27 April, 2024
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Emanuele Cani (PD): «Il ministro Gentiloni ha assicurato che nessun tratto di mare sarà ceduto alla Francia».

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«Nessun tratto di mare della Sardegna e del resto d’Italia sarà ceduto ai francesi». Lo ha assicurato oggi alla Camera, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, rispondendo ad un’interrogazione del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani.

«Come ricordava appena adesso l’onorevole Meloni – ha detto il ministro Gentiloni -, l’accordo non è in vigore né per l’Italia né per la Francia, certamente non si tratta di un cedimento di tratti di mare pescosi o di cose di questo genere. Questo accordo è il frutto di un negoziato andato avanti dal 2006 al 2012, ha coinvolto diversi Governi e diverse amministrazioni tecniche all’interno dei Governi, come sempre avviene in questi casi. Il ministero dell’Ambiente per le questioni di protezione ambientale, la Difesa, lo Sviluppo economico e il ministero delle Politiche agricole per le questioni appunto legate alla pesca.

Con riferimento alla Sardegna vorrei chiarire che le linee già tracciate nell’unico accordo bilaterale in vigore, quello sulle Bocce di Bonifacio del 1986, resterebbero, se l’accordo entrasse in vigore, immutate. L’accordo non solo non cede nulla, ma anzi per la prima volta fissando in modo chiaro le aree di competenza tra Italia e Francia, potrà dare concreta attuazione all’obiettivo di proteggere i mari italiani anche oltre 12 miglia dalla costa, che costituisce attualmente il limite del mare territoriale. Anche in tema di risorse, infine, l’accordo tutela gli interessi nazionali, prevedendo la concertazione tra Italia e Francia per lo sfruttamento di giacimenti sui fondali a cavallo della linea di delimitazione.

Per quel che riguarda la Baia di Mentone in Liguria si seguono gli stessi criteri. La questione della pesca costiera, emersa recentemente, e non nei sei anni di discussione tra i vari governi e varie amministrazioni, sarà affrontata anche alla luce della pertinente legislazione europea in materia. Si stanno ora  raccogliendo eventuali valutazioni ed elementi tecnici dal ministero competente al fine di considerare eventuali strumenti integrativi dell’accordo. Solo allora il Governo potrà procedere e avviare l’iter di ratifica parlamentare. Quanto a eventuali fermi di pescherecci italiani da parte delle autorità francesi vorrei confermare che il Governo continuerà ad agire a protezione dei nostri interessi, come ha fatto in occasione del sequestro del peschereccio Mina, il “deprecabile errore” è stato riconosciuto per iscritto dai francesi e non solo ha assicurato il dissequestro del peschereccio ma ha anche posto le basi per l’avvio di un’azione risarcitoria su cui sarà chiamata a pronunciarsi la magistratura francese.»

«Ancora una volta – ha commentato Emanuele Cani – non resta che rimarcare la scarsa preparazione del deputato Pili che si lancia senza paracadute costruendo casi e scandali con il solo obiettivo di recuperare titoli sui giornali e sui telegiornali.»

Interpellanza dell'o
Da oggi e sino al 2

giampaolo.cirronis@gmail.com

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