22 December, 2025
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Raffaele Cani è il nuovo direttore commerciale di Siddùra. Nato nel 1948 a Santadi, per ben 46 anni è stato un pilastro della storica cantina Santadi, contribuendo alla crescita in maniera sostanziale. Raffaele Cani, dirigente stellato nel mondo del vino in Sardegna, coordinerà il settore commerciale supportato da Piero Aru, per l’Italia e Marco Montali per l’estero.

«Conoscevo già Siddùra, sia per l’elevata qualità dei vini comprovata dai successi acquisiti a livello nazionale e internazionale, sia perché investe tantissimo nella comunicazionedice Raffaele Cani -. La cantina è tra le realtà vinicole italiane con più potenziale di sviluppo e crescita. Ho trascorso una vita intera nel mondo del vino, raramente però mi sono imbattuto in così tanta passione, mista a professionalità e ambizioneracconta Raffaele Cani svelando qualche dettaglio dell’incontro con Nathan Gottesdiener, proprietario di Siddùra -. Ho accettato la proposta che mi è stata fatta con estremo garbo e convinzione dalla proprietà e sono molto contento di far parte di questa importante realtà produttiva gallurese.»

Raffaele (per tutti Lino) Cani lavorerà da subito per potenziare tre aspetti dell’attività commerciale di Siddùra: il posizionamento dei vini sardi all’interno di un mercato dove c’è grande concorrenza, la formazione degli agenti, la crescita nel settore Horeca.

Il posizionamento nel mercato. Tra i principali obiettivi di Raffaele Cani e di Siddùra c’è migliorare il posizionamento del vino sardo nel mercato globale: una conquista legata ai successi delle singole cantine e certamente all’elevata qualità del vino.

«Il vino deve essere certamente di alto livello e altrettanto vale per il packaging: l’immagine è importante, il prodotto deve presentarsi in maniera adeguata. Nella filosofia di Siddùra l’obiettivo è la perfezione: quando vendiamo dobbiamo garantire che tutto fili liscio, dall’inizio alla fine. Solo così una cantina può ambire a raggiungere il massimo prestigio individuale e dell’intero territorio che rappresenta.»

La formazione. «Il vino è emozione e va raccontato con trasporto. La bottigliaspiega Raffaele Caniè frutto dell’impegno di un intero team che dai campi fino alla cantina, passando per gli uffici, lavora per dare al consumatore finale una sensazione unica. Un agente è il rappresentante dell’azienda e deve conoscerla profondamente per raccontarne la storia e la filosofia. I nostri agenti sono una squadra e sono orgogliosi di farne parte.»

Il potenziamento nel settore Horeca. «Dopo due anni di pandemia, stiamo assistendo felicemente alla rinascita di un comparto di enorme importanza. Le prospettive di crescita sono molto buone: la nostra cantina afferma Raffaele Cani  si rivolge agli appassionati, ai clienti più attenti che scelgono il vino in base alle emozioni che sa trasmettere. Chi beve Siddùra cerca un prodotto che non sia solo da bere, ma a cui affezionarsi. Di cui parlare, da proporre nelle cene.»

Siddùra coltiva delle ambizioni importanti per il futuro e l’ingresso in squadra di Raffaele Cani consente all’azienda di guardare al domani con grandissima fiducia. E il nuovo direttore ricambia: «Farò tutto il possibile per rispettare il mandato che ho ricevuto dalla proprietà».

È mancato solo il gol alla Villacidrese per iniziare davvero nel migliore dei modi la stagione. Nel derby di Coppa Italia contro l’Arbus la squadra non è andata oltre lo 0-0, ma sono tanti gli aspetti positivi visti sul manto erboso del Comunale di Villacidro per la prima gara ufficiale del 2022/23.

Nell’andata degli ottavi di finale della Coppa Italia di Eccellenza, i gialloblù hanno disputato un’ottima prova, imponendo fin da subito il proprio gioco. Diverse le trame imbastite dalla squadra di mister Graziano Mannu, che ha provato a sfondare soprattutto a sinistra con Muscas, uno dei tanti giovani sfornati dal vivaio villacidrese su cui punta la società del presidente Matteo Marrocu. È mancato però il guizzo giusto, con Carboni che ha sfiorato la rete in due diverse occasioni: prima favorito da una deviazione sulla quale è attento Manfredi, poi dalla distanza con un tiro terminato alto sopra la traversa.

Il copione non cambia nel secondo tempo. La squadra cerca soprattutto Palermo lì davanti per diverse ottime combinazioni tra attaccanti, senza riuscire a sfondare il muro dell’Arbus. La migliore occasione capita forse sul mancino di Muscas: servito da Carboni, il 7 gialloblù controlla bene in area di rigore ma non riesce a dare forza alla conclusione. Stesso discorso per il colpo di testa troppo centrale di Palermo.

«Sono soddisfatto di questa prima prestazione. In campo si è vista una squadra solida e compatta nonostante le temperature e i pochi allenamenti sulle gambe il commento a fine partita di mister Graziano Mannu -. In campo i ragazzi hanno messo voglia e spirito di sacrificio. Questo sicuramente farà la differenza durante il campionato. Ci è mancato forse un pizzico di fortuna per trovare il gol. La gamba probabilmente non è ancora pronta per arrivare fino in fondo, si è pensato più che altro a star bene in campo e non far giocare gli avversari. Qualche occasione l’abbiamo creata e il loro portiere qualche parata l’ha fatta. Con un pizzico di fortuna in più l’avremmo potuta vincere. Il nostro obiettivo stagionale sarà quello di fare bene, mantenere la categoria e far crescere i giovani locali.»

Ci sarà tempo per vedere i primi gol di questa nuova Villacidrese, che attende adesso il Taloro Gavoi per la prima giornata del campionato di Eccellenza 2022/23. Per la Coppa Italia il discorso è interamente rimandato al match di ritorno, in programma il 31 agosto, ad Arbus.

Villacidrese: Quiriti, Pittau, Lussu, Carboni, Agus, Bruno, Muscas, Cirronis, Palermo, D. Pinna (15’ st Lilliu), Piras (31’ st Aru). A disposizione: Ardau, Medda, Caballero, Cinus, Garau, Labriola, M. Pinna.
Allenatore: Mannu.

Arbus: E. Manfredi, Melis (15′ st Pedoni), Sanz, Ibba, Spina, Canargiu, Lampis, Corda, Galloni, Gaita (1′ st Carta), Idili (23′ st S. Concas). A disposizione: Pilloni, Uccheddu, L. Manfredi, L. Atzori, S. Atzori, E. Concas. Allenatore: Floris.

Arbitro: Spiga di Carbonia.

 

Non sono mancate le sorprese nelle partite di andata degli ottavi di finale della Coppa Italia di Eccellenza regionale di calcio. Il neopromosso Calangianus ha superato 2 a 0 il Budoni, forse la squadra maggiormente accreditata per la promozione in serie D, dopo lo scoppiettante mercato estivo, con una doppietta dell’attaccante Samuele Spano; nel derby sassarese, il Li Punti s’è imposto 2 a 1 sul campo del Latte Dolce; nel ritrovato derby del Sulcis, tutti aspettavano l’Iglesias ma il Carbonia ha sovvertito i pronostici, imponendosi nettamente, 3 a 0, con i goal di Fabio Mastino su uno splendido calcio di punizione, e dei 17enni Nicola Muscas e Lorenzo Sartini. Il migliore in campo nell’Iglesias è stato il portiere 41enne Fabio Toro, che con una serie di eccezionali parate, ha evitato che il punteggio assumesse proporzioni ancora più larghe. Il nuovo Carbonia dei giovani dell’esordiente tecnico Diego Mingioni, ha fornito una prestazione veramente eccellente, al di là di ogni aspettativa.

L’Iglesias, neopromossa, era molto attesa all’esordio, dopo un’ambiziosa e promettente campagna di rafforzamento. Confermata l’ossatura della squadra che ha stravinto il campionato di Promozione, il presidente Giorgio Ciccu ha concluso cinque operazioni di mercato con le quali ha portato a Iglesias tre attaccanti, Rafael Monteiro, Alessio Figos ed Alessio Virdis, il centrocampista Gianluigi Illario e l’esterno difensivo Gioele Zedda (ex Carbonia). E a breve dovrebbe essere ufficializzato un altro nuovo arrivo.

Completamente diverso è stato l’approccio del Carbonia alla nuova stagione in Eccellenza, dopo l’amara retrocessione dalla serie D. Sei i confermati (Adam Idrissi, Nicola Serra, Andrea Mastino, Nicola Mancini, Andrea Porcheddu e Nicolò Agostinelli (ieri assente per un infortunio), uno ritrovato dopo una stagione all’Arezzo di Marco Mariotti nel girone E della serie D, sono ad oggi cinque i volti nuovi: i difensori Ayrton Hundt e Federico Cappelli, i centrocampisti Jesus Prieto ed Alessandro Gungui e l’attaccante Luis Casas. Probabile, a breve, l’arrivo di altri due calciatori. La linea scelta, ispirata dal contenimento della spesa, è quella di un organico giovane, “sposata” dal neo tecnico Diego Mingioni.

L’avvio della partita è stato sostanzialmente equilibrato ed è stato Rafael Monteiro a chiamare per primo in causa Adam Idrissi. Il Carbonia, schierato inizialmente col vento contrario, non ha tardato a replicare con Federico Cappelli, sulla cui conclusione Fabio Toro ha risposto presente.

A metà tempo l’arbitro, Eleonora Pili di Cagliari, ha concesso l’ormai abituale cooling break ai calciatori per rifiatare, anche se la giornata non era caldissima, e alla ripresa del gioco Nicola Muscas (classe 2005) ha costretto Fabio Toro ad una complicata deviazione in calcio d’angolo. Il Carbonia è cresciuto ed al 42′ ha sbloccato il risultato. Calcio di punizione diretto dalla sinistra, in diagonale. S’è incaricato della battuta Fabio Mastino che ha lasciato partire con il destro una parabola a giro straordinaria che si è infilata all’incrocio dei pali, alla sinistra di Fabio Toro, rendendo vano il volo del 41enne estremo difensore rossoblù. Il Carbonia ha insistito ed ha sfiorato addirittura il raddoppio prima del riposo, con lo spagnolo Luis Casas.

Al ritorno in campo dopo il riposo, è stato subito il Carbonia ad andare vicinissimo al secondo goal con l’attivissimo ed ispirato Nicola Muscas ed Alessandro Cuccu ha cercato di scuotere la sua squadra, inserendo Alessio Virdis e Silvio Fanni al posto di Alessio Figos e Michele Suella. I risultati per l’Iglesias hanno tardato ad arrivare. Al 55′ è stato Jesus Prieto a provarci su calcio di punizione mancando di poco lo specchio della porta ospite e 3′ dopo il Carbonia ha raddoppiato con il più giovane in campo, Nicola Muscas che ha rubato palla ad Alessandro Mancusi sulla trequarti di campo avversaria, se n’è andati indisturbato verso l’area di rigore e, due metri dentro l’area, ha piazzato un sinistro “chirurgico” che non ha lasciato scampo a Fabio Toro vanamente proteso in tuffo sulla sua destra: 2 a 0.

Diego Mingioni al 63′ ha inserito Danilo Cocco (2006) al posto di Nicola Mancini (2004), Alessandro Cuccu ha risposto con Fabio Todde (1988) per Daniele Porcu (1982). La fisionomia della partita non è cambiata, con il Carbonia sempre padrone del campo che al 72′ ha sfiorato il terzo goal con una conclusione “maligna” di Andrea Porcheddu, sulla quale si è esaltato ancora Fabio Toro, con una deviazione acrobatica in calcio d’angolo. Al 75′ l’unica occasione da goal dell’Iglesias, con il neo entrato Silvio Fanni, che ha impegnato Adam Idrissi, bravo a deviare in calcio d’angolo una conclusione destinato all’angolino basso alla sua destra.

La fiammata dell’Iglesias non ha avuto seguito ed è stato ancora il Carbonia a creare insidie dalle parti di Fabio Toro, prima con Luis Casas, poi con uno scatenato Nicola Muscas che all’86 Diego Mingioni ha richiamato in panchina, inserendo al suo posto un altro 17enne, Lorenzo Sartini. E quest’ultimo, protagonista otto mesi fa nella Coppa Santa Barbara allievi con il primo goal nel 3 a 2 della finale vinta proprio contro la Monteponi, ha impiegato solo 5′ a mettere la sua firma sul goal del definitivo 3 a 0, tra la gioia dei tifosi biancoblù sulla tribuna del Comunale “Carlo Zoboli”.

Il 31 agosto le due squadre si ritroveranno di fronte allo stadio Monteponi. Il Carbonia partirà da un vantaggio robusto ma commetterebbe un grave errore se pensasse di avere già acquisito la qualificazione ai quarti di finale. Tra 9 giorni l’Iglesias avrà sicuramente un volto profondamente diverso da quello spento visto ieri. E domenica prossima scatterà il campionato, con entrambe impegnate in trasferta, il Carbonia a Lanusei, l’Iglesias ad Oristano con la Tharros dell’ex Giampaolo Murru.

Carbonia: Idrissi, Mastino Fabio, Serra (cap.), Hundt, Cappelli, Mastino Andrea, Casas (dal 76′ Gungui), Mancini (dal 63′ Cocco), Prieto, Muscas (dall’86’ Sartini), Porcheddu. A disposizione: Billai, Orrù, Fidanza, Fontana, Porcu e Pusceddu. All. Diego Mingioni.

Iglesias: Toro, Zedda, Mura, Lepore (cap.), Porcu (dal 63′ Todde), Mancusi, Illario, Piras (dal 70′ Casu), Figos (dal 52′ Fanni), Monteiro, Suella (dal 52′ Virdis). A disposizione: Pilleri, Alesandro, Bratzu, Fadda e Biancu. All. Alessandro Cuccu.

Arbitro: Eleonora Pili di Cagliari.

Assistenti di linea: Giuseppe Puddu e Mirko Pili di Oristano.

Marcatori: 42′ Fabio Mastino, 58′ Muscas, 91′ Sartini.

Spettatori: 300.

Al termine della partita abbiamo intervistato l’allenatore del Carbonia Diego Mingioni. Il collega dell’Iglesias, Alessandro Cuccu, non ha rilasciato interviste in sala stampa.

L’anfiteatro di piazza Marmilla, a Carbonia, ha ospitato ieri sera la prima edizione de “Il pulcino d’oro”, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco di Carbonia, con il patrocinio del comune di Carbonia, il sostegno di Regione Autonoma della Sardegna e Riverso Spa, e, infine, la collaborazione dell’associazione culturale Sturmtruppen.

L’evento, superate le difficoltà iniziali determinate da problemi di natura tecnica, è stato un’occasione di svago e di gioia per i tanti bambini che hanno mostrato una grande voglia di mettersi in gioco, dando sfogo alle loro doti canore.

Tra il primo ed il secondo gruppo di giovani cantanti, il pubblico ha potuto assistere anche all’esibizione delle giovanissime ballerine della Baby dance della scuola di ballo ASD Imperial Dance & Fitness di Matteo Bernardini ed Andrea Garau, preparate per l’occasione da Valentina e Valeria.

La serata è stata condotta da Nadia Pische.

 

 

 

 

Oggi e domani, a Cortoghiana, va in scena la “Corte delle Fate”. La due giorni in piazza Venezia sarà animata da tanto street food e da quattro imperdibili concerti di altrettante apprezzate band: Golaseca, Elemento 38, Elettroflebo e Beyond duo.

Divertimento assicurato per l’evento, patrocinato dal Comune di Carbonia, organizzato dall’associazione Ulasicca Folk Sardegna e dai commercianti di Cortoghiana, col supporto della Pro Loco.

Per permettere lo svolgimento della manifestazione, l’interruzione al traffico veicolare interesserà l’incrocio via Savoia – via Gherardini; l’incrocio via Savoia – via Bresciano – via Marbello; piazza Venezia, all’altezza dell’incrocio con via Grambassi.

Il progetto del Giro di Sardegna di Corrado Sorrentino, nato per raccogliere i fondi necessari a dotare il reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Microcitemico di Cagliari di un sofisticato macchinario di monitoraggio multiparametrico che consenta ai medici di seguire a distanza i bambini ricoverati, ha toccato ieri la sua 52ª tappa, delle 58 previste per complessivi 700 km, nella prima spiaggia di Porto Pino.

La forza, il coraggio e la motivazione di Corrado Sorrentino, papà della piccola Amelia, mancata nel 2018 a soli 7 anni a causa di una rara patologia, non conoscono limiti!

Ad accogliere Corrado Sorrentino, accompagnato in acqua negli ultimi 300 metri dai giovanissimi nuotatori locali, c’erano diverse centinaia di persone, in un clima caratterizzato da grandissimo entusiasmo che ha sorpreso lo stesso super atleta, il sindaco Anna Maria Teresa Diana ed alcuni assessori.

Dopo l’arrivo ed i festeggiamenti, abbiamo intervistato Corrado Sorrentino, dopo gli interventi dello stesso Corrado Sorrentino e del sindaco, Anna Maria Teresa Diana.

Inizia oggi con Toni Capuozzo la nuova settimana di grandi eventi del Festival Culturale Liberevento. Si parte a Villamassargia, presso i Giardini di Casa Casula, dove a partire dalle ore 21.30, intervistato dal giornalista Marco Loi, Toni Capuozzo presenterà il suo libro “Balcania. L’ultima guerra europea”(Biblioteca dell’immagine 2022). “Balcania” è un libro che viaggia sul filo dei ricordi dell’autore, che per dieci anni ha seguito da inviato per la tv i conflitti della ex Jugoslavia.

Toni Capuozzo farà tappa domani a Cagliari, presso l’Airport Library dell’Aeroporto Cagliari-Elmas, dove la presentazione in dialogo con Claudia Sanna avrà inizio alle ore 18.00. Il 24 agosto sarà ospite del suggestivo scenario della Tonnara Su Pranu di Portoscuso, in dialogo dalle ore 22.00 sempre con Claudia Sanna. Infine, il giornalista chiuderà il suo Tour col festival, giovedì 25 agosto a Masainas, presso la piazza Belvedere, intervistato dalle ore 21.30, dal giornalista Marco Loi.

La cittadella sportiva di via Balilla a Carbonia e l’impianto sportivo di Cortoghiana beneficeranno dei lavori di ammodernamento attesi da anni, grazie all’aggiudicazione da parte del comune di Carbonia di un bando Pnrr destinato alle strutture sportive dei Comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore ai 20 mila abitanti.

La partecipazione al bando risale ad aprile, ma solo nei giorni scorsi è stato dato riscontro con esito positivo sul finanziamento derivante dal Next Generation Eu. Per l’impianto di via Balilla è previsto un intervento di realizzazione di due campi da padel e un campo polivalente con annessa struttura di servizi che comprendono docce, bagni e spogliatoi in via dello Sport per un importo di un milione 225 mila euro.

Per la rigenerazione dell’impianto sportivo di Cortoghiana saranno impiegati 275mila euro utilizzati sulla parte che attualmente risulta inagibile.

«Oltre alla soddisfazione che tengo ad esprimere – ha detto l’assessora alla Sport Giorgia Meli – credo sia importante ricordare che la scelta è ricaduta su queste due strutture e non sulla Piscina comunale perché non vi erano le condizioni di fattibilità tecnico-economica per procedere sull’impianto di via delle Cernitrici.»

«Nei due progetti ammessi al bando abbiamo previsto un efficientamento energetico degli edificiha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Stefano Masciama anche una sorta di riqualificazione: i servizi in via dello Sport saranno collocati tra la caserma dei vigili del fuoco e la piscina comunale la cui zona antistante, spesso luogo in cui vengono abbandonati rifiuti, sarà resa più decorosa, seguendo una linea di indirizzo che permetterà di portare a compimento la riqualificazione degli spazi dell’intera zona”.

«Le richieste di finanziamentoha continuato l’assessore nello spiegare le ragioni della scelta – sono state compilate e sviluppate in funzione delle possibilità della missione caratterizzante il bando che prevedeva di poter finanziare nuove opere, unitamente alla manutenzione di strutture sportive già esistenti. Pertanto, si è optato per il completamento della Cittadella sportiva di via Balilla oltre che al recupero delle strutture annesse al campo sportivo di Cortoghiana, rendendolo finalmente agibile per la società sportiva che già vi opera e che da tempo non era nelle condizioni di ospitare il pubblico”.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Pietro Morittu: «Sono anni che i cittadini attendono di vedere rifiorire la cittadella sportiva per poter usufruire dei campi da gioco e dei servizi e siamo lieti di aver potuto mantenere questa promessa che era tra gli obiettivi della campagna elettorale. Siamo al lavoro per presentare ulteriori progetti per ottenere le risorse necessarie».

L’Amministrazione comunale guarda già al futuro: l’intenzione ora è di reperire fondi per intervenire sullo stadio Carlo Zoboli e sull’impianto sportivo di Bacu Abis, in un’ottica di intervento progressivo sulle strutture sportive presenti in città.

Abbiamo notizia, attraverso la cronaca quotidiana, di un evento unico nella Storia della Medicina in Sardegna: una donna di 57 anni ha dato alla luce una neonata, nell’Ospedale Brotzu di Cagliari.

E’ un evento anti-storico per tre motivi:

1 – per l’età della paziente,

2 – per la nascita di un figlio desiderato in un’epoca che ha abolito il desiderio di figli,

3 – per l’impotenza del sistema sanitario sovrastato dal potere della scienza.

L’età colloca la paziente in quella fascia di donne in menopausa avanzata (“very, very old” secondo la dizione inglese). Significa che qualcuno ha pilotato le leggi naturali dell’invecchiamento riproduttivo, riportandolo indietro nel tempo.

Limitarsi a sostenere che è stato il risultato ben riuscito dell’impianto di un embrione nell’utero sarebbe una verità minimale. In realtà, per ottenere una gravidanza a quell’età, bisogna fare un’operazione più complessa: fermare l’orologio biologico dell’invecchiamento globale della persona.

Con la menopausa decade la produzione di estrogeni del progesterone e del testosterone; ciò modifica il desiderio, l’attrazione, il comportamento sessuale, il rapporto di coppia e quello con se stessi. Avvengono modificazioni del carattere, della personalità e dell’aspetto fisico. Cambia la struttura della pelle e del pannicolo adiposo sottocutaneo e con esso scompare la levigatezza, la lucentezza, la sofficità della cute; cambia la sudorazione, la produzione del sebo, le caratteristiche olfattive, la temperatura, lo spessore dei tegumenti. Ne conseguono le rughe, il crollo verso il basso delle parti molli del viso, dell’addome, dei fianchi e degli arti. Decade il trofismo e il tono muscolare. Si modificano i capelli che riducono il loro numero e la sofficità. Diminuisce la vividezza dello sguardo, l’acuità visiva ed uditiva. Si modificano le corde vocale, la lingua e le arcate dentarie e ne deriva il cambio della voce e della mimica facciale. Questo è ciò che percepisce l’occhio umano.   

Un simile decadimento riguarda anche gli organi interni. Il cervello produce meno neurotrasmettitori ed i neuroni della corteccia diminuiscono di numero mentre l’ippocampo perde efficienza nell’immagazzinare memoria. Contemporaneamente decade il funzionamento dell’ipotalamo che si trova alla base del cervello, e crolla l’efficienza della ghiandola ipofisi che serve a regolare, come un direttore d’orchestra tutte le ghiandole endocrine. Per effetto di ciò diminuisce il funzionamento della tiroide, delle ghiandole surrenali e delle ghiandole dell’apparato riproduttore. Contemporaneamente avviene il decadimento del metabolismo delle ossa, e ne consegue osteoporosi , facilità alle fratture e artrosi. Cambia la statica della macchina corporea, e cambia l’efficienza dei muscoli, della pompa cardiaca, delle arterie e delle vene. La postura, la deambulazione, l’abilità manuale si modificano in peggio. L’aspetto finale è determinato da una riduzione dell’altezza, dall’incurvamento in avanti della colonna vertebrale, dal rallentamento e dalla rigidità dei movimenti. Per deficit dei neurotrasmettitori viscerali, degli ormoni, degli enzimi cambia il funzionamento dell’apparato digerente ed urinario, che diventano meno controllabili dal Sistema nervoso centrale. Il tutto si traduce nella necessità di adattare i propri ritmi ad una diversa gestione della convivenza sociale.

E’ il corpo umano che viaggia indietro nel tempo.

Nel caso riportato dalla cronaca, che riguarda la cinquantasettenne gravida che ha messo al mondo una bellissima bambina, è stata compiuta un’operazione scientifica che suscita stupore da un punto di vista biologico: è una notizia straordinaria paragonabile alla notizia che una cinquantasettenne ha vinto l’oro del titolo europeo nella gara dei cento metri arrivando prima di Marcell Jacobs.

E’ evidente che, per far vincere una gara di quell’entità ad una cinquantasettenne, non è sufficiente ringiovanirle l’apparato riproduttivo, ma bisogna rimettere in efficienza giovanile tutto: dal sistema endocrino a quello cardiovascolare e muscolo-scheletrico, dal sistema neurologico a quello dell’apparato respiratorio, dal digerente a quello urinario. Per comprendere quanto è stato fatto, dobbiamo spostare la nostra attenzione dal mero apparato riproduttivo a tutto ciò che gli sta intorno.

Per ridare la giovinezza ad un corpo nella sua totalità, non è possibile interessarsi al solo apparato riproduttivo. Bisogna conservare e ripristinare l’efficienza di tutti gli apparati ed i sistemi; operazione difficilissima anche per scienziati.

La storia è nota. La signora Maria Cristina, giunta all’età di 50 anni, non aveva mai avuto gravidanza a causa del suo utero rovinato da molteplici fibromi che impedivano l’impianto stabile di un embrione. Già sette anni fa, sia per l’età, sia per il danno uterino, era assolutamente indicato asportarle l’utero. Invece il ginecologo-oncologo, accogliendo la richiesta della paziente, decise di eseguire un intervento di salvataggio dell’utero, per poi tentare una gravidanza medicalmente assistita.

In sette anni di complesse procedure di “ringiovanimento funzionale” di tutti i sistemi metabolici, correggendo deficit importanti a livello dell’emostasi e della capacità immunitaria, è arrivata la gravidanza, che poi si è conclusa con un parto cesareo. La nascita della bambina è avvenuta, sempre sotto il controllo dello stesso team medico dell’Oncologico, all’Ospedale Brotzu dove è direttore il dr. Antonio Macciò. Si tratta dello stesso primario che in passato aveva diretto il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Sirai di Carbonia. Durante la sua permanenza aveva fondato il Servizio specialistico di Chemioterapia oncologica. Le ricerche di quegli anni sui tumori e sull’implicazione delle citochine infiammatorie nel cancro dell’ovaio, ci hanno lasciato in eredità sia il servizio di Oncologia al Sirai, sia le informazioni basilari per comprendere la responsabilità delle interleukine nel Covid-19.

Oggi l’Ospedale Sirai, come del resto tanti ospedali sardi, ha difficoltà. Sembra che il suo corpo sia in preda ad un invecchiamento di grado severo.

La notizia della bambina nata in un corpo vecchio (“very, very old”), può avere il valore di “metafora” della rinascita del nostro Ospedale.

Ci serve assolutamente la diagnosi sul male che ha invecchiato la Sanità sarda.

– Sono invecchiate le strutture ospedaliere?

– Sono invecchiati i sistemi amministrativi?

– Sono invecchiate le Riforme sanitarie subentranti?

– Sono invecchiati gli organici del personale?

– E’ invecchiata la Politica in generale?

E’ difficile trarre una conclusione semplificata.

Sicuramente la nave della Sanità pubblica “fa acqua”. Molti naviganti si stanno precipitando verso le scialuppe di salvataggio; lasciano gli ospedali e vanno verso la sanità privata. La perdita di specialisti avrà conseguenze.

Forse è ancora possibile salvare la nave che affonda: ci vuole un bravo timoniere. Servono persone adatte a questo momento di bisogno.

Quando l’Ospedale di Carbonia era appena nato, aveva in dotazione solo tre chirurghi, un ginecologo, un ortopedico, due medici internisti, un farmacista ed un’ostetrica. Quelle nove persone tennero l’Ospedale in funzione giorno e notte, senza ferie, senza interruzioni. Per non allontanarsene mai vivevano, con le loro famiglie, nelle palazzine che stanno a fianco dell’Ospedale.

Il medico ginecologo condivideva il lavoro con i chirurghi generali. Il reparto di Ostetricia si trovava nello stesso piano della Chirurgia. In quegli anni la gente del Sulcis preferiva partorire a casa. Le gravide a termine si rivolgevano all’Ospedale solo in casi difficili o drammatici. Il numero d bambini nati era eccezionale.

Negli anni successivi (anni ‘60), quando si toccarono i quasi 2.000 parti l’anno, venne costruito il quarto piano dedicato all’Ostetricia, e venne assunto un secondo specialista ginecologo.

Il dottor Renato Meloni, che era anche oncologo, eseguiva interventi per tumori dell’utero e delle ovaie ed applicava i protocolli di chemioterapia in uso nel tempo.

Nei decenni successivi aumentò notevolmente il numero dei Medici ginecologi, delle Ostetriche  e degli Infermieri. Fu il periodo felice degli anni ‘70-’80-’90 e primi anni 2000.

L’ultimo primario ginecologo fu il dottor Antonio Macciò. Dopo il suo trasferimento all’ospedale Businco di Cagliari, la direzione dell’Ostetricia non venne più affidata a nessun primario. Il reparto venne gestito a scavalco dal primario di Iglesias. Infine, più recentemente fu deliberato il provvedimento amministrativo per cui il reparto e tutto il suo personale venne trasferito ad Iglesias.

Oggi Carbonia è priva di reparto di Ostetricia e Ginecologia.

Attualmente l’Ospedale Sirai è privo dei reparti di: Ostetricia, Pediatria, Neurologia, Medicina interna, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Laboratorio, Endoscopia digestiva.

Altri reparti, come Dialisi, Radiologia, Cardiologia, Emodinamica, Anestesia e Rianimazione, soffrono per forte carenza di specialisti.

L’immagine che se ne trae è desolante. Eppure, bisogna sperare e ricordare che settant’anni fa l’Ospedale nacque con sette medici, un farmacista ed un’ostetrica. Poi crebbe.

Dobbiamo immaginare di aver toccato il fondo e dì dover tornare alle origini.

Ecco perché la nascita della neonata da una donna molto attempata, potrebbe essere la metafora della rinascita dell’Ospedale Sirai di Carbonia.

Ci serve una scintilla per riavviare il nostro motore sanitario. In fin dei conti, settant’anni fa, la scintilla scoccò con appena sette medici, un farmacista ed un’ostetrica.

Mario Marroccu

Sarà un progetto musicale molto bello e atteso ad aprire le serate di anteprima del Festival Bimbi a bordo 2022. Terra, un incontro forte tra launeddas e jazz, un nuovo luogo dove far vivere le sonorità della nostra tradizione, è un progetto musicale che diventerà a breve un album, pensato e realizzato da Luigi Lai, Marcello Floris, Gavino Murgia, accompagnati da Carlo Pusceddu alle percussioni e Matteo Marongiu al contrabbasso.

Il concerto si terrà domani, 23 agosto, alle 21.30, a Guspini, in località su Legau. A seguire un’intervista a Luigi Lai per ripercorrere insieme i suoi 90 anni e decenni di grande carriera, a cura di Elisabetta Atzeni, giornalista Rai.