18 December, 2025
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Le associazioni che si occupano di fragilità avranno una sede a Iglesias, nello stabile dell’Istituto Comprensivo di via Isonzo, al secondo piano, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale. La decisione presa verrà comunicata ufficialmente domani, mercoledì 21 maggio, nel corso di una conferenza stampa, convocata alle ore 10.00.

«Con grande soddisfazione siamo riusciti ad assegnare degli spazi alle associazioni che ogni giorno si prendono cura delle fragilità nel nostro territoriodice l’assessora delle Politiche sociali e dell’inclusione sociale Angela Scarpa -. Si tratta dell’associazione NABA, dell’Accademia dei dottori Commercialisti della Sardegna con Confcommercio Sud Sardegna Territoriale Green, N.A.B.A, U.I.C.I, Associazione Dislessia ABC Onlus, O.P.I., Associazione Trapiantati Sardegna, i. cui rappresentanti saranno presenti alla conferenza stampa. Saranno presenti per offrire informazioni utili, supporto e orientamento alle persone con fragilità. Perché conoscere i propri diritti e le opportunità del territorio è un passo fondamentale verso l’autonomia e l’inclusioneconclude Angela Scarpa -. Il Patto di collaborazione, che sigilla questa sinergia è aperto a nuove richieste e collaborazioni di altre associazioni.»

 

Il Partito della Rifondazione Comunista va al suo congresso regionale ad Iglesias il 24 e 25 maggio, al Teatro Electra. Dopo aver svolto numerosi congressi di circolo e i quattro congressi di federazione, che ricalcano le aree territoriali delle quattro province storiche, nonché il congresso nazionale, il partito dovrà decidere quale linea politica condurrà il PRC in Sardegna nel prossimo triennio. La platea congressuale sarà composta da circa 40 delegate/i provenienti dal tutto il territorio sardo in rappresentanza di oltre 400 iscritte/i di tutta la Sardegna, che saranno chiamate/i ad affrontare un dibattito autentico davanti alle grandi sfide e contraddizioni che la realtà contemporanea pone davanti. Dai conflitti internazionali, l’antimilitarismo, il ruolo del pubblico in sanità, istruzione e trasporti fino all’imminente referendum sul lavoro e sulla cittadinanza.

La scelta di svolgere il congresso regionale a Iglesias è ispirata al fattop che la città e più in generale tutto il Sulcis Iglesiente, è tutt’oggi il fulcro storico delle battaglie sui diritti sul lavoro e sull’occupazione. Il partito in questi anni è stato presente nelle elezioni regionali con il suo simbolo, in coalizione con altre forze politiche con candidato presidente Renato Soru, sino all’attuale impegno di governo in alcune realtà locali, nonché in impegni profusi con altre liste di scopo in diverse esperienze locali e nelle elezioni europee con la lista “Pace, Terra, Dignità”.

“Il mio giro del mondo a 360°”. Il grande velista cagliaritano Andrea Mura si racconta a Sant’Antioco, in un mix tra narrazione e immagini video che, come recita il titolo dell’evento, spazierà a 360° in un viaggio metaforico (e non soltanto) attorno al globo. L’appuntamento è fissato per venerdì 23 maggio, alle 19.00, presso Piazza Ferralasco. Con l’utilizzo del ledwall installato nella piazza del Lungomare, il velista, in compagnia della moglie Daniela Faranna, racconterà al pubblico presente le sue esperienze in mare, sospinto solo dal vento, con un’attenzione speciale al progetto “Vento di Sardegna”, imbarcazione battente bandiera sarda che nella livrea riporta i “Quattro Mori”: un vero e proprio orgoglio sardo.

«Per noi è un vero onore poter ospitare Andrea Mura commenta il sindaco Ignazio Locciun sardo che rende grande la Sardegna e appassiona tutti, non solo gli amanti della vela. È un evento unico, libero e gratuito, che consentirà a tutti di poter ascoltare direttamente dal protagonista alcuni racconti su imprese passate alla storia di questo sport. Invito tutta la cittadinanza a partecipare.»

Sabato 7 giugno 2025, nei campi sportivi di Narcao, Santadi e Villaperuccio, si terrà una giornata speciale all’insegna dello sport e della solidarietà, con una serie di partite amichevoli tra ex calciatori provenienti da tutta la Sardegna.

Sotto il patrocinio del comune di Narcao, e con la collaborazione dei comuni di Santadi e Villaperuccio, l’iniziativa ha come obiettivo una grande raccolta fondi per l’acquisto delle sedie JOB – ausili fondamentali per consentire alle persone con disabilità di accedere in sicurezza al mare.

Queste sedie verranno donate alle cooperative balneari accessibili presenti in diverse località della Sardegna, per rendere le spiagge dell’isola sempre più inclusive.

L’iniziativa “Tutti al Mare” è resa possibile grazie all’entusiasmo e alla partecipazione delle associazioni delle vecchie glorie del calcio sardo: Attilia Nuoro, Basso Sulcis, Carbonia, Carloforte, Decimoputzu, Iglesias, Guspini, Mandrolisai, Nuorese, Ogliastra, Torres, Tharros, Thiesi e Sorso.

Un ringraziamento speciale degli organizzatori va anche ai partner che hanno sostenuto concretamente la causa: la Cantina Piero Mancini e Fulgens Italia e, infine, un grazie di cuore a tutti gli amici e sostenitori che, con il loro contributo, permetteranno di consegnare ufficialmente le sedie JOB proprio il 7 giugno, nel corso della giornata conclusiva dell’iniziativa.

 

Il 24 maggio, alla RSA di Nuxis, si terrà la seconda edizione dell’evento “Una Banda per amico”. L’obiettivo principale del progetto è proprio quello di
portare la musica dal vivo a casa di chi per vari motivi non può più spostarsi agevolmente. La banda musicale “Ennio Porrino” di San Giovanni Suergiu ha elaborato il progetto per regalare qualche ora di musica a queste persone.

«Lo scorso anno abbiamo cercato di dare attimi di spensieratezza a malati ed anziani. Le forti emozioni che abbiamo ricevuto ci hanno spinto a proseguire nel cammino tracciato, forti di tutti i sorrisi che ci sono stati regalati», dichiara il presidente dell’associazione bandistica, Enea Cocco.
«Come l’edizione precedente la banda musicale, in forma ridotta, si esibirà direttamente a domicilio donando alle persone in difficoltà un momento di sollievoaggiunge il direttore artistico e maestro della banda, Giuliano Cocco -. Purtroppo, alcune delle persone a cui abbiamo donato i concerti ci hanno lasciato ma in ricordo di cui momenti suoneremo ancora più convinti che la musica possa far dimenticare, per un momento, ogni difficoltà.»
«Il progetto ha l’ambizione di consolidarsi nel territorio del Sulcis Iglesiente, dove nasce e dove viviamo precisa Claudio Moica ideatore del progetto -. Questa seconda edizione continua sulle basi della precedente e viste le numerose richieste cercheremo di accontentare più famiglie possibili. Esordire nella RSA di Nuxis ci consente di arrivare anche ai familiari che hanno un loro caro ricoverato nella struttura. Perché attorno ad ogni persona che soffre c’è una famiglia che vive difficoltà e preoccupazioni.»
La banda musicale al completo dopo l’esibizione alla RSA di Nuxis, proseguirà con 6 concerti in formazione ridotta nelle abitazioni private del comune di Carbonia, San Giovanni Suergiu, Portoscuso e Masainas e si concluderà con un altro concerto presso l’associazione sofferenti psichici di Carbonia di Carbonia nel mese di luglio.
Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Sardegna.

  1. L’eroe della prima guerra mondiale

Nato a Senorbì, Vitale Piga (1895-1974) si distinse giovanissimo come tenente pilota dell’aeronautica militare durante la prima guerra mondiale. Il suo nome divenne noto per un episodio che riassume in sé lo spirito tragico e cavalleresco del conflitto aereo, prima che l’ideologia totalizzante e la meccanizzazione bellica ne annientassero il senso romantico.

Il 13 luglio 1917, il tenente Vitale Piga fu protagonista di un drammatico scontro nei cieli del Trentino, durante una missione su Caldonazzo. L’obiettivo era il lancio di manifestini di propaganda nelle retrovie nemiche: un’azione tanto simbolica quanto rischiosa, che richiedeva coraggio e grande senso della missione. Decollato dal campo di Pergine, il velivolo di Piga fu intercettato da due caccia austriaci. Nel combattimento perse la vita l’osservatore, il tenente Renato Semplicini, mentre Piga, con il velivolo gravemente danneggiato, fu costretto ad atterrare in territorio nemico nei pressi di Levico, dove venne fatto prigioniero.

L’episodio fu raccontato da lui stesso in una relazione scritta il 6 dicembre 1918, dopo il suo ritorno dalla prigionia. Il documento, sobrio e dettagliato, è oggi una delle fonti principali per comprendere l’accaduto, ma anche lo spirito con cui Piga affrontava la guerra.

Si riporta qui la relazione, che mostra la precisione militare del racconto e, tra le righe, la tensione emotiva di chi ha visto la morte da vicino.

Correggio 6-XII-918

La mattina del 13 luglio 1917 ebbi ordine di eseguire una ricognizione d’orientamento ed il lancio di manifestini pei prigionieri russi nelle retrovie austriache del settore fra l’Adige e il Brenta.

Era a bordo con me il Ten. Oss. Semplicini il quale, doveva eseguire una serie di fotografie.

Partii dal campo di Casoni (Bassano) alle otto antimeridiane dovendo essere alle 8.30 già in quota all’imboccatura della Val Sugana.

Avrei dovuto colà trovare un apparecchio da caccia che mi avrebbe scortato. Invece non v’era.

Dopo mezz’ora di inutile attesa partimmo ugualmente.

Attraversammo il fuoco di sbarramento antiaereo del Forte Panarotta, del Forte Busa Verle, Cima 12, Forte Spitz Verle, Cima Mandrioli, eseguendo fotografie ed il lancio dei manifestini nei pressi di Levico e Pergine.

Dopo questo, come avevamo deciso prima della partenza, ci dirigemmo verso la Valle dell’Astico onde rientrare da quella parte.

Si sarebbero così evitate le batterie automobili del Ghertele, del Verena e di Monte Rovere, accorse colà numerose per l’azione dell’Ortigara.

Vedemmo allora a circa 1.000 metri sotto noi un apparecchio da caccia nemico che si avvicinava e qualche minuto dopo ci arrivò una raffica di mitragliatrice, dalla coda.

Virammo subito per aver l’avversario di fronte.

Ebbe così inizio il combattimento che doveva finire circa un’ora più tardi.

L’aereoplano austriaco era un «Tse-tse» da caccia con la velocità di 175 Km. l’ora.

In principio potemmo tenergli fronte tanto da costringerlo più volte ad allontanarsi per poter ritentare gli attacchi. Ma poco dopo giunse in suo aiuto un altro apparecchio, un «Brandenburg» armato di due mitragliatrici che aprì immediatamente il fuoco contro noi. Ci presero così dai fianchi.

Cercammo di riavvicinarci alle linee sempre combattendo.

Ma ben presto, alcuni fili di comando colpiti da pallottole non mi permettevano più le brusche manovre e feci cenno all’osservatore di sparare alle spalle ché avremo cercato di fuggire.

Uno degli apparecchi ci attaccò allora di fronte sbarrandoci la strada. Vedendo che non cambiavamo rotta si spostò di fianco e, ad una trentina di metri, ci lanciò delle raffiche di fuoco.

Una pallottola colpì l’osservatore al labbro inferiore e mentre questi in piedi, continuando il tiro, mi faceva cenno, un’altra, lo colpì alla testa attraversandola dalla tempia destra alla guancia sinistra. Le altre colpirono varie parti dell’apparecchio.

Il Ten. Semplicini, già dell’8° fanteria si accasciò immediatamente e non si mosse più.

Cercai allora di fuggire; ma giunto sopra Levico, altri colpi giuntemi dalle spalle, mi colpirono il serbatoio principale. Cercai di adoperare quello di riserva, ma mi accorsi che anche quello era stato colpito fin da prima.

Scesi spiraleggiando per non sforzare i fili di coda, i più colpiti.

Atterrai in un orto nei pressi della stazione di Levico non riuscendo a raggiungere un campo di atterraggio sito nei pressi del lago.

Poco prima di me era atterrato anche il primo apparecchio nemico colpito, credo, dagli ultimi colpi del mio osservatore. Ma, a mia domanda, il Feldwebel Kiss (secondo “asso” austriaco) mi disse d’aver avuto un guasto al motore.

Non potei incendiare il mio aereoplano. Avevo un bengalotto distruttore ma non funzionò. Prima che potessi prendere i cerini da sotto gli indumenti di volo ero in mezzo ad una brigata di fanteria austriaca che si trovava nella città a riposo. Venne anche il generale comandante la divisione che fece rendere gli onori militari al mio osservatore e che si congratulò con me per il combattimento.

Mi fece fare poi delle rimostranze dall’ufficiale d’ordinanza perché non avevo ringraziato.

Venni trattato in modo molto cavalleresco e gentile da tutti gli aviatori austriaci.

[Relazione fornitami cortesemente dallo storico Paolo Varriale, che l’ha riprodotta nel suo libro

«Gli assi austro-ungarici della Grande Guerra» (Editrice Goriziana, 2012)]

Difficile, oggi, leggere queste righe senza percepirne la compostezza e la dignità, l’equilibrio tra dramma e lucidità tecnica. Ma quel che colpisce maggiormente è il tono quasi distaccato, da soldato che compie semplicemente il proprio dovere, anche nell’eccezionalità di un’ora di combattimento contro due nemici, con l’aereo danneggiato e il compagno morto al suo fianco.

Piga fu trattato da prigioniero d’onore, in una delle rare occasioni in cui, anche in tempo di guerra, si riconosceva il valore morale, oltreché militare, del proprio avversario. Il generale austriaco che ordinò gli onori al caduto italiano, e le congratulazioni rivolte a Piga, non furono meri atti protocollari: testimoniano il rispetto umano tra uomini d’armi prima che la guerra moderna diventasse completamente disumanizzata.

Anche da parte italiana l’episodio ebbe risonanza. Il 20 luglio 1917, un aereo austro-ungarico sorvolò le linee italiane e lasciò cadere un plico contenente una lettera scritta da Piga e alcune fotografie dei funerali militari di Renato Semplicini. Un gesto che oggi stupisce, ma che allora confermava ancora l’esistenza di un codice d’onore fra aviatori, simile a quello dei cavalieri.

Con questo episodio nasce la leggenda militare di Vitale Piga: quella di un giovane ufficiale che aveva messo in gioco tutto per la missione affidatagli e che, anche nella prigionia, non aveva perso il proprio contegno e il senso del dovere. Era l’inizio di un percorso che lo avrebbe portato, quasi vent’anni dopo, a concepire per sé un’altra missione, ancora più estrema.

  1. Il kamikaze mancato del Duce

Per molti reduci, l’esperienza della guerra fu una frattura irreparabile, un trauma da rimuovere. Per altri, invece, rappresentò l’unico momento autentico della propria esistenza. Vitale Piga appartenne senza dubbio a questa seconda categoria: tornato dalla prigionia nel 1918, non si smarrì nella disillusione del dopoguerra, né cercò rifugio nell’oblio della vita civile. Al contrario, continuò a vivere nella dimensione bellica: idealizzata, trasfigurata, quasi sacralizzata. La guerra, per lui, non era solo un evento passato, ma una grammatica dell’onore, un’«etica dell’azione» che il tempo di pace non sembrava in grado di replicare.

Rientrato in Sardegna, aderì inizialmente al Partito Sardo d’Azione di Emilio Lussu, condividendone lo spirito combattentistico e il legame con le istanze autonomiste dell’isola. Tuttavia, già nel gennaio del 1923, abbandonò il partito per confluire, insieme a un nutrito gruppo di ex sardisti, nel Partito Nazionale Fascista, che considerava l’interprete più coerente e risoluto dei suoi ideali di ordine, sacrificio e grandezza nazionale. Da quel momento, la sua militanza politica si saldò indissolubilmente con la fedeltà al regime.

Entrò nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.) in qualità di centurione fuori quadro e vi restò fino a quando, per disposizione generale, ne fu escluso per non avere mai avuto un comando effettivo di reparto. Ottenne dal partito incarichi civili di rilievo. Fu nominato Podestà del Comune di Iglesias, carica che ricoprì dal 1927 al 1931, e in seguito divenne Segretario Provinciale della Confederazione dei Sindacati dell’Industria a Nuoro e poi a Cagliari. Il suo percorso mostra un uomo che, pur senza più combattere sul campo, continuava a concepire la propria esistenza come servizio permanente alla Patria e al Duce, in tempo di guerra come in tempo di pace.

La sua identità di combattente rimase inalterata. Quando, nell’estate del 1935, l’Italia fascista si preparava alla guerra d’Etiopia, Piga sentì riaccendersi dentro di sé la vocazione alla militanza, trasformata ormai in una fede politica totalizzante. Non era più soltanto un soldato, ma un uomo pronto a sacrificare la propria vita per la grandezza dell’Italia e per il Duce.

Fu in quell’estate che Piga scrisse due lettere al governo fascista, indirizzate al segretario personale di Mussolini, Osvaldo Sebastiani. La prima, datata 11 luglio 1935, conteneva un’offerta tanto estrema quanto rivelatrice: si offriva volontario per una missione suicida. La richiesta venne ignorata, ma Piga non desistette. Il 21 settembre dello stesso anno, reiterò la proposta in una seconda lettera, ancora più esplicita e appassionata, che rappresenta un documento straordinario della sua mentalità e del suo fanatismo politico:

Cagliari, 21 Settembre 1935/XIII

Ill.mo Dott. Sebastiani,
circa due mesi or sono le venne trasmessa dal Luogotenente Generale Comandante le Camicie Nere della Sardegna una mia domanda tendente ad informare S.E. il Capo del Governo che io e qualche altro eravamo disposti a guidare contro una nave od altro bersaglio, col sacrificio certo della vita, una torpedine aerea ad alto esplosivo.
Niente di originale nella proposta in quanto l’apparecchio è stato in parte già studiato dalla R. Aereonautica e perché questa immolazione è già stata ammessa nella Marina Giapponese con sommergibili minuscoli ed in quella tedesca con le torpediniere suicide.
Ella trasmise la domanda al Ministero dell’Aereonautica che non la capì.
Perciò insisto pregandola vivissimamente di riesaminare la proposta che non può, specie in un momento come questo, esser presa alla leggera.
In questa nostra Città che si appresta a mostrare i denti ed a non smentire la sua fama, a contatto col mare, io posso sentire più di ogni altro quanto possa essere utile il sacrificio alla mia Patria ed ai miei bambini.
Sono il Segretario dell’Unione Fascista dei Lavoratori dell’Industria di Cagliari e sono I° capitano pilota di aereoplano invalido di guerra.
La ringrazio sentitamente e La ossequio
Dev° Rag. Vitale Piga
[ACS, SPD, CO (1922-1943), serie numerica, b. 2059, fasc. 536125, Piga rag. cav. Vitale – Cagliari]

Il tono della lettera è solenne, quasi liturgico. Piga si presenta come un martire moderno, pronto a immolarsi in una missione che richiama modelli di sacrificio già adottati dalle marine giapponese e tedesca. La scelta delle parole – «sacrificio», «immolazione», «patria», «bambini» – rivela una visione del mondo assoluta, dominata da un’ideologia totalitaria che esalta la morte come supremo gesto di fedeltà.

La proposta di Vitale Piga, estrema e fuori da ogni protocollo, non fu accolta. Il Ministero dell’Aeronautica ignorò nuovamente la sua richiesta di compiere una missione suicida. E tuttavia, anche in questo rifiuto si riflette il segno più profondo della radicalità del suo fervore. Piga non era né un opportunista del regime né un nostalgico in cerca di riscatto personale. Era qualcosa di diverso e, forse, di più inquietante: un fanatico autentico, uno che viveva il fascismo come una religione civile, in cui ogni gesto, anche il più estremo, doveva essere testimonianza di fede, sacrificio e devozione assoluta al Duce.

Dopo il rifiuto ufficiale, Piga non rinunciò al proprio ruolo all’interno dell’apparato del regime. Continuò a servire fedelmente la causa fascista e, nel 1939, dopo la fondazione della città, fu nominato podestà di Carbonia. In questo nuovo incarico contribuì con zelo agli sforzi bellici del regime, organizzando e disciplinando le masse operaie impiegate nell’estrazione del carbone, una risorsa fondamentale per l’autarchia italiana e per le ambizioni militari dell’Italia fascista.

La vita di Vitale Piga si concluse molti anni dopo, lontano dai clamori della storia. Eppure, il contrasto tra le due grandi fasi della sua esistenza – quella del giovane eroe dei cieli nella Grande Guerra e quella del fervente funzionario e militante del fascismo – restituisce un ritratto complesso, quasi tragico. Piga fu, in modi differenti, un uomo profondamente legato al proprio tempo: dapprima testimone di una guerra ancora permeata da ideali cavallereschi, poi interprete di quella stessa guerra trasfigurata in ideologia, in culto della morte, in mistica totalitaria. Dalla nobiltà del sacrificio all’ossessione del martirio, il suo cammino racconta la parabola inquietante di un’intera generazione.

Alberto Vacca

Un weekend all’insegna dello sport, dello spettacolo e della collaborazione si è appena concluso nelle acque di Calasetta, dove la Lega Navale Italiana Sulcis ha organizzato con successo una delle tappe più emozionanti del calendario nazionale: il Team Race O’penSkiff Nazionale per Circoli.

La manifestazione, che ha visto in gara squadre provenienti da tutta Italia, è stata possibile grazie al prezioso supporto del comune di Calasetta, che ha offerto un fondamentale contributo logistico e ha partecipato attivamente alle premiazioni con la presenza del Sindaco Antonello Puggioni, del delegato allo Sport e dell’assessore, testimoniando ancora una volta la vicinanza delle istituzioni al mondo dello sport giovanile.

La Marina di Calasetta ha arricchito l’evento organizzando tour promozionali in gommone lungo la costa per consentire a ospiti e famiglie di ammirare le regate da un punto di vista privilegiato e scoprire le bellezze del nostro territorio.

La classe O’penSkiff, che ha nuovamente scelto di affidarci una grande e preziosa sfida organizzativa, e la Federazione Italiana Vela, che ha collaborato attivamente e ha assegnato un team di giudici e arbitri di altissimo livello, sono stati partner fondamentali nella riuscita dell’evento, così come tutti gli amici, sponsor e collaboratori che hanno reso possibile ogni dettaglio, con dedizione e passione.

Ma i veri protagonisti restano gli atleti, tra cui brilla la nostra squadra LNI Sulcis con pettorina Azzurra, composta da Fabio Serra, Elena Telisca e Angelo Manconi, che con grande determinazione ha conquistato il secondo posto nel campionato nazionale a squadre per circoli. Un risultato che vale la qualificazione al Campionato del Mondo di Team Race, in programma a Cagliari nel mese di novembre, insieme alla squadra vincitrice, il Circolo Vela Arco con pettorina rossa.

Per la LNI Sulcis si tratta di una straordinaria soddisfazione sportiva e organizzativa, che premia l’impegno del circolo nello sviluppo del movimento velico giovanile e nella promozione del territorio attraverso eventi di valore tecnico e culturale.

 

 

Nell’ambito dei cantieri di nuova attivazione Programma Plurifondo LavoRAS è prevista l’assunzione di 48 persone a tempo determinato. Un’ottima opportunità lavorativa e occupazionale in un territorio caratterizzato da un elevato tasso di disoccupazione e fortemente gravato dalla crisi economico-sociale.
Da domani 20/05/2025 fino alle ore 14.00 del giorno 26/05/2025 gli interessati, in possesso dei requisiti generali e specifici, potranno presentare domanda di partecipazione per l’assunzione di personale a tempo determinato nell’ambito dei cantieri di nuova attivazione Lavoras Annualità 2024:
n. 3 unità di muratori in pietra e mattoni
n. 2 unità di pittori edili
n. 2 unità di giardiniere
n. 11 unità di operatore alla motosega
n. 18 unità di addetto alla manutenzione del verde
n. 6 unità di manovali e personale non qualificato
n. 2 unità di impiegato amministrativo
n. 4 unità di geometra
Per partecipare alla selezione ed essere inseriti in graduatoria, gli interessati dovranno presentare domanda informatizzata sul portale www.sardegnalavoro.it , effettuando l’accesso alla propria area personale previa autenticazione esclusivamente dal giorno 20/05/2025 fino alle ore 14:00 del giorno 26/05/2025.

Saranno 8 i Paesi partecipanti al World Tuna Competition, la gara gastronomica internazionale che è il cuore del Girotonno , l’evento che celebra il tonno rosso di corsa con una festa che abbraccia il mondo in programma, per la sua 22ª edizione, a Carloforte dal 23 maggio al 2 giugno. Quest’anno a sfidarsi in cucina proponendo ricette a base di tonno rosso del Mediterraneo saranno chef provenienti da: Filippine, Francia, Giappone, Italia, Marocco, Spagna, Perù e Portogallo.

A giudicare i piatti in gara ci sarà una giuria popolare , formata dai visitatori della manifestazione, e una tecnica , composta da esperti e giornalisti e guidata da Roberto Giacobbo, giornalista, conduttore e volto del programma “Libertà – Oltre il confine”.

«È con grande orgoglio che Carloforte accoglie una nuova edizione del Girotonno – ha spiegato il sindaco, Stefano Rombi – un evento che rappresenta l’anima e la tradizione della nostra isola, ma che al tempo stesso guarda al mondo con spirito di apertura e dialogo. La Tuna Competition è il cuore pulsante di questa manifestazione: una gara gastronomica internazionale che unisce culture diverse attraverso il linguaggio universale della cucina, celebrando uno dei simboli identitari di Carloforte, il tonno. Quest’anno avremo l’onore di ospitare chef provenienti da otto Paesi che si Si sfideranno con passione e creatività, dando vita a un vero e proprio spettacolo di sapori e contaminazioni culinarie. Ogni piatto racconta una storia, ogni tecnica un sapere antico, ogni sapore un viaggio. E in questo viaggio, Carloforte è fiera di essere il punto di incontro.»

Concorso Mondiale del Tonno: ecco i partecipanti

Per le Filippine ai fornelli la coppia di chef, anche nella vita, Nicola Mincione e Ann Christine Tagliano, alla guida di Minta, il ristorante che propone, a Milano, una cucina italo-filippina. La loro filosofia culinaria è semplice: il cibo è un linguaggio universale che unisce le persone, e il loro impegno è ogni giorno nel portare sulla tavola sapori autentici, creativi e pieni di passione.

Per la Francia in gara Éric Tomasso ed Elio Genualdo, rispettivamente consulente culinario e chef executive per Sodexo, una multinazionale leader nei servizi di ristorazione e gestione di strutture. Éric è figlio di ristoratori, ha studiato alla scuola Ferrandi e maturato esperienze in hotel parigini, catering di lusso e come chef a domicilio. Elio, di origini napoletane, ha perfezionato le sue competenze nella capitale francese dove ha ricoperto il ruolo di Chef executive in diverse realtà gastronomiche prestigiose.

Il Giappone si schiera invece Takashi Kido che, dopo aver lavorato nove anni a Kyoto in ristoranti specializzati in cucina tradizionale giapponese, si trasferisce in Spagna dove collabora con lo chef stellato Juan Pablo Felipe al ristorante El Chaflán. Nel 2010 si trasferisce in Italia, dove apre il ristorante “ Kido-ism”, un progetto gastronomico che fonde armoniosamente la cucina mediterranea con quella asiatica. Con lui nella squadra Shaoyang Zhou che lavora a Torino al ristorante Kenshō. Nel suo curriculum esperienze alla Franceschetta58 di Modena, il locale di Massimo Bottura, ad Hong Kong al ristorante Wing, considerato uno dei più iconici dell’Asia. Terza nazione in gara l’Italia che schiera Abele Fois, cagliaritano classe 1982 che ha lavorato vent’anni con Luigi Pomata al ristorante Da Nicolò e al ristorante Luigi Pomata a Cagliari, consolidando tecnica e passione. Oggi è chef della Birroteca Fermentazioni Spontanee di Iglesias, un progetto ambizioso e innovativo, che guida con entusiasmo da otto anni, contribuendo alla crescita della scena gastronomica sarda. Del team azzurro anche Luigi Senes, figlio d’arte del celebre ristoratore sardo Vito che, dopo aver iniziato la sua carriera nel ristorante di famiglia a Sennori (Sassari), l’omonimo “Da Vito”, da diversi anni guida la cucina del locale insieme al cugino Gianluigi, portando avanti una tradizione gastronomica che unisce innovazione e rispetto per le radici. Il Marocco gareggia con Mustapha Hajbi, originario di Casablanca, un cuoco appassionato con una spiccata inclinazione per la cucina creativa e innovativa. Mustapha ha collaborato con importanti chef del panorama gastronomico italiano tra cui lo stellato Pietro Leemann, al ristorante Joia di Milano. La sua cucina è una sintesi tra tradizione e innovazione , arricchita da uno stile personale che unisce creatività, ricerca e contaminazioni culturali. Con lui nella squadra Zahira Fenouri, anch’essa originaria di Casablanca. In Italia, a Torino, affina le sue competenze frequentando la scuola di cucina Piazza dei Mestieri, un percorso formativo che le permette di unire tecnica e creatività. Oggi è chef alla Locanda Allevè a Pragelato, dove porta in cucina la sua storia, le sue radici e una visione gastronomica fatta di autenticità, contaminazione e passione.

Per la squadra del Perù gareggia Yuri Alor Ocon, con un solido percorso professionale nel settore della ristorazione. Fino a novembre 2024 ha lavorato come cuoco capo partita al ristorante Pacifico Roma (Palazzo Dama); in precedenza al Gran Hotel Plaza, al Ristorante Il Condominio Marconi e al Ristorante Martini & Bross a Fuengirola, Malaga (Spagna). Nel team peruviano anche Raul Natividad Grados, nel mondo della ristorazione da più di 20 anni. Dopo esperienze come Sous-chef al Carnal e Chef de partie al ristorante Metamorfosi con lo chef Roy Cáceres (1 stella Michelin), oggi lavora a Roma al ristorante Pacifico.

Il Portogallo scende in campo con Tiago Silva che rappresenta la terza generazione di chef nella sua famiglia. Cresciuto circondato dai profumi e dalle tradizioni della cucina portoghese, matura una vasta esperienza e ottiene riconoscimenti in strutture di prestigio come il Four Seasons Hotel Ritz di Lisbona , lavorando sia al Varanda che al Cura (una stella Michelin). Con lui in squadra Marco Andrè Sousa Da Silva che ha costruito la sua esperienza professionale in ristoranti di prestigio e di fama internazionale. Oggi è sous-chef all’Hyatt Regency Lisbon, hotel a cinque stelle, dove lavora all’interno del team guidato dallo chef Tiago Silva, in un moderno ristorante in stile bistrot che propone piatti ispirati alla cucina portoghese.

Per la Spagna gareggiano Abel Criado Peliz e María Busta Rosales, originari delle Asturie. Entrambi lavorano nel team di Casa Eutimio, un rinomato ristorante inserito nella Guida Michelin a Lastres, pittoresco villaggio di pescatori asturiano che Maria ha preso in gestione dai suoi genitori, portando innovazione con l’uso di prodotti biologici e “Slow food” locali.

Vieni a partecipare al World Tuna Competition

Gli appuntamenti del World Tuna Competition sono a pagamento. Il costo del biglietto è di 25 euro per le qualificazioni e di 35 euro per la finale e dà diritto ad un posto in platea per assistere alla gara internazionale di tonno e degustare le ricette dei paesi in gara (2 piatti internazionali a base di tonno, accompagnati da due calici di vino e acqua). I biglietti sono acquistabili presso l’Ufficio Turistico del comune di Carloforte in Piazza Carlo Emanuele III nei giorni dell’evento e on line su Eventbrite fino esaurimento.

Lo spettacolo di cucina

Grandi chef, ricette d’autore e sapori inconfondibili: i Girotonno live cooking portano sul palco la cucina stellata e le eccellenze del territorio. Ogni giorno cuochi italiani e internazionali si alternano per raccontare e preparare piatti esclusivi a base di tonno e prodotti locali. Un’occasione unica per scoprire segreti, tecniche e storie di cucina, con degustazione finale servita al tavolo. Tra i protagonisti Cristiano Tomei, una stella Michelin, del ristorante L’Imbuto di Lucca, Diana Beltran (La Cucaracha, Roma), con la sua cucina messicana colorata e vivace, Stefano De Gregorio, chef e patron del ristorante Deg di Busto Arsizio, affiancato da Pino Silano, Marco Ambrosino (Sustanza, Napoli), con le sue contaminazioni mediterranee, il maestro panificatore Fulvio Marino, Clelia Bandini (ristorante Lucitta, Tortolì), voce femminile della cucina sarda contemporanea, Luigi Pomata, il maestro carlofortino della cucina del tonno.

Gli spettacoli: Dario Vergassola, i The Kolors, Marvin & Andrea Prezioso

Sabato 24 maggio, alle 21.30, sul palco di Corso Battellieri lo spettacolo, dal titolo “ Storie Sconcertanti ”, di Dario Vergassola, con il suo inconfondibile mix di satira tagliente e ironia pungente. Lo spettacolo intreccia battute e riflessioni in un viaggio comico e intelligente che si chiuderà con un bis tratto dal suo libro “Liguria, terra di mugugni e di bellezze”. L’ingresso è libero.

Sabato 31 maggio andrà in scena il concerto gratuito dei The Kolors. Da Italodisco che ha conquistato tutta Europa, fino alle ultime hit come Un ragazzo una ragazza e Karma, i The Kolors arrivano al Girotonno con un live che farà ballare tutta l’isola. La band che ha conquistato 24 Dischi di Platino, è pronta a trasformare il palco del Girotonno 2025 in una grande festa sotto le stelle. Al termine della loro esibizione si continuerà a ballare, alle 23.30, con il dj-set di Renèe La Bulgara, la speaker e vocal performer che ha fatto la storia della radio e della nightlife italiana, vincitrice del titolo di migliore dj italiana 2022 ai Dance Music Awards. Ha suonato nei migliori club italiani ed esteri tra cui il Privilege di Ibiza, diventando uno dei pilastri della nightlife nostrana.

Domenica 1 giugno Carloforte si trasformerà in una discoteca a cielo aperto già a partire dalle 22.30, con Abbronzatissima party , il primo format di musica italiana dove si balla e si canta tra sound, vocalist e ballerine per un concentrato di musica italiana tutta da ballare. Alle ore 23.30 inizierà la musica di Marvin & Andrea Prezioso, un viaggio tra tutta l’energia della migliore dance italiana, tra le vibes degli anni Duemila. Il gruppo ha fatto ballare intere generazioni con hit leggendarie della migliore dance italiana: dai primi successi come “Tell me why” e “Let me stay”, fino all’iconica “Voglio vederti danzare” e “Rock the discotek”.

 

Domani, martedì 20 maggio 2025, lo Sportello Inform@handicap non potrà garantire il servizio a supporto dei cittadini per il caricamento della documentazione relativa ai progetti di cui alla legge 162/98.
Lo sportello riprenderà regolarmente l’attività in data 27 maggio dalle ore 15.30, alle ore 18.00, presso gli uffici situati presso la sede dell’Ex Tribunale di via XVIII Dicembre.