26 April, 2024
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Cresce il dramma occupazionale nel Sulcis: dopo Ex Ila, Eurallumina ed Alcoa, oggi chiuse, ora rischia la chiusura anche la Portovesme srl. L’azienda della Glencore, l’unica del vecchio polo industriale ancora in produzione a Portovesme, potrebbe interrompere l’attività a fine anno se non verrà trovata una soluzione definitiva all’annoso problema dei costi dell’energia. A lanciare il nuovo allarme ieri è stato l’amministratore delegato Carlo Lolliri, con una lettera inviata alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) degli impianti di Portoevsme e San Gavino Monreale e alla Confindustria.

Carlo Lolliri nella lettera fa riferimento alle promesse ricevute dalle rappresentanze istituzionali circa la soluzione del problema della fornitura a condizioni di mercato concorrenziali e alla decisione assunta qualche giorno fa da Terna di escludere le centrali di Portovesme, Ottana e Porto Torres dagli impianti di produzione di energia considerati essenziali.

L’annuncio dell’amministratore delegato della Portovesme srl ha già portato a durissime prese di posizione di rappresentanti politici e sindacali che chiamano Regione e Governo alle loro responsabilità, per evitare una nuova drammatica chiusura di un impianto fondamentale per il tessuto economico del Sulcis e dell’intera Sardegna.

Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato un’interrogazione urgente al Governo, nella quale sottolinea che se entro il mese di novembre non verrà approvato un apposito decreto legge, si rischia di condannare a morte il territorio del Sulcis Iglesiente.

Il segretario della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, sottolinea che il Governo giovedì prossimo, quando dovrebbe svolgersi l’incontro per fare il punto sulla vertenza Alcoa, dovrà dare risposte sull’intera partita dell’energia, perché diversamente si rischia di assistere alla chiusura della Portovesme srl e della stessa centrale dell’Enel Grazia Deledda, compromettendo inevitabilmente anche le prospettive di rilancio di Eurallumina ed Alcoa.

 

 

 

Portovesme srl 1 copiaCarlo Lolliri 1 copia

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Fabio Enne 58

130 mila abitanti con più di 35mila disoccupati e migliaia di lavoratori in regime di ammortizzatore sociale.
Il disastro industriale causato dall’inefficienza politica che prosegue con l’abbandono di un territorio che non vuole assolutamente rinunciare alla sua dignità socio economica.
Imbrogli e promesse anche nei settori del turismo, della pesca, del commercio, dell’agricoltura, sono le cause dell’emigrazione dei nostri giovani ed anche meno giovani.
Superficialità vergognosa della politica che non si impegna alla costruzione delle necessità infrastrutturali, dei servizi e nella  tutela delle nostre imprese di tutti i settori merceologici sociali e artigianali. Piani fatiscenti che logorano la speranza di una popolazione stanca di vivere nella sofferenza economica che qualcuno vuole riaccendere nelle fasi di campagna elettorale.
Senza volere fare un elenco delle incompiute di una giunta regionale che replica nell’inoperosità è ormai irrinunciabile dare il via a una grande e determinata mobilitazione popolare del territorio.
Siamo davvero stanchi di sopportare e siamo allo stesso modo pronti per condurre insieme a tutte le forze sociali e rappresentanze Dell’intera collettività sulcitana, una forte rivendicazione per non permettere che la politica prosegua a isolarci facendoci morire affogati dai drammi sociali ed economici.
Stiamo proseguendo nel coinvolgimento dell’intera popolazione territoriale e per i prossimi giorni daremo il via allo SCOSSONE POPOLARE invitando ad una grande MOBILITAZIONE direttamente proporzionata al persistente disagio sociale creato da chi ci amministra politicamente.

Fabio Enne

Segretario Generale CISL SULCIS IGLESIENTE

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Venerdì 16 ottobre alla Presidenza della Regione ci è stato illustrato lo stato di attuazione del Piano Sulcis sul quale, la stessa presidenza, ha emesso una nota stampa che riassume gran parte della propria comunicazione.

Per parte nostra abbiamo evidenziato il nostro rammarico sui tempi, in capo al Governo nazionale, per dare corpo ed esigibilità al Protocollo d’Intesa, sottoscritto con la Glencore l’8 novembre dello scorso anno, e indispensabile per dare avvio alla vera trattativa per la cessione e la ripresa della produzione dello stabilimento ex Alcoa. Abbiamo inoltre rimarcato come i ritardi nell’applicazione delle procedure, nell’elaborazione, nell’iter progettuale ed esecutivo degli interventi e nel processo burocratico / autorizzativo, seppure in parte derivati dalla precedente legislatura e difficilmente recuperabili, mal si conciliano con la pesantissima situazione del territorio. Situazione economica, sociale ed occupazionale che peraltro è ulteriormente aggravata dall’assenza di qualsiasi ripresa del lavoro e dalla fuoriuscita di migliaia di persone dal sistema degli ammortizzatori sociali.
Ritardi che rischiano poi di portare a perdere gran parte delle risorse poiché trattasi di Fondi Europei, Nazionali, Regionali che hanno tempi di attuazione con scadenze ben definite.

Per questo occorre assolutamente operare, vigilare ed evitare che i progetti su opere infrastrutturali, ad esempio della rete stradale e del nuovo collegamento per Sant’Antioco che stanno in capo ad Agenzie sotto il diretto controllo dello Stato, vengano portati a compimento entro i limiti di tempo che sono fissati al mese di giugno del 2016. Evitando cioè che all’eventuale e ragionevolmente non impossibile danno, si aggiunga la beffa delle penalizzazioni e della cancellazione delle risorse.
Abbiamo poi sollecitato una maggiore attenzione e decisione per andare incontro alla realizzazione delle infrastrutture e della ricettività necessaria per provare a dare avvio alla valorizzazione dell’economia di sistema nel Settore Turistico.

Su questo tema abbiamo ricordato l’esito della riunione tenutasi alla Presidenza della Regione nello scorso mese di marzo, nella quale il complesso delle rappresentanze istituzionali e sociali del territorio ha unanimemente espresso il proprio parere favorevole verso la prima decina di progetti pubblici e privati, presentati dai Sindaci e dal Coordinatore del Piano Sulcis.

Infine, anche considerata la premessa fatta dal Presidente sul sistema dei trasporti ferroviari in Sardegna, abbiamo evidenziato la situazione oramai intollerabile del trasporto ferroviario del territorio, il quale è peraltro l’unico mezzo pubblico di mobilità, e senza alcuna alternativa, da e per il Sulcis Iglesiente.

La riunione, per noi positiva sul merito del riconoscimento delle difficoltà e sulla condivisione della necessità di dare un nuovo impulso all’attuazione e l’implementazione del Piano Sulcis, si è conclusa con l’impegno di riprendere urgentemente, in riunione specifica con i Sindaci del Territorio, la discussione sulla tematica del Turismo con gli annessi e connessi; di attivare 2 tavoli specifici sul tema delle infrastrutture e del trasporto ferroviario; e in ultimo di affrontare il tema dello snellimento della gestione burocratico/autorizzativa che è e rimane lo snodo fondamentale per lo sviluppo delle attività del Piano e per la ripresa e lo sviluppo dell’economia e del Lavoro nel Sulcis Iglesiente.

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Alcune associazioni ambientaliste hanno avviato una raccolta di firme contro il progetto che prevede la costruzione di un impianto di cogenerazione per il rilancio produttivo dell’Eurallumina e i lavoratori e i sindacati lo difendono.

Lo scontro, emerso già nel corso della conferenza di presentazione del progetto, svoltasi il 28 maggio scorso nella sala riunioni del Consorzio Industriale Provinciale Carbonia Iglesias, è riesploso nei giorni scorsi.

«Sosteniamo, e ne siamo convinti, che ancora oggi si possa produrre energia utilizzando il carbone – si legge tra l’altro in una nota della RSU UB Centrale Enel Sulcis -, sappiamo che questo combustibile fossile, gestito con opportuna tecnologia rispettosa dei giusti vincoli ambientali, sia ancora una fonte utilizzabile. Per chi si pone dubbi di sorta, noi conosciamo il carbone da molto più tempo di chi oggi vuole dare lezione.»

Sulla vicenda hanno preso posizione anche la segreteria territoriale della Cisl, con Fabio Enne e Massimo Cara, e la segreteria regionale Flaei Cisl, con Mario Marras e Giorgio Calaresu.

«Siamo contrari a tale iniziativa di raccolta di firme, messa in atto da parte di liberi cittadini che nulla hanno a che fare con le rappresentanze sindacali – scrivono in una nota -. Condanniamo qualsiasi forma di iniziative che mettano gli uni contro gli altri, rispettiamo e sosteniamo le lotte sindacali per la difesa e la costruzione di nuovi posti di lavoro condotte dai lavoratori dell’Eurallumina ed auspichiamo il consolidamento di rapporti di stretta collaborazione tra tutti i soggetti industriali del territorio e, in particolare, tra Enel ed Eurallumina ma anche tra Enel ed Alcoa.»

Eurallumina.

 

 

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Fabio Enne 58

La segreteria confederale Cisl del Sulcis Iglesiente ha convocato tutte le Federazioni dell’Industria per proseguire nel programma organizzativa finalizzato a promuovere una nuova stagione di rivendicazioni, stante la gravissima situazione economica del territorio.

Dopo le comunicazioni da parte del segretario generale Fabio Enne e del segretario di comparto Massimo Cara, sono stati esaminati e discussi i problemi irrisolti, legati alla persistente crisi industriale, che ancora, vede importanti produzioni di filiera come l’alluminio, stagnare dentro una politica di totale assenza programmatica condizionata da infiniti rinvii che rischiano di diventare nel tempo chiusure definitive. Questa situazione, ha creato una condizione sociale drammatica con numeri degli inoccupati e senza lavoro, di gran lunga superiori alle percentuali nazionali, con dati allarmanti come il 75% dei giovani che non trova occupazione.

In un territorio di circa 130.000 abitanti, abbiamo purtroppo il primato dei disoccupati che ci assegna il triste titolo della provincia più povera d’Europa.

Spietata l’analisi delle vertenze in crisi ma affiancata da una forte determinazione della Cisl per invertire questa tendenza.

La filiera dell’alluminio resta vitale per la nostra economia ed in tal senso, partendo da Eurallumina, per poi passare alla Ex Alcoa e finire con le seconde e terze lavorazioni della Portal (ex Ila), deve trovare la giusta attenzione da parte della politica regionale e nazionale.

Sarà nostra ferma intenzione, in collaborazione con le Federazioni contrattualmente competenti, produrre tutte le azioni possibili per evitare lungaggini e considerevoli rinvii che rendono ancora incerto il futuro per l’acquisto della ex Alcoa, promuovendo dei tavoli di discussione definitivi.

Così come per Eurallumina, confermiamo l’assoluta intenzione nel sostenere il riavvio delle produzioni respingendo ogni forma di sterile contrarietà; camuffata da insano ambientalismo.

La chiusura della Ex Ila, dettata dalla solita politica inadempiente deve trovare lo sbocco produttivo e, soprattutto, non può continuare a vivere tra i teoremi della burocrazia che hanno costruito la sua chiusura ed hanno chiuso le porte a tutti i progetti di razionalizzazione industriale di alternativa.

Il problema dei costi energetici, è stato l’elemento principale della chiusura di queste importanti fabbriche, se ancora resterà irrisolto, accompagnato dalle problematiche di mercato, il crollo dei prezzi dei metalli non ferrosi, condurrà alla chiusura anche lo stabilimento della Portovesme srl, unico produttore di zinco nel paese.

Ovviamente, senza una politica sinergica e di sistema, anche produzioni come quella di Enel, non avranno ragione di esistere, prefigurando nel territorio il deserto industriale

La grave crisi del comparto Edile che ad oggi vede nel nostro territorio migliaia di lavoratori in disoccupazione.

L’annunciata chiusura della produzione di bentonite a Piscinas che si aggiunge alla già grave situazione del basso Sulcis. Gli stessi trasporti, i servizi, il commercio, l’agroindustria, le piccole e medie imprese, agricoltura e artigianato, sono stati trascinati nella voragine della crisi con pesanti gravi ripercussioni economiche del settore.

Cantieri mai aperti, bonifiche ambientali ferme al palo, distruggono, ogni professionalità di cui il nostro territorio poteva vantare di avere ne caratterizzano la sua distruzione economica.

Il Piano Sulcis, firmato dal Governo nel 20l2, doveva essere d’aiuto e da traino per il rilancio del territorio, delle infrastrutture, porti, strade, del settore industriale, turistico, agropastorale, agroalimentare, ecc., con un finanziamento previsto di oltre 500 milioni di euro, ad oggi, non è stato speso un solo centesimo, ad eccezione dei 130 milioni di euro utilizzati per la fiscalità di vantaggio, della quale è davvero difficile capire quali siano stati i benefici. L’ennesimo rinvio della riunione prevista ad opera del presidente Pigliaru, vogliamo considerarlo un rinvio tattico, sempre che, alla data della riunione, non ci sia ancora il nulla.

A questo proposito chiederemo risposte precise anche inerenti ai diversi progetti turistici già approvati, elaborati in terreni senza alcun vincolo, proiettati alla costruzione di economia diversa da quella industriale, ciò nonostante, privi di qualsiasi interesse politico, quello che deve responsabilizzarsi e attivarsi a contrastare l’evitabile collasso finale.

Il coordinamento industria Cisl confederale, così come avverrà nei diversi coordinamenti sulle politiche sociali e socio assistenziali, cercherà il giusto confronto con gli Enti locali del territorio, con Cgil e Uil territoriali, coinvolgendo tutta la collettività del Sulcis Iglesiente proporrà, in occasione della prossima assemblea organizzativa della Cisl del Sulcis Iglesiente, prevista a Buggerru il 5 ottobre 2015, ai quadri, dirigenti, delegati e attivisti della Cisl, l’organizzazione di una mobilitazione del popolo del Sulcis Iglesiente per un vero rilancio economico del territorio, per il lavoro e per una giusta dignità sociale.

Coordinamento Industria Cisl Sulcis Iglesiente

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Francesco Pigliaru 1

I segretari di CGIL, CISL e UIL, Roberto Puddu, Fabio Enne e Daniela Piras, hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione, Francesco Pigliaru e al coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis.

«Lo scorso 28 gennaio – scrivono i tre rappresentanti sindacali – si è svolta una riunione da voi convocata per una valutazione sullo Stato di Attuazione del Piano Sulcis. Nell’occasione, in attesa di altri sviluppi dipendenti da altri livelli decisionali (che pure tardano ancora ad arrivare e sui quali occorrerebbe un’azione sinergica), si decise di attivare dei tavoli tematici sul Progetto Biofuel e sul Piano di Investimenti turistici. Riunioni poi tenutesi rispettivamente il 20 febbraio e il 9 marzo, nelle quali state espresse posizioni e percorsi fortemente condivisi ma dei quali, a tutt’oggi, non ne conosciamo gli esiti.»

«Considerato il continuo aggravarsi della situazione economica ed occupazionale, riportati alla ribalta dalla stampa nazionale e locale e certificati dai Centri per i Servizi del Lavoro, chiediamo la convocazione di un incontro, possibilmente con la presenza degli assessori competenti, nel quale fare il punto dello stato di attuazione del Piano Sulcis e delle intese sopracitate, e possibilmente – concludono Roberto Puddu, Fabio Enne e Daniela Piras – convenire sui temi e sul metodo per dare corso ad una stagione di iniziative concrete, realmente esigibili, utili ad invertire tale tendenza e a dare un concreto input di prospettiva in tempi urgentissimi.»

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Fabio Ennee l'ex segretario regionale Cisl Mario Medde.

Fabio Enne e l’ex segretario regionale Cisl Mario Medde.

Durissima presa di posizione del segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, sul nuovo rinvio per la definizione della vertenza Alcoa.

«Davvero non capisco – attacca Fabio Enne – come la lettera firmata dal funzionario Giampietro Castano del Mise circa la vertenza Alcoa, possa rappresentare una doccia fredda quando è stato da subito evidente che all’incontro romano lo stesso Castano comunicava le solite bugie nell’individuare come il 18 luglio la data nella quale si sarebbe dovuta esprimere la Comunità europea.»

«Altro elemento che non può destare stupore – aggiunge il segretario generale della Cisl – è l’incongruenza degli impegni dei Governi nazionale e regionale assunti in occasione di passerelle elettorali, sui quali impegni noi da subito abbiamo rilevato inconsistenza.»

«Sarebbe il caso che tutte le considerazioni iniziassero ad essere asettiche e prive di simpatia nei confronti di un Governo bravo nei rinvii, nell’organizzare convegni sul nulla ed anche bravo a produrre tagli ed inefficace nei processi di riassetto economico – conclude Fabio Enne -, iniziando proprio dalla questione energia, in particolare sull’infinita vertenza ex Alcoa.»

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L’iniziativa che ha portato alla convocazione della riunione svoltasi venerdì sera nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu su proposta dei due parlamentari del Partito Democratico del Sulcis Iglesiente Francesco Sanna ed Emanuele Cani, continua a raccogliere critiche. Dopo il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, un nuovo attacco arriva da Fabio Enne, segretario provinciale della Cisl.

«Al Sulcis servono risposte e non convegni passerella sulla “materia oscura” – attacca Fabio Enne -. Il Sulcis è sempre più una polveriera sociale; l’elenco delle emergenze produttive e occupazionali in questa fase si complica, con l’aggravante dei tagli nella sanità, nel sociale e la vertenza Province dove saltano posti di lavoro precario e sono a rischio anche gli stipendi dei dipendenti.»

«Dalla Carbosulcis a Igea, da Forgea all’Ati Ifras, ai progetti turistici fermi al palo – sottolinea ancora Fabio Enne -, per assenza di volontà e autorizzazioni, tutti esempi macro di situazioni gravi e compromesse, che condannano il Sulcis ad avere solo una prospettiva di crisi e grave disagio sociale. Per non parlare di Alcoa dove la parola “rinvio” deve essere sostituita dalla parola “soluzione” affiancata alle parole “lavoro” e “occupazione”. Il Piano Sulcis rimane una chimera vuota e lontana, nel mentre i vertici istituzionali sardi scelgono di impegnarsi in convegni, come ad esempio sulla ricerca e la caccia alla “materia oscura”. Iniziative che non corrispondono ad una adeguata soluzione tempestiva che il dramma sociale del Sulcis richiede.»

«La Giunta Pigliaru per il Sulcis ha scelto finora i confronti mordi e fuggi, quando invece occorre mettere in fila tutte le emergenze e assumere impegni e azioni, per ribaltare una china insidiosa e pericolosa. La tensione sociale cresce se la Giunta non sceglie il confronto ampio e nel merito delle vere problematiche e urgenze. Se c’è qualcosa di oscuro purtroppo – conclude Fabio Enne – è la reale volontà politica e istituzionale di impegnarsi concretamente per il Sulcis.»

Fabio Enne 58

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I segretari generali della #CGIL e della #CISL del #Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu e Fabio Enne, hanno scritto una lettera aperta al #governatore della Sardegna Francesco Pigliaru. Il testo integrale.

Ill.mo Presidente,

Da molti mesi sollecitiamo un incontro formale col capo dell’Esecutivo regionale per ragionare ed evidenziare le proposte dei sindacati  territoriali al fine di dare una sferzata alla recessione economica e alla drammatica situazione occupazionale nel #Sulcis Iglesiente. Un confronto parti sociali – Giunta regionale per tramutare belle parole e buoni propositi in atti e fatti, in scelte politiche e legislative che permettano l’avvio di percorsi economici diversi.

Pur essendo strenui e fieri difensori del settore industriale, vorremmo/vogliamo poter ragionare sui temi di crisi del territorio e sulle non poche opportunità di diversificazione economica. Tra l’altro, richiamare la Sua attenzione su alcuni progetti che potrebbero essere pronti per essere realizzati senza interventi finanziari pubblici. Per Cgil e Cisl, (la UIL è impegnata nei propri congressi), si tratta di opportunità di sviluppo, che renderebbero più agevole uno scenario di adeguamento sui servizi, sulle infrastrutture, e inoltre creerebbero sinergie e sistema con l’agricoltura, l’artigianato, commercio, turismo e sanitario.

Con educazione, le abbiamo provate tutte – Segretari Particolari, Gabinetti, Assessori – per poter avere un incontro col Presidente Pigliaru. Inutilmente.

Ci stiamo domandando se la convocazione dell’incontro richiesto, sul quale Lei stesso si è dichiarato disponibile, debba dover sottostare alla messa in atto di iniziative di mobilitazione, sit in, occupazioni di spazi pubblici, etc. Sembra, infatti, che solamente la voce rumorosa e plateale arrivi e sia ascoltata dai responsabili delle istituzioni. Situazioni che accadono per le grandi vertenze industriali e “incomodi” che, per molti, fanno di noi il sindacato affezionato alle sole lotte per l’industria, quindi poco moderno e lungimirante nelle proposte.

Spesso è accaduto, in passato ma anche in questi ultimi mesi, di vedere  stupore fra le facce dei vari amministratori politici della Regione, quando sotto i palazzi degli Assessorati si radunano lavoratori che dimostrano le proprie difficoltà quotidiane a causa delle irrisolte vertenze; dell’assenza del lavoro; perché sono da mesi senza ricevere lo stipendio o l’indennità dell’ammortizzatore sociale.

Singolare ma molto evidente è il senso di fastidio che procurano rivendicazioni legittime che a volte restano inascoltate fino a che, non si è obbligati a quei “raduni”.

Nella maggior parte dei casi il Sindacato dimostra cauti comportamenti e comprensione verso chi è da poco al Governo della Regione. Tuttavia se per una specifica vertenza industriale possiamo dare atto dell’interessamento politico e una concreta attività, non si riesce a capire perché, per altre situazioni di stallo, sembra che l’interesse manchi totalmente, compresa la vicenda inconclusa della PORTAL che vale una lungaggine autorizzativa compromettendo il riavvio dello stabilimento.

Continuiamo a pensare ad un approccio relazionale diverso, ad un percorso condiviso e produttivo. Ma se per avere il giusto confronto risulta necessaria altra pratica, che sta nelle nostre prerogative e nel nostro ruolo, è bene che si sappia che per noi il tempo è già maturo per dare programmazione alle iniziative!

In attesa di un cortese e positivo riscontro, inviamo i più cordiali saluti.

I segretari Generali di CGIL e CISL

Roberto Puddu – Fabio Enne

Pieghevole Provincia Amici 1 Pieghevole Provincia Amici 2

L’associazione “Amici della Vita” e l’Amministrazione comunale di Iglesias hanno organizzato un convegno sulla fetopatia alcolica per sabato 7 giugno, alle 10.00, presso la Sala Remo Branca di  Iglesias. Sono stati invitati i consiglieri regionali del Sulcis (Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci e Gigi Rubiu ) e la Commissione Sanità (interverranno il presidente Raimondo Perra e il consigliere-pediatra Lorenzo Cozzolino) che recentemente ha approvato la proposta di legge sulla prevenzione della fetopatia Alcolicae  nelle prossime settimane andrà alla valutazione dell’intero Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Si tratta della prima legge al mondo che tutela la Vita Debolissima (il bambino dell’alcolista) e la Vita debole della madre alcolista, per la prima volta considerata malata da accogliere, sostenere e affiancare verso  una nuova esistenza. Interverranno, inoltre, il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda; CGIL-CISL-UIL del Sulcis Iglesiente; le ACLI; Tore Cherchi, Giorgio Locci, Elvira Usai, Mario Crò, Fabio Enne, Roberto Puddu, Giuseppe Madeddu, i sindaci Emilio Gariazzo (Iglesias), Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi), Learco Fois (Giba), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Marco Antonio Piras (Tratalias), Ivo Melis (Masainas), numerose associazioni e parrocchie che sostengono la proposta di legge sulla fetopatia alcolica, nella speranza che in tempi stretti diventi realtà.