28 April, 2024
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Dopo quelle di Elvira Usai ed Erminio Meloni, è stata ufficializzata la terza candidatura a sindaco di San Giovanni Suergiu per le elezioni amministrative in programma il prossimo 5 giugno. E’ quella di Antonio Fanni, lavoratore dipendente ed ex consigliere provinciale, già segretario cittadino del Partito Democratico.

«Dopo diversi incontri con vari gruppi politici, dell’associazionismo e della società civile di San Giovanni Suergiu, è nata la lista civica “Progetto Comune” – si legge in una nota -. Fanno parte del patto infatti, liberi cittadini che insieme a diverse forze partitiche e dell’associazionismo hanno deciso di dedicarsi in modo attivo alle diverse problematiche aperte nel paese.

La lista è stata definita tenendo conto sia della giusta proporzione di rappresentanti tra centro e periferia (frazioni e medaus) sia promuovendo la partecipazione di una qualificata rappresentanza femminile.

I componenti e i sostenitori della Lista “Progetto Comune” si pongono l’obiettivo concreto, di affrontare e risolvere i diversi problemi del nostro Paese in modo serio e determinato.»

«Il programma sarà elaborato attraverso le diverse esperienze politiche, sociali e professionali dei componenti e dei sostenitori della lista – si legge ancora nella nota -, anche attraverso una puntuale analisi della realtà economica e sociale del nostro territorio e verrà diversificato in base alle esistenti ed urgenti questioni ormai in attesa di risposte da troppo tempo.

Il programma sarà elaborato in base ad una scala di priorità ed avrà l’ambizione della sua realizzazione ed attuazione, attraverso la sintesi di pochi punti riconosciuti però essenziali per un normale riavvio delle attività e della vita sociale nel paese.

Immediatamente l’amministrazione dovrà in modo assoluto affrontare e concentrare la sua attenzione alla soluzione del servizio per la Nettezza Urbana, al fine di riorganizzare un servizio adeguato ai bisogni della gente ed in particolare alla riduzione dei costi ai cittadini.

Nello stesso modo e con gli stessi obiettivi, attraverso una seria e puntuale politica di bilancio e con una necessaria rivisitazione di alcuni regolamenti, si procederà ad una riduzione della pressione fiscale per tutte le famiglie.»

«Con professionalità e coinvolgimento dei cittadini si affronteranno, le grandi tematiche sospese o trascurate, come il decoro e l’arredo urbano del paese senza tralasciare il PUC, il PIP, il Piano del traffico, l’ archeologia, l’attenzione sulle strutture sportive e le politiche giovanili. L’idea nasce – conclude la nota – dal desiderio di abbandonare gli usi e costumi di una politica poco incisiva, basata sui personalismi, per perseguire una nuova opportunità di rinnovamento, iniziando a proporre una politica di lavoro e studio continuo, per le esigenze della cittadinanza con un’apertura costante del dibattito con la popolazione.»

Antonio Fanni 2

Sala consiliare San Giovanni Suergiu 1

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Nuovo durissimo attacco del comitato “Uniti per la salute di Iglesias” al commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis. In una nota diffusa nella tarda serata di ieri, 27 aprile, il Comitato chiede il suo allontamento per “la totale incapacità gestionale”.

«Abbiamo assistito ad uno spostamento di tutti i reparti dal presidio ospedaliero Santa Barbara verso il CTO, uno spostamento fatto senza ragioni valide che giustifichino la fretta di tali spostamenti – denuncia il Comitato “Uniti per la salute di Iglesias” -. Uno spostamento privo della pur minima conoscenza di una seria organizzazione del lavoro, che ha provocato e ancora provoca malfunzionamento dei singoli reparti e disagi per il personale dipendente e ancor più grave per i pazienti.»

«Oggi apprendiamo che il caro commissario straordinario ha ORDINATO, OBBLIGATO e FATTO ESEGUIRE tutti i trasferimenti in piena autonomia e a dispregio delle leggi e norme che disciplinano gli interventi di adattamento, diversa utilizzazione, ampliamento, trasformazione o trasferimento in altra sede delle strutture esistenti – aggiunge il Comitato -. Il caro commissario ha eseguito tutto ciò senza richiedere, ed ottenere le dovute autorizzazione previste per il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione, al funzionamento e/o all’accreditamento istituzionale, così come previsto dalla L.R. 10/2006.»

«Non lo diciamo solo noi – sottolinea il Comitato -, lo dice l’assessorato regionale della Sanità, nella persona del direttore del servizio Marcello Tidore, con una nota del 20 aprile 2016 prot. 0011267. La nota richiama il commissario al pieno rispetto della L.R. 10/2016 diffidandolo a porre in essere qualsiasi trasferimento in assenza delle dovute richieste e successive autorizzazioni.»

«E’ arrivata l’ora di chiedere l’immediato allontanamento del commissario – conclude il Comitato “Uniti per la salute di Iglesias “ed invitiamo tutte le forze politiche e istituzionali, a valutare con obiettività l’operato del Commissario, abbandonando le logiche di partito di mera difesa del proprio amico/compagno.»

CTO Iglesias 1 copia

 

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L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha dichiarato oggi che «la Regione non tollera né ha mai tollerato il grave disservizio che i treni Atr stanno provocando agli utenti sardi», a proposito dei continui disagi causati dai guasti dei pendolini spagnoli.
«I problemi tecnici si aggrediscono, si studiano e si risolvono, evitando insensate provocazioni come quella di chi dice che si dovrebbe tornare ai vecchi treni – ha aggiunto Massimo Deiana -. In ogni caso, in seguito al malfunzionamento del sistema di segnalamento di bordo verificatosi con molta frequenza, l’assessorato ha sospeso il pagamento di fatture – per complessivi 12,342 milioni di euro più Iva – già emesse a favore della Caf, società costruttrice dei convogli, alla quale è stata anche inviata una diffida a risolvere i problemi riscontrando il vizio di fornitura.»

La società, anche su sollecitazione di Trenitalia, ha riconosciuto i difetti dei treni impegnandosi a trovare soluzioni immediate. Riguardo inoltre all’interruzione del servizio causata dal blocco dei treni, sono state comminate penali contrattuali sempre ai danni di Caf pari a 289.500 euro. Infine è stata costituita dalla Regione una commissione di indagine con personale dell’industria spagnola, della Alstom, fornitore della tecnologia di bordo, e con Trenitalia. Il gruppo di lavoro si è occupato del sistema di segnalamento e ha indicato vari interventi per migliorare la reciproca compatibilità tra i vari componenti elettronici.

«La prossima settimana – ha concluso Massimo Deiana – si terrà una ulteriore riunione alla direzione nazionale di Trenitalia e si continuerà a monitorare ogni istante l’evolversi della situazione: da questo confronto ci aspettiamo risposte e soluzioni in tempi brevi.»

Massimo Deiana 11 53 copia

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Scadono sabato prossimo, 30 aprile, i termini del bando per partecipare all’Export Lab Sardegna, iniziativa organizzata dall’Agenzia ICE (Istituto per il Commercio Estero) in collaborazione con la Regione e inserita nel Programma Triennale per l’Internazionalizzazione 2015-2018. Export Lab Sardegna è un percorso formativo destinato a circa 50 piccole e medie imprese, Consorzi, Reti di impresa e ATI aventi sede operativa in Sardegna. L’obiettivo dell’Export Lab è favorire l’aumento della competitività delle imprese attraverso la formazione di Export manager.
La prima fase dell’Export Lab prevede la formazione in aula, la seconda l’affiancamento di consulenze in azienda. La terza e ultima fase, invece, è costituita da un periodo di incubazione all’estero. Le materie affrontate nel percorso formativo sono comprese tra un minimo di 8 e un massimo di 12 (dal marketing alle tecniche di commercio estero). L’affiancamento consulenziale consentirà ai partecipanti, tra cui gli stessi titolari di imprese, di elaborare strategie di mercato con l’aiuto di esperti qualificati. Nell’ultima fase, infine, gli imprenditori avranno modo di rendere operativo il loro progetto di export. Le 50 aziende individuate, provenienti dalle varie filiere produttive, saranno suddivise in due gruppi da 25 e faranno riferimento alle due sedi del corso, a Cagliari e a Sassari.

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Anche quest’anno, come avviene dal 2009, la segreteria della UST CISL, non partecipa alla festa del lavoro.

«La nostra scelta – spiega Fabio Enne, segretario generale UST CISL – nasce dal fatto che appare alquanto “inopportuno”, seppure con il massimo rispetto per le idee altrui, festeggiare il primo maggio in un territorio, come quello del Sulcis Iglesiente, devastato economicamente, in cui il lavoro appare una chimera.»

«Il valore simbolico della festa del lavoro va necessariamente conservato – aggiunge Fabio Enne -, ma riteniamo orientare le nostre azioni verso le tante persone, troppe, donne e uomini che un impiego non lo posseggono. La mancanza del lavoro e la precarietà dei contratti in essere sono tutti elementi che giocano a sfavore dei festeggiamenti, soprattutto in periodi in cui la campagna elettorale è alle porte.»

«Lo ripetiamo a gran voce, piuttosto che celebrare il lavoro che manca abbiamo scelto, in tempi non sospetti, le piazze e la rivendicazione dei diritti di un territorio, attraverso la mobilitazione costante e continua, per creare condizioni di equità sociale. Le risorse da utilizzare per una Festa, come ogni anno, dal 2009 a questa parte, saranno devoluti in beneficienza. Saremo pronti a festeggiare solo dopo avere ottenuto risultati consistenti per il bene economico e occupazionale del territorio – conclude Fabio Enne -, per i quali traguardi significativi, riteniamo più necessaria una strategia mirata.»

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I segretari di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil Giacomo Migheli, Marco Nappi e Tore Sini hanno illustrato alla commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale le principali problematiche che affliggono il comparto industriale sardo ed hanno chiesto una svolta sulle politiche industriali e maggiore chiarezza su quelle energetiche.

I tre segretari hanno invocato un  atteggiamento diverso da parte della Giunta regionale e del presidente Francesco Pigliaru chiedendo il supporto della Commissione. «La politica deve capire che senza industria la Sardegna sarà più povera e destinata a spopolarsi rapidamente – hanno rimarcato i sindacati – il processo di riconversione industriale non può limitarsi alle attività di bonifica, occorre passare dalla chimica tradizionale a quella verde e puntare sul manifatturiero sostenibile. Le bonifiche vanno fatte per legge, sono doverose per tutelare l’ambiente e la salute ma la politica industriale non può basarsi solo su queste: le ricadute occupazionali sarebbero marginali».

Sulle cause della crisi dell’industria i sindacati hanno le idee chiare: «E’ una crisi che viene da lontano e che ha un comune filo conduttore che si chiama energia – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – senza una soluzione strutturale non potrà essere garantito un futuro produttivo ai nostri siti industriali».

Secondo i sindacati, l’obiettivo primario è quello di garantire energia a basso costo alle imprese che operano in Sardegna. «Occorre fare chiarezza sul progetto di metanizzazione dell’Isola – hanno detto Migheli, Nappi e Sini – condividiamo l’indirizzo del Piano energetico regionale che, in linea con le scelte strategiche dell’Unione Europea, individua nel GNL (gas naturale liquido) la principale fonte di approvvigionamento di metano. Peccato che subito dopo l’approvazione del Piano il presidente Pigliaru si sia espresso a favore della costruzione del gasdotto Toscana-Sardegna. Una scelta che, pur prevista dal Piano energetico, allungherebbe i tempi e non consentirebbe di dare risposte immediate al sistema produttivo».

I rappresentanti di Cgil-Cisl e Uil hanno poi affrontato la questione relativa alla mancata riduzione dei costi dell’energia alle 18 imprese sarde che possono usufruire del regime di interrompibilità elettrica. «Negli incontri tenuti da Governo, Regione Autority dell’Energia e Unione Europea si era preso l’impegno di equiparare il prezzo dell’energia a quello della fascia più bassa praticato in Europa. Attualmente non c’è traccia di un provvedimento che vada incontro alle industrie sarde e alle imprese di altri comparti che chiedono energia a basso costo per essere competitive sul mercato».

Pessime notizie anche sul fronte dell’essenzialità, regime revocato alle tre centrali sarde di Fiumesanto, Ottana e Portovesme. «Senza essenzialità la centrale di Ottana è destinata a morire – hanno detto Migheli, Nappi e Sini – la revoca ha inoltre comportato un aggravio dei costi per il servizio di dispacciamento che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra domanda e offerta di energia. Terna nel 1° bimestre del 2016 si è dovuta rivolgere al mercato per garantire questo servizio spendendo 40 milioni di euro in più rispetto allo stesso bimestre del 2015. Su Ottana manca una risposta sulla possibilità di riconoscere alla centrale l’essenzialità per il servizio di riaccensione della rete elettrica sarda in caso di blackout. Tutto questo nonostante i problemi di tensione e di sicurezza nel sistema di distribuzione dell’energia in Sardegna come dimostrato dalle 4 prove effettuate da Terna nel 2015 per la riaccensione della rete».

Nell’audizione, infine, è stato affrontato il tema della chimica verde e la mancata riconversione del sito di Porto Torres. «Eni non ha rispettato gli accordi sottoscritti nel 2011 – hanno detto  i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – la cessione di Versalis al fondo di investimento SK Capital significherebbe l’abbandono definitivo del progetto. Registriamo un atteggiamento troppo morbido della Giunta nei confronti di Eni che ha realizzato finora solo 2 dei sette impianti previsti e rinunciato definitivamente alla costruzione della centrale a biomasse».

Al termine dell’audizione, il presidente Luigi Lotto ha assicurato la massima attenzione alle problematiche del settore industriale.  «E’ una questione rilevante che sarà al centro dei nostri lavori – ha detto Luigi Lotto – l’industria esistente va salvaguardata, non possiamo permetterci di creare nuovi disoccupati. Nostro obiettivo è trovare, in collaborazione con la Giunta, le soluzioni migliori per un’efficace politica industriale».

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Il grande jazz suonato nei luoghi più suggestivi della Sardegna. Una giornata intensa, con alcune delle migliori espressioni della scena musicale isolana al centro di “Jazz Island for Unesco”, quattro eventi proposti in tarda mattinata in altrettante località – Sassari, Palau, Nuoro, Berchidda – più un concerto finale, la sera alle 21.00, nel suggestivo scenario di “Su Nuraxi” di Barumini.

Moby e Tirrenia sono partner dell’International Jazz Day, manifestazione che si svolgerà il 30 aprile e che si inserisce all’interno di una rete nazionale di manifestazioni che il Comitato Unesco Giovani sta curando in ogni regione d’Italia. 

Un’iniziativa imperdibile per tutti gli appassionati di musica, che potranno sfruttare l’occasione per ammirare alcuni dei posti più belli della Sardegna: per l’occasione sarà possibile raggiungere l’Isola grazie ai frequenti collegamenti quotidiani offerti da Moby e Tirrenia, ad esempio la linea Livorno-Olbia con tariffe a partire da 36,08 euro per un passeggero, o la linea Civitavecchia-Olbia con tariffe a partire da 28,38 euro tutto incluso. 

Barumini 1 copia

 

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«La Giunta regionale snatura Sa Die de Sa Sardigna per dedicare la festa del popolo sardo ai migranti. Una ricorrenza così importante che richiama l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con la cacciata dei piemontesi, dovrebbe essere dedicata al ricordo degli eroi isolani come Giovanni Maria Angioy, Eleonora D’Arborea, Leonardo Alagon, il premio nobel Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Emilio Lussu che hanno contribuito a dare dignità al popolo sardo con un alto valore di attaccamento all’Isola.»

A dirlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale.

«Si dimostra la scarsa sensibilità verso un popolo che è in grave sofferenza economica e sociale, che come nel passato tenta di liberarsi dalle difficoltà e dalle imposizioni dall’alto», aggiunge Gianluigi Rubiu, sottolineando che «la scelta della Giunta appare un ulteriore schiaffo, visto che l’evento sarà celebrato alla presenza del presidente della Corsica Gilles Simeoni e dei rappresentanti dell’esecutivo isolano. Sarebbe stata una decisione azzeccata dedicare la giornata ai popoli del mare – conclude Gianluigi Rubiu – invece di intitolare la festa ai migranti che, pur riconoscendo lo spirito umanitario dell’iniziativa, non hanno nessuna radice in Sardegna».

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Storie di migranti e storie di migrazioni, Istorias de migrantes e istorias de migratziones. E’ questo il tema e il filo conduttore del programma previsto dalla Giunta regionale per la celebrazione della giornata del 28 aprile. Sa die de sa Sardigna 2016 è stata presentata ieri mattina dall’assessore della Cultura Claudia Firino, con una conferenza stampa nella sede dell’assessorato in viale Trieste. «Per i sardi il tema della migrazione è sempre stato di grande attualità. Ma oggi più che mai la cronaca ci mostra e dimostra come questo sia un tema che riguarda l’intera Europa, e sul quale ritengo sia doverosa una seria riflessione. Una riflessione – ha detto l’assessore Firino – che non può limitarsi alla giornata del 28 aprile, ma alla quale vogliamo dare forza e vitalità perché perduri in un dibattito di largo respiro, durante tutto il resto dell’anno. Per questo motivo saranno coinvolte anche le scuole, e le giovani generazioni, con progetti e programmi didattici da sviluppare insieme agli insegnanti».

L’assessore Firino ha inoltre messo in rilievo l’esigenza di ragionare sul concetto di identità, cultura e integrazione. «La Sardegna ha visto e vede partire tanti giovani – ha proseguito la titolare della Cultura – portando con sé la propria identità che andrà inevitabilmente a mischiarsi con culture altre. Esattamente ciò che accade per le persone che invece in Sardegna arrivano, da altri Paesi, e scelgono la nostra isola come approdo e nuova casa d’adozione, verso le quali abbiamo il dovere di agire perché possano integrarsi al meglio».

Sarà il Teatro Massimo di Cagliari a ospitare le celebrazioni di Sa die de sa Sardegna. Si inizia alle ore 16.00 con i saluti istituzionali dell’assessore Firino, e si prosegue nel pomeriggio con gli interventi e le testimonianze di migranti sardi e di rappresentanti delle comunità straniere presenti in Sardegna. Parleranno Serafina Mascia, presidente Fasi (Federatzione Assotzios Sardos in Italia); Giovanna Corda, oggi vicesindaco del comune di Boussu, in Belgio; Enzo Cugusi, emigrato a Torino; Alexandra Porcu, presidente del circolo dei sardi di Berlino; Alberto Cauli, dottorando alla University of Auckland in Nuova Zelanda; Genet Woldu Keflay e Mamadou M’Bengue, mediatori e animatori linguistico culturali a Cagliari. Interverrà Sandro Sarai, del centro di documentazione sull’immigrazione sarda di Asuni, e saranno presentati i libri dedicati al tema, quello di Priamo Farris “Emigraus” e “Oltremare” di Mariangela Sedda.

La serata prosegue con esibizioni canore dalle ore 20 con Balia&Frongia feat. Graziano Moniti (launeddas), Mario Brai, cantautore in lingua carlofortina, i Rocies (latin jazz con cantante cubana). Chiudono dub “in limba sarda” i Malasorti e le percussioni senegalesi dei Guney Africa.

 

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Palazzo del Consiglio regionale A

Audizioni, questo pomeriggio in V e VI commissione del Consiglio regionale. La commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto, sentirà alle 15.30 i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sullo stato del comparto industriale della Sardegna.  La commissione., presieduta da Raimondo Perra,  sentirà in audizione, dalle 16.00, sul documento che prevede la proposta di ridefinizione della rete ospedaliera i sindaci di Tempio e La Maddalena.

Seguiranno: i sindacati dei medici, i sindaci di Isili, Bosa e Muravera; il sindaco di Sorgono; il collegio regionale dell’IPASVI (Federazione nazionale collegi infermieri) e i rappresentanti dell’ordine degli psicologi. Le audizioni proseguiranno domani, dalle 16.00. Saranno sentiti, sullo stesso argomento,  le commissioni sanità dei comuni di Thiesi, Sassari, Alghero, Ozieri e Ittiri e il sindaco di Sassari.