28 March, 2024
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Il discorso del sindaco di Carbonia Pietro Morittu alla commemorazione del 4 novembre 2021

Oggi, come ogni anno, rendiamo omaggio ai caduti per la Patria, a chi ha dato la propria vita per gli ideali di libertà, sacrificandosi senza egoismo e promulgando con il proprio coraggio valori come la democrazia, la pace e l’amore per la propria terra da tramandare come testamento alle generazioni future.

Ringrazio e saluto le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dell’arma e tutti i cittadini qui presenti in questa giornata nella quale, nel 1918, entrò in vigore l’armistizio, firmato a Padova a villa Giusti, che sancì la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia e fece concludere le campagne militari per l’unità nazionale, iniziate con la Prima guerra di Indipendenza nel 1848.

Con la celebrazione di oggi, onoriamo la memoria degli uomini e delle donne che hanno combattuto e sono stati uccisi per la Patria, andando oltre ogni forma di individualismo: dovremmo fare in modo che questo rituale non si esaurisca in una formalità, ma lasci in noi un insegnamento di vita e sentimenti di riconoscenza e gratitudine verso i caduti che hanno anteposto gli interessi della collettività ai propri. Il 4 novembre deve continuare a parlare alle nostre coscienze e deve contribuire a conservare in ciascuno di noi il significato della giustizia, della responsabilità civile e sociale, dello spirito di appartenenza, di attaccamento e affetto al nostro Paese.

Ricordiamo quindi con profonda partecipazione tutte le vittime della Grande Guerra, coloro i quali indossarono una divisa e imbracciarono un fucile per poi trovare la morte in trincea, vivendo gli stenti e la paura sul campo di battaglia, inseguendo la speranza di un mondo migliore.

Tutte queste persone hanno un nome impresso sulle lapidi commemorative che onoriamo. Lapidi che sono interpreti e custodi della nostra storia e sulle quali abbiamo deposto una corona come omaggio a coloro che hanno compiuto un sacrificio estremo, anche per noi. Sono persone dalle quali traiamo un insegnamento di coraggio civile, coerenza e dignità mai piegati al compromesso. Sono eroi che non hanno mai ceduto davanti a un regime di cui non potevano condividere i princìpi e non hanno esitato a contrastarlo percorrendo la via più difficile e pagando a carissimo prezzo quella scelta.

La giornata celebrativa del 4 novembre, in Italia, fu istituita nel 1919 per ricordare la vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, un evento considerato un completamento del processo di unificazione risorgimentale, visto che permise al nostro Paese l’annessione di Trento e Trieste. Lo ricordo perché il 4 novembre è infatti anche la festa dell’Unità nazionale e la giornata delle Forze armate. Quest’anno ricorrono inoltre i 100 anni dalla tumulazione della salma del Milite ignoto all’altare della Patria a Roma. I resti di quel combattente anonimo sono il simbolo dell’unità nazionale.

Ringrazio, quindi, a nome di tutta la comunità, le Forze dell’ordine e tutti gli attori che rendono sicuro il nostro territorio come i vigili del fuoco, gli operatori dei servizi di soccorso, la Protezione civile e i volontari delle associazioni impegnati a vario titolo per soddisfare le esigenze della cittadinanza.

Ricordiamo i nostri militari in servizio all’estero che conoscono gli orrori della guerra e sono impegnati nelle missioni internazionali. Uomini e donne che mettono quotidianamente a rischio la propria incolumità per aiutare i popoli che vivono il dramma dei conflitti a fuoco. A loro va la nostra vicinanza, il nostro affetto e la nostra stima, unite al cordoglio verso coloro che sono morti mentre prestavano servizio nelle missioni di pace.

La ricorrenza odierna sia quindi occasione di studio, di riflessione e di confronto perché il passato e le lezioni che ci sono state date dalla storia ci aiutino a comprendere il significato del presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori, di responsabili della nostra comunità con sentimenti di rinnovata vicinanza gli uni per gli altri.

Grazie.

VIVA L’ITALIA UNITA, DEMOCRATICA E LE SUE FORZE ARMATE COME STRUMENTO DI PACIFICAZIONE.

Pietro Morittu

Sindaco di Carbonia

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