25 April, 2024
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Inizia venerdì 26 agosto, a Siddi, la tre giorni di “Appetitosamente”, Festival regionale del Buon cibo.

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Antonello Salis 2Antonello Salis a Sant'Anna Arresi

Inizia venerdì 26 agosto, a Siddi, la tre giorni di “Appetitosamente”, XI Festival regionale del Buon cibo (26 – 27 – 28 agosto). In attesa della sua esibizione di domenica in concerto a Siddi, alle 6.30, l’eclettico musicista Antonello Salis parla della sua esibizione a Sa Domu De S’Orcu.

L’improvvisazione è alla base della sua musica, cosa proporrà per il concerto dell’alba, considerando che il suo repertorio è ricco di contaminazioni e il suo pubblico sa che non sarà un concerto solo fisarmonica tradizionale?

«In ogni concerto io non so mai cosa fare, in ogni contesto c’è un tipo di filosofia differente. Fa parte della mia norma: quando faccio i concerti da solo non programmo mai niente, mezz’ora prima monto e smonto il concerto cinquanta volte. Poi quando inizio a suonare faccio tutt’altra cosa rispetto a quello che avevo pensato. Quindi come sempre per me è una sorpresa, mi angoscerebbe sapere cosa devo fare esattamente, mi darebbe la sensazione di “fine della sorpresa”. Voglio sorprendere anche me stesso quando suono…»

Dalla natia Sardegna ha portato la sua musica prima a Roma, poi in Europa e ha collaborato con grandi jazzisti italiani e artisti di fama internazionale. Cosa resta della Sardegna nelle tue esibizioni in giro per l’Europa?

«I ricordi sono come le persone, diventano come un film che rimane nella memoria, entra nella mitologia. Io vivo come un film il mio ricordo della Marmilla, un film immaginario. Mi resta la provenienza e tutto quello che ho vissuto è dentro la mia musica, ma è tutto ben amalgamato, è bravo chi riesce a captare qualcosa.»

La sua cultura musicale mescola la tradizione sarda, l’improvvisazione jazzistica e la sua creatività senza limiti e catalogazioni come è nato questo connubio?

«Siamo come delle spugne, tutto quello che viviamo lo assorbiamo, fa parte di noi… tutto quello che hai vissuto e che hai incamerato è un bagaglio che si mescola. Per me non esistono i generi, esistono per la gente, per chi ha inventato gli scaffali, anche se oggi questo sta cambiando, c’è una maggiore apertura mentale… la musica è contaminazione, come lo è la società, siamo tutti meticci c’è poco da fare. Così è la musica e così il genere umano… tutto ben amalgamato.»

Appuntamento questa domenica 28 agosto, alle 6.30, alla Tomba di Giganti Sa Domu de s’Orcu di Siddi.

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