Gianluigi Rubiu (FdI): «Nuovo macigno sulla Sanità, i nuovi tariffari non permetteranno l’erogazione dei servizi»

«La Regione Sardegna approva il nuovo tariffario per le prestazioni sanitarie. I laboratori e le strutture convenzionate si vedono ridurre di oltre il 50% le tariffe degli esami. Impossibile erogare le prestazione con le nuove tariffe. Non bastano le liste d’attesa infinite della sanità pubblica, ora diventerà impossibile trovare spazio anche nelle strutture convenzionate. Prelievi, esami diagnostici, fisioterapia… queste sono solo alcune delle tariffe stravolte dalla regione.»
La denuncia arriva da Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
«L’entrata in vigore della delibera 54-8 del 30.12.2024, causerà un danno immane senza precedenti alla sanità sarda – aggiunge Gianluigi Rubiu -. L’assessorato ha approvato il tariffario con i nuovi lea, basato sulla media tariffaria delle regioni Emilia-Romagna, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Toscana, senza un ragionamento equo e senza alcuna concertazione con la commissione paritetica. E, come se non bastasse, le strutture ad oggi non possono erogare le nuove prestazioni perché non sono accreditate per i nuovi Lea o accreditate con i vecchi codici.»
«Basterebbero già questi due aspetti per dare atto del disastro che la delibera 54-8 causerà alla Sanità sarda ma il fatto più allarmante è che diverse prestazioni del nuovo nomenclatore non possono essere più accettate in convenzione, perché le somme previste non coprono neanche il costo dei reattivi – sottolinea Gianluigi Rubiu -.
Basti pensare che ci sono prestazioni come il sangue occulto che può essere richiesto con un singolo campione o con 3 campioni ma il nuovo nomenclatore ha previsto comunque il rimborso di un solo campione. Il nuovo tariffario danneggerà in primis il cittadino che sarà costretto a pagare esami di routine, ma causerà anche la chiusura di diverse strutture convenzionate e la perdita di migliaia di posti di lavoro.»
«Dopo il danno del taglio dei budget al 90% delle strutture convenzionate degli inizi di dicembre, con retroattività di tutto il 2024, il 30 dicembre è arrivato un ulteriore disastro come il nuove nomenclatore – conclude Gianluigi Rubiu -. Numerose le richieste delle associazioni di categoria che non hanno trovato accoglimento. Né assessorato e né Ares si sono pronunciati, né hanno ricevuto i rappresentanti di categoria, per dare spiegazioni o porre rimedio.»
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