Il musicista e compositore cagliaritano Daniele Ledda con lo strumento “Clavius” sabato sera a Porto Pino
Un viaggio sonoro ai confini dell’analogico e del digitale: Daniele Ledda con lo strumento “Clavius” approda nella a Porto Pino. Il musicista e compositore sardo prosegue il suo tour tra i paesaggi incantanti della Sardegna, dopo aver conquistato il pubblico del Festival “Isole che Parlano” di Palau, con il concerto nella rinomata Cala Martinella, aver condiviso il palco con il celebre chitarrista internazionale Paolo Angeli al Conservatorio di Cagliari e dopo l’illuminante trasferta al Conservatorio di Tbilisi in Georgia, torna sotto il cielo stellato dell’Isola, sabato 9 agosto, alle ore 20.00, alla prima spiaggia di Porto Pino – fronte Nautica 2000.
L’artista cagliaritano ci renderà protagonisti di un’esperienza sensoriale, con Clavius: la famiglia di strumenti auto-costruiti ideata da Daniele Ledda, ispirato dal concetto di pianoforte preparato di John Cage. Tra i tasti e le corde di questi strumenti innovativi, Daniele Ledda esplorerà il delicato equilibrio tra suono analogico e digitale, dando vita a un dialogo vibrante tra tradizione e innovazione, tra natura e tecnologia.
L’incontro fortuito con il CCN di Sant’Anna Arresi, noto per la sua vivace ricerca artistica e la capacità di superare i confini dei suoni mediterranei, ha dato vita a questa straordinaria collaborazione. Guidato dal presidente e direttore artistico Roberto Atzori, il CCN di Sant’Anna Arresi rappresenta uno dei poli più dinamici e innovativi del panorama culturale del Sulcis. Insieme all’associazione Ticonzero, attiva da oltre 30 anni nel territorio cagliaritano e particolarmente impegnata nella musica sperimentale ed elettronica, con il Festival Signal Reload, questa sinergia mira ad aprire nuove frontiere sonore. Un duetto che celebra la sperimentazione e la contaminazione, un’occasione per ascoltare e vivere la musica in nuove forme, tra suoni ancestrali e impulsi digitali. Scoprire nuove sonorità che svelano il confine tra le radici più profonde e il futuro della musica.
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