28 March, 2024
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Lo Sdirs chiede alla Regione trasparenza nelle procedure della riorganizzazione dell’Amministrazione regionale.

Palazzo della Regione 1 copia

Senza la massima trasparenza nelle procedure e senza una regia unica che garantisca scelte omogenee e coerenti con gli obiettivi, la riorganizzazione dell’Amministrazione regionale avviata nelle ultime settimane non potrà ottenere i risultati attesi. Lo scrive lo Sdirs, Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore Gianmario Demuro e all’intera Giunta.

Nelle ultime settimane, diverse Direzioni Generali e alcuni enti regionali hanno informato le organizzazioni sindacali sulle proposte di riorganizzazione. Ma il Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna – nel documento firmato dal segretario generale Cristina Malavasi – segnala un doppio rischio: «Da un lato strutture sbilanciate sotto il profilo delle competenze e dall’altro una sovrapposizione di compiti tra i vari rami dell’Amministrazione».

Lo SDIRS cita alcuni esempi:

  • «L’assessorato dell’Agricoltura, nel presentare il nuovo Servizio denominato Miglioramento dell’ambiente e salvaguardia della biodiversità, gli attribuisce alcune competenze – difesa del suolo e prevenzione dell’erosione – che dovrebbero essere riconducibili all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, e delle quali dovrebbero già occuparsi anche il Distretto idrografico e i Lavori pubblici.
  •  L’assessorato dell’Industria individua un Servizio definito Energia ed economia verde, in presenza di proposte simili da parte della Presidenza e dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente.
  •  Emblematica è anche la previsione di due Centrali di committenza in due Assessorati diversi.»

Il sindacato ricorda che «la legge regionale 24/2014 presenta come uno dei punti maggiormente qualificanti la delegificazione delle Direzioni generali e l’eliminazione – presso gli Enti e le Agenzie – delle posizioni dirigenziali intermedie tra Direzione Generale e di Servizio. Ciò in nome della semplificazione, di una maggiore flessibilità e dell’adeguamento della struttura amministrativa alle esigenze e agli obiettivi di governo».

Ma a giudizio dello SDIRS, per arrivare a questi risultati è necessario e urgente «un preciso indirizzo da parte della Giunta regionale, che non sia meramente numerico ma riferito agli obiettivi programmatici di governo». In altre parole: non basta accorpare qualche Direzione Generale o sopprimerne qualche altra per fare spazio a nuove strutture organizzative se manca un disegno complessivo razionale e coerente.

Luigi Arru: «Garant
Il comune di Carboni

giampaolo.cirronis@gmail.com

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