26 April, 2024
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Niente da fare per il Cagliari contro il Milan di Zlatan Ibrahimović. I rossoblu hanno chiuso il girone d’andata al sesto posto con la quarta sconfitta consecutiva.

La partita è filata via sul filo dell’equilibro per tutto il primo tempo, terminato senza goal. Alla ripresa dopo l’intervallo, il Milan ha sbloccato subito il risultato con il giovane attaccante Rafael Leão ed il Cagliari è stato incapace di organizzare una reazione concreta. Il goal di Zlatan Ibrahimović, arrivato al 20′, ha di fatto chiuso la partita che il Milan ha sempre controllato senza correre grandi rischi.

Il Milan ha mostrato confortanti segnali di crescita. Le scelte hanno premiato Stefano Pioli che ora spera in una conferma nei prossimi impegni, con Udinese in casa, a Brescia e Verona in casa, prima del derby con l’Inter, in programma il 9 febbraio. Il ritorno di Zlatan Ibrahimović ha dato una scossa alla squadra, a conferma che, nonostante i 38 anni, il fuoriclasse svedese è ancora in grado di fare la differenza nel campionato italiano.

Il Cagliari ha confermato di attraversare un momento difficile, quattro sconfitte consecutive pesano anche se la classifica resta positiva, con 29 punti che valgono il sesto posto. Ora è necessario reagire subito, perché il calendario propone due trasferte consecutive, prima a Brescia poi a Milano con l’Inter, avversari con i quali il Cagliari ha iniziato il campionato con due sconfitte, prima dello straordinario ciclo positivo che l’ha lanciato alle spalle delle prime, addirittura in zona Champions.

«Indubbiamente la partita contro la Lazio, col senno di poi, ha lasciato delle scorie che ci dobbiamo togliere dalla testa velocemente – ha commentato a fine partita Rolando Maran -. Ci può stare un periodo di flessione, non tanto fisica, ma di sicurezza che ti porta a fare le cose con più timore e a togliere attenzione a quegli aspetti che ci hanno portato a guadagnarci sul campo la nostra classifica. Facciamo tesoro degli errori per superare questo momento.»

«Con l’ingresso in campo di Alberto Cerri ho cercato di mantenere l’equilibrio di squadra, condizione fondamentale per rendere la vita difficili agli avversari – ha aggiunto Rolando Maran -. Volevo che Joao Pedro ed Alberto Cerri stessero vicini, in modo da arrivare sulle seconde palle. Questa volta non si è trovata quell’alchimia che altre volte invece eravamo riusciti a creare per recuperare. Prima di oggi avevamo il quinto attacco del campionato. Spesso le partite si sbloccano quando vai in vantaggio, contro la Lazio abbiamo avuto quattro-cinque occasioni per chiuderla. In questo momento invece prendi gol al primo episodio negativo. Non dimentichiamo però – ha concluso Rolando Maran – che chiudiamo il girone d’andata al sesto posto, una posizione che in molti ci invidiano.»

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Un Cagliari in versione dottor Jekill, lo stesso che due settimane fa aveva piegato l’Inter, ha battuto questa sera la Fiorentina alla Sardegna Arena on un secondo tempo straordinario, centrando una vittoria pesantissima per 2 a 1 in chiave salvezza, che solo per una serie di casualità non ha assunto proporzioni ben più nette. Il primo tempo è stato di studio, sostanzialmente equilibrato, con una palla goal a testa (bellissima quella del debuttante Fabrizio Cacciatore, con un tiro dalla lunga distanza, neutralizzata dal portiere viola Pietro Terracciano). Nel secondo tempo il Cagliari ha cambiato marcia, schiacciando la Fiorentina nella sua metà campo, costruendo tante palle goal, finalizzandone due con Joao Pedro (tornato al goal dopo nove giornate) e Luca Ceppitelli, una terza con Luca Cigarini con un calcio di punizione da oltre metà campo, vanificata dal calcio diretto mentre l’arbitro aveva concesso il calcio a due, una traversa interna a portiere battuta centrata da Joao Pedro e ancora alcune occasioni sfumate d’un soffio! E la Fiorentina? A tratti inesistente, quasi annichilata dal Cagliari, ha dato un segnale di vita solo all’88’ con Federico Chiesa, pronto ad approfittare ad una distrazione del Cagliari che, avanti di due goal, s’è fatto trovare scoperto in difesa con un fulmineo contropiede, finalizzato con un diagonale che non ha lasciato scampo ad Alessio Cragno (fresco di nuova candidatura in Nazionale con Nicolò Barella, autore di un’altra prestazione straordinaria, e Leonardo Pavoletti). Il goal gigliato avrebbe potuto riaprire la partita ma la difesa del Cagliari è stata brava a farsi perdonare l’ingenuità commessa, chiudendo tutti gli spazi a Chiesa, Muriel e Simeone, ed il Cagliari ha così portato in porto una vittoria importantissima e meritatissima!

Un Cagliari in versione dottor Jekill, dicevamo all’inizio, in netto contrasto con quello in versione Mister Hyde che la scorsa settimana ha perso male a Bologna. Questa doppia veste del Cagliari tra partite in casa e partite in trasferta resta il grande cruccio, perché una squadra capace di giocare il calcio visto oggi e due settimane fa con l’Inter, non dovrebbe avere problemi di classifica. Unica nota stonata della serata, l’ammonizione subita nel finale da Leonardo Pavoletti che, essendo diffidato, salterà per squalifica la prossima partita, sul campo del Chievo, l’ex squadra di Rolando Maran, in programma dopo la pausa per gli impegni della Nazionale. Sarà comunque una partita importantissima che, in caso di vittoria, scrivere una pagina quasi decisiva nella corsa verso la salvezza!

Il goal di Joao Pedro.

I festeggiamenti per il goal di Luca Ceppitelli.

Un contrasto tra Luca Cigarini e Luis Muriel.

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Archiviata la sconfitta di Bologna, il Cagliari torna alla Sardegna Arena nell’anticipo di questa sera con la Fiorentina, partita nel ricordo di Davide Astori. Con il sostegno dei suoi tifosi i rossoblu cercheranno di ripetere l’impresa compiuta due settimane fa contro l’Inter, consapevole che i 3 punti potrebbero segnare una tappa importante, quasi decisiva, nel cammino verso la salvezza, riaperto dal ko di Bologna. Il tecnico viola Stefano Pioli non potrà disporre di Jordan Veretout, squalificato, ma ha recuperato Federico Chiesa, uno dei più fulgidi talenti giovani del calcio italiano, l’uomo più temuto insieme al nuovo bomber Luis Muriel, letteralmente scatenato dopo il suo ritorno in Italia dall’esperienza spagnola al Siviglia. Sono da tenere d’occhio anche Gerson e Giovanni Simeone. Rolando Maran recupera Luca Cigarini e la corsa e i polmoni di Paolo Faragò. E Valter Birsa avrà una condizione migliore, dopo il suo recente in campo.

Dirigerà Daniele Doveri di Roma, assistenti di linea Gianluca Vuoto di Livorno e Mauro Tonolini di Milano, quarto ufficiale Francesco Fourneau di Roma1, addetti al VAR Federico La Penna di Roma1 e Alfonso Marrazzo di Frosinone. Fischio d’inizio alle 20.30.

Tra i rossoblu c’è grande entusiasmo anche per la convocazione in azzurro di Nicolò Barella, Alessio Cragno e Leonardo Pavoletti per le prime partite di qualificazione agli Europei 2020 (il 23 marzo Italia-Finlandia a Udine, il 26 Italia-Liechtenstein a Parma). Filippo Romagna è stato convocato nell’Under 21 per le due amichevoli in programma giovedì 21 marzo, alle 18.30, a Trieste, contro l’Austria, e lunedì 25, a Frosinone, contro la Croazia, in preparazione della fase finale dei Campionati Europei.

Nicolò Barella.

 

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Finale di partita ancora fatale al Cagliari, nell’anticipo della 18ª giornata del girone d’andata del campionato di serie A, alla Sardegna Arena, contro la Fiorentina di Stefano Pioli. Se all’Olimpico di Roma il goal che ha punito il Cagliari è arrivato al 95′, ieri sera è stato il neo entrato Babacar (mandato in campo dal tecnico viola al 70′ al posto di Thereau), all’82’, a sorprendere Alessio Cragno, fino a quel punto determinante per il mantenimento del risultato di parità con i suoi interventi, e a realizzare il goal partita.

La partita non è stata bella, difficile come previsto, contro una squadra indubbiamente superiore. Il Cagliari ha cercato di contrastarla con le sue armi migliori, contenendo le sfuriate condotte soprattutto da uno scatenato Chiesa, e proponendosi in rapidi contropiede, soprattutto con Leonardo Palovetti, ma ha dovuto arrendersi proprio quando sembra di avercela fatta a strappare un punto. La classifica resta così ferma a quota 17 punti, in una posizione non più tranquilla come qualche settimana fa.

«Non abbiamo fatto la partita che volevamo – ha commentato a fine partita Diego Lopez -. Abbiamo offerto poca intensità e perso molti palloni in uscita: contro una squadra come la Fiorentina questi errori li paghi. Il gol purtroppo è arrivato proprio in un momento nel quale stavamo tenendo bene il campo. Dobbiamo dare di più – ha concluso Diego Lopez -, tornare alle buone prestazioni delle settimane precedenti come contro la Roma, dove siamo arrivati in porta sbagliando solo la scelta dell’ultimo passaggio: quella era la strada giusta.»

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Il Cagliari sognava di bissare la vittoria sull’Inter ed ha finito col perdere male: 1 a 5. La squadra rossoblu ha retto un tempo, il primo, chiuso sotto di un goal, 1 a 2 (reti di Ivan Perisic e Éver Banega poco dopo la mezz’ora e goal di Marco Borriello al 41′, con un preciso colpo di testa), ma in avvio di ripresa, quando sperava di riuscire a partire forte e di rimettere in discussione il risultato, ha incassato subito il terzo goal, ancora di Ivan Perisic, autore di una doppietta, ed ha finito col mollare, subendo altri due goal, di Mauro Icardi su calcio di rigore e di Roberto Gagliardini.

La sconfitta con l’Inter, nonostante la dichiarata ambizione rossoblu della vigilia di puntare alla vittoria, ci sta, ciò che stona, ancora una volta, sono le proporzioni della sconfitta, la terza con 5 goal al passivo in casa (in precedenza 3 a 5 con la Fiorentina, prossimo avversario domenica 12 marzo a Firenze; 0 a 5 con il Napoli), la quarta in assoluto (1 a 5 a Torino con i granata).

La classifica è più che tranquilla, con la sconfitta del Palermo a Torino, il margine sulla terz’ultima posizione resta di 16 punti, quasi una certezza assoluta, ma certamente le sconfitte quando sono così pesanti bruciano tanto.

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Arriva l’Inter, il Cagliari cerca l’impresa al Sant’Elia per bissare quella compiuta nel girone d’andata a San Siro. I rossoblu hanno il morale alto, per i due risultati positivi centrati nelle ultime due trasferte consecutive, 4 punti tra Genova con la Sampdoria e Crotone e, soprattutto, per il 12° posto e i 31 punti in classifica che rappresentano la certezza ormai quasi matematica della salvezza, quando alla conclusione del campionato, con quella odierna, mancano ancora 12 partite..

Quella odierna con la squadra di Stefano Pioli è la prima di un trittico di partite particolarmente impegnative che evoca ricordi contrastanti. A Milano, infatti, come già sottolineato, il Cagliari si impose sull’Inter per 2 a 1 ma andò poi incontro a due pesanti sconfitte, prima in casa con la Fiorentina, 3 a 5, poi a Roma con la Lazio, 1 a 4.

Quella compiuta il 16 ottobre a Milano sull’Inter allora allenata da Frank De Boer fu la prima vittoria esterna (la seconda risale a domenica scorsa a Crotone). Rispetto alla gara d’andata, con l’arrivo in panchina di Stefano Pioli, l’Inter è profondamente cambiata ed ha letteralmente svoltato, risalendo prepotentemente la classifica. Oggi il tecnico nerazzurro non potrà disporre di Marcelo Brozović e João Mário, entrambi infortunati.

Massimo Rastelli ritrova Diego Farias, destinato a comporre con Marco Borriello, Marco Sau e Victor Ibarbo un quartetto d’eccezione che non sfigurerebbe in nessuna compagine di serie A. Rientra anche Panagiotis Tachtsidis, reduce da una squalifica e Simone Padoin ha ritrovato la piena efficienza fisica. Sono ancora indisponibili solo Luca Ceppitelli, Paolo Faragò e Federico Melchiorri, sono al palo.

Fischio d’inizio alle ore 15.00, dirige Marco Di Bello di Brindisi, assistenti di linea Giallatini e Peretti, quarto uomo Tasso, addizionale 1 Mazzoleni, addizionale 2 Mariani.

Bruno Eduardo Regufe Alves.