19 April, 2024
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Inizia questa sera, con la cronometro di 13 km che parte ed arriva a Dusseldorf, in Germania, alle 18.27, la nuova avventura di Fabio Aru al Tour de France. Sarà il quint’ultimo corridore a prendere il via, dopo di lui, nell’ordine, Kung, Contador, Quintana e Froome (vincitore delle ultime due edizioni e dell’edizione del 2013).

Costretto a saltare il Giro d’Italia del centenario partito nella “sua” Sardegna a causa di un infortunio, il campione di Villacidro s’è preparato al meglio, brillando al Giro del Delfinato e trionfando con un’azione solitaria nel campionato italiano, vittoria che gli consente di correre la “Grande boucle” con la maglia tricolore.

Assenti Tom Domoulin e Vincenzo Nibali, protagonisti al Giro d’Italia insieme a Nairo Quintana, i grandi avversari di Fabio Aru, sulla carta, sono Chris Froome, Nairo Quintana, Richie Porte, Alberto Contador, Alejandro Valverde ed Esteban Chaves.

Le prime montagne, terreno privilegiato del “Cavaliere dei 4 Mori”, arriveranno lunedì e mercoledì, ma i primi veri arrivi in salita, sono fissati nelle giornate di sabato 8 (8ª tappa, Dole – Station des Rousses, 187 km) e domenica 9 luglio (9ª tappa, Nantua – Chambéry, 181 km), alla vigilia della prima giornata di riposo. Alla ripresa, 10ª e 11ª tappa pianeggianti, arrivo in alta montagna alla 12ª a Peyragudes, media montagna alla 13ª e 15ª, e nuovo riposo lunedì 17 luglio, a Le Puy en Velay.

La terza settimana, decisiva per la vittoria finale, inizierà martedì 18 luglio, con la 16ª tappa di media montagna e le due successive di alta montagna, con arrivi a Serre.Chevalier e sul mitico Izoard (sul quale l’indimenticabile Marco Pantani trionfò davanti a Lance Armstrong il 17 luglio 2000, al rientro dopo la squalifica ed i tormenti successivi che stravolsero la carriera, fin lì straordinaria, e la vita del campionissimo romagnolo).I corridori “respireranno” nella 19ª tappa, prima della cronometro di 23 km da Marsiglia a Marsiglia, nella quale potrebbe decidersi la vittoria finale, prima della “passerella” finale di 105 km di domenica 23 luglio, da Montgeron ai Campi Elisi, a Parigi, che tutti gli italiani sperano possa consacrare definitivamente il campione italiano Fabio Aru, già vincitore di una Vuelta e due volte sul podio al Giro d’Italia, a 27 anni (festeggerà il suo compleanno lunedì 3 luglio) stella assoluta del ciclismo mondiale.

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E’ stata presentata oggi, ad Alghero, l’edizione numero 100 della corsa rosa che prenderà il via domani mattina dalla cittadina catalana e si svilupperà nell’Isola nelle prime tre tappe, fino a domenica, per complessivi 559 km.

La Sardegna è in festa per questo evento, sul quale hanno investito tanto sia la Regione sia le amministrazioni locali, consapevoli dello straordinario strumento promozionale che rappresenta anche in chiave turistica, nel medio e lungo termine.

Sul piano squisitamente tecnico, vista l’assenza forzata di Fabio Aru che ha dovuto dare forfait per le precarie condizioni fisiche (il camoione di Villacidro, presente al via da spettatore, dovrebbe recuperare la miglior condizione per presentarsi in perfette condizioni al prossimo Tour de France), e la tragica scomparsa di Michele Scarponi che avrebbe dovuto guidare da capitano la squadra dell’Astana proprio al posto di Fabio Aru, tra i grandi favoriti della vigilia ci sono Vincenzo Nibali (vincitore della corsa rosa per la seconda volta un anno fa) e il colombiano Nairo Quintana. Tra loro cercheranno di inserirsi i due capitani del team Sky, il gallese Geraint Thomas e lo spagnolo Mikel Landa; l’altro britannico Adam Yates (team Orica-Scott) che ha vinto la classifica giovani del Tour 2016; l’olandese Steven Kruijswick (team Lotto-Jumbo); il francese Thibaut Pinot (team FDJ) e l’olandese Tom Dumoulin (team Sunweb), il lussemburghese Bob Jungels (team Quick-Step) e lo statunitense Tejay Van Garderen (team Bmc).

Domani, per il via del 100° Giro d’Italia, Alghero verrà letteralmente invasa da decine di migliaia di tifosi e turisti, in una giornata che le condizioni meteo prevedono ancora più bella di quella che ha accompagnato la vigilia e temperature massime in crescita fino a 24 gradi, quasi un antipasto dell’estate.

Le tre tappe sarde: 1ª Alghero-Olbia, 203 km, 2ª Olbia-Tortolì, 208 km, 3ª Tortolì-Cagliari, 148 km.

Vincenzo Nibali è uno dei grandi favoriti per la vittoria finale del 100° Giro d’Italia

 

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Ha sognato a lungo di salire sul podio domani a Parigi e le sue prestazioni hanno avvalorato fino a ieri le sue ambizioni, soprattutto dopo la strepitosa cronoscalata Sallanches-Megeve di giovedì che l’ha visto arrivare alle spalle di Chris Froome e Tom Dumoulin, e tutta l’Italia del pedale oggi lo aspettava a Morzine per un’altra grande impresa. La penultima tappa del Tour de France 2016, invece, ha visto Fabio Aru crollare sull’ultima salita ed arrivare al traguardo con 17’38” di ritardo che lo hanno fatto precipitare dal 6° al 13° posto in classifica. La tappa è stata vinta dallo spagnolo Jon Izagirre con 19″ di vantaggio sul colombiano Jarlinson Pantano e 42″ su Vincenzo Nibali che, una volta verificato il crollo del suo capitano Fabio Aru, ha tentato l’impresa, fallendola nella discesa finale, proprio il terreno a lui più congeniale. I migliori sono arrivati a poco più di 4 minuti e così Chris Froome ha messo il sigillo finale sulla nuova vittoria al Tour de France che ha dominato dall’inizio alla fine.

Per Fabio Aru, delusione odierna a parte, resta un Tour eccellente che fa ben sperare per il futuro. Il campione di Villacidro, alla sua prima esperienza nella Grande Boucle, ha dimostrato di esssere competitivo in salita e di essere migliorato notevolmente nelle prove contro il tempo, condizioni indispensabili per puntare alla vittoria del Tour dopo il trionfo di un anno fa alla Vuelta e i due piazzamenti sul podio, un secondo e un terzo posto, al Giro d’Italia.

Fabio Aru 2016 3

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Uno straordinario Fabio Aru è stato tra i principali protagonisti della cronoscalata Sallanches-Megeve, 18ª tappa del Tour de France 2016, riuscendo a centrare un clamoroso terzo posto, a soli 33″ dalla maglia gialla Chris Froome, dominatore del Tour, e a 12″ da Tom Dumoulin, vincitore della precedente cronometro, nella quale era stato distanziato di ben 4’25”. Il campione di Villacidro si è lasciato alle spalle tutti gli altri pretendenti ad un posto sul podio finale del Tour (eccezion fatta per lo specialista Richie Porte che ha chiuso con il suo stesso tempo), ed ha guadagnato una posizione in classifica generale, nella quale ha scavalcato lo spagnolo Alejandro Valverde, al settimo posto. Fabio Aru ora punta con decisione a salire sul podio domenica a Parigi (oggi il terzo posto è occupato da Adan Yates, s 1’52”, mentre a 2’16” c’è il secondo posto di Bauke Mollema).

Domani e sabato il Tour de France propone altre due tappe molto impegnative, con tante salite, e con un Fabio Aru in grande crescendo, di forma e di convinzione, con una squadra fortissima come l’Astana e un Vincenzo Nibali (vincitore del Tour 2014 e recente vincitore del Giro d’Italia) al suo fianco, sognare un posto sul podio alle spalle dell’inarrivabile Chris Froome, non è azzardato, così come non lo è, dopo aver visto la prestazione odierna, considerato che Fabio Aru, già 2° e 3° in due giri d’Italia e vincitore della Vuelta 2015, è alla sua prima partecipazione al Tour de France, pensare che un giorno non lontano, sul gradino più altro del podio della “Grande Boucle”, possa esserci il “Cavaliere dei 4 Mori”: FABIO ARU, 25 anni, da Villacidro.

Fabio Aru 2016 5Classifica Tour de France Fabio Aru 2016 3

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Fabio Aru “imperatore” di Spagna, “disintegra” Tom Dumoulin sulle ultime salite e fa sua la Vuelta. Il campione di Villacidro ha inflitto al ciclista olandese un distacco di 3’52” ed ha riconquistato quella maglia rossa che era stata sua a lungo nel corso di tre settimane di corsa e domani festeggerà il suo capolavoro sul traguardo di Madrid.

Dopo aver sfiorato la vittoria al Giro d’Italia, Fabio Aru ha confermato di essere l’uomo nuovo delle grandi corse a tappe, trionfando nell’anno in cui la Vuelta ospitava tutti i migliori, escluso Alberto Contador. Al via c’erano anche il compagno di squadra Vincenzo Nibali, escluso dalla giuria in una delle prime tappe, e il trionfatore del Tour De France, Chris Froome.

Fabio Aru ha vinto al termine di una tappa che segna la storia del ciclismo degli ultimi anni, attaccando a 50 km dal traguardo.
La tappa è stata vinta dallo spagnolo Rubèn Plazacon 1’07” di vantaggio sul portoghese Josè Goncalves e 1’29” su Alessandro De Marchi. Fabio Aru è arrivato 24° a 3’38”, Tom Dumoulin 35° a 7’30”.
Fabio Aru ora guida la classifica generale con 1’17” sullo spagnolo Joaquin “Purito” Rodriguez e 1’29” sul polacco Rafal Majka. Tom Dumoulin è scivolato al 6° posto a 3’46”. Domani il grab finale con il trionfo di Fabio Aru, 25 anni, da Villacidro sul tetto del mondo del ciclismo.
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Fabio Aru attacca ma non stacca Tom Dumoulin, nella 18ª tappa e la Vuelta resta ancora in bilico per 3″, a tre tappe dalla conclusione. Il campione di Villacidro le ha tentate tutte sulla salita finale, posta a una decina di chilometri dall’arrivo, ma il leader della classifica generale gli è rimasto attaccato senza mai concedergli un metro ed alla fine ha anche tentato di guadagnare qualche secondo in pianura, senza successo.

La tappa è stata vinta dall’irlandese Nicholas Roche, figlio di Stephen Roche, grande campione degli anni ’80, vincitore nel 1987 di Giro d’Italia, Tour de France e Campionato mondiale su strada.

Fabio Aru ci riproverà sicuramente domani, in una 19ª tappa che presenta un tracciato insidioso, con un arrivo in salita.

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La Vuelta di Spagna 2015 si deciderà in uno straordinario testa a testa, nelle ultime quattro tappe, tra l’olandese Tom Dumoulin e il campione di Villacidro Fabio Aru. I due corridori sono divisi in classifica da soli 3″, dopo l’attesissima e temutissima tappa a cronometro odierna di Burgos, vinta dall’olandese, nuova maglia rosa. Tom Dumoulin ha letteralmente dominato sui 38,7 km a cronometro della 17ª tappa, precedendo di 1’04” il polacco Bodnar, mentre Fabio Aru è riuscito a contenere il ritardo in 1’53”, chiudendo al 10° posto. Purito Rodriguez, maglia rossa alla vigilia, ha subito un ritardo di 3’06” da Dumoulin e di 1’15” da Aru.
La cronometro, dunque, non ha deciso la vittoria finale della Vuelta che presenta altre tappe dure, con numerose salite ed offre quindi agli avversari della nuova maglia rossa la possibilità di recuperare, soprattutto a Fabio Aru, che potrebbe riprendersi la maglia a lungo vestita in questa Vuelta, anche con un abbuono su un traguardo di tappa o su un traguardo intermedio.
La 18ª tappa, in programma domani, sulla distanza di 204 km, proporrà 3 gran premi della montagna, due di terza categoria, ed uno di prima categoria, l’ultimo, il Puerto de la Quesera, posto a 13 km dal traguardo
La nuova classifica generale dopo la 17ª tappa.
1° Tom Dumoulin (Olanda); 2. Aru (Italia) a 3”; 3. Rodriguez (Spagna) a 1’15”; 4. Majka (Polonia) a 2’22”; 5. Quintana (Colombia) a 2’53”; 6. Valverde (Spagna) a 3’15”; 7. Chaves (Colombia) a 3’30”; 8. Moreno (Spagna) a 3’46”; 9. Nieve (Spagna) a 4’10”; 10. Meintjes (Sudafrica) a 6’51”.
Fabilo Aru 1Tom Mudoulin 1Classifica di tappa Classifica generale