18 April, 2024
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Arriva il Milan e per la Sardegna Arena è una giornata speciale. In questo momento e ormai da alcuni anni non è il Milan dei record del recente passato, il Milan dei Baresi e Maldini, dei Van Basten, Gullit e Rijkaard, dei Savićević, Shevchenko e Kakà, ma è pur sempre una squadra dal grande fascino che da due settimane ha ritrovato uno dei suoi grandissimi, Zlatan Ibrahimović, tornato a Milano, a 38 anni, per cercare di rilanciare un ambiente fortemente depresso.

Rolando Maran sa bene quante insidie nasconda la partita di questo pomeriggio (fischio d’inizio alle 15.00, dirige Rosario Abisso di Palermo, assistenti di linea Sergio Ranghetti di Chiari e Domenico Rocca di Catanzaro, quarto ufficiale Federico Dionisi di L’Aquila, addetti al VAR Luigi Nasca di Bari e Stefano Del Giovane di Albano Laziale) e non si fida, perché il suo Cagliari ha tanto  bisogno di punti e di fiducia, dopo tre sconfitte consecutive (Lazio in casa, Udinese e Juventus in trasferta).

Tra i convocati non ci sono Fabrizio Cacciatore, Luca Ceppitelli, Federico Mattiello, Leonardo Pavoletti e Daniele Ragatzu, ma ci sono il capitano della Primavera Riccardo Ladinetti ed Alessio Cragno, al rientro, dopo una lunghissima assenza per infortunio.

«Quella di Cragno è una convocazione che serve più che altro per tornare a fargli respirare l’aria dello spogliatoio – ha detto alla vigilia il tecnico rossoblù -, finora ha svolto soltanto spezzoni di allenamento, non è ancora pronto per giocare, monitoreremo i suoi progressi giorno per giorno. Abbiamo tanta rabbia, avremmo voluto aprire il 2020 in maniera diversa. È andata male un po’ perché ci abbiamo messo del nostro, un po’ perché la Juventus era in giornata. Tutto questo ci è servito per passare una settimana intensamente concentrati sulla partita contro il Milan: abbiamo lavorato bene, ora la palla passa al campo.»

«Diventa difficile inquadrare la squadra rossonera, cambia tanto da una settimana all’altra – ha aggiunto Rolando Maran -. Certamente è una compagine con tanti giocatori di qualità, guidata da un bravo allenatore e dalla settimana scorsa può contare anche su un campione assoluto come Ibrahimovic, la cui presenza fornisce benefici a tutto il sistema. Chiaramente lo svedese sarà il punto di riferimento del Milan, dovremo essere vicini nelle coperture, nel momento in cui i compagni lo cercheranno. Nelle ultime settimane abbiamo incassato troppi gol, in alcune occasioni è stato un caso ma indubbiamente dobbiamo migliorare in fase difensiva, ritrovare quella compattezza di inizio stagione che è nelle nostre corde. Ci abbiamo lavorato e continueremo a farlo nei prossimi giorni. Per quanto riguarda l’attacco, siamo andati a segno per sedici partite consecutive, il che vuol dire che la squadra costruisce e sa mettere in difficoltà le avversarie. Lunedì scorso ci siamo fermati, dobbiamo ritrovare la via del gol.»

«Vogliamo cancellare gli ultimi risultati negativi. Farlo contro una grande squadra come il Milan sarebbe un valore aggiunto. A gennaio giocheremo fuori casa quattro partite su cinque, un caso più unico che raro. Dobbiamo fare di necessita virtù e cercare di approfittare dell’impegno di domani, sfruttando l’apporto del nostro pubblico, per consolidare una posizione di classifica già ottima – ha concluso Rolando Maran -. Non dimentichiamo che comunque finirà la partita con il Milan, chiuderemo il girone di andata al sesto posto: un ottimo risultato che va consolidato.»

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Dopo il pari di Torino, il Cagliari va a caccia di una vittoria nel match interno con il Bologna di Sinisa Mihajlovic (inizio ore 21.00, dirige Juan Luca Sacchi di Macerata, assistenti di linea Domenico Rocca di Catanzaro e Tarcisio Villa di Rimini, quarto ufficiale Ivano Pezzuto di Lecce, addetti al VAR Luca Pairetto di Nichelino e Sergio Ranghetti di Chiari), nella decima giornata di andata del campionato di serie A.

La squadra rossoblu finora ha fatto bene, al di là delle aspettative della vigilia, riuscendo a superare il trauma delle due sconfitte casalinghe iniziali, a seguito delle quali il rendimento interno non è stato fin qui pari a quello esterno. Lontano dalla Sardegna Arena il Cagliari non ha mai perso, con due vittorie e due pareggi, mentre in casa il bilancio parla di due vittorie, un pareggio e le già citate due sconfitte, subite con Brescia ed Inter.

Il Bologna è avversario assai ostico. Sinisa Mihajlovic ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza, dotata di grande carattere ma capace anche di giocare un bel calcio. In classifica i felsinei sono 3 punti dietro il Cagliari, con 12 unti, frutto di 3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte.

Ci sono tutti i presupposti per assistere ad un grande spettacolo.

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E’ una delicata ed importantissima sfida salvezza quella che attende questo pomeriggio il Cagliari alla Sardegna Arena (inizio ore 15.00, dirige Fabrizio Pasqua di Tivoli, assistenti di linea Giorgio Peretti di Verona ed Alessio Tolfo di Pordenone, quarto uomo Valerio Marini di Roma 1, addetti al VAR Luigi Nasca di Bari e Sergio Ranghetti di Como) contro il Bologna di Filippo Inzaghi. La squadra emiliana è reduce da due vittorie nelle ultime tre giornate, grazie alle quali ha risollevato un avvio di stagione assai difficile.

I tre punti sono fondamentali per il Cagliari, per prendersi la prima vittoria casalinga della stagione e dare una svolta ad un campionato iniziato tra tante difficoltà, con risultati sicuramente inferiori alla mole di gioco espressa in campo, sia in casa che in trasferta.
Il Bologna è un avversario da non sottovalutare. Il Cagliari dovrà giocare con aggressività su ogni pallone e cercare di sfruttare al meglio le occasioni da goal che riuscirà a creare, cosa che non è accaduta finora, se è vero che la squadra ha realizzato solo 4 reti in 7 partite (esattamente quante il Bologna che però le ha capitalizzate meglio nelle partite casalinghe e solo una in più del Frosinone) ed arriva alla sfida odierna con un bilancio di 1 punto nelle ultime tre giornate. Rolando Maran fa grande affidamento sul suo bomber, Leonardo Pavoletti, ma la squadra dovrà essere brava a creare le condizioni perché anche i compagni del reparto offensivo possano trovare occasioni favorevoli per andare in goal.

Leonardo Pavoletti.