3 May, 2024
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18 esponenti del centrosinistra hanno chiesto che il CdA dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna venga immediatamente rimosso. Lo hanno fatto co un’interpellanza presentata in Consiglio regionale.

 «La Giunta deve fare chiarezza sulla situazione dell’Istituto – afferma  il primo firmatario della mozione Emilio Usula, dei Rossomori – l’attuale composizione del CdA, a nostro avviso, è illegittima.»

Nel mirino dei consiglieri del centrosinistra c’è Romano Marabelli, componente del CdA su designazione del ministero della Salute, dimessosi dalla carica il 18 luglio scorso a seguito del suo coinvolgimento nello scandalo legato all’acquisto e utilizzo dei vaccini per contrastare la diffusione della “lingua blu”.

«Peccato che quelle dimissioni non siano mai state comunicate alla Regione – sostengono i consiglieri del centrosinistra – per ora non esiste nessun atto formale che certifichi il passo indietro di Marabelli. Anzi, alcune delibere del Consiglio di amministrazione dell’IZS, successive alla data delle presunte dimissioni, destano molti sospetti sull’operatività dell’organo societario. Una di queste prevede addirittura un premio di risultato per tutta l’annualità 2014.»

Da qui la richiesta di una verifica puntuale su “eventuali profili di illegittimità” nella composizione del CdA e sull’effettiva uscita di scena di Marabelli.

«C’è il rischio concreto che le delibere adottate dall’attuale Consiglio di amministrazione possano arrecare danni all’Istituto – conclude Usula – la Giunta dovrà valutare anche un eventuale segnalazione alla Corte dei Conti che permetta di accertare le responsabilità in previsione di richieste di risarcimento da parte di allevatori e agricoltori.»

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copiaLuigi Arru 5 copia
La Regione Sardegna ha dato il via ad una puntuale attività di verifica di tutti gli atti e dei comportamenti di tutte le persone coinvolte nell’inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura della Repubblica di Roma sull’intreccio di interessi che ruotano intorno ai vaccini che avrebbero dovuto combattere l’aviaria e la lingua blu. Per la Sardegna e per la sua economia potrebbero essere centrali i risultati delle indagini che riguardano la lingua blu, che ha colpito, soprattutto negli anni dal 2000 al 2004, gli allevamenti ovini dell’isola. Lo hanno annunciato gli assessori dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e della Sanità, Luigi Arru, che ritengono quindi importante che anche la magistratura sarda approfondisca questo aspetto delle indagini e positivo che si proponga l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. 

Quello che sta emergendo dall’inchiesta in corso conferma e rafforza i timori più volte manifestati di fronte alla tragedia vissuta direttamente dagli allevatori negli anni in cui l’epidemia scoppiava. Dalle associazioni di categoria, da esperti, da alcuni politici fu lanciato allora un grido d’allarme perché era chiaro che qualcosa di drammaticamente anomalo stava accadendo. Un danno così ingente al patrimonio zootecnico sardo, che in quindici anni la Regione ha dovuto stanziare solo per indennizzi, senza calcolare le spese per i vaccini, circa 170 milioni di euro. 

L’attività avviata dalla Regione Sardegna sarà di sostegno a quella svolta dalla magistratura, ma che mirerà soprattutto a individuare eventuali responsabilità politiche locali. In attesa dei primi risultati di questa attività di verifica, gli assessori Falchi e Arru chiedono, comunque, al dottor Romano Marabelli, indagato nella vicenda, che si è per questo autospeso dall’incarico di segretario generale del ministero della Salute, di dimettersi anche dal consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna. 
Quanto alla vera lotta contro la lingua blu, gli assessori dell’Agricoltura e della Sanità puntano a un approccio nuovo che metta al centro la necessità di prevenire attraverso un serio piano sanitario. Intanto rassicurano tutto gli operatori: il vaccino in fase di utilizzo è completamente diverso da quello che avrebbe provocato l’inizio dell’epidemia. Le vaccinazioni attualmente in corso, dai monitoraggi effettuati, non stanno provocando danni. Le strutture della Regione si stanno comunque attivando per monitorare i sierotipi presenti attualmente e per programmare tempestivamente la prossima campagna di vaccinazione. E’ necessario, infatti, che i primi campioni dei vaccini siano a disposizione dall’inizio dell’anno in modo da garantire la possibilità di testarli sugli animali sardi consentendo agli allevatori di avere maggiori certezze. 
Si sta procedendo contemporaneamente al monitoraggio di altre patologie che sono state segnalate in più punti della Sardegna per individuare le migliori strategie di intervento preventivo.