25 April, 2024
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Paolo Sassanelli il 7 luglio sarà ad Alghero per la serata conclusiva del Sardinia Film Festival. Il noto attore, regista e sceneggiatore di origini pugliesi, presenterà al Cinema Miramare il suo progetto “La grande fuga”, che in questi giorni gli permetterà di incontrare i detenuti all’interno del carcere di Bancali.

Al Miramare l’appuntamento di domenica inizia alle 18.30, con la proclamazione dei vincitori del Premio internazionale organizzato dal Cineclub Sassari, che anche quest’anno ha accolto lavori da tutto il mondo. Interverranno i componenti della prestigiosa giuria formata dal produttore Giannandrea Pecorelli, dalla dirigente Siae, Danila Confalonieri e dal critico marocchino Abdelkirim Ouakim.

Subito dopo sarà proiettato il film israeliano vincitore del Premio Oscar come miglior cortometraggio 2019, “Skin” di Guy Nattiv, Jame Ray Nemuman e Sharon Maymon, che racconta la storia del naziskin dell’Alabama Bryon Widner, il quale per amore ha deciso di eliminare i tatuaggi che mostravano la sua fede di suprematista bianco.

Sassanelli potrà quindi incontrare il pubblico per parlare del suo progetto dedicato ai detenuti, che da diverso tempo lo vede collaborare con il carcere di Regina Coeli, e ora con la struttura penitenziale sassarese. L’attore, molto conosciuto per la sua partecipazione a “Classe di Ferro”, “Un medico in famiglia” e a un’infinità di fiction, racconterà la sua esperienza all’interno del carcere romano, dove svolge come volontario attività di Cineclub.

Lo scopo dell’iniziativa – nata grazie all’appartenenza di Paolo Sassanelli al gruppo dell’istituto buddista Soka Gakkai – è portare i valori formativi del Cinema nelle carceri come strumenti di dialogo e avvio per una nuova esperienza di vita.

Il Cineclub Sassari da diverse edizioni coinvolge proprio la casa circondariale di Bancali all’interno del Sardinia Film festival, organizzando un vero e proprio Premio “Giuria ristretta”, per le sezioni femminile e maschile.

Assieme a Paolo Sassanelli interverranno  anche Mario Dossoni, garante dei diritti delle persone detenute e coordinatore delle “giurie ristrette”, Lia Camboni, volontaria del carcere di Bancali (SS) per la sezione femminile, e quindi Vittorio ed Alessandro Gazale, che presenteranno “Dalle carte alle storie liberate”, un racconto per immagini e parole con proiezione di foto. A moderare l’incontro sarà il giornalista partenopeo Alberto Castellano. A partire dalle 20.30, nel Cortile interno di Lo Quarter, in Largo San Francesco, Alghero, si svolgerà un aperitivo in musica con i saluti finali.

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Tappa numero sei per il Festival Dromos in pieno svolgimento da lunedì scorso (e sino a Ferragosto) nell’Oristanese. Dopo Cabras, Bauladu, Oristano, San Vero Milis e Villa Verde, il giro di concerti fa scalo domani (sabato 6) a Baratili San Pietro. Ed è uno degli ospiti più attesi di questa edizione numero diciotto del festival il protagonista della serata in programma al Parco Comunale: a partire dalle 21.30 (e con ingresso a 10 euro) riflettori puntati su uno dei padri del genere afrobeat, Tony Allen. Ad accompagnare il batterista nigeriano ci sarà Audrey Gbaguidi, cantante e attrice francese con radici in Togo e Benin, autrice di sonorità che mescolano con raffinatezza hip hop ed elettronica. E poi Yann Jankielewicz al sassofono, Nicolas Giraud alla tromba, Michel Bass al basso, Indy Dibongue alla chitarra, Fixi alle tastiere e Patrick Gorce alle percussioni.

Classe 1940, artista di confine e apripista per la musica africana di nuova generazione, dopo essere stato direttore d’orchestra e batterista del grande Fela Kuti per una quindicina d’anni (fino al 1978) e in oltre cinquanta dischi, Tony Allen è stato poi artefice di una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’afrobeat originale e altri stili che spaziano dal dub allo “space jazz” ma anche al pop internazionale. Numerosi i progetti e le collaborazioni degli ultimi anni, in particolare con il cantante e musicista inglese Damon Albarn, che compare anche in “Film Of Life”, il decimo album di Tony Allen, pubblicato due anni fa: una retrospettiva sulla sua carriera, una “versione in Technicolor” dell’afrobeat che lo ricolloca con freschezza al centro della storia della musica.

Prima del concerto, un altro appuntamento è in programma domani (sabato 6) sempre a Baratili San Pietro: alle 19.30, alla Cantina Madau, si parlerà di “Senzatomica, la campagna promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai per generare consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Diretta alle persone comuni perché rifiutino il paradosso della sicurezza fondata sulle armi nucleari e rivendichino il diritto a un mondo libero da armi, mira alla creazione di un movimento di opinione per l’elaborazione e l’adozione di una convenzione internazionale sulle armi nucleari. All’incontro, emblematicamente intitolato “Donne Senzatonica”, seguendo il filo rosso di questa edizione del Festival Dromos sotto Il segno di Eva“, intervengono Nella Frau, Alessandra De Maria, Erika Degortes e la scrittrice e giornalista (nata in Nigeria e cresciuta in Inghilterra) Noo Saro-Wiwa. Si parlerà anche di una mostra promossa dall’Istituto buddista italiano Soka Gakkai, che sarà ospitata dal comune di Oristano dall’8 al 23 ottobre.

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