1 May, 2024
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Per appassionati, curiosi e cultori dell’archeologia, da oggi 25 agosto 2022 e per tutto il mese di settembre, saranno esposti nuovi materiali inediti provenienti dagli scavi del Nuraghe Sirai.

Il reperto scelto per il quarto appuntamento della rassegna è un tipo di anfora molto versatile, ritrovata in una delle officine del Nuraghe: un recipiente utilizzato sia per la conservazione dell’acqua sia della calce, usata nel ciclo di lavorazione delle pelli.

Il Museo è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 20.00.

L’iniziativa è promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della soprintendenza ABAP di Cagliari e Province di Oristano e Sud Sardegna ed il Consorzio Sistema Culturale Sardegna, gestore del Sistema Museale di Carbonia.

Alessio Mannai, portacolori della Flash ASD Pattinaggio, fulmine emergente nella categoria Allievi, è stato convocato nella Nazionale che sotto la supervisione del Commissario tecnico Massimiliano Presti disputerà dal 1 all’11 settembre, a L’Aquila, il campionato europeo.
Si tratta di una nuova grande soddisfazione per il giovane atleta che continua il suo percorso di crescita, per la squadra, la società ed il papà Stefano.

Ieri sera, dalle 19.30, la squadra di pronto intervento “6A” del distaccamento vigili del fuoco, alla periferia di Carbonia, per un incendio che ha coinvolto vegetazione e masserizie, gomme e materiale plastico.

Le segnalazioni sono giunte al numero di emergenza 115 della sala operativa del Comando che ha inviato sul posto oltre la squadra di Carbonia in supporto anche l’autobotte del rinforzo estivo AIB dal distaccamento di Iglesias.
I vigili del fuoco hanno spento le fiamme ed eseguito le operazioni di bonifica e di messa in sicurezza dell’area con lo spegnimento degli ultimi focolai residui.
Nessuna persona è risultata coinvolta.

 

Sono 601 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 3.026 tamponi eseguiti, 75 diagnosticati da molecolare, 526 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 11 (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 115 (-6).

Sono 13.788 le persone in isolamento domiciliare (-764).

Si registrano 6 decessi: tre donne di 66, 67 e 88 anni, tre uomini di 85, 87 e 92, tutti residenti nella provincia di Sassari.

Enrico Galiano è uno dei professori più letti e amati d’ItaliaClasse 1977, nato a Pordenone, insegna in una scuola di periferia e ha creato la webserie “Cose da prof”, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti: flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Di lui ha detto Massimo Gramellini: «Un professore stile attimo fuggente». 

“L’Arte di sbagliare alla grande”, 160 pagine, edito da Garzanti, è l’ultima fatica del professor Enrico Galiano che sarà presentato al pubblico del Festival della Letteratura Bimbi a Bordo domani, giovedì 25 agosto alle ore 21.30 Piazza XX settembre.

“Qualcuno ha detto che nella nostra vita non commettiamo tanti errori ma sempre lo stesso, ripetuto infinite volte spiega Enrico Galiano -. Perché i nostri sbagli raccontano di noi molto più di quanto non crediamo: della nostra storia, di come eravamo, di cosa siamo diventati. Eppure, soprattutto quando si è ragazzi, sbagliare è diventato un tabù.»

Lo scrittore, dunque, con sincerità e coraggio, decide di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate, gli sbagli perdonabili ed imperdonabili, e come tutto questo l’abbia reso l’uomo che è oggi.

«Sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima. Ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada: se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare.»

Il Club di Jane Austen Sardegna, con il contributo del comune di Buggerru, propone un nuovo omaggio alla scrittrice nuorese con la tavola rotonda “Il sogno di Grazia”. Con il coordinamento di Giuditta Sireus, manager culturale e direttrice artistica del Club, si confronteranno sulla figura della premio Nobel le autrici Claudia ZeddaValeria Usala ed Ilenia Zedda. «Con questo incontro desideriamo concentrare l’attenzione su un aspetto della vita di Grazia Deledda, ossia quel che lei aveva definito il suo sogno più grande, creare una letteratura sarda e farla conoscere a livello internazionale – spiega Giuditta Sireus -. Le nostre ospiti si confronteranno su questo tema e attraverso l’esempio di Grazia Deledda ascolteremo anche la loro testimonianza di scrittrici».

In chiusura, ciascuna autrice proporrà una lettura a propria scelta tratta dalle opere di Grazia Deledda.

L’incontro si terrà in piazza Santarelli, a Buggerru, a partire dalle ore 22.00. Ingresso libero e gratuito.

 

La metamorfosi, la trasformazione, la rinascita, il volo della farfalla sono i simboli del Marballu’s Fest, che ha avuto un grande successo lo scorso settembre, quando l’idea di una tre giorni di festa, arte, bellezza è germogliata in memoria di Marcella Pellerano, giovane attrice, protagonista dei Botti du Shcoggiu, alla quale hanno reso omaggio decine di artisti da tutta Italia.

Quest’anno il Marballu’s segna un traguardo per l’associazione Botti du Shcoggiu, da 28 anni attiva sull’isola di San Pietro, che si occupa di produzione, formazione e distribuzione dello spettacolo dal vivo, con la guida della regista teatrale Susanna Mannelli.

Il Parco del Canale del Generale – un ettaro di piante esotiche e Mediterranee, antiche mura, grotte e sentieri panoramici a pochi passi dal centro di Carloforte – accoglierà la prima vera edizione del festival. E sarà animato da proiezioni di Vano, con luci stupefacenti.

L’appuntamento è da giovedì 1 a sabato 3 settembre 2022.

Da domani, giovedì 25 agosto, al 3 settembre, sarà attivo un Infopoint davanti allo sbarco dei traghetti, aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 per informazioni, prenotazioni e vendita biglietti.

Teatro circo, teatro danza, concerti, passeggiate musicali, cucina multietnica: un’alchimia di generi, sapori, onde sonore, stili e latitudini caratterizzerà il festival.

«Il nome Marballu ha un’origine segreta – dice Riziero Moretti, presidente dei Botti du Shcoggiuma prende il significato che ciascuno vuole attribuirgli: il ballo del mare, il travaglio degli artisti, il vento sardo che fa danzare l’anima, lo stupore e il gioco del palco.»

Il programma prevede ogni sera, alle 19.00, uno spettacolo teatrale, alle 21.30, uno di circo o danza ed alle 23.00 uno musicale.

Durante il week end (da venerdì 2 a domenica 4 settembre) sono previsti anche sconti sui traghetti per raggiungere Carloforte, da Portovesme o Calasetta.

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Un grande dipinto murale di dimensioni 12×4 metri è stato realizzato all’ingresso della città di Iglesias, lungo la SS 126, in un tratto dell’attuale via Vivaldi, dall’artista di Orroli Stefano Pani, su incarico del desulese Sebastiano Chessa, operatore del settore agropastorale trasferitosi ad Iglesias a metà degli anni ’50 del secolo scorso e proprietario del muraglione sul quale è stato dipinto lo stesso murale.

Un omaggio alla storia familiare del proponente e a quella dei tantissimi desulesi che si sono trasferiti nella città mineraria nei secoli scorsi proprio a seguito della pratica storica della transumanza dando vita ad una grande comunità identitaria della cultura agropastorale che ha saputo integrarsi perfettamente con la comunità residente caratterizzata dell’identità culturale mineraria.

Una bella rappresentazione lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara di una pagina importante della storia del territorio minerario dell’iglesiente costruita negli ultimi secoli a seguito della pratica della transumanza che l’Unesco ha inserito nel 2019 nella lista del patrimonio culturale mondiale in accoglimento della candidatura multinazionale presentata dall’Italia, dall’Austria e dalla Grecia.

La capogruppo dei Riformatori sardi, Valentina Pistis, ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio comunale di Iglesias e agli assessori del Patrimonio e dello Sport, sulle condizioni della pista di atletica leggera dell’impianto “Ceramica”. Valentina Pistis chiede all’assessore competente di conoscere: quali sono le “ulteriori lavorazioni” previste dall’appalto di “Manutenzione straordinaria del campo di calcio nell’impianto polifunzionale di ceramica mediante rifacimento in erba sintetica”; se sono previsti altri interventi di ripristino e manutenzione delle piste di atletica dell’impianto di ceramica; eventualmente a quanto ammonta la spesa, cosa prevede e quali sono le tempistiche; come l’amministrazione intende garantire agli atleti la possibilità di allenarsi per i prossimi campionati.

Giovedì 25 agosto, l’anfiteatro di Piazza Marmilla, a Carbonia, ospiterà il concerto della OMA Big Band, organizzato dalla Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara in collaborazione con il comune di Carbonia, evento che completa l’inaugurazione del ponte sovrappasso della Grande Miniera di Serbariu sulla SS 126. Prima del concerto verrà proiettati un documentario sull’inaugurazione, avvenuta lo scorso 15 luglio.

OMA Big Band

Nel 2014, il maestro Paolo De Liso, maestro che sostiene chi per passione o per curiosità vuol fare musica, la debba vivere in maniera attiva, decide di riunire tutti i suoi allievi e farli suonare insieme in una grande formazione, la OMA Big Band, dal nome dell’Associazione Opus Music & Art (OMA), della quale rappresenta il progetto punta e che la segue e la gestisce in tutti gli aspetti. In questo modo tutti i partecipanti hanno l’opportunità di cambiare prospettiva rispetto alla musica e da ascoltatori passivi diventano esecutori attivi. Tale esperienza insegna e fornisce i mezzi per ascoltare e vivere la musica da un altro punto di vista. La OMA BigBand è una grande sfida in cui il maestro De Liso crede: ripartire dalla cultura per operare un riscatto sociale.
Con questa grande orchestra ha creato un piccolo spaccato della società che vede riuniti bambini dagli 8 anni e adulti fino agli over 70, passando per tutte le fasce d’età, fa convivere vari mestieri e contesti sociali, e riunisce più di 20 paesi della provincia del Sud Sardegna. Le differenze di età e lo status sociale spariscono, il vecchio campanilismo abbattuto dalla musica che ha trasformato un gruppo di perfetti sconosciuti in una “grande famiglia” come ora si definiscono. Nella OMA Big Band ogni componente è un pezzetto di un puzzle, nessuno è indispensabile ma neanche superfluo, ognuno partecipa secondo le sue conoscenze e le sue capacità; la musica è per tutti, talentuosi o meno. Questo è un modo per creare cultura, educare le persone alla musica e creare un vivaio di musicisti. C’è, infatti, chi grazie alla OMA Big Band ha scoperto una grande passione e ha così deciso di intraprendere la carriera musicale.
La OMA Big Band opera un grande lavoro di inclusione ed educazione. Molti ragazzi con diverse problematiche (autismo, spasticità, sindrome di Down, ipovisione, ADHD, sindrome di Asperger, etc.) hanno trovato un contesto in cui sono stati accolti, hanno costruito dei rapporti di amicizia e possono confrontarsi con chi condivide la loro stessa passione. Dall’altra parte si impara ad accettare e ad apprezzare le diversità, di qualsiasi tipo esse siano, e si scopre che tutti siamo unici speciali e abbiamo qualcosa da insegnare e qualcosa da imparare.
Per queste persone, ma in generale per tutti coloro che seguono le attività della OMA, studiare musica e poter suonare in un così grande ed eterogeneo gruppo di persone, offre la possibilità di prendere spazio all’interno di una società sempre meno attenta ai bisogni delle persone, in un territorio che fornisce poche alternative per dedicarsi ad attività ludiche e culturali.
La OMA Big Band conta ad oggi ottanta elementi tra chitarristi, bassisti, tastieristi, batteristi, percussionisti, fiati e voci. Durante le attività didattiche studia e prepara il repertorio musicale, composto da famosi brani pop e rock italiani e internazionali, per poi proporre un tour musicale.

La OMA Big Band è diretta dal maestro Paolo De Liso.
Il maestro De Liso è laureato al Conservatorio di Cagliari, musicista, didatta e ricercatore musicale, è cofondatore dell’Associazione OMA, nonché suo direttore artistico e musicale. Gestisce la OMA big band curandone tutti gli aspetti, dagli arrangiamenti musicali alla direzione.