26 April, 2024
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I 24 candidati della lista “Movimento 5 Stelle 2050”una delle 4 liste che sostengono la candidatura a sindaco di Carbonia del segretario regionale Luca Pizzuto, per le elezioni amministrative del 10 e 11 ottobre prossimi.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Gian Luca Lai, Sabrina Sabiu, Paolo Zandara, Loredana La Barbera, Marco Craig, Stefania Loche, Adolfo Lebiu, Giuseppe Lai, Giovanni Nicolò Murgioni, Patrizia Casu, Marcello Vacca, Maria Laura Lai, Simonetta Murru, Simonediego Perria, Valter Piga, Stefania Merche, Roberto Vacca, Giancarlo Pinna, Gianluca Autullo, Alessandro Giuseppe Cantone, Stefano Carbone, Michela Caria, Susanna Cuccu, Giampietro Scotto.

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Marco Satta (OsellaFA/30 motorizzata Zytek 3000).

 

La macchina organizzativa della 30ª cronoscalata Iglesias-Sant’Angelo sta vivendo le giornate più importanti, con la definizione del programma della manifestazione, e con le adesioni di concorrenti provenienti da ogni parte dell’Isola, oltre che di alcuni qualificati piloti provenienti da oltre Tirreno.
La scadenza per le iscrizioni dei partecipanti è prevista per lunedì 21 ottobre.

L’inizio della manifestazione, con le verifiche pre gara per piloti e vetture, è previsto per venerdì 25 ottobre, dalle ore 15,00 alle 20,00, ad Iglesias, in Via Garibaldi e Piazza Oberdan, opportunamente chiuse al traffico e libere dalle auto parcheggiate.
Le prove ufficiali, che sono una autentica copia della gara, ma che non hanno alcuna influenza per le classifiche, si disputeranno sabato 26 ottobre, lo start al km 43,680 sulla strada statale 126, con partenza della prima vettura alle ore 10,00, mentre il traffico veicolare e pedonale nella zona sarà interrotto dalle ore 8,30.
Le partenze si succederanno con intervallo di un minuto tra una vettura e l’altra, e saranno disputate due manches.
Al pubblico si raccomanda di non abbandonare le proprie postazioni tra una manche e l’altra, di occupare postazioni in sicurezza, ben al di sopra del piano stradale, e di rispettare le indicazioni che saranno impartite dal personale preposto e dalle forze dell’ordine.
Domenica 27, alle ore 10,00, l’inizio vero e proprio della 30ª Cronoscalata.

Chiusura al traffico ancora dalle 8,30 per tutti i veicoli, con le partenze delle vetture intervallate sempre di un minuto, mentre al termine della prima manche, i concorrenti incolonnati e scortati raggiungeranno la partenza per disputare la seconda manche.
Termine previsto della manifestazione, intorno alle ore 13.00.
La premiazione si effettuerà ad Iglesias, in Piazza Sella, alle ore 17,00, alla presenza delle autorità e delle personalità dello sport.

Per quanto riguarda i piloti partecipanti, tra i sardi confermata la presenza di Marco Satta, pilota di Nuxis che si è aggiudicato ben quattro edizioni della cronoscalata Ssulcitana, quest’anno al volante della nuova Osella FA/30 motorizzata Zytek 3000.
Da Sassari, reduce da una brillante stagione nel Campionato Italiano Velocità Montagna, è arrivata l’adesione di Sergio Farris, che sarà al volante della Osella PA 2000 curata dal Team Dalmazia.
Con identica vettura sarà della gara anche il giovane pilota olbiese Giuseppe Vacca, anche lui autore di una stagione esaltante sempre ai vertici delle classifiche assolute.
Con la Radical 1500, grande attesa per la prova di Roberto Vacca, pilota molto performante sulle vetture turismo, all’esordio in salita con questo prototipo.
Certa anche la presenza del sardo di adozione Sergio Perasso, al volante della PRC-Alfa Romeo 3000.
Gran bagarre anche tra le auto “coperte”, con i locali Giacomo Grussu, Manrico Boi, Mirko e Alessio Piredda, Giorgio Cocco, Ugo Valdarchi ed Igor Nonnis.
La presenza femminile sarà rappresentata da Patrizia Melis, Valentina Fadda, e dall’esordiente Maria Elena Valdarchi.

La 30ª cronoscalata Iglesias-Sant’Angelo verrà presentata venerdì 18 ottobre, alle ore 11,00 ad Iglesias, nella Sala Blu del Centro Culturale di via Cattaneo.

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Autobus Arst 1 copia

La commissione Trasporti, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato in audizione i rappresentanti delle organizzazioni studentesche sarde che hanno formulato una proposta articolata per l’abbattimento dei costi di trasporto urbano ed extraurbano, a seguito del nuovo tariffario introdotto dall’Arst.

Antonio Pala, dell’Udu (Unione studenti universitari) di Sassari, ha ricordato i principali dati negativi del sistema regionale dell’istruzione (dispersione scolastica al 24% contro il 15% della media nazionale, laureati al 17% rispetto al 27% del dato nazionale, 34% di giovani Neet, cioè che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro) per affermare che «il problema dei trasporti ha una forte incidenza sul diritto allo studio».

Carlo Sanna, a nome di Unica 2.0, ha lamentato che «la recente riforma del piano tariffario introdotta dalla Regione ha determinato un aumento generalizzato dei costi per la popolazione studentesca che colloca la Sardegna al di sotto dei livelli minimi fissati dalla normativa nazionale per le prestazioni legate al diritto allo studio».

Francesco Pittirra, componente del Cda dell’Arsu di Cagliari, ha messo l’accento sul costo del pendolarismo «che è molto pesante soprattutto per gli studenti svantaggiati» e sottolineato che «affrontare il nodo dei trasporti significa avere più possibilità di successo nella lotta alla dispersione scolastica ed all’abbandono precoce degli studi».

Roberto Vacca, anch’egli di Unica 2.0, ha poi analizzato gli effetti del nuovo piano tariffario della Regione rispetto alle disposizioni nazionali che assicurano uno sconto del 50% agli studenti con un Isee fino a 25.000 euro. «Di fatto – ha spiegato – col nuovo piano che differenzia il trasporto pubblico locale da quello extraurbano lo sconto si è ridotto al 25-30%».

Lisa Ferreli infine, sempre di Unica 2.0, si è soffermata sul rapporto qualità-prezzo del sistema di trasporto regionale, soprattutto in molte zone interne, ì«in cui il problema dell’aumento di costi si sovrappone a quello dell’organizzazione del servizio, degli orari e delle coincidenze, e crea agli studenti un disagio tale da scoraggiare l’uso del mezzo pubblico».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonio Gaia(Cps), Roberto Deriu (Pd), Alberto Randazzo (Forza Italia), Giovanni Satta (Misto) e Pierfranco Zanchetta (Cps), che ha sollecitato attenzione «anche per il pendolarismo degli studenti residenti nelle isole minori che viaggiano sui traghetti».

Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha ricordato che, nel quadro della difficile situazione economica della Sardegna, «la commissione è intervenuta più volte sul tema del trasporto pubblico locale, le cui criticità sono attribuibili sia alle poche risorse disponibili che a questioni più generali del sistema a cominciare dal parco mezzi non adeguato alla domanda attuale di trasporto». «Tuttavia – ha aggiunto – la gravità del problema della dispersione scolastica e la crisi che ancora colpisce tante famiglie sarde ci devono spingere ad interventi mirati e scelte coraggiose, che contiamo di mettere in campo prima della pausa natalizia a partire dalla legge di stabilità». «Su questi punti sentiremo al più presto l’assessore – ha concluso Solinas – ma credo che da parte di tutta la commissione ci sia la precisa volontà di intervenire in modo significativo per sostenere la mobilità degli studenti sardi».

Dipartimento di Scienze botaniche copia

Il recente aumento della tassa per il diritto allo studio, che passa da 62 a 140 €, è l’occasione per fare un’analisi della situazione del diritto allo studio universitario in Sardegna.
La motivazione addotta in merito a tale aumento da parte dell’assessore Claudia Firino e del presidente Francesco Pigliaru è l’adeguamento alla normativa nazionale, precisamente il D.Lgs 68/2012, la cui applicazione era sospesa da due anni e non poteva più essere prorogata a nome di una cosiddetta equità nazionale. Peccato che nel caso dei DSU dell’equità nazionale ci si faccia scudo solo quando si tratta di chiedere soldi in più agli studenti, che per pagarsi gli studi devono o dividersi tra lavoro e università o fare affidamento sulle proprie famiglie, già gravate dai costi che la crisi scarica su di esse.
Infatti l’equità nazionale non vale quando si tratta di equiparare le borse di studio alle soglie minime così come stabilite nel DPCM 390/2001 e aggiornate nel DPCM 553/2014.

Questa è la situazione oggi in Sardegna:

Confronto degli importi delle borse di studio in Sardegna rispetto alla soglia minima nazionale

Status

Importo max regionale

Importo minimo nazionale

Fuori sede

€ 3.770,00

€ 5.108,14

Pendolare

€ 2.130,00

€ 2.816,04

In sede

€ 1.456,00

€ 1.925,37

Un’altra giustificazione data a quest’aumento è il fatto che con essa sarà possibile finanziare 600 borse di studio per il prossimo anno accademico. Scaricare sugli stessi studenti il finanziamento del diritto allo studio è una mossa che ribalta completamente i dettami della Costituzione che dice chiaramente che è compito della repubblica intervenire con borse di studio e quant’altro sia necessario per far si che i capaci e meritevoli pur se privi di mezzi possano raggiungere i gradi più alti di studio. Non rispettare questo dettame significa prendere la rotta di una formazione universitaria elitaria, destinata ai soli che se la possono economicamente permettere.
A questo si aggiunga un’altra nota negativa riguardo le modalità con cui questo incremento è stato apportato: averlo fatto ad anno accademico inoltrato non ha consentito di provvedere ad un suo scaglionamento in fascie di reddito come previsto dalla norma nazionale.
Ulteriori preoccupazioni desta il bilancio 2015 presentato dall’assessore alla programmazione che mostra come sul campo dei DSU non ci sia per ora la volontà da parte della giunta di affrontare in maniera seria quello che puntualmente di anno in anno si presenta come un grave problema, ovvero la non totale copertura delle borse di studio, che producono quella categoria di studenti noti come “idonei non beneficiari”: studenti che hanno i requisiti di reddito e di merito per ottenere la borsa, ma che per una mancata copertura finanziaria non riceveranno un euro. Si tratta di studenti che difficilmente saranno in grado di proseguire il proprio percorso universitario.

Quest’anno a ottobre si è raggiunto un record negativo: i fondi stanziati non arrivavano a garantire la borsa nemmeno alla metà degli aventi diritto; fatto deplorevole che è stato mitigato con uno stanziamento regionale straordinario di due milioni e da altri fondi extra messi dall’ERSU e dall’ateneo di Cagliari fino ad arrivare ad una copertura del 71%.
I fondi messi a bilancio per il 2015 per le borse di studio sono 5 milioni di euro, cifra esigua, specie se confrontati coi 17 milioni che pioveranno sulle scuole private. Questo stanziamento non consentirà la totale copertura delle borse di studio per l’ennesimo anno, condannando migliaia di studenti sardi a non poter proseguire serenamente il proprio percorso di studi, o ancora peggio a non poterlo nemmeno iniziare dato che l’incidenza degli idonei non beneficiari è maggiore tra le matricole che fanno richiesta di tale servizio all’ERSU.
La stessa esistenza degli idonei non beneficiari è vergognosa: serve un impegno preciso e immediato da parte dell’amministrazione regionale affinché si eviti ora e in futuro il presentarsi di questa evenienza, stanziando i fondi necessari per garantire il 100% di idonei beneficiari con gli importi minimi previsti dalla normativa nazionale.
Sempre in tema di DSU bisogna constatare come sia precaria per gli studenti anche la residenzialità: a Cagliari a fronte di oltre 15mila studenti fuori sede esistono appena 725 posti letto nelle case dello studente, lasciandoli in balia del caro affitti, spesso e volentieri senza contratto, e non esiste ad ora una vera politica di interventi che possa risolvere anche questa criticità.
In tal senso sarebbe auspicabile valutare la conversione dell’ormai ex-carcere di Viale Buoncammino in campus universitario, data anche la posizione baricentrica tra le facoltà di Ingegneria, del polo umanistico in località Sa Duchessa e di quello economico politico giuridico di Viale Fra Ignazio.
Un tema delicato come quello degli studi universitari, in una regione dove le iscrizioni all’università calano di anno in anno e in cui politiche scorrette come queste non fanno altro che allontanare i giovani da una formazione avanzata, meriterebbe di essere affrontato con la stessa tenacia con cui ce ne si è fatti baluardo durante la campagna elettorale, consapevoli che questo settore rappresenta una delle leve in grado di risollevare la Sardegna dalla crisi sociale e culturale in cui riversa.

Roberto Vacca

Partito della Rifondazione Comunista
Segreteria regionale Sardegna