28 April, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha iniziato l’esame della manovra finanziaria 2015. L’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci ha ribadito che si tratta di una manovra “di rigore e sviluppo”, che ha i suoi capisaldi nell’applicazione delle politiche keynesiane con il mutuo da 700 milioni per le infrastrutture che permetterà alla Sardegna di azzerare il suo gap storico e nel superamento del Patto di stabilità che liberando la Sardegna dai vincoli le permetterà di spendere tutto quello che incassa, 800 milioni in più solo nel 2015.

«Questa manovra è il risultato delle indicazioni politiche e strategiche del presidente Pigliaru, che l’assessore al Bilancio ha tradotto tecnicamente – ha sottolineto l’assessore Paci -. È una finanziaria con cui vogliamo rimettere in moto l’economia della Sardegna che abbiamo trovato completamente paralizzata.»
Il presidente della terza commissione Bilancio, Franco Sabatini, ha detto che si tratta di una manovra ampiamente condivisa «prima dell’approvazione in Giunta abbiamo avuto molti confronti, il testo è stato ampiamente discusso in maggioranza. In commissione, poi, abbiamo apportato modifiche per oltre 80 milioni di euro. Abbiamo iniziato a sbloccare una serie di lavori pubblici e a pagare residui agli enti locali – conclude Sabatini -. E ci sono già i primi segnali positivi. Questa finanziaria, attraverso gli investimenti e anche il previsto mutuo, prosegue in questa direzione».

L’opposizione ha annunciato battaglia, con la presentazione di diverse centinaia di emendamenti, il cui esame pare destinato ad allungare i tempi di approvazione finale della manovra.

Gianmario Demuro 2 copia
La Giunta regionale in un anno ha tagliato del 25% le posizioni dirigenziali (da 195 a 151). La delibera approvata questa mattina dalla Giunta Pigliaru, non solo ridefinisce il numero delle poltrone, ma stabilisce i criteri per la costituzione delle unità di progetto.
«Sono state tagliate 44 posizioni dirigenziali da marzo 2014, questa è la fotografia di ciò che è stato fatto da questa Giunta – ha detto l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro – da qui dobbiamo ripartire per la seconda fase della Riorganizzazione per ridurre ulteriormente la burocrazia.»
Con la legge 24 del 25 novembre 2014 sono state soppresse le posizioni di studio e ricerca e istituite le unità di progetto. Le Unità sono alle dirette dipendenze del Presidente o di un assessore e devono essere istituite con specifica delibera di Giunta, la quale prevede la nomina di un responsabile, indica gli obiettivi, la durata e le risorse umane, finanziarie e strumentali necessarie. Sono inoltre strutture temporanee e interassessoriali. Il titolare degli Affari generali propone, dunque, di inserire in via sperimentale, nella dotazione organica dirigenziale, la possibilità di istituire un massimo di 4 Unità di Progetto.

Palazzo della Regione 4 copia
La Giunta regionale ha dato il via libera al Piano triennale per la Prevenzione della corruzione 2015-2017.
Il Piano ha due obiettivi fondamentali: la promozione di azioni che possano prevenire il verificarsi di fenomeni corruttivi e il potenziamento delle misure che garantiscano la partecipazione della collettività per qualificare il livello di trasparenza della Regione. Un esempio: le deliberazioni adottate saranno rese disponibili e consultabili nel sito istituzionale entro sette giorni lavorativi dalla data di approvazione, in caso di prolungamento dei tempi saranno fornite le specifiche motivazioni.
I processi sono stati esaminati in termini di probabilità del manifestarsi di eventi corruttivi, dando una prima valutazione con un parametro numerico che va da 0 a 12, del grado di rischio. Questa prima mappatura dei rischi sarà riconsiderata a seguito di specifici interventi formativi che coinvolgeranno i dirigenti ed il personale dell’Amministrazione volti ad accresce le capacità di valutazione del rischio. Gli indici di valutazione della probabilità sono basati su elementi come la discrezionalità, la rilevanza esterna, la complessità e la frazionabilità del processo, il valore economico e i controlli. E’ stato per esempio assegnato un rischio di valore 9 a rilascio autorizzazione temporanea di beni del patrimonio regionale e 10 a processi come il rilascio di occupazione temporanea di specchi d’acqua per posizionamento di giochi d’acqua, e il massimo punteggio di rischio, ovvero 12, a processi come il rilascio di autorizzazione unica in materia energetica.
Il catalogo dei processi fa parte integrante del Piano triennale, ed è stato mappato dai dirigenti dell’Amministrazione regionale durante l’anno 2014, così come previsto dal Piano nazionale Anticorruzione che prevede che ogni Pubblica Amministrazione proceda alla mappatura dei processi a rischio corruttivo, in maniera tale da elaborare successivamente il Catalogo dei propri processi individuando le fasi di potenziale rischio.
Nel Piano sono definite le azioni di importanza fondamentale per la prevenzione della corruzione. Al primo posto l’attività di formazione e il rafforzamento delle competenze del personale, perché siano garantiti i comportamenti improntati alla responsabilità e all’integrità, e vengano tutelati i diritti dei cittadini, rispettando per esempio i termini dei procedimenti. Saranno inoltre adottati strumenti idonei per la tutela dei dipendenti che segnalano illeciti. Sarà messa in atto la rotazione degli incarichi, dirigenziali e non, specie nei settori a maggiore rischio di corruzione. Infine verranno pianificate procedure di controllo e monitoraggio sulla corretta applicazione delle misure preventive messe in campo.
Il 9 febbraio 2015 la Regione Sardegna ha sottoscritto un protocollo con Trasparency International – Italia che serve a supportare le attività del Responsabile per la trasparenza e prevenzione della corruzione.
Potenziamento canali di partecipazione. E’ previsto un potenziamento degli strumenti digitali, sia per il confronto con i cittadini, sia per favorire lo scambio con gli utenti interni al sistema Regione attraverso una piattaforma di e-democracy “Sardegna parteciPA”, saranno realizzate inoltre postazioni nel territorio che favoriscano la diffusione degli strumenti di partecipazione. Con questo obiettivo saranno organizzate, anche nel 2015, di concerto con gli Enti locali, le giornate della trasparenza nelle quattro province storiche.
La novità per il 2015 è l’avvio della consultazione pubblica, a carattere sperimentale, nella fase di formazione di bandi e capitolati, per potenziare il livello di partecipazione con i cittadini, perfezionare i requisiti e i criteri minimi e garantire la trasparenza delle procedure.
Nel Programma triennale per la trasparenza e integrità, che fa parte integrante del Piano anticorruzione, sono illustrati lo stato e i costi dell’amministrazione regionale, si dà conto dei risultati delle prime consultazioni pubbliche avviate con il questionario sulla legge di riordino in materia urbanistica ed edilizia e la consultazione pubblica sulla semplificazione, si dà rilievo alla volontà di incrementare gli Open Data nel sito istituzionale e si fa un resoconto sull’esperienza maturata nell’ambito della trasparenza e integrità nel 2014.

La Giunta Comunale di Carbonia guidata da Giuseppe Casti ha approvato i progetti che prevedono la sistemazione di Piazza Ciusa e degli impianti di illuminazione pubblica, per un valore complessivo di 1 milione e 700.000 euro. I due progetti, rientranti nelle opere di immediata cantierabilità, sono stati approvati e hanno ottenuto il finanziamento da parte della Giunta regionale, sui fondi Comunitari POR FESR 2007-2013. I lavori dovranno essere conclusi entro il 30 settembre 2015, pena la revoca del finanziamento.

«I lavori di riqualificazione di Piazza Ciusa, dal valore complessivo di 400.000 euro – spiega il sindaco, Giuseppe Casti –, hanno come obiettivo e finalità: favorire la rinascita di un Centro Commerciale Naturale come punto di riferimento per uno sviluppo delle attività socioeconomiche nel rispetto, valorizzazione e recupero del patrimonio esistente; aumentare il livello di sicurezza per i pedoni con l’ abbattimento delle barriere architettoniche; dare un contributo al completamento della riqualificazione del sistema delle piazze di Carbonia, valorizzando il patrimonio architettonico della Città. I lavori consistono nella creazione di un “salotto urbano”, capace di accogliere cittadini e clienti degli esercizi commerciali, attraverso l’ampliamento dei nuovi spazi pedonali, ad oggi sostanzialmente delimitati dai portici. La definizione di nuovi spazi pedonali sarà ottenuta riducendo l’ampia sede veicolare, in corrispondenza del grande spazio vuoto di piazza Ciusa. I nuovi spazi saranno pavimentati con lastre di granito grigio, sia nell’area sotto i portici, sia negli spazi antistanti, dove saranno collocate le panchine, i pali luminosi, gli alberi e ulteriori elementi di arredo urbano. I lavori prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, grazie alla geometria dei nuovi spazi pavimentati e grazie all’inserimento di alcuni accessi che daranno la possibilità di raggiungere più facilmente gli spazi dei portici, che sono oggi delimitati dai gradini. E’ previsto inoltre l’inserimento di “maniglioni” corrimano (particolarmente indicati per gli anziani, i bambini e i cittadini con problemi di mobilità), per favorire la mobilità e l’accesso ai portici attraverso le scale.»

«Attraverso la realizzazione del progetto di riqualificazione tecnologica e l’efficientamento energetico di parte dell’impianto di illuminazione pubblica del Comune di Carbonia, del valore complessivo di 1.300.000 euro – aggiunge il sindaco di Carbonia -, saranno ridotti i consumi energetici e conseguentemente le emissioni, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica ottenuto con l’utilizzo di soluzioni tecnologiche. Il progetto, che è la prosecuzione di un intervento già in corso da diversi anni, prevede la sostituzione, con tecnologia LED di varia potenza, di oltre 1.500 corpi illuminanti (oggi dotati di lampade ai vapori di sodio ad alta pressione). Con questo intervento di riqualificazione si provvederà a sostituire un ulteriore 25% dell’impianto di illuminazione cittadino, costituito da un totale di 6.219 centri luminosi. I nuovi corpi illuminanti avranno un consumo energetico ridotto del 45-50% rispetto a quelli precedenti, permettendo quindi un risparmio consistente.

«I due interventi rispondono a diverse esigenze dei nostri concittadini. Con i lavori di Piazza Ciusa, da una parte si vuole proseguire nel progetto di riqualificazione architettonica di Carbonia, rendendo gli spazi pubblici sempre più a misura di cittadino, dall’altra si vuole contribuire alla ripresa dell’attività commerciale del Centro cittadino che, negli ultimi anni, affronta grosse difficoltà. Attraverso l’intervento sull’illuminazione pubblica si avrà un’importante riduzione dell’impatto ambientale – conclude Giuseppe Casti – ottenendo un consistente risparmio che potrà essere destinato ad altri interventi per la Città.»

Giuseppe Casti 10 copia

Durissima critica del capogruppo dell’UDC Gianluigi Rubiu alla manovra finanziaria della Giunta Pigliaru. «Non si intravede un orizzonte preciso – attacca Rubiu – e si denota la mancanza di una strategia per il rilancio delle attività produttive. Si tratta di un bilancio senza un progetto serio di ripresa per il settore economico. La manovra è stata peraltro corretta in corsa, senza incrociare le esigenze delle diverse categorie sociali.»

«Sulle risorse destinate alle categorie svantaggiate si è dovuto ricorrere ad una protesta sotto il palazzo del consiglio regionale per ottenere i finanziamenti necessari alle politiche sanitarie e sociali. Sul lavoro scelte davvero incomprensibili – aggiunge Gianluigi Rubiu -. C’è persino la cancellazione del termine industria. Quasi una resa da parte della giunta, con le briciole del bilancio destinate alle imprese.»

«La finanziaria – conclude il capogruppo dell’UDC – è lo specchio del disastro dell’esecutivo di centrosinistra, con misure capaci di dare vita all’Isola dei cassintegrati, disoccupati e pensionati. Il presidente Pigliaru dovrebbe immediatamente dimettersi.»

Gianluigi Rubiu 5 copia

Presso l’Albo pretorio comunale, l’Ufficio Pubblica Istruzione in via Mazzini 68, le sedi delle ex Circoscrizioni di Bacu Abis e Cortoghiana e sul sito www.comune.carbonia.ci.it, è in pubblicazione la Graduatoria definitiva relativa ai “contributi rimborso spese viaggio agli studenti pendolari frequentanti le scuole superiori e artistiche – anno scolastico 2014/2015”.

Con un avviso successivo sarà comunicata la data di inizio del pagamento dei contributi.

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Confronto acceso questa mattina, nel corso dell’audizione in 2ª commissione dell’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino sul piano di dimensionamento scolastico. L’assessore Claudia Firino ha ribadito ai consiglieri la validità del piano approvato dalla Giunta regionale lo scorso 6 febbraio, ha rimarcato la scelta della Regione di “investire in offerta didattica in ogni angolo dell’Isola” ed ha escluso che la delibera 5/26 nasca come “atto di razionalizzazione e come un piano di tagli” ma che, al contrario, vuol rappresentare una “scelta politica strategica che accresce gli impegni dell’amministrazione regionale per la scuola sarda”.

L’assessore Firino ha inoltre confermato le decisioni che attengono le pluriclassi («non sono il modello didattico più adatto e non rappresentano la nostra scelta formativa»)  e i cosiddetti istituti globali (gli unici previsti nell’Isola sono quelli di Seui e Carloforte).

La Firino, pur dichiarando di comprendere “le difficoltà che pone il cambiamento”, ha quindi sostanzialmente riconfermato le soppressioni e le determinazioni contenute nel piano ma ha anche dichiarato la disponibilità ad approfondire ulteriormente le segnalazioni pervenute alla commissione consiliare, oggetto dell’audizione dei sindaci tenutasi lo scorso 20 febbraio.

I consiglieri del Pd, Piero Comandini, Salvatore Demontis, Gianmario Tendas e Antonio Solinas, nel corso dei rispettivi interventi, hanno ricordato le critiche al piano avanzate dai sindaci e dagli operatori della scuola ed hanno proposto la sospensione di un anno dell’applicazione del piano di dimensionamento («si potrà così utilizzare il tempo per organizzare una proposta formativa partecipata e rispondente alle necessità dei territori») e insieme con la collega di gruppo, Rossella Pinna, e col consigliere Piermario Manca (Pds, gruppo Soberania e Indipentzia) hanno invitato l’assessore ad una maggiore propensione al confronto con gli amministratori locali. Nel merito dell’ipotesi della sospensione del piano, Claudia Firino ha replicato sottolineando la situazione di incertezza che si verrebbe a creare nell’Isola, in considerazione del fatto che il termine per le iscrizioni scolastiche è già scaduto lo scorso 15 febbraio.

Il confronto con l’assessore si è rivelato particolarmente acceso sulle problematiche attinenti l’Alta Marmilla e gli istituti di Ales e Ghilarza, per i quali i consiglieri dell’oristanese, Antonio Solinas e Gianmario Tendas, unitamente al rappresentante dell’Udc, Gianni Tatti, hanno invocato il mantenimento degli istituti scolastici esistenti in applicazione delle prerogative riconosciute alle aree svantaggiate. Le considerazioni espresse a tal proposito dall’assessore Firino non hanno soddisfatto, in particolare, il presidente della Quarta commissione, Antonio Solinas, che ha invitato l’assessore a tenere nella dovuta considerazione le proteste dei sindaci del territorio ed ha denunciato l’emergere di “un problema di natura politica, tale da rendere necessario un confronto interno alla coalizione che governa la Regione”.

A difesa del piano di dimensionamento scolastico si è invece dichiarato il consigliere, Paolo Zedda (Rossomori, gruppo Soberania e Indipendentzia): «Sono contrario al rinvio e abbiamo bisogno urgente di un segnale forte di cambiamento». A sostegno dell’operato della Firino si è registrato anche l’intervento del capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau (La Base), che però ha auspicato la proroga di un anno per l’istituto globale di Fonni.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi invitato l’assessore della Pubblica Istruzione ad una specifica valutazione delle problematiche evidenziate nel corso dell’audizione con i sindaci auspicando l’accoglimento delle proposte alternative, eventualmente formulate dagli amministratori e dalla commissione. Gavino Manca ha quindi dato lettura del report delle segnalazioni (accorpamento, soppressione di pluriclassi e chiusura istituti unici) che sono state elencate nel dettaglio all’assessore e che riguardano: Quartu (scuola Lao Silesu); Cagliari (scuole medie Cima-Manno-Conservatorio); Escalaplano; Giba; Masainas; Piscinas; Ales; Ghilarza; Tramatza; Perdasdefogu; Loceri; Osini; Villagrande Strisaili; Belvì; Nughedu San Nicolò; Nulvi; Ozieri, Thiesi; Siligo; Codrongianos; Cossoine; Martis; Erula, Santa Maria Coghinas; Florinas; Mara; Padria; Porto Torres; Castelsardo e Santa Teresa di Gallura.

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Nuova tappa nella battaglia dei comuni che si oppongono ad Abbanoa e rivendicano il diritto alla gestione autonoma del servizio idrico. Questa mattina, a Cagliari, gli amministratori dei 30 comuni interessati alla vertenza, hanno costituito il Gasi (Gestioni autonome servizio idrico). Obiettivi del comitato sono la legge regionale approvata dal Consiglio regionale che istituisce l’ente di governo dell’ambito unico territoriale sardo e l’approvazione di una nuova legge che accrediti le gestioni dirette da parte dei singoli comuni o di associazioni di comuni.

«La legge nazionale – ha spiegato Giovanni Ruggeri, consulente del Gasi – consente qualche deroga ma la legge regionale nega qualsiasi apertura. Le altre Regioni, eccezion fatta per la Puglia, hanno fatto scelte diverse. Noi pensiamo a un consorzio di comuni che non vogliono stare sotto Abbanoa.»

Fra gli amministratori più battaglieri, promotori da anni delle iniziative contro Abbanoa, ci sono Angelo Deidda, primo cittadino di Domusnovas, e Ferdinando Pellegrini, sindaco di Fluminimaggiore.

«Gestiamo autonomamente l’acqua – ha detto Ferdinando Pellegrini – senza chiedere niente alla Regione. La gestione unica di Abbanoa fa salire le tariffe e i costi per gli allacci. Per questo ci impegneremo in una battaglia su tutti i fronti, pronti, eventualmente, a fare ricorso al Tar.»

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

Maria Carmela Folchetti-02

In un anno, alle imprese sarde sono andati oltre 12 miliardi di credito, di cui 903milioni al comparto artigiano: solo il 7,4% del totale. Per il comparto la contrazione dei finanziamenti è stata del 2,7%, ben 25 milioni di euro. L’esiguità dei finanziamenti contrasta con il peso del settore: 37mila aziende che rappresentano il 25% del sistema produttivo isolano.

E’ allarmante anche la situazione del costo del denaro: gli imprenditori sardi pagano il 2,89% in più (185 punti base) rispetto alla media nazionale.

I dati sull’accesso al credito delle imprese sarde, emergono dal dossier “Tendenze del credito alle imprese artigiane” dell’Ufficio Studi di Confartigianato che ha rielaborato i dati della Banca d’Italia e Artigiancassa, paragonando i dati di settembre 2014 rispetto a quelli dello stesso mese di 2013.

«Le condizioni generali di offerta del credito alle imprese sarde sono migliorate afferma la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – crescendo dello 0,9% rispetto alla media nazionale dello 0,9% mentre sono nettamente peggiorate per quelle artigiane”. “Il finanziamento alle piccole imprese – prosegue la Presidente – resta, purtroppo, ancora legato alla percezione di un credito ad alto rischio e quindi la dinamica di queste erogazioni resta frenata. Questi dati non fanno che confermare il perdurare e l’aggravarsi della stretta creditizia sulle imprese artigiane.»

In termini percentuali, la contrazione maggiore la subisce la provincia dell’Ogliastra con il -5,3%, seguita da Nuoro con il -4,5%. Quella minore è in provincia di Carbonia Iglesias con lo -0,8%.

In termini assoluti, ovvero in milioni erogati, gli artigiani della provincia di Cagliari hanno ottenuto 245milioni di euro, seguiti da Sassari con 184 milioni di affidamenti. Seguono Olbia-Tempio (158milioni), Nuoro (108), Oristano (79), Carbonia Iglesias (49) e Ogliastra (33).

Da sottolineare come l’Ogliastra (13,9%)e Carbonia-Iglesias (12%) siano rispettivamente la prima e quarta provincia in Italia dove i prestiti all’artigianato sono più alti rispetto al totale dei finanziamenti ai settori produttivi.

Allarmanti sono invece i dati sul costo del denaro.

A livello nazionale, la Sardegna è seconda, dopo la Calabria, con un tasso medio dell’8%, cresciuto di 10 punti base rispetto al 2013. Il gap della nostra regione rispetto alla media Italia è di +185 punti base. La condizione migliore si trova in Trentino, con 5,11 e -104 rispetto alla media nazionale.

Tra le province, nelle prime 10 posizioni nazionali ne troviamo 3 sarde: dopo il primo posto assoluto di Crotone, con il 9,44%, al quarto c’è Olbia-Tempio con un tasso del 9,25%, ovvero +46 punti base in un anno. Al quinto posto l’Ogliastra con il 9,21%, 19 punti base rispetto al 2013. All’ottavo posto Carbonia-Iglesias con il 8,93%, 70 punti base in più. Seguono Nuoro (8,33% e +85 p.b.), Sassari (7,82%, +12 p.b.), Medio Campidano (7,78%, +35 p.b.), Cagliari (7,56%, -21 p.b.) e Oristano (7,00%, -14 p.b.).

A Bolzano le condizioni migliori: 4,82 e -31 p.b.) con una media italiana del 6,15% e -31 p.b. rispetto al 2013.

«Pare incredibile che tra una impresa sarda e una trentina ci sia una differenza di quasi il 3% del costo del denaro – prosegue la Folchetti – e appare assurdo che una azienda della Gallura paghi un finanziamento il 4,43% in più rispetto a una dell’Alto Adige”.

«In una situazione critica come questa – continua la Presidentela Regione dovrebbe intanto adoperarsi per un deciso intervento a sostegno dei Consorzi Fidi Artigiani, che conoscono e credono nelle piccole imprese, spesso insediate in territori periferici, e sono gli unici soggetti in grado di accompagnarle. In secondo luogo dovrebbe farsi promotrice di interventi verso le banche, volti ad arginare il grosso problema dell’elevato costo del denaro.»

«Lanciamo un appello ai Consiglieri Regionali – conclude la Folchetti – affinché nella manovra finanziaria in discussione in questi giorni riconoscano ai Consorzi Fidi le risorse necessarie a rafforzare il capitale di garanzia e non si scordino che tali risorse sono vitali per le piccole imprese sarde.»

Credito alle Imprese Artigiane della Sardegna: Settembre 2014 su Settembre 2013

Finanziamento imprese artigiane (mln euro)

% variazione settembre 2014 su settembre 2013

Tassi attivi effettivi (imprese no finanziarie)

Variazione punti base 2014 sul 2013

Gap punti base con Italia

Cagliari

245

-3,7%

7,56%

-21

+141

Carbonia Iglesias

49

-0,8%

8,93%

+70

+278

Medio Campidano

47

-2,1%

7,78%

+35

+163

Oristano

79

-3,4%

7,00%

-14

+85

Nuoro

108

-4,5%

8,33%

+85

+218

Ogliastra

33

-5,3%

9,21%

+19

+306

Olbia Tempio

158

-1,0%

9,25%

+46

+310

Sassari

184

-1,6%

7,82%

+12

+167

Sardegna

903

-2,7%

8,00%

+10

+185

ITALIA

47.904

-4,0%

6,15%

I problemi legati alla privatizzazione della Saremar verranno esaminati venerdì sera, a partire dalle ore 18.00, nel corso di un incontro organizzato presso il Cine-Teatro Cavallera, dai gruppi di minoranza del Consiglio comunale di Carloforte. I consiglieri regionali Luca Pizzuto e Pietro Cocco incontreranno la cittadinanza e i lavoratori Saremar, a sostegno di una società di gestione a maggioranza pubblica.

Assalto al traghetto 2 copia