26 April, 2024
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Tornano dal vivo i pionieri del rap in lingua sarda: dopo 23 anni di concerti in tutta Europa, tre album, un Ep e decine di collaborazioni, i Balentia sono pronti per un live molto speciale.

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Tornano dal vivo i pionieri del rap in lingua sarda: dopo 23 anni di concerti in tutta Europa, tre album, un Ep e decine di collaborazioni, i Balentia sono pronti per un live molto speciale.

Il gruppo, infatti, suonerà domani, Venerdì 20 dicembre, a partire dalle 14.30, per i detenuti della Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta, nell’ambito della rassegna “Oltre il sipario” e del progetto/laboratorio “LiberaMente Dentro”, ambedue organizzati dall’Associazione “Il Miglio Verde”. Il progetto nasce con l’intento di creare uno spazio nel quale i detenuti possano indirizzare le proprie potenzialità creative, ricostruire un’identità sociale quale opportunità di reinserimento nella cittadinanza attiva, sostituendo i meccanismi relazionali basati sulla forza, sul controllo e sulla sfida con quelli legati alla collaborazione, allo scambio ed alla condivisione.

Per i Balentia si tratta della terza esperienza all’interno di strutture di detenzione, dopo le due esibizioni di alcuni anni fa nell’Istituto Penale Minorile di Quartucciu.

Dal vivo la band mogorese presenterà i brani tratti dall’ultimo lavoro discografico, Nieddu, e alcuni brani tratti dai dischi precedenti.

I Balentia – Una delle band più attive e longeve del panorama musicale indipendente sardo, Su Maistu e Lepa – originari di Mogoro (OR), – sono artefici di un rap cantato in sardo ed italiano, che loro stessi amano definire sociale. Hanno all’attivo tre album ed un EP autoprodotti, numerose collaborazioni con artisti nazionali dello stesso genere ed oltre 600 concerti in Sardegna, in Italia ed all’estero (Germania, Spagna, Grecia).

Il gruppo ha ottenuto buoni riscontri di critica da parte della stampa specializzata (Rumore, Blow Up), nonchè diversi passaggi su Radio e TV Nazionali (Radiorai su tutte). Ha condiviso il palco con artisti Internazionali e Nazionali quali Orishas, Neffa, Piotta, Club Dogo, Colle der Fomento, DJ Gruff.

Nel corso del tempo la band ha dato vita a diversi progetti paralleli, che hanno visto l’allargamento della formazione a strumentisti provenienti da differenti ambiti musicali: Stoccad’e funk, una band a 7 elementi, con chiara impronta funk anni ’70; Forefingers Up, progetto a 5 elementi, in cui si miscelavano black music e colonne sonore italiane anni ’70; Doodazz, progetto a 5 elementi, che si rifa al Jazz Rap di matrice newyorkese.

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