimenti da realizzare, senza tralasciare gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente. Si va dalle criticità legate all’infrastrutturazione primaria (alcune aree ancora oggi sono sprovviste di rete idrica e fognaria) ai problemi relativi alla banda larga per finire con la metanizzazione, temi sui quali Anita Pili e Roberto Frongia hanno già acquisito tutte le informazioni e predisposto i relativi dossier (in particolare su banda larga e metanizzazione). A questi macro temi vanno aggiunte tutte le carenze relative all’infrastruttura viaria, all’illuminazione e a tutte quelle problematiche che non consentono alle imprese di operare con agilità.

Poter essere, a tutti i livelli, collegati e connessi con le altre province e con il resto della regione per sviluppare nuove opportunità per le imprese, è la richiesta arrivata alla Regione dai soggetti coinvolti. Richiesta alla quale, i due assessori hanno dato risposta immediata.

«Siamo qui con l’obiettivo di rilanciare le aree industriali per mettere le imprese nelle migliori condizioni di operare. Non possono, nel 2019, esserci ancora zone d’ombra che sono un ostacolo agli operatori economici e  alle aziende in genere. Abbiamo ascoltato le istanze dei sindaci e delle imprese e siamo pronti a mettere a disposizione tutti gli strumenti, a partire da quelli normativi, che possano essere supporto dello sviluppo economico delle nostre aree industriali. Partiamo da Oristano ma gli incontri verranno replicati in tutte le province», ha spiegato l’Assessore Pili.

Nell’Oristanese, che conta 88 paesi, alle carenze legate alla infrastrutturazione primaria e secondaria delle aree industriali si aggiunge una disomogeneità delle zone Pip, ovvero delle aree artigianali, che negli anni ha contribuito a creare ineguaglianze tra aree produttive e Comuni, spesso limitrofi.

«Intervenire sulle criticità delle zone industriali equivale a trasformare i problemi in punti di forza – è il parere dell’Assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia -. Come Assessorato siamo pronti a venire incontro alle esigenze di gestione del servizio (acqua, energia, gestione dei rifiuti, accessibilità), necessarie per garantire a chi opera nei territori continuità ed efficienza.»

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Sedici milioni di euro per la progettazione della Ciclovia della Sardegna e per la realizzazione del primo lotto dell’opera. L’assessorato regionale dei Lavori pubblici ha ottenuto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’inserimento di una parte consistente della rete ciclabile regionale (1.200 km) nel Sistema Nazionale delle Ciclovie, con l’assegnazione di 16.662.512,36 di euro per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia della Sardegna. Il finanziamento si aggiunge ai 15 milioni già stanziati, di cui 8 di fondi regionali e 7 di fondi POR.

I 1.200 chilometri sui quali si dipana la Ciclovia – oggetto di finanziamento da parte del Mit – sono compresi nei 2.200 chilometri complessivi di rete ciclabile della Sardegna, sviluppata su 52 itinerari che interessano tutta l’Isola. «Raccolgo il testimone da chi mi ha preceduto con l’obiettivo di legittimare la mobilità ciclistica e le ciclovie come oggetto strategico delle politiche regionali – spiega l’assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia –La Sardegna è stata la prima regione d’Italia ad essersi dotata di un Piano regionale  della mobilità ciclistica coerente con la legge nazionale sulla mobilità ciclistica. Il finanziamento di oltre 16 milioni consentirà alla Regione in collaborazione con Arst, in qualità di soggetto attuatore per conto della Regione, di rispettare i tempi stabiliti, ovvero la presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economico della Ciclovia della Sardegna entro il 31 dicembre 2020 e testimonia la volontà di dare dignità particolare alla mobilità ciclistica come forma di trasporto sostenibile». Il progetto di fattibilità tecnico-economico, con l’individuazione del tracciato del primo lotto da realizzare, verrà sottoposto entro quella data al ministero delle Infrastrutture per l’approvazione.

Attualmente l’Assessorato, oltre ad essere impegnato nell’attività di coordinamento e supervisione della progettazione della Ciclovia della Sardegna, sta curando il perfezionamento della procedura di inserimento della Ciclovia nei circuiti nazionale Bicitalia ed europeo Eurovelo (la Regione ha presentato la propria candidatura a settembre del 2018). Secondo l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia «dotarsi di un Progetto di territorio, ovvero di un piano che contempli forme alternative di mobilità e fare in modo che questo piano venga realizzato fa parte di una visione del futuro che poggia su pilastri di sostenibilità ambientale e che mira a promuovere il territorio valorizzando tutte quelle componenti e quei contesti che possano consentire nuove forme di turismo alternativo a quello balneare. Per fare questo, per creare nuove forme di sviluppo economico che siano anche un antidoto allo spopolamento, serve una infrastrutturazione di tipo leggero, da realizzarsi in chiave di collegamento tra le zone costiere e l’interno della Sardegna».

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Sedici incendi nel territorio comunale di Nuoro che diventano 153 dall’inizio dell’anno se si allarga lo sguardo alla provincia: 46 di origine dolosa, 10 di origine colposa e 97 in fase di accertamento. Sono i dati forniti dalla Regione a Nuoro nel corso del sopralluogo congiunto che ha visto impegnati gli assessori dei Lavori Pubblici, Roberto Frongia, e della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, nelle zone colpite dai roghi. Alla presenza del sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, dei vertici del Corpo Forestale, del Genio Civile di Nuoro e dei consiglieri regionali Pierluigi Saiu e Giuseppe Talanas, Roberto Frongia e Gianni Lampis hanno visitato i luoghi lambiti dai roghi e fatto il punto sulle infrastrutture oggetto di finanziamento regionale e sull’attività antincendio.
«Questa visita vuole significare non solo la vicinanza politica dell’Organo esecutivo regionale e di tutto il Consiglio a questa Comunità, ma si inserisce all’interno di un percorso di presenza in tutto il territorio regionale – ha detto l’assessore Lampis -. Gli incendi che hanno riguardato Nuoro, divampati in prossimità del centro abitato, sono stati domati con tempestività e grazie a un’intensa azione di monitoraggio della macchina anti-incendio, effettuato in corso d’opera e per tutta la durata dell’emergenza, è stato possibile scongiurare ulteriori rischi di danni. È dovere della politica – ha aggiunto l’assessore dell’Ambiente – essere supporto concreto delle comunità interessate e per questo oggi siamo a Nuoro, dove abbiamo visitato il Centro operativo provinciale, la base elicotteristica di Farcana e l’area dove dovrà sorgere la nuova Scuola della Forestale che rappresentano, insieme al reclutamento del nuovo personale del corpo forestale, obiettivi di Legislatura che questa Giunta regionale intende perseguire.»

«Avere concretezza dei danni causati dagli incendi alle infrastrutture è un dolore che brucia anche dopo che il rogo è stato spento. Poter contare su strumenti, apparecchiature e infrastrutture adeguate ad affrontare il dramma degli incendi è la priorità. Proprio in questo senso è intenzione di questo Assessorato accelerare la spesa (9 milioni stanziati dalla Regione attraverso il Mutuo Infrastrutture) per la realizzazione della nuova Scuola della Forestale che vedrà il collaudo entro marzo 2023, in questo senso il Genio Civile di Nuoro sta collaborando con il Comune di Nuoro per far sì che vengano rispettati i tempi.»

Nel corso della visita l’assessore Roberto Frongia ha effettuato anche un sopralluogo in alcuni punti rappresentativi della rete idrica. Per quanto riguarda le criticità della condotta adduttrice dall’impianto di potabilizzazione di Jann’e Ferru ai serbatoi di Nuoro, Frongia ha ricordato come nel programma 2018-2021 sia stato inserito un intervento di riqualificazione delle parti della condotta maggiormente degradate, per un importo di € 3.400.000.

«Nell’ottobre 2019 è prevista l’esecuzione di un primo intervento che consentirà la riqualificazione di 2 km di condotta. Come Assessorato competente verificheremo la realizzazione e degli interventi programmati nei tempi stabiliti», ha concluso Roberto Frongia.

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L’assessorato regionale dei Lavori pubblici integra con altri 4 milioni la dotazione finanziaria per la realizzazione della diga di Cumbidanovu. L’importo si aggiunge ai 20 già ottenuti dal Ministero. Alla dotazione finanziaria si accompagnerà un piano di lavoro strutturato su cantieri aperti h24 oppure su turni giornalieri. Lo ha annunciato l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia ad Orgosolo nel corso di un sopralluogo, alla presenza del Consigliere regionale Pierluigi Saiu, dei sindaci interessati, del presidente del Consorzio di Bonifica, Ambrogio Guido, del direttore generale dell’Assessorato, Piero Dau, che ha seguito da vicino l’evolversi della situazione fino all’ottenimento dei 20 milioni di risorse per il completamento dell’infrastruttura.

«È arrivato il momento di lavorare. Seguirò da vicino ogni step fino ad arrivare alla realizzazione dell’opera perché non si possa più parlare di incompiuta riferendosi alla diga di Cumbidanovu. Anni di lungaggini burocratiche hanno fermato una infrastruttura ritenuta strategica». Roberto Frongia descrive quelli trascorsi come «mesi di intenso lavoro, caratterizzati da contatti continui lungo l’asse Cagliari-Roma con invio di documentazione finalizzata all’ottenimento del finanziamento, interlocuzioni su più livelli, incontri riservati».

La diga di Cumbidanovu sull’alto Cedrino, rappresenta un’opera di fondamentale importanza per i Comuni che potranno fruire dell’acqua per scopi irrigui (Orgosolo, Oliena, Nuoro, Orune, Lula e Dorgali) ed assicurerà anche una portata continua di 50 l/s per gli usi industriali della zona di Nuoro e Oliena. L’Assessorato è da tempo impegnato affinché l’opera venga realizzata e ha intensificato la propria azione dall’inizio del 2019 a seguito della risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice, dando impulso alle attività del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale e ha interloquito con il ministero delle Infrastrutture e trasporti, direzione generale dighe, affinché venisse incrementata la dotazione finanziaria. Proprio ai fini dell’ottenimento delle risorse aggiuntive era stata data rassicurazione al Ministero sul rispetto dei tempi concordati con il Consorzio di Bonifica nelle attività che porteranno al riappalto ed alla ripresa dei lavori. Qualche giorno fa la notizia dello sblocco del finanziamento da 20 milioni, a cui ora si aggiungono 4 milioni di fondi regionali.

«Il sopralluogo di oggi rappresenta uno degli step che vedranno impegnato questo Assessorato per il rispetto degli impegni, affinché la diga di Cumbidanovu possa finalmente essere realizzata», conclude Roberto Frongia.

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Finanziamento di oltre un milione di euro a sostegno del comune di Siniscola per fronteggiare i danni causati dall’incendio di fine luglio in località Murtas Artas. Lo hanno annunciato gli assessori dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e della Programmazione, Giuseppe Fasolino, nella sede comunale di Siniscola, alla presenza del sindaco Gian Luigi Farris e dei consiglieri regionali Franco Mula e Pierluigi Saiu.
«Abbiamo lavorato definendo come prioritario l’intervento a sostegno della comunità di Siniscola. Lo stanziamento delle risorse servirà per ricreare le condizioni di sviluppo dell’area colpita dal rogo», ha detto l’assessore Giuseppe Fasolino. Il finanziamento regionale consentirà, infatti, di ripristinare le infrastrutture idrauliche danneggiate nella zona di Murtas Artas e per estendere il sistema di irrigazione fino al sito rurale di “S’Istrumpu”. All’incontro è seguito un sopralluogo al porto de La Caletta e nella frazione Sa Petra Ruja.
«Già da un recente sopralluogo effettuato dai tecnici dell’Assessorato nel porto erano emerse una serie di carenze strutturali e infrastrutturali che ne limitano la fruibilità, a partire dalle opere di difesa. In particolare sarà necessario l’intervento di rifiorimento della mantellata del molo di sopraflutto.»
L’assessore Roberto Frongia si è quindi impegnato a dare una risposta concreta alle criticità relative al porto ed alla borgata di Sa Petra Ruja, che necessita di un piano di risanamento, comprendente, tra le altre cose, la pianificazione della rete delle acque bianche e delle infrastrutture a terra.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gian Luigi Farris: «La presenza, oggi, degli assessori Giuseppe Fasolino e Roberto Frongia testimonia l’attenzione della Giunta regionale per il nostro territorio. Siniscola ha bisogno di attenzione, la risposta alla richiesta di finanziamento per i danni causati dall’incendio ci consentirà di affrontare la situazione con più tranquillità, dando un aiuto concreto a chi ha subito danni».

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«Con spirito costruttivo e nell’interesse della Sardegna in questi mesi abbiamo cominciato un’intensa interlocuzione con Anas. Non bisogna aspettare che succeda l’incidente, ovvero il fallimento di una impresa, e non si può pensare che diminuiscano gli incidenti stradali se le nostre principali arterie sono disseminate di cantieri, per giunta bloccati. L’emergenza strade non può e non deve più essere un problema secondario. La sicurezza delle persone e lo sviluppo economico di una regione sono strettamente legati alla capacità di garantire vie di comunicazione efficienti e moderne.»

 Lo ha detto l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, incontrando nel municipio di Berchidda i sindaci (o delegati) dei Comuni su cui insistono i lotti incriminati della Sassari-Olbia, Berchidda, Tula, Oschiri, Monti, Ardara, Ozieri, Florinas.

“Non possiamo immaginare un futuro che prescinda dalla necessità di colmare il gap infrastrutturale, vero dramma della Sardegna. Per queste ragioni proseguiremo nella strada del commissariamento», ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici.

I sindaci, alla presenza dell’amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois e del vicepresidente del Consiglio regionale Giovanni Antonio Satta, hanno chiesto all’assessore di non essere lasciati soli.

«La Sassari-Olbia è il futuro del Nord Sardegna e delle nostre Comunità, così drammaticamente interessate dal fenomeno dello spopolamento -hanno detto -. Oggi abbiamo costituito un fronte istituzionale compatto per lo sblocco dei lavori. La presenza dell’assessore e del vicepresidente del Consiglio regionale, che hanno raggiunto i nostri territori per toccare con mano le criticità, testimoniano la volontà di portare avanti una battaglia per il futuro della Sardegna. La nomina di un commissario straordinario – hanno concluso – è l’unica via percorribile per sbloccare i cantieri: chiediamo con forza un intervento in quel senso per cercare di semplificare con poteri straordinari queste lungaggini.»
Rispetto ad Anas l’assessore ha ribadito la volontà di essere collaborativamente al fianco di Anas attraverso il commissariamento.

«Credo sia arrivato il momento che Anas restituisca alla Sardegna qualcosa in termini di efficienza ed efficacia. È per questo che ho chiesto l’apertura di cantieri h24, oltre al potenziamento della struttura presente nell’Isola, che deve essere autonoma, slegata da Roma, perché la Sardegna ha bisogno di essere trattata diversamente rispetto alle altre regioni d’Italia.»

All’incontro è seguito il sopralluogo sulla Sassari-Olbia.

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Sono stati sbloccati 20 milioni per il completamento della diga di Cumbidanovu, nel comune di Orgosolo.

«Si tratta di risorse frutto della collaborazione e dell’attività intrapresa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine di riprendere le attività di costruzione della diga, sospese a seguito del ciclone Cleopatra nel 2013 –  ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia -. Il completamento di una infrastruttura strategica come la diga di Cumbidanovu, che darà una risposta concreta al fabbisogno agricolo dei territori di Nuoro, Orgosolo, Oliena, Orune, Lula e Dorgali, rappresenta senza dubbio un risultato importantissimo di questo Assessorato.»

L’incremento di 20 milioni, in aggiunta ai 74 già stanziati, consentirà al Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale di procedere al riappalto dei lavori, dato che a inizio anno si era proceduto con la rescissione del contratto con l’impresa aggiudicataria.

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«Una mobilitazione sacrosanta, messa in piedi per far arrivare fino a Roma il grido d’allarme che parte da chi è sul territorio e quotidianamente vive le difficoltà legate alla viabilità e al trasporto delle persone e delle merci.»

È il commento dell’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia in merito alla manifestazione che ha interessato il Nord Sardegna, unito nel chiedere che il Governo sblocchi la situazione relativa alla 4 corsie Sassari-Olbia attraverso la nomina di un commissario straordinario.

«È una richiesta che ho fatto e sollecitato più volte al ministro e perfino ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini – spiega Roberto Frongia – proponendomi nel ruolo di Commissario straordinario in un’ottica di risparmio per le casse regionali e con l’obiettivo di accelerare tutte le opere oggetto di richiesta di commissariamento. Su indicazione del presidente Christian Solinas nella seduta del 25 luglio la Conferenza delle Regioni ha approvato un ordine del giorno che va nella stessa direzione, nel quale si chiede l’individuazione del commissario straordinario nella figura del presidente della Regione. Ad oggi non è arrivata alcuna risposta, un atteggiamento – aggiunge Roberto Frongia – che mi spinge a sposare tutte le forme di protesta che verranno messe in piedi in nome e per conto della Sardegna, non ultima l’intenzione palesata stamani di manifestare direttamente a Roma.»

Più in generale, secondo l’assessore Roberto Frongia «è inaccettabile che la sicurezza stradale dipenda dai tempi biblici dei cantieri in capo ad Anas, come succede purtroppo in Sardegna, e che proprio in virtù di questa situazione fino a oggi non si sia riusciti a contrastare con sufficiente efficacia il fenomeno dell’incidentalità stradale che registra un valore dell’indice di mortalità superiore alla media nazionale. Una situazione non più tollerabile».