18 May, 2024
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Il Festival Liberevento fa tappa per la prima volta a Carbonia. Tre gli appuntamenti fissati, tutti ad ingresso gratuito, a partire dalle ore 21.30 a Villa Sulcis, individuata come location di elezione per i tre ospiti e la presentazione delle rispettive pubblicazioni.

Si parte mercoledì 13 luglio con lo scrittore Francesco Abate e il suo “Il complotto dei calafati”. A seguire concerto della banda Bellini di Carbonia. 

Domenica 14 agosto è atteso il giornalista Gad Lerner, unica data in calendario, che presenterà “Noi partigiani. Memoriale della resistenza”. 

Giovedì 18 agosto chiuderà il programma carboniense di Liberevento il prof. Romano Prodi che parlerà del suo libro intitolato “L’Europa”.

 

Sono 1.825 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 7.371 tamponi eseguiti, 96 diagnosticati da molecolare, 1.729 da antigenico, nessun decesso.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 13 (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 160 (+1).

Sono 36.515 le persone in isolamento domiciliare (+1.550).

Assistiamo in queste ore all’estremo disagio in cui si trovano migliaia di persone che hanno ricevuto la comunicazione da parte di medici di base o della stessa ASL (in taluni casi tardivamente, in altri con preavviso minimo) del pensionamento o della cessazione dell’attività per altre cause. È innegabile che tutto questo stia recando un forte disagio e una fondata preoccupazione in coloro che non possono, a causa della carenza di medici di medicina generale, scegliere un nuovo medico. Questa problematica si sta verificando in tutta Italia. L’ aumento del massimale determina però un ulteriore carico di lavoro, in un comparto che in questi anni ha subito un incremento esponenziale di adempimenti burocratici, spesso inutili, se non addirittura dannosi ai fini della diagnosi e della cura dei cittadini. Sono inoltre a carico del medico di medicina generale, la prescrizione di pannoloni, compresa taglia e modello, traverse, letto, sponde materasso antidecubito. Riteniamo che aumentare i massimali fino ad arrivare a 1.800 pazienti possa costituire una soluzione, seppur temporanea, per colmare questo deficit.

L’aumento del massimale determina però un ulteriore carico di lavoro, in un comparto che in questi anni ha subito un incremento esponenziale di adempimenti burocratici, spesso inutili, se non addirittura dannosi ai fini della diagnosi e della cura dei cittadini.

Il processo della lenta ma inesorabile burocratizzazione della medicina generale, è iniziato con l’introduzione, nel 1993, delle note AIFA che sono di fatto un vincolo ulteriore, rispetto alla scheda tecnica del farmaco, che definiscono le indicazioni terapeutiche per le quali un determinato farmaco è rimborsabile a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Nel 2004 nascono anche i “piani terapeutici” che altro non sono che un nuovo vincolo prescrittivo ed assistenziale nell’ambito della messa in commercio dei nuovi farmaci.

Sono inoltre a carico del medico di medicina generale, la prescrizione di pannoloni, compresa taglia e modello, traverse, letto, sponde materasso antidecubito.

L’accesso alle visite specialistiche ed alla diagnostica strumentale, è disciplinato dai “raggruppamenti di attesa omogenei” per priorità clinica di attesa (RAO) che, sulla carta, avrebbe dovuto costituire un’efficace strategia di governo delle liste di attesa. Tale metodologia avrebbe dovuto consentire di assegnare tempistiche appropriate di attesa per l’erogazione di prestazioni specialistiche in ragione della gravità del paziente. Di fatto, le tempistiche non sono rispettate a causa della discrepanza tra la domanda e l’offerta, con l’unico tangibile risultato che i pazienti, spesso devono effettuare vari accessi nello studio del medico di medicina generale, per modificare la priorità nell’impegnativa.

Un minor carico burocratico, determina un evidente vantaggio, sia per i cittadini, per la facilitazione all’accesso alle cure, per i medici di medicina generale che, non essendo più oberati dall’ottemperamento, dalle procedure burocratiche accennate prima, potrebbero finalmente, dedicarsi massimamente all’ascolto, diagnosi e cura dei propri assistiti.

Vi è inoltre la necessità all’accesso alle consulenze specialistiche alla diagnostica rapido che avrebbe, tra l’altro, l’indubitabile vantaggio del decongestionamento dei pronto soccorso. La carenza di medici, è un’evidenza tangibile ed i fattori sono molteplici e sicuramente non riconducibili a un assessore regionale o ad un singolo ministro.

Nell’esercizio delle nostre funzioni, sottoporremo al presidente della Giunta ed agli assessori competenti, la necessità improcrastinabile di istituire “un osservatorio regionale della medicina territoriale” composto da un rappresentante dell’assemblea regionale, le organizzazioni sindacali  rappresentative della categoria dei medici di medicina generale, la rappresentanza della Froms (Federazione regionale ordini dei medici della Sardegna), una rappresentanza dei medici di medicina generale dei vari territori della Sardegna, la cui azione sia volta all’individuazione ed alla proposta di soluzioni a breve ed a lungo termine finalizzate al ripristino della normalità nell’assistenza cosi come previsto dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) per tutto il popolo sardo.

Siamo inoltre consapevoli del fatto che gli strumenti che abbiamo per fronteggiare questa emergenza non sono sufficienti e non sono della sola competenza e disponibilità di organi regionali o locali, chiederemo pertanto alla Giunta regionale ed al suo Presidente di avviare un confronto serrato con il ministero della Salute per quanto riguarda le problematiche di competenza nazionale.

Purtroppo, siamo in una situazione critica, difficile, che ci deve vedere tutti occupati, ciascuno per le proprie competenze e ruoli, con un unico obiettivo, quello di un “percorso di miglioramento”.

Non siamo alla ricerca del “colpevole di turno”, la nostra azione è finalizzata all’analisi della situazione che si è venuta a creare nell’assistenza sanitaria nella nostra Regione e ad individuare soluzioni che migliorino l’erogazione e la fruizione del Servizio Sanitario in Sardegna.

Fabio Usai

Consigliere regionale

«Cosa si attende ancora per riaprire il Pronto Soccorso del C.T.O. di Iglesias? Da oltre una settimana la direzione generale della Asl iglesiente ha una possibile soluzione prospettatale dai sindaci e dalle organizzazioni sindacali, in prima fila il primo cittadino di Iglesias, Mauro Usai, eppure nulla si muove, anzi la situazione della sanità nel Sulcis Iglesiente peggiora ulteriormente.»

«La mobilitazione di amministratori comunali, sindacati, cittadini, non sembra aver smosso i vertici della Aslaggiunge Carla Cuccu, componente e segretaria della Commissione Salute del Consiglio regionale -, come neanche i confronti avuti con i sindaci del territorio, giustamente preoccupati per quanto sta accadendo.»

«Con un’interpellanza al presidente della Regione e all’assessore della Sanitàspiega Carla Cuccuho chiesto che sia presa in considerazione e verificata l’ipotesi di accorpare l’Unità operativa di Urologia con quella di Chirurgia, come avvenuto in passato in occasione della riduzione di personale per le ferie estive, così da liberare medici per coprire le assenze del P.S. del Sirai ed evitare di trasferirne dal P.S. del C.T.O.»

Raccogliendo segnalazioni che arrivano dagli iglesienti, la consigliera di Idea Sardegna ha, contestualmente, presentato un’interrogazione per sollecitare il potenziamento dei servizi di Radiologia al C.T.O. ed al Sirai di Carbonia.

«I tempi di attesa per eseguire Tac e risonanze magnetiche nel territorio risultano troppo lunghi e le strutture convenzionate non riescono a smaltire le liste. I macchinari diagnosticiconclude Carla Cuccu – risultano essere obsoleti, serve un urgente ammodernamento, occorre evitare che ancora una volta gli iglesienti debbano recarsi altrove per avere riconosciuto il proprio diritto all’assistenza sanitaria.»

Il consigliere comunale di maggioranza Diego Fronterrè ha presentato un’interpellanza al presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel, al sindaco di Carbonia Pietro Morittu e agli assessori competenti, sui problemi provocati dall’esondazione del canale all’interno dei terreni agricoli privati in località Terras Collu.

«Tenuto conto che le frequenti esondazioni del canale all’interno dei terreni agricoli, compromettono i raccolti e causano notevoli danni economici, a quanti utilizzano tali appezzamenti di terreno per il loro fabbisogno nonché per l’approvvigionamento di cibo per il loro bestiamespiega Diego Fronterrèe del fatto che oltre che un lavoro di pulizia e manutenzione regolare, il canale necessita di essere deviato per parte del suo tratto, affinché le eventuali esondazioni, non possano causare ulteriori danni ai terreni agricoli interessati. Si impegna il Sindaco e la Giunta a valutare con spirito di prevenzione, tutte le modalità, attraverso le quali, si possa operare a medio e lungo termine, affinché il corretto flusso delle acque del canale non vada oltremodo a compromettere il raccolto di un terreno agricolo privato e, allo stesso modo, la situazione economica personale, basata interamente sul lavoro nel settore primario.»

Il tiro con l’arco, il più antico degli sport moderni, sta prendendo piede a San Giovanni Suergiu, dove conta un crescente numero di appassionati, affiliati e praticanti.

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Arco Club San Giovanni Suergiu, con sede a San Giovanni Suergiu, affiliata alla FITARCO (Federazione italiana Tiro con l’Arco), è nata con l’intento di promuovere il tiro con l’arco offrendo gare sul territorio, corsi per bambini, ragazzi, adulti e disabili.
L’attività è incentrata sia sul miglioramento delle capacità motorie e fisiche degli atleti sia sulla creazione di quelle qualità personali che si acquisiscono quotidianamente affrontando sfide complesse.
Proprio per questo motivo gli istruttori sono tra i più preparati della provincia e sono convinti di poter trasmettere quegli ideali in cui Arco Club SGS crede fin dalla sua nascita.
La passione, i sacrifici e la continua ricerca della chiave per migliorare e superare i propri limiti personali rendono il tiro con l’arco uno sport unico e da cui si viene immediatamente colpiti ed incuriositi.
Arco Club SGS è una grande famiglia in cui è possibile trovare nuovi amici con i quali allenarsi, istruttori qualificati ed un ambiente sereno.

Chi volesse iscriversi o anche semplicemente scoprire di più sui corsi, puoi recarsi presso la sede sociale, in via Is Samis, a San Giovanni Suergiu, antistante il Galoppatoio, o inviare un messaggio sulla pagina Facebook dell’associazione.
La prima gara si è svolta domenica 3 luglio a San Giovanni Suergiu (70/60 mt. round OL e 50 mt. round CO-AN), in un’unica giornata caratterizzata gran caldo, con partecipanti che sono arrivati da diverse parti dell’isola, alla ricerca di risultati e sensazioni che possano aprire le porte ai prossimi Campionati italiani e regionali. Pur senza prestazioni mirabolanti, condizionate dal gran caldo, gli atleti si sono impegnati a fondo, rendendo l’evento sportivo più che dignitoso, con anche qualche record personale e molte prime gare.
Le presenze, oltreché dal caldo, sono state inoltre limitate dalla ripresa della curva dei contagi da Covid-19.

Sono state comunque ben 9 le società partecipanti, provenienti da tutta l’isola ed una anche dalla Penisola: Arcieri Uras, Arcieri Torres Sassari, A.S.D. Arcieri Ichnos, Arcieri Quattro Mori, Sardara Archery Team, Arcieri Terranoa Olbia, Arcieri del Basso Salento, Arco Club Portoscuso e l’Arco Club San Giovanni Suergiu (padroni di casa).
Nella gara del Sud Sardegna i Sardara Archery Team, l’Arco Club Portoscuso e gli Arcieri Torres Sassari hanno conquistato ben 4 titoli individuali, i padroni di casa 2 titoli individuali ed un titolo a squadre (Arco Nudo Master Maschile), gli Arcieri Uras e gli Arcieri del Basso Salento un titolo individuale a testa.

E’ stata presentata ieri, a Cagliari, la seconda edizione del Wine Food Experience 2022. La manifestazione enogastronomica avrà la durata di 3 giorni, dal 22 al 24 luglio, nel pieno della  stagione turistica. Il Carbonia Wine Food Experience verrà realizzato nella città di Carbonia utilizzando il format del Carbonia Wine Festival svoltosi nell’ottobre del 2021, coinvolgendo tutte le cantine vitivinicole, le tonnare, le strutture ricettive, i caseifici e le aziende enogastronomiche presenti nel territorio sardo. Ampio risalto verrà dato alle rassegne culinarie dei piatti tipici del territorio, individuando e dando maggior rilievo a quello tipico della città di Carbonia. La manifestazione si svolgerà nelle aree del Museo Etnografico Tanit in località Sirai. Verrà coinvolta tutta la popolazione nella valutazione del piatto migliore predisposto dagli chef cittadini. Sono inoltre previsti diversi eventi culturali e di intrattenimento, una serata musicale e danzante curata dall’Associazione Live@t.

Alla conferenza stampa di presentazione, il presidente dell’Associazione Live@t Maxwell Frongia ha evidenziato l’importanza della promozione del territorio attraverso le peculiarità enogastronomiche tipiche del Sulcis, come il tonno di Carloforte, i vitigni del Carignano che producono un vino tipicamente sulcitano ed i formaggi.

Alla presentazione del Wine Food Experience 2022 ha partecipato anche il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, che ha evidenziato quanto sia importante accogliere i turisti che arrivano nella città mineraria offrendo cultura come il museo del Carbone, la miniera, le aree archeologiche, ambientali ma anche far scoprire i gusti e la tradizione dell’arte culinaria locale. Un modo per attivare il turismo esperienziale che è un valore aggiunto per far crescere il settore ricettivo del territorio e diventare, sempre più, un luogo di riferimento turistico sardo.

 

I consiglieri comunali del gruppo “Carbonia Avanti” hanno presentato una mozione, primo firmatario Gian Luca Arru, sull’emergenza originata dalla carenza dei medici di base.

«Riteniamo fondamentale cercare di ripristinare il livello di assistenza sanitaria nella nostra città spiega Gian Luca Arru -. Purtroppo, siamo consapevoli della complessità del caso. Numerosissimi cittadini si trovano in una condizione disagiata non potendo essere inseriti nelle liste per avere il proprio medico di base. Tale condizione si è venuta a creare, oltre che per la mancanza oggettiva di medici, anche per una serie di motivazioni che riguardano la contrattazione della categoria con gli organi regionali e nazionali. In qualità di amministratore locale è un mio preciso dovere esprimere e rappresentare le difficoltà dei miei concittadiniaggiunge Gian Luca Arru -. Non abbiamo una competenza diretta sulla tematica, vogliamo però occuparcene per quello che ci compete con serietà. Non vogliamo strumentalizzare una situazione decisamente grave. Sappiamo che c’è il massimo impegno di tutte le parti politiche e sindacali. Ats, con le proprie articolazioni sta ricercando le soluzioni dovuteconclude Gian Luca Arru -. Chiediamo che si avvii un percorso celere per porre fine a questo disservizio.»

E’ partita ieri da Portoscuso la Campagna Nazionale di informazione e sensibilizzazione di Legambiente “C’è puzza di gas”, sviluppata con il supporto di Clean Air Task Force (CATF). 

I manifestanti si sono ritrovati sulla Banchina Est del porto di Portovesme, per dire NO alla supermetaniera che la SNAM ha in progetto di sistemare in attuazione di quanto previsto dal DPCM energia firmato dal Premier Mario Draghi e pubblicato in Gazzetta ufficiale.

C’erano, tra gli altri, i massimi esponenti di Legambiente, Massimo Serafini, componente della segreteria regionale; Annalisa Columbu, presidente regionale; Vincenzo Tiana. Il sindaco ed il vicesindaco di Portoscuso, Ignazio Salvatore Atzori e Giorgio Alimonda; il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi; rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste; cittadini.

Vediamo l’intervista realizzata con il sindaco di Portoscuso, Ignazio Salvatore Atzori.

         

 

 

Sono 2.033 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 9.191 tamponi eseguiti, 197 diagnosticati da molecolare, 1.836 da antigenico.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 12 (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 159 (-3).

Sono 34.965 le persone in isolamento domiciliare (+673).

Si registra il decesso di due residenti all’interno del territorio dell’ASL di Cagliari.