26 April, 2024
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Una doppietta dell’ivoriano Frank Kessie in 6 minuti nella parte finale del primo tempo ha consentito al Milan di rimontare il goal iniziale di Nicolò Barella e di uscire con i 3 punti dalla Sardegna Arena nella sfida valida per la seconda giornata di ritorno del campionato di serie A.

Al Cagliari non è stata sufficiente una partita generosa, ben giocata nella parte iniziale, per strappare un risultato positivo al termine di un incontro sostanzialmente equilibrato, condizionato da un fortissimo vento di maestrale.

La partita era iniziata benissimo per il Cagliari, in vantaggio già al 7’ con un gran goal di Nicolò Barella che si è inserito dalla sinistra, si è accentrato ed ha beffato Gianluigi Donnarumma con un destro preciso. Il Milan ha reagito subito, cercando spesso Nikola Kalinić, ben controllato dai difensori rossoblù.

Al 16′ il Cagliari ha perso uno sfortunatissimo Marco Sau, ritornato titolare dopo diverso tempo, messo fuori causa da un guaio muscolare e sostituito da Diego Farias.

Al 24’ Alessio Cragno ha negato il pari a Frank Kessie, autore di una bella conclusione indirizzata all’incrocio dei pali. Il Cagliari ha cercato in un paio di occasioni il goal del 2 a 0 ma proprio nel suo momento migliore, il Milan ha trovato il pareggio, al 36′, su un calcio di rigore decretato dal direttore di gara Marco Guida per un fallo di Luca Ceppitelli su Nikola Kalinić e trasformato da Frank Kessie.

Il goal ha dato la carica al Milan che ci ha provato ancora al 41’ con Nikola Kalinić, imbeccato da Frank Kessie e lo stesso centrocampista ivoriano al 42′ ha concesso il bis, portando il Milan in vantaggio: conclusione di Davide Calabria deviata da un difensore, Nikola Kalinić (in posizione sospetta) ha controllato bene ed ha offerto un assist all’indietro a Frank Kessie che ha piazzato il pallone nell’angolo lontano, imprendibile per Alessio Cragno.

Nel secondo tempo, decisamente meno bello del primo, il Cagliari ci ha provato con grande generosità ma le occasioni da goal sono state poche e non significative. La più preziosa l’ha costruita il Milan al 9′ con Giacomo Bonaventura, sulla cui conclusione dalla distanza si è esaltato il portiere rossoblu Alessio Cragno. Nel finale i due tecnici hanno effettuato alcuni cambi e al 35′ il Milan è rimasto in 10 uomini per l’espulsione di Ricardo Rodríguez per doppia ammonizione. Altri due cambi nel Milan e al 43′ le due squadre sono tornate in parità numerica, per l’espulsione di Nicolò Barella, anche lui per doppia ammonizione.

L’ultimo brivido in pieno recupero, con un colpo di testa di Leonardo Pavoletti, su angolo di Andrea Cossu, terminato di poco a lato alla destra di Gianluigi Donnarumma.

Il Milan di Gennaro Gattuso conquista la seconda vittoria consecutiva e sale a quota 31 punti, al 7° posto; il Cagliari resta fermo a quota 20, al quint’ultimo posto, con 4 punti di margine sulla terz’ultima posizione, occupata dalla Spal, uscita imbattuta dalla Dacia Arena di Udine.

Domenica prossima il Cagliari giocherà a Crotone, un delicato scontro salvezza, contro la squadra di Walter Zenga, carica per la splendida vittoria per 3 a 0 conquistata oggi al Bentegodi di Verona ed ora a soli due punti dai rossoblu. Diego Lopez, purtroppo, dovrà fare a meno di Nicolò Barella e Leonardo Pavoletti, che verranno squalificati a seguito dell’espulsione e dell’ammonizione (il centravanti era diffidato) rimediate oggi. Il Milan ospiterà la lanciatissima Lazio di Simone Inzaghi, impostasi oggi per 5 a 1 sul Chievo.

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La Juventus ha espugnato la Sardegna Arena con un goal di Federico Bernardeschi realizzato al 29′ della ripresa e resta a contatto della capolista Napoli, distanziata di un solo punto. Fin qui tutto normale, tutto nei pronostici della vigilia. Ciò che non è normale ed è inaccettabile da parte del Cagliari e di chi guarda con obiettività le partite, è il modo in cui è maturata la vittoria della squadra di Massimiliano Allegri.

L’azione dalla quale è scaturito il goal della Juventus, era viziata da una chiarissima gomitata di Medhi Benatia su Leonardo Pavoletti, ignorata dall’arbitro che non ha neppure fermato l’azione, come avrebbe dovuto fare da regolamento, perché il centravanti rossoblu è rimasto infortunato a terra e sugli sviluppi dell’azione la Juventus ha segnato la rete che poi ha deciso la partita; pochi minuti dopo, l’arbitro ha negato un clamoroso rigore al Cagliari, per un tocco con un braccio largo di Federico Bernardeschi. L’arbitro non ha ritenuto di chiedere l’intervento del Var, scatenando giustamente le proteste del Cagliari che nel finale ha provato ancora a recuperare il risultato senza riuscirvi.

Al di là dei due episodi, poi rivelatisi decisivi, la partita ha confermato la forza della Juventus che nella prima metà del primo tempo ha messo sotto il Cagliari, colpendo una traversa ed un palo con un calcio di punizione di Paulo Dybala (10′) ed un diagonale di Federico Bernardeschi (17′), ma con il passare dei minuti il Cagliari è cresciuto ed ha costruito alcune nitidissime occasioni da goal: la prima con un colpo di testa di Leonardo Pavoletti (27′), neutralizzata con un intervento super dal portiere Wojciech Szczęsny; la seconda con Diego Farias (34′), bravi a liberarsi nell’area avversaria ma poi non altrettanto nel trovare il tempo per la conclusione; la terza, nel finale del tempo, ancora con Diego Farias (44′), sventata da un secondo grande intervento di Wojciech Szczęsny che ha deviato il pallone sul palo.

In avvio di ripresa il Cagliari ha avuto subito una buona opportunità con l’attivissimo Leonardo Pavoletti ed al 4′ la Juventus ha perso Paulo Dybala, bloccato da un problema muscolare, sostituito da Douglas Costa. Il Cagliari ha creato meno in avanti ma ha continuato a chiudere bene gli spazi agli attaccanti bianconeri, rischiando solo al 15′ su una conclusione da buona posizione di Miralem Pjanic terminata di poco a lato, fino ai due episodi già descritti, che hanno deciso la partita a favore della Juventus.

I tre punti portano la Juventus a quota 50 punti, un punto dietro il Napoli capolista; il Cagliari resta fermo a 2o punti, con un margine di 5 punti immutato su Spal e Crotone, sconfitte da Lazio e Milan, e 7 sul Verona, tornato a mani vuote da Napoli.

Diego Lopez e Tommaso Giulini a fine partita hanno contestato la direzione arbitrale per il mancato coinvolgimento del Var nelle azioni decisive.

 

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L’impresa compiuta dal Cagliari questo pomeriggio a Bergamo contro la lanciatissima Atalanta ha il sapore di un sensibile passo avanti verso il traguardo finale della salvezza. Nel momento più difficile della gestione di Diego Lopez, la squadra rossoblu ha avuto un’impennata che le ha consentito di tenere testa al temuto avversario, dopo aver realizzato due goal nei primi 23 minuti con Leonardo Pavoletti e Simone Padoin, ha saputo resistere alla prevedibile reazione bergamasca e, con le prodezze di Rafael ed un pizzico di buonasorte, mancata tante volte nel corso del girone d’andata conclusosi oggi, tornando in Sardegna con tre punti che valgono veramente oro. Il goal dell’Atalanta, firmato da Gomez, è arrivato in pieno recupero, al 92′, quando ormai i giochi erano fatti, poco prima dell’espulsione di Miangue, maturata al 94′ per doppia ammonizione.

Il Cagliari saluta il 2017 ed il girone d’andata, con un bilancio di 20 punti ed un vantaggio di 5 sulle terz’ultime.

«Abbiamo lavorato tanto in settimana: il risultato è stata una grande partita, interpretata bene contro una squadra difficile da affrontare – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. L’abbiamo fatto con coraggio, con il viso rivolto verso la porta avversaria. La differenza rispetto alla partita di Roma è stata la fase di possesso: abbiamo condotto bene tre-quattro ripartenze e abbiamo fatto due gol. Forse nel secondo tempo avremmo potuto fare di più perché l’Atalanta si è sbilanciata alla ricerca del gol, abbiamo trovato il gol di Pavoletti poi annullato per fuorigioco, ma avremmo dovuto sfruttare meglio gli spazi. Conta comunque la mentalità, lo spirito messo in campo in un momento complicato, non tanto per le prestazioni, ma per la classifica.»

«Barella l’abbiamo aspettato sino all’ultimo, è caduto male durante l’ultimo allenamento, aveva problemi al tallone, non ce l’ha fatta – ha aggiunto Diego Lopez -. Nonostante la sua assenza e quella di Joao Pedro, la squadra ha risposto bene ed è una vittoria che vale di più anche in considerazione dell’assenza di due giocatori per noi molto importante. Avevo detto che con la prestazione sarebbero arrivati i risultati e così è stato. Siamo rimasti corti, stretti, senza lasciare spazio tra le linee.»

«Sono 3 punti che valgono doppio per il morale e perché ottenuti contro una grande squadra contro l’Atalanta. Il nostro obiettivo rimane la salvezza – conclude Diego Lopez -: per ottenerla dobbiamo continuare a lavorare e affrontare ogni partita concentrati e propositivi come abbiamo fatto oggi.»

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Finale di partita ancora fatale al Cagliari, nell’anticipo della 18ª giornata del girone d’andata del campionato di serie A, alla Sardegna Arena, contro la Fiorentina di Stefano Pioli. Se all’Olimpico di Roma il goal che ha punito il Cagliari è arrivato al 95′, ieri sera è stato il neo entrato Babacar (mandato in campo dal tecnico viola al 70′ al posto di Thereau), all’82’, a sorprendere Alessio Cragno, fino a quel punto determinante per il mantenimento del risultato di parità con i suoi interventi, e a realizzare il goal partita.

La partita non è stata bella, difficile come previsto, contro una squadra indubbiamente superiore. Il Cagliari ha cercato di contrastarla con le sue armi migliori, contenendo le sfuriate condotte soprattutto da uno scatenato Chiesa, e proponendosi in rapidi contropiede, soprattutto con Leonardo Palovetti, ma ha dovuto arrendersi proprio quando sembra di avercela fatta a strappare un punto. La classifica resta così ferma a quota 17 punti, in una posizione non più tranquilla come qualche settimana fa.

«Non abbiamo fatto la partita che volevamo – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Abbiamo offerto poca intensità e perso molti palloni in uscita: contro una squadra come la Fiorentina questi errori li paghi. Il gol purtroppo è arrivato proprio in un momento nel quale stavamo tenendo bene il campo. Dobbiamo dare di più – ha concluso Diego Lopez -, tornare alle buone prestazioni delle settimane precedenti come contro la Roma, dove siamo arrivati in porta sbagliando solo la scelta dell’ultimo passaggio: quella era la strada giusta.»

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Anticipo di Natale questa sera per il Cagliari, alla Sardegna Arena, contro la Fiorentina, per la 18ª giornata di andata del campionato di serie A. Si tratta indubbiamente di una prova impegnativa per i rossoblu che, comunque, la affrontano senza timori, decisi a strappare un risultato positivo.

La partita dell’Olimpico con la Roma, nonostante la sconfitta al “fotofinish”, ha fornito al tecnico Diego Lopez le conferme che cercava, visto che la sconfitta è maturata su un episodio, quando ormai il pari sembrava cosa fatta.

Diego Lopez fa grande affidamento sulla crescita di Leonardo Pavoletti, al fianco del quale dovrebbero giocare Joao Pedro e Diego Farias. A centrocampo, torna a disposizione Paolo Faragò ma Gregory van der Wiel non ha demeritato e spera in una conferma.

Fischio d’inizio alle 20.45, dirigerà Di Bello di Brindisi, assistenti di linea Lo Cicero e Muto.

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Un goal-beffa del difensore argentino Federico Fazio al 4° minuto di recupero, una deviazione casuale molto contestata e poi legittimata dal Var, ha negato al Cagliari un meritato pareggio, al termine di una partita ben giocata dall’inizio alla fine.

I rossoblu sono stati protagonisti di una gara attenta, molto ordinata, non hanno mai sofferto i tentativi della squadra di Eusebio Di Francesco. Poche le palle goal nitide costruite dalla Roma, neutralizzate da Alessio Cragno, bravissimo anche a bloccare in due tempi un calcio di rigore di Diego Perotti, concesso anche in questo caso dopo il ricorso al Var (in un primo tempo l’arbitro Damato aveva ammonito Edwin Dzeko per simulazione sull’uscita a terra di Cragno) all’8′ della ripresa.

La Roma, con il passare dei minuti, ha aumentato la pressione, producendo ancora poco e nel finale il Cagliari l’avrebbe anche potuta beffare. Diego Lopez al 14′ ha inserito Diego Farias al posto di Joao Pedro e, dopo l’uscita dal campo di Nicolò Barella per infortunio, sostituito da Alessandro Deiola, proprio sui piedi del 27enne attaccante brasiliano è capitata la migliore occasione, su assist centrale di Gregory van der Wiel, ma dopo essersi girato bene, ha calciato male, spedendo alto.

L’arbitro ha assegnato 6 minuti di recupero (alla fine diventati 8). Il goal decisivo al 94′: Leonardo Pavoletti ha commesso fallo su Aleksandar Kolarov, sulla cui battuta Alessio Cragno ha rinviato di pugno in anticipo su tutti, ma il pallone è terminato addosso a Federico Fazio che ha messo dentro a porta sguarnita. I giocatori rossoblu hanno reclamato per un fallo di mano dell’argentino ma l’arbitro Damato, dopo aver rivisto l’azione al Var, ha convalidato.

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E’ un Cagliari deciso a giocarsela senza alcun timore reverenziale, nonostante il valore dell’avversario e le distanze presenti in classifica, quello che scenderà in campo tra pochi minuti allo stadio Olimpico contro la Roma di Eusebio Di Francesco, nell’anticipo della 17ª giornata di andata del campionato di serie A. La partita sarà diretta Antonio Damato di Barletta, assistenti di linea Posado di Bari e Santoro di Catania, quarto uomo Nasca di Bari, Var Guida di Torre Annunziata, Avar Tognolini di Milano. La Roma arriva alla partita odierna reduce da un mezzo passo falso sul campo del Chievo e vorrà assolutamente vincere, per tenere il passo del Napoli, impostosi per 3 a 1 nell’anticipo sul campo del Torino, ed approfittare della prima sconfitta stagionale subita dall’Inter, alla vigilia capolista solitaria, battuta al Giuseppe Mezza dall’Udinese, con l’identico punteggio di 3 a 1, e scavalcata al comando della classifica dalla squadra di Maurizio Sarri di due lunghezze.

Diego Lopez fa affidamento sulle qualità dei suoi attaccanti, Joao Pedro, Diego Farias e Leonardo Pavoletti, quest’ultimo chiamato ad un confronto “pesante” con i centrali romanisti. Non ci sarà, purtroppo, Paolo Faragò, una delle rivelazioni stagionali, che dovrebbe essere rimpiazzato dall’olandese Gregory van der Wiel, nelle ultime settimane in chiara crescita.

Leonardo Pavoletti.

 

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Chi aspettava nuove conferme sul fatto che il Cagliari delle ultime settimane sia una squadra diversa rispetto a quella del primo scorcio di stagione che alla Sardegna Arena ha offerto alcune prestazioni molto negative, perdendo con tre dirette concorrenti per la salvezza (Sassuolo, Chievo e Genoa), è stato accontentato. Questa sera l’inizio di gara con la Sampdoria è stato schockante: 0 a 2 al 19′, con doppietta di Fabio Quagliarella. C’erano tutti gli elementi per temere un crollo, anche perché al 25′ Lucas Torreira è andato vicino al terzo goal. Ma il Cagliari questa volta ha reagito alla grande, con orgoglio e qualità di gioco, e riportandosi in parità in avvio di ripresa, aiutato da una situazione fortunata in occasione del goal di Diego Farias dell’1 a 2, ma legittimando il pari con il successivo bellissimo goal di testa di Leonardo Pavoletti.

Diego Lopez, come sette giorni fa a Bologna, è stato costretto ad una sostituzione nella formazione annunciata: al Dall’Ara era stato Marco Andreolli a dover dare forfait, stavolta è Rafael a non farcela, rimiazzato da Cragno, nemmeno lui in perfetta condizione. Daniele Dessena ha rilevato lo squalificato Nicolò Barella, Marco Andreolli ha ripreso il suo posto tra i titolari. Dopo solo due minuti Luca Ceppitelli ha accusato un problema alla schiena ed è stato sostituito da Fabio Pisacane.

Dopo un avvio favorevole al Cagliari, all’11’ la Sampdoria s’è portata in vantaggio con Fabio Quagliarella con un tocco di punta su assist di Gastón Ramirez.

Il Cagliari ha abbozzato una reazione ma dopo soli 8 minuti ha subito il secondo goal, autore ancora Fabio Quagliarella, con un tiro preciso su assist di tacco di Dennis Praet.

L’uno-due doriano ha dato un duro colpo al Cagliari che ha tentato di reagire ma al 33′ ha perso per un guaio muscolare Paolo Faragò, sostituito da Gregory van der Wiel ed al 40′ anche Daniele Dessena, sostituito da Diego Farias. Prima del riposo, dunque, Diego Lopez ha esaurito i tre cambi a sua disposizione.

I rossoblù sono tornati in capo per la ripresa decisi a tentare il tutto per tutto per recuperare il risultato e la fortuna al 56′ ha restituito loro almeno parzialmente ciò che aveva tolto, quando un rinvio di piede di Emiliano Viviano ha colpito fortuitamente la schiena di Diego Farias ed il pallone è terminato in modo beffardo in rete. Un gol che ha avuto il potere di sbloccare definitivamente la testa e le gambe dei rossoblù che hanno sfiorato subito dopo il pareggio: cross di Gregory van der Wiel, Leonardo Pavoletti ha girato di testa nell’angolo basso, Emiliano Viviano si è riscattato ed ha mandato in angolo con un grande intervento.

Il gol però, a quel punto, era nell’aria ed è arrivato puntuale, al 60′: cross dalla destra di Artur Ionita, Matías Silvestre è stato scavalcato e Leonardo Pavoletti ha colpito centrale, molto forte, e stavolta Emiliano Viviano nulla ha potuto. Di lì a poco Diego Farias ha sfiorato il 3° gol con una rasoiata che è terminata sul fondo, dopo aver lambito il palo.

La Sampdoria ha reagito, Marco Giampaolo ha inserito Gianluca Caprari per lo stremato Gastón Ramirez, le energie del Cagliari hanno iniziato a venire meno. Nel finale è entrato in scena Alessio Cragno, bravissimo a respingere su due tiri da lontano del nuovo entrato. La Sampdoria ha attaccato fino alla fine ma la difesa del Cagliari ha retto l’urto, portando il 2 a 2 fino alla fine.

Per il Cagliari un altro punto prezioso, un tassello importantissimo nella costruzione del mosaico chiamato salvezza.

Leonardo Pavoletti dopo il goal del 2 a 2.

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Il più bel Cagliari dell’anno ha perso una partita che, per quanto espresso sul terreno di gioco della Sardegna Arena, avrebbe meritato di vincere, contro la vicecapolista del campionato (almeno per una notte nuova capolista), l’Inter di Luciano Spalletti, una squadra certamente non bella ma fortunata e cinica.

Nella prima mezz’ora il Cagliari, trascinato da un grande Nicolò Barella, ha schiacciato l’Inter nella sua area, creando alcune clamorose occasioni per sbloccare il risultato (la più incredibile al 16’, quando un cross di Paolo Faragò ha messo fuori causa Samir Handanovič e Leonardo Pavoletti ha calciato al volo a colpo sicuro trovando sulla sua strada lo stesso portiere neroazzurro, bravissimo a recuperare la posizione e a salvarsi un angolo), e al 29′, alla prima comparsa dell’Inter nella sua area di rigore, ha subito il goal di Mauro Icardi, il nuovo capocannoniere del campionato (15 reti in 14 partite).

Il Cagliari, inevitabilmente, per alcuni minuti ha subito il contraccolpo psicologico della beffa subita, dopo quasi mezz’ora di grande calcio, ed ha rischiato di subire il raddoppio dell’Inter già prima del riposo.

In avvio di ripresa, i rossoblu hanno abbassato il ritmo delle loro azioni ed al 55′ hanno subito il secondo goal, autore Marcelo Brozović, subentrato tre minuti prima ad uno spento Matías Vecino, su assist di Antonio Candreva.

Diego Lopez, a quel punto, ha tentato il tutto per tutto, inserendo un’altra punta, Diego Farias, al posto di Artur Ioniță, ma la squadra ha accusato i segni della stanchezza, superati grazie ad una prodezza di Leobardo Pavoletti che al 71′ ha realizzato uno splendido goal con un tiro al volo che non ha lasciato scampo ad Handanovic ed ha riaperto la partita.

Diego Lopez ha tentato l’ultima carta, Andrea Cossu al posto di Joao Pedro e all’80’ Diego Farias ha avuto l’occasione del pareggio, sciupata con un tiro debole facile preda di Handanovič. E un minuto dopo è stato ancora Mauro Icardi a mettere la sua firma sul match, con il goal che lo ha chiuso con un punteggio, 3 a 1, che punisce severamente un grande Cagliari, anche perché l’azione dell’ultima segnatura è stata chiaramente viziata da un fallo di Ivan Perisic, ma l’arbitro Luca Pairetto ha convalidato anche dopo aver fatto ricorso alla VAR.

L’Inter incamera i tre punti e balza in testa alla classifica, in attesa delle partite di domani; il Cagliari resta a bocca asciutta ma quello visto questa sera, lo ripetiamo, è stato il calcio migliore espresso dai rossoblu dall’inizio della stagione e, andando avanti su questa strada, il raggiungimento della salvezza non dovrebbe costituire un problema.

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Tutto esaurito, questa sera (fischio d’inizio ore 20.45, dirige Luca Pairetto di Nichelino, assistenti di linea Vuoto e Del Giovane, quarto uomo sarà Piscopo. Addetti alla VAR Mariani e Martinelli), alla Sardegna Arena, per l’anticipo della 14ª giornata di andata del campionato di serie A che opporrà il Cagliari di Diego Lopez alla vicecapolista Inter di Luciano Spalletti. Sulla carta, numeri alla mano (i neroazzurri secondo secondi in classifica con 33 punti, distanziati di soli due punti dal Napoli capolista, frutto di 10 vittorie e 3 pareggi; fuori casa, 4 successi e 2 pareggi in 6 partite), non dovrebbe esserci partita, ma il calcio, si sa, non è mai così scontato e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. E ad una sorpresa punta il Cagliari, rinfrancato dagli ultimi risultati positivi, soprattutto dalla brillante vittoria conquistata sei giorni fa alla Dacia Arena di Udine, per regalare una soddisfazione ai suoi, troppo spesso delusi quest’anno alla Sardegna Arena, e migliorare ulteriormente la classifica in prospettiva salvezza.

Diego Lopez è costretto a rinunciare a Marco Sau, e in attacco dovrà scegliere tra Leonardo Pavoletti, Diego Farias, Niccolò Giannetti e Joao Pedro, quest’ultimo reduce dalla brillante prestazione (con goal decisivo) di Udine. E’ quasi superfluo sottolineare che l’uomo più pericoloso tra i neroazzurri sarà il bomber Mauro Icardi, il centravanti argentino vice capocannoniere del campionato cion 13 reti realizzate in 13 partite, alla straordinaria media di un goal a partita. Ma i rossoblu non dovranno perdere mai di vista neppure Ivan Perisic ed Antonio Candreva.