20 April, 2024
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Ultime due giornate, a Villacidro, per il cartellone culturale e di spettacolo che fa da cornice al Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario che sabato scorso ha incoronato i vincitori della sua trentatreesima edizione.

Domattina (martedì 2 ottobre), ancora un doppio appuntamento in programma per le scuole con Luigi Dal Cin: il prolifico autore ferrarese di narrativa per ragazzi terrà due incontri-spettacolo (proposti in collaborazione con il Festival Tuttestorie di Cagliari), alle 9.00 e alle 11.00 al Mulino Cadoni. 

In serata, invece, si ride nella Palestra in via Stazione conDario Vergassola ed il suo recital “Sparla con me”. Prendendo spunto dal successo della trasmissione “Parla con me”, il comico spezzino presenta i momenti più esilaranti dei suoi incontri nel salotto televisivo di Serena Dandini mentre ripercorre, con la sua verve satirica e l’inconfondibile parlantina, la strada segnata dal calore degli amici del bar, la non semplice relazione familiare con la suocera, la movida davanti all’unico bancomat di La Spezia, i suoi ricordi di bambino quando sognava di poter divenire un moderno Robin Hood, e quella volta che gli fu regalato il vestito da Zorro in occasione del suo ventiseiesimo compleanno.

La serata, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito, recupera la recita di Dario Vergassola rinviata martedì scorso a causa dei ritardi dei voli dovuti alla chiusura dell’aeroporto di Pisa per il grave incendio che ha interessato il Monte Serra.

 Spazio ancora alle scuole nella giornata conclusiva di mercoledì 3 con gli incontri – sempre al Mulino Cadoni alle 9.00, alle 11.00 e alle 15.00 – con Sonia Basilico, lettrice per bambini e cantastorie appassionata di letteratura per l’infanzia, attiva nella formazione per adulti nel campo dell’orientamento bibliografico e dell’utilizzo dei testi nelle attività scolastiche.

Poi, in serata, sipario finale sulla trentatreesima edizione del Premio Dessì con lo spettacolo della compagnia La Maschera “Federico García Lorca”, di e con Nino Landis, Enzo Parodo, Valentina Trincas, Erminia Contu, Carlo Plumitallo, Carlo Mura e Peppe Pili, in scena alle 20.00 nel cortile di Casa Dessì (o nella Palestra di via Stazione in caso di maltempo).

 

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Esempi positivi di tifo calcistico, dove trova spazio un mix vincente tra fair play e convivialità. Arriva direttamente dalla provincia più povera d’Italia, e vola alla ribalta nazionale, la bella storia-progetto della “festa biancoblù”. Famiglie che tornano a popolare le gradinate dello stadio di Carbonia, terzi tempi con la squadra ospite invitata a gustare le specialità culinarie del territorio, musica e divertimento per tutte le età. E, adesso, la grande occasione: il prossimo 28 febbraio, a Roma, “La festa biancoblù” viene valutata da una categoria di esperti, all’interno della finale del premio “Italive 2016”, nella categoria “raduni ed eventi sportivi”. In caso di vittoria, l’appuntamento con la premiazione è nella Capitale, nella prima metà di marzo, nella suggestiva location dell’area archeologica dello stadio di Domiziano, in piazza Navona, insieme al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

Ma per “I Briganti Carbonia 1939” la vittoria c’è già tutta. «L’essere riusciti a riportare le famiglie nel nostro stadio, con manifestazioni all’insegna del gusto e dello stare insieme, è un successo. Passa il messaggio, positivo, che lo sport e il calcio possono anche essere collanti per iniziative di promozione e sviluppo del territorio – afferma Damiano Basciu, commerciante di Carbonia, 46 anni, dal 1989 nel mondo del tifo organizzato, tra i promotori della mentalità ‘new ultras’ -. Il nome ‘briganti’ è una scelta legata alla sofferenza che vive il nostro territorio, in passato la loro figura rievoca fatti negativi, ma, pensando a Robin Hood, emergono anche note positive. Con la festa biancoblù, realizzata insieme a Primavera Sulcitana, portiamo sul terreno di gioco, a fine partita, cibi tipici della nostra zona, bancarelle, giochi per bambini e tanta musica. Siamo gli apripista di un nuovo modo di intendere il tifo, altre tifoserie italiane stanno iniziando a copiarci, ciò non può che farci piacere. La nostra, anche se solo al secondo anno di vita, è già una tradizione destinata a radicarsi».

L’anno scorso, al “Carlo Zoboli”, la festa è stata organizzata, insieme al Carbonia Calcio, anche dall’associazione Primavera Sulcitana. «Crediamo fortemente nel progetto, è un modo per portare famiglie e bambini allo stadio. Il tifo sano esiste, la conquista della finale di Italive ne è provaosserva Alessia Littarru, presidente dell’associazione -. Tradizioni carboniensi, festa e musica dopo ogni match rappresentano un connubio vincente, anche con appuntamenti simili si può provare a dare ossigeno a tutto il tessuto cittadino».