26 April, 2024
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Circa 500 giovani, fra studenti universitari, quelli provenienti da diverse scuole superiori e del mondo delle associazioni cattoliche, hanno partecipato ai diversi laboratori tematici di questa mattina, allestiti nella sala congressi della fiera internazionale della Sardegna in occasione della XXX Marcia della Pace che si è svolta questo pomeriggio dal sagrato della Basilica di Bonaria per concludersi nel grande piazzale di viale Trento. Fra i partecipanti anche numerosi ragazzi immigrati ospiti delle strutture di accoglienza gestite dalla Caritas,  come segno di integrazione.

Nel corso dei laboratori gestiti da diverse associazioni, sono stati affrontati i seguenti temi: Obiezione di coscienza – Acli; Anti-tratta – Caritas; Immigrazione cinese – Università di Cagliari; Turismo etico e turismo etnico – Amici di Sardegna; Giovani e lavoro – progetto Policoro; Immigrazione e politica internazionale – Università di Cagliari; Camminando con i Rom e i Sinti – ufficio Migrantes della Diocesi di Cagliari, Povertà – Caritas; L’innocenza sotto le bombe – Sardegna pulita; Le mani ustionate per amore – Donne al traguardo; ludopatia e anti usura – Caritas; Cambiamenti climatici – Arci; Immigrazione e accoglienza – Caritas.

In apertura dell’iniziativa, don Angelo Pittau, promotore della Marcia, ha sottolineato: «Viviamo in un mondo di violenza globale, una violenza che constatiamo anche nella nostra Sardegna. I temi dei laboratori ci aiutano a riflettere su queste problematiche. Si stima che 250 milioni di persone nei prossimi anni cercheranno di lasciare i loro paesi a causa delle guerre e della miseria. Una violenza che opprime i deboli in una società che ‘scarta’, che crea povertà, che costringe i giovani a emigrare, che ruba ad essi il futuro. Ancora, la violenza dell’inquinamento, delle servitù militari, una violenza che ci porta talvolta, pur di trovare lavoro, a “lavorare per la morte degli altri”, ancora, la violenza degli omicidi, quella sulle donne.!

Ospite testimone della giornata è don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano (diocesi Aversa), che rivolgendosi ai giovani ha sottolineato: «Occorre partire dalla non-violenza come stile di vita, innanzitutto personale che parta dalle piccole cose, attraverso un cuore pacificato, sereno, ricordando che solo la pace è santa. Di fronte ai potentati, cosa possiamo fare? Sulla scia della Laudato si’ dovremmo stimolare i governi alla non-violenza: ciò non significa essere passivi ma essere presenti in una forma ‘non violenta’, dalle manifestazioni ai cortei a tutto ciò che può dare l’immagine di una partecipazione attiva e responsabile. Occorre anche saper dialogare con le istituzioni locali su questi temi».

«Ancora – ha sottolineato il parroco – dobbiamo conoscere cosa accade nel mondo, chi sono coloro che comandano, ma occorre anche sapere cosa accade nelle nostre città. Quando la povertà è dignitosa, è bello e da’ la forza di lottare. Quando invece la povertà è miseria, essa diventa pericolosa. Dobbiamo rifiutare gli atti di prepotenza, perché dietro essi c’è sempre qualcuno che paga anche con la vita. Non ci sarà mai pace senza giustizia.»

«Il percorso ha un significato particolare – sottolinea don Marco Lai delegato regionale della Caritas Sardegna e direttore della Caritas di Cagliari – perché parte dal Sagrato di Bonaria, punto di raduno simbolico ‘dal basso’  fino a piazzale Trento, sede della Presidenza della Regione, per portare all’attenzione della politica il grido dei poveri, con uno spirito di collaborazione e speranza, in modo che si possa avviare insieme delle progettualità comuni. Occorre ripartire dal concetto di pace a tutti i livelli, per costruire giustizia sociale.»

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Anche quest’anno la Marcia della Pace, giunta alla sua XXX edizione e svoltasi per la prima volta a Cagliari, ha rispettato le aspettative dei promotori (la Caritas di Ales-Terralba) e degli organizzatori (la Delegazione regionale Caritas Sardegna) coinvolgendo qualche migliaio di partecipanti, tra associazioni cattoliche e laiche, primi cittadini in fascia tricolore, sindacati, immigrati, preti, associazioni di volontariato, cittadini comuni, istituzioni comunali e regionali.

L’iniziativa ha preso il via poco dopo le 15 di questo pomeriggio nel Sagrato di Bonaria; a salutare i partecipanti, è stato il vescovo della diocesi di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni, che ha sottolineato il lungo cammino svolto in questi trent’anni, partendo dai territori della Marmilla e del Medio Campidano, per giungere a Cagliari, raccogliendo l’appello di Papa Francesco e il suo messaggio per la 50ª Giornata mondiale della Pace. «Siamo uomini di buona volontà che, attraverso la loro presenza, desiderano formare un corteo per andare a costruire una società di pace, all’insegna della non-violenza. E questo lo chiediamo a chi governa il mondo, a chi detiene il potere economico e finanziario e a chi, in Sardegna, ha il dovere di varare politiche in cui la pace dell’uomo sia al primo posto».

C’è stato poi il saluto di mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias che ha voluto sottolineare come la violenza, nella società attuale, si presenta in diverse forme, all’interno delle famiglie, nella mancanza di posti di lavoro, nelle migrazioni forzate, nei disequilibri tra gli stati.

A salutare i manifestanti al momento del loro arrivo nel Piazzale Trento, don Marco Lai, delegato regionale della Caritas Sardegna, che ha sottolineato la grande partecipazione dei giovani fin dalla mattina durante i laboratori tematici in Fiera, ma anche quella dei tanti sindaci e delle associazioni cattoliche e laiche, impegnate tutti i giorni nel costruire la pace. «Ci ritroviamo insieme oggi – ha detto – per riflettere su nuove progettualità e per promuovere la pace come stile di vita, capace di illuminare il nostro agire quotidiano».

Ha preso poi la parola mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, che ha evidenziato come la Marcia è la dimostrazione che, insieme, si può costruire la pace, e che, per rendere efficace il proprio impegno, la pace deve essere costruita innanzitutto in se stessi. Inoltre, «come ci sollecita papa Francesco – ha detto – ciascuno di noi è chiamato a compiere gesti concreti per raggiungere la pace».

«Abbiamo un cuore che non si accontenta mai, perciò invochiamo la pace»: così ha esordito don Maurizio Patriciello, ospite-testimone della Marcia, parroco di Parco verde di Caivano (diocesi di Aversa), territorio conosciuto come “la terra dei fuochi”. Testimone dell’oppressione camorristica nella sua città, il parroco ha esortato i giovani a combattere per la pace, a non ‘rottamare’ nessuno perché la nostra società ha bisogno della saggezza degli anziani, così come della presenza dei bambini. «La guerra scoppia dove c’è ingiustizia – ha detto – perciò vi esorto a eliminare ogni forma di ingiustizia». «Siamo chiamati a piantare un seme – ha concluso – ma ricordiamoci che se piantiamo un seme cattivo nasce una pianta cattiva, se invece piantiamo un seme buono cresce una pianta buona».

Don Angelo Pittau, ideatore della marcia nel 1987 ha concluso la manifestazione ringraziando tutti i partecipanti, e sottolineando come anche quest’anno la Marcia «ha unito tanti uomini di buona volontà, ha consentito di superare ideologie, diversità di cultura, di fedi, di schieramenti politici, di razza, lasciandosi alle spalle ogni divisione».

Fra i rappresentati istituzionali sono intervenuti Luisa Anna Marras, vicesindaco di Cagliari che si è detta “lusingata” del fatto che finalmente la Marcia della Pace sia stata ospitata a Cagliari, e Raffaele Paci, vicepresidente della Giunta regionale che ha annunciato il varo della manovra finanziaria che contiene diverse iniziative finalizzate a sostenere il lavoro e a fronteggiare le problematiche di disagio sociale.

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Fervono gli ultimi preparativi per la XXX Marcia della Pace promossa dalla diocesi di Ales-Terralba e organizzata dalla Delegazione Caritas Sardegna che per la prima volta si svolgerà a Cagliari il 29 dicembre prossimo.

La macchina organizzativa non ha rallentato nemmeno nei giorni di Natale e al comitato promotore stanno giungendo ancora adesioni di gruppi spontanei e associazioni di volontariato che domani sfileranno per le vie cittadine partendo, alle ore 15.00, dal sagrato della Basilica di Bonaria.

Il corteo percorrerà viale Diaz, via Roma, viale Trieste per concludersi nel grande piazzale di viale Trento dove, fra gli altri, interverranno le autorità civili e religiose e don Maurizio Patriciello, parroco a Prato Verde di Caivano, meglio noto come “la terra dei fuochi”.

La Caritas diocesana di Cagliari attraverso il Gruppo Diocesano di Educazione alla Mondialità (GDEM) la mattina del 29 dicembre 2016 organizza nella Sala Congressi (lato Coni) della Fiera internazionale della Sardegna una serie di laboratori tematici rivolti agli studenti delle Scuole Superiori, agli studenti delle Università, ai volontari del Servizio Civile Nazionale ed ai giovani richiedenti asilo ospiti nelle strutture di accoglienza della provincia di Cagliari.

Si intende, così, fornire ai giovani una formazione multidimensionale affrontando le tematiche della povertà, della diseguaglianza, dell’inclusione sociale, del lavoro, della multiculturalità, dell’immigrazione, delle minoranze etniche e dell’ecologia, alla luce del tema della Marcia della pace 2016: “La non violenza: stile di una politica per la pace”, che riprende il titolo del messaggio di Papa Francesco del prossimo primo gennaio 2017, in occasione della 50ª Giornata mondiale della Pace.

I laboratori, saranno coordinati da Caritas diocesana Cagliari, Sardegna Pulita, Progetto Policoro, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, ACLI, Donne al Traguardo, Ufficio Antitratta Caritas di Cagliari, La Rosa Roja, Migrantes, Università di Cagliari, Amici di Sardegna, AIFO.

PROGRAMMA DELLA MATTINA

Ingresso: Fiera internazionale della Sardegna, lato CONI

9.00/9.30 – 10.00 Accoglienza e registrazione studenti

10.00 – 10.30 Sala congressi: Saluti di Don Marco Lai e Don Maurizio Patriciello

10.45 – 12.15 Laboratori

12.30 – 13.00 Sessione Plenaria

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Sarà don Maurizio Patriciello il 29 dicembre, il testimone ospite della XXX Marcia della Pace promossa dalla Caritas della Diocesi di Ales-Terralba e organizzata per la prima volta a Cagliari dalla Delegazione regionale della Caritas, in collaborazione con le diocesi della Sardegna, gli uffici diocesani della Diocesi di Cagliari, gli uffici della Pastorale Sociale e del Lavoro, della Pastorale Giovanile, numerose associazioni cattoliche e laiche, le confederazioni sindacali, l’Alleanza contro la Povertà, la Tavola della Pace e altre realtà della società civile.

Don Maurizio Patriciello, parroco a Prato Verde di Caivano, territorio conosciuto come “la terra dei fuochi”, da anni è impegnato contro il degrado ambientale causato dalle discariche di rifiuti pericolosi volute dalle organizzazioni camorristiche che lucrano con essi, inquinando l’aria, avvelenando la terra e le falde acquifere e provocando numerosi morti per tumore e leucemia. Ancora, a Parco Verde di Caivano, quartiere sorto dopo il sisma del 1980, lo spaccio produce un business da 100 milioni di euro all’anno. È facile avvertire fetori terribili su cui si ha il sospetto che nell’aria vengano liberati rifiuti industriali bruciati illegalmente. «A volte, per la puzza, non si riesce a celebrare la Messa e nelle notti d’estate non si dorme, a causa del caldo asfissiante nonostante i termoconvettori funzionino regolarmente». Don Maurizio commenta come «una benedizione» l’enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì” e apprezza particolarmente quando papa Francesco parla dell’ambiente nell’ottica del disegno di Dio: un giardino coltivato e custodito per chi verrà dopo e ancora, l’uomo non deve soggiogare la terra per uno sfruttamento selvaggio, ma la si deve curare perché le risorse come l’acqua non sono infinite.

Ad assistere alle sue celebrazioni liturgiche sono sempre in tanti, provenienti anche da altri paesi per sentire le parole di quello che oramai è definito “un testimone fedele”.

Don Patriciello porta sempre al collo il Tau, il simbolo francescano, che gli ricorda l’amore per San Francesco. Nonostante l’ammirazione per il Santo di Assisi, ha preferito diventare prete secolare spiegando così la sua scelta: «No, francescano no: con quell’austerità sarei morto, mica sono un supereroe!», dice ridendo. E nella chiesa al Parco Verde di Caivano, c’e anche bisogno di un sorriso per sdrammatizzare. E don Maurizio, questo lo sa bene nonostante le minacce di morte ricevute e ripetute, da parte della malavita organizzata.

L’appuntamento è il 29 dicembre, alle 15.00, presso il Sagrato della Basilica di Bonaria con la preghiera introduttiva guidata dal Vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.

Il 29 mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) si svolgeranno i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas diocesana Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

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È stato presentato questa mattina il programma della XXX Marcia della Pace che si svolgerà per la prima volta a Cagliari il prossimo 29 dicembre.

A introdurre la conferenza, don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987 a Sardara, che ha sottolineato come la Marcia «vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro».

Il delegato regionale Caritas don Marco Lai ha sottolineato che la Marcia della Pace «deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace». Alla Marcia parteciperanno il mondo della Chiesa, il Terzo Settore, il volontariato, cittadinanza attiva, i sindacati, e anche gli immigrati e il popolo Rom. «Occorre promuovere politiche di pace che siano davvero inclusive per tutti – ha sottolineato -. Sarebbe bello che tutti i sindaci della Sardegna possano essere presenti perché tutte le volte che ci si incontra e si cammina insieme si possono ottenere risultati importanti per la nostra casa comune, in un impegno di equità e giustizia sociale».

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha sottolineato come questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, «ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio». «Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50.a Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, voluta da Papa Paolo VI e che si lega strettamente alla nostra iniziativa in Sardegna».

Presenti anche Guido Portoghese, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Ferdinando Secchi, Assessore comunale delle politiche sociali e salute del Comune di Cagliari. Portoghese ha sostenuto che l’Amministrazione comunale è onorata di ospitare in città questo importante avvenimento e che con la Marcia della Pace Cagliari intende consolidare l’idea di diventare la “porta” della Sardegna; anche Secchi, intervenendo a nome del sindaco Massimo Zedda, si è dichiarato felice di ospitare la XXX edizione della Marcia della Pace e si è detto certo che la città e i cittadini daranno una risposta molto forte contro ogni tipo di violenza, a favore dell’accoglienza, per chiedere un lavoro dignitoso e la salvaguardia dell’ambiente.

Ospite-testimone di questa XXX Marcia della Pace sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Prato Verde di Caivano alla periferia di Napoli, conosciuto come il prete della “Terra dei fuochi”, impegnato in prima linea contro il degrado e l’inquinamento provocato dalle organizzazioni malavitose.

Si comincerà la mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) con i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas di Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

Alle 15.00, il raduno nel Sagrato della Basilica di Bonaria, con la preghiera introduttiva guidata dal vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.