8 July, 2025
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Il Consiglio comunale di Carloforte ha approvato una mozione con la quale invita il Governo a riconoscere simbolicamente lo Stato di Palestina, entro i confini del 1967

Il Consiglio comunale di Carloforte ha approvato una mozione con la quale invita il Governo a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, entro i confini del 1967.

Il Consiglio comunale di Carloforte esprime piena solidarietà alla popolazione civile palestinese e israeliana colpita dal conflitto, e sostegno alla prospettiva di una pace duratura basata sul riconoscimento reciproco e sulla coesistenza di due Stati; piena solidarietà alla popolazione di Gaza, vittima della duplice oppressione del regime teocratico, autoritario e repressivo imposto da Hamas e del Governo israeliano che opera al di fuori della egalità internazionale; piena solidarietà a tutte le cittadine e i cittadini di Israele che, con coraggio e dignità, si oppongono pubblicamente alle azioni del proprio governo, La mozione approvata dal Consiglio comunale impegna il comune di Carloforte a riconoscere simbolicamente lo Stato di Palestina come Stato democratico e sovrano, entro i confini del 1967; a sostenere pubblicamente il cessate il fuoco immediato, la liberazione incondizionata degli ostaggi, la protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale umanitario; e invita il Governo italiano a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, entro i confini del 1967, promuovendo tale riconoscimento anche in sede europea e multilaterale, in coerenza con la risoluzione approvata dal Parlamento europeo nel 2014; sostenere attivamente un cessate il fuoco immediato e permanente, la protezione della popolazione civile, la liberazione incondizionata degli ostaggi, la fine dell’occupazione dei territori palestinesi,
nonché l’accesso rapido, sicuro e continuo agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza; appoggiare il Piano Arabo per la ricostruzione e l’amministrazione futura di Gaza, assicurando il coinvolgimento della società civile palestinese e rifiutando qualsiasi piano di espulsione della popolazione da Gaza e Cisgiordania; aderire alle misure promosse da numerosi Stati membri dell’Unione Europea, sostenendo la
revisione e, se necessario, la sospensione dell’Accordo di Associazione UE-Israele ai sensi dell’articolo 2, quale strumento di pressione per il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale; interrompere ogni forma di cooperazione militare e commerciale relativa agli armamenti con Israele, sia in uscita che in entrata, in linea con la posizione comune europea (2008/944/PESC) sulle esportazioni di armi e il Trattato ONU sul commercio di armamenti; promuovere sanzioni mirate nei confronti del governo israeliano e dei coloni responsabili di violenze e violazioni dei diritti umani in Cisgiordania, contrastando attivamente l’impunità di tali atti; sare piena attuazione ai mandati della Corte Penale Internazionale, in conformità con lo Statuto di Roma e con la normativa italiana, e difendere la legittimità e l’operatività della Corte come strumento centrale della giustizia internazionale.

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