5 December, 2025
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E’ stata inaugurata ieri, a Candiani (Porto Pino), l’ottava “posada” del Cammino Minerario di Santa Barbara. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Sant’Anna Arresi Paolo Luigi Dessì, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Mauro Usai, il sindaco di Teulada, l’assessore Angelo Milia, la dottoressa Laura Tuveri responsabile del settore tecnico di Forestas, l’assessore del comune di Narcao Giovanni Maria Lai, il comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada colonnello Corrado Appolloni, il comandante del 3° Reggimento Bersaglieri di Teulada colonnello Alessandro Latino.

Per capire come si è arrivati a questa inaugurazione, abbiamo intervistato il sindaco di Sant’Anna Arresi Paolo Luigi Dessì e il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Mauro Usai.

E’ tutto pronto, a Ussaramanna, per l’attesissima prima serata dell’Arrexini Music Contest, in programma questa sera, venerdì 8 agosto 2025, alle ore 21.30, in piazza Gigi Riva. Una serata speciale che darà ufficialmente il via alla prima edizione del festival musicale interamente dedicato alla lingua sarda, tra musica dal vivo, giovani talenti e ospiti d’eccezione.

A condurre la serata inaugurale saranno Lele Pittoni e Renzo Cugis, volti noti del panorama artistico isolano, mentre Bujumannu, storico frontman degli slam issa e dei Train To Roots e oggi artista tra i più rappresentativi della scena reggae sarda, salirà sul palco come ospite speciale della serata.

In gara sei artisti emergenti, selezionati per originalità e qualità delle loro proposte in sardo: Luca Espa, Edoardo Piga, Daniela Flore, Pasquale Carzedda, Francis Q e Igor Lampis. Al termine delle esibizioni sarà il pubblico presente a votare il finalista, che accederà alla seconda serata del contest.

Domani, sabato 9 agosto, a Villanovaforru, il contest si concluderà con la finalissima, in Piazza Costituzione, alle 21.30. Il finalista selezionato a Ussaramanna affronterà altri cinque artisti: Bandito, Lis, Jam Ensemble, Dexter B – Bad Trip e Bumbe Orchestra. Ospite speciale della serata sarà Randagiu Sardu, cantautore noto per la sua poetica graffiante e il suo radicamento nel territorio del Campidano.

 

C’è poco da essere allegri per il futuro industriale di Portovesme, di sicuro si preannuncia una ripresa dopoferragostana molto infuocata. Quello che si sta realizzando è una fuga di massa dei metalmeccanici territoriali, in conseguenza del mancato sviluppo industriale; mentre i tanti che non trovano alternative, si vedono costretti a sottostare a ricatti e ad una precarietà senza precedenti, conseguenza della forza contrattuale praticamente inesistente in questo momento. Ci troviamo davanti a imprese che non pagano gli elementi retributivi dovuti, come il welfare contrattuale, l’elemento perequativo, le trasferte che le aziende stesse impongono ai propri dipendenti, per non parlare di ferie e permessi che non vengono più programmati. Vale per tutte le aziende del territorio, tutte coinvolte nella cassa integrazione con numeri differenti a seconda delle realtà. Ma è anche una crisi conseguenza delle incapacità e dell’ingordigia imprenditoriale, che oltre a non sviluppare i progetti annunciati di rilancio (è il caso dell’alluminio), non pagano maestranze, appaltatori, fornitori, enti (Comune, Enel, Consorzio). Azioni che hanno contribuito all’indebolimento del tessuto sociale, alla fuga di imprese ed imprenditori, oltre a quelle dei lavoratori, ad abbandono degli appalti in conseguenza dei mancati pagamenti (l’ultimo caso è quello del 6/08/2025 da parte della Italpol, ancora una volta all’interno della Sider Alloys). Per queste e tante altre ragioni, ci auguriamo che la ripresa dalle ferie estive con le preannunciate convocazioni di metà settembre da parte del MIMIT, per le vertenze, Sider Alloys, Eurallumina, Portovesme srl e indotto Sulcis, coincidano, con un reale cambio di passo c riparta il rilancio industriale, connesso ad esso le produzioni storiche annunciate dai ministri nella visita del 27/12/2024 in Portovesme srl, in modo da riassegnare economia e diritti ad un territorio, alle lavoratrici ed ai lavoratori, che non possono continuare a subire passivamente quanto sta accadendo.

Segreterie Territoriali FIOM CGIL – FSM CISL – UILM UIL

Il GAL Sulcis Iglesiente ha pubblicato la graduatoria della riapertura di Smart Village, il bando dedicato al potenziamento dei servizi sanitari e sociali nelle aree rurali. La nuova dotazione finanziaria di 1,6 milioni di euro è stata estesa a 1,8 milioni di euro per finanziare tutti i progetti presentati.

Alla riapertura del bando hanno potuto partecipare gli enti pubblici del territorio del GAL in forma associata, richiedendo fino a 200mila euro per progetto a copertura del 100% delle spese.

Gli investimenti sono localizzati nel territorio del GAL e i beneficiari sono 10 aggregazioni costituite ognuna da 2 comuni:

  • Gonnesa (capofila) con Villamassargia – 184mila euro
  • Piscinas (capofila) con Nuxis – 182mila euro
  • Vallermosa (capofila) con Siliqua – 200mila euro
  • Fluminimaggiore (capofila) con San Giovanni Suergiu – 163mila euro
  • Masainas (capofila) con Sant’Anna Arresi – 195mila euro
  • Pula (capofila) con Domus de Maria – 196mila euro
  • Giba (capofila) con Tratalias – 180mila euro
  • Perdaxius (capofila) con Domusnovas – 140mila euro
  • Santadi (capofila) con Villaperuccio – 185mila euro
  • Carloforte (capofila) con Sant’Antioco – 200mila euro

«Gli interventi finanziatispiega Nicoletta Piras, direttrice del GALriguardano l’acquisto di attrezzature sanitarie e per l’accessibilità, come defibrillatori, carrozzine e sedie job per l’accesso alla spiaggia, e l’acquisto di automezzi e veicoli di supporto ai servizi ambientali, per il miglioramento della fruibilità degli spazi pubblici e delle aree verdi.»

È stato finanziato l’acquisto di circa 80 attrezzature sanitarie e per l’accessibilità e di circa 50 macchinari, automezzi e veicoli di supporto ai servizi ambientali. La nuova dotazione di 1,8 milioni di euro si somma ai circa 1,4 milioni di euro messi a disposizione con la prima apertura del bando, per un totale di oltre 3 milioni di euro di fondi PSR Sardegna 2014-2022.

«Smart Village – dichiara Cristoforo Luciano Piras, presidente del GALè nato da un percorso di progettazione partecipata con gli enti locali del territorio. I progetti finanziati riguardano 20 dei 22 comuni che fanno parte del GAL e puntano a migliorare la qualità della vita dei residenti rendendo il nostro territorio più fruibile e attrattivo anche per i turisti.»

Una novità importante per la sanità del territorio: da oggi, il Servizio di Anatomia patologica del Presidio ospedaliero Sirai di Carbonia amplia le proprie attività, aprendo le porte anche alla diagnostica citoistologica per i pazienti esterni, ovvero non ricoverati e non seguiti direttamente dalle strutture ospedaliere.
Un passo avanti concreto per rendere più accessibili, rapidi e vicini ai cittadini i percorsi diagnostici, grazie a un servizio essenziale per l’individuazione precoce di numerose patologie, in particolare di natura oncologica.
I pazienti, muniti di impegnativa del medico curante, dovranno rivolgersi agli sportelli CUP per la registrazione e il pagamento dell’eventuale ticket. Successivamente, potranno consegnare direttamente i campioni biologici (come liquidi organici o prelievi citologici) presso lo sportello del Servizio di Anatomia patologica, situato al primo piano del Presidio Sirai.
Questa apertura si inserisce nel piano di potenziamento dell’offerta diagnostica dell’ASL Sulcis Iglesiente, che punta a garantire un servizio sempre più moderno, efficiente e vicino alle reali esigenze del territorio.
Nella foto di copertina l’equipe del servizio di Anatomia patologica

«La minoranza consiliare ha diffuso un comunicato in cui sostiene che stiamo “svendendo” la farmacia comunale per 30.000 euro, definendo questa cifra come il prezzo di vendita del servizio e accusando l’amministrazione di non tutelare gli interessi pubblici. Rispetto profondamente il diritto della minoranza consiliare di esprimere le proprie opinioni, ma dissento categoricamente da quanto affermato, lontano dalla realtà dei fatti.»

Lo scrive, in una nota, Antonello Cani, sindaco del comune di Narcao.

«È scorretto banalizzare in questo modo un lavoro serio, approfondito e tecnicamente ineccepibile, culminato con una relazione di analisi economica redatta da uno studio di rilevanza nazionaleaggiunge Antonello Cani -. Tentare di abbindolare i cittadini facendo credere che stiamo “svendendo” la farmacia comunale per 30.000 euro dimostra una grave incomprensione dei meccanismi di gara pubblica o, peggio ancora, una volontà di mistificare la realtà. I 30.000 euro non rappresentano il “prezzo di vendita” della farmacia – che rimane di proprietà comunale – ma costituiscono la base di gara per il canone annuale di concessione, soggetto a rialzo mediante procedura ad evidenza pubblica. Questo significa che il canone finale sarà necessariamente superiore, determinato dalla concorrenza tra i partecipanti alla gara.»

«Ma c’è un aspetto che mi preme sottolineare e che dovrebbe far riflettere soprattutto chi ha votato per voi, consiglieri di minoranzasottolinea il sindaco di Narcao -. Chi vi ha dato fiducia si aspetta un’opposizione intelligente, costruttiva, capace di contribuire con proposte alternative e critiche fondate. Non merita di essere rappresentato da chi confonde una base di gara con un prezzo di vendita, chi non comprende la differenza tra una concessione e una dismissione, chi trasforma l’aula consiliare in un teatro dove si recita senza conoscere la sceneggiatura. Chi vi ha votato merita un’opposizione che sappia leggere gli atti, che comprenda i meccanismi amministrativi, che proponga alternative concrete invece di limitarsi a gridare al lupo senza nemmeno sapere di cosa si sta parlando. E poi, francamente, non si capisce tutto questo timore che manifestate quando ormai tutte le farmacie in Italia sono private, fatta eccezione per casi molto rari come il nostro. La gestione privata delle farmacie è la normalità in Italia, e funziona perfettamente garantendo il servizio ai cittadini.»

«L’operazione è proprio finalizzata a garantire un servizio di farmacia comunale che rappresenta un servizio essenziale, migliore e più di qualità per i cittadini spiega Antonello Cani -. Non risponde al vero, infatti, che una politica diversa di gestione delle risorse umane avrebbe comportato una gestione in economia più efficiente, poiché tale affermazione non tiene conto dei limiti di spesa del personale cui è soggetto l’ente locale, e della necessità di flessibilità nella gestione degli acquisti e delle risorse umane necessarie a garantire un buon funzionamento del servizio. Il Comune vigilerà e garantirà una buona riuscita del servizio in concessione, poiché questo è il fine ultimo dell’operazione: migliorare i servizi offerti al cittadino. Questa scelta, peraltro, non può essere condotta nell’ambito dell’opinione personale (meglio o peggio gestire il servizio in economia), bensì solo operando una valutazione attenta e di tipo squisitamente economico come è stato fatto dall’ente. Si chiama valutazione delle politiche pubbliche, ed è garanzia di scelte politiche efficaci, non di meri proclami!»

«Questa amministrazione ha operato con la massima trasparenza e competenza tecnica, supportata da un’analisi di convenienza economica che ha valutato tutte le opzioni gestionali possibili, identificando nell’affidamento in concessione la soluzione più vantaggiosa per l’Ente e per i cittadini. La procedura garantirà:

  • Il mantenimento della titolarità pubblica della farmacia
  • Un canone annuale determinato dalla concorrenza di mercato
  • L’eliminazione dei rischi gestionali per l’ente
  • Il trasferimento degli oneri di investimento al concessionario.

«Non accettiamo lezioni di trasparenza da chi evidentemente non ha compreso – o finge di non comprendere – la natura tecnica dell’operazione che stiamo conducendo. I cittadini di Narcao meritano un’informazione corretta e un’amministrazione che non si nasconde dietro le difficoltà, ma le affronta con coraggio e competenza conclude il sindaco di Narcao -. Continueremo su questa strada, forti della correttezza del nostro operato e del supporto di analisi tecniche qualificate. E continueremo a sperare che anche l’opposizione, prima o poi, decida di fare il proprio dovere con la serietà che i cittadini meritano.»

Terminati i lavori di ammodernamento, ha riaperto oggi al pubblico l’ufficio postale di Sant’Antioco. Le opere di ristrutturazione sono state eseguite nell’ambito del progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa di Poste Italiane finalizzata a mantenere la capillarità della presenza aziendale sul territorio, rinnovando gli uffici postali e ampliando l’offerta dei servizi a sportello in tutti i 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti. Nella Sardegna Meridionale ad oggi sono 77 gli uffici postali interessati dal progetto, di cui 68 già operativi dopo i lavori di ristrutturazione.

I nuovi servizi a Sant’Antioco. Il progetto “Polis” valorizza gli uffici postali non solo da un punto di vista infrastrutturale, ma anche in relazione all’offerta di nuovi servizi. In particolare, come in 112 uffici postali della Sardegna Meridionale, anche nell’ufficio postale di Sant’Antioco sono già disponibili direttamente a sportello i “Certificati INPS” con la possibilità di richiedere il “Cedolino Pensione”, “Certificazione Unica” e il modello “Obis-M”, i servizi “Atti di Volontaria Giurisdizione” con la possibilità di presentare le istanze di “Nomina amministratore di sostegno” e “Rendicontazione Stato Patrimoniale Assistito” e 15 diversi certificati anagrafici resi disponibili da ANPR, l’anagrafe nazionale della popolazione residente, banca dati di cui è titolare il ministero dell’Interno. Inoltre, anche a Sant’Antioco è possibile presentare la richiesta di prima emissione o di rinnovo del passaporto.

Il Museo Archeologico Ferruccio Barreca e il Parco Storico Archeologico di Sant’Antioco completano un percorso di rinnovamento e innovazione dell’offerta culturale attraverso l’arricchimento dei reperti esposti all’interno delle sale e all’installazione di postazioni multimediali che permettono al grande pubblico di approcciarsi con maggiore agilità ai contenuti archeologici, ottenendo una lettera completa dell’insediamento antico. Un traguardo il cui nastro è stato tagliato nella serata di mercoledì 6 agosto con la presentazione pubblica del progetto “Smart Sulky Mediterranean ART”, il quale era stato preceduto da un primo importante intervento realizzato con un finanziamento PNRR che aveva consentito il posizionamento di una “bussola immersiva” che consente al visitatore di affrontare un viaggio nello spazio e nel tempo, contestualizzando le evidenze archeologiche nel territorio e, attraverso la realtà virtuale, di raggiungere una comprensione completa della strutturazione dell’insediamento antico e della sua evoluzione nel corso dei secoli. Il risultato è un museo per tutti, con particolare attenzione alle categorie fragili, come le persone con disabilità, e ai più piccoli, ai quali vengono garantiti percorsi tattilo-plantari, guide LIS, la fruizione di una interessante animazione dei “Due Leoni”, una visita da remoto e la parziale digitalizzazione del patrimonio.

Con il progetto “Smart Sulky Mediterranean ART” si è completato, dunque, questo percorso di innovazione. Un imponente lavoro finanziato dal Ministero dell’interno che ha previsto: un filone di ricerca sull’arte antica grazie a un accordo stipulato col CNR di Firenze che si occupa dell’analisi e della caratterizzazione fisica e chimica dei pigmenti utilizzati nell’arte dell’antichità; uno studio diacronico che dalla preistoria arriva all’età tardo-antica; la creazione di installazioni virtuali fruibili all’interno sia del Museo archeologico, sia della Necropoli e, in occasione di particolari eventi, con l’ausilio del trenino elettrico, in alcune postazioni dell’urbano. Al riguardo, il visitatore, presso il lungomare, potrà “immergersi” nel porto punico e nel porto romano e, ancora, nella necropoli punica e in particolare nelle fasi romane con la costruzione dell’anfiteatro e del tempio dell’acropoli. Un’altra importante novità è la visita al mausoleo tardo punico conosciuto con il nome di “Sa Presonedda”: sarà possibile visualizzare una realtà virtuale che si sovrappone alla vista di ciò che oggi resta del mausoleo e, grazie a degli speciali visori di ultima generazione, sarà garantita una visita al suo interno. Inoltre, il progetto SmART ha riguardato anche il riallestimento della terza sala del MAB, consacrata al tofet e nello specifico alla produzione litica delle stele con più di duecento esemplari conservati nel nostro museo e in quello di Cagliari. Una suggestiva scenografia valorizza questa riproduzione artistica cui si aggiungono due giochi: «Crea la tua stele», che permette al visitatore di giocare con le stele scomposte e, attraverso questi aspetti ludici, di raggiungere finalità didattiche apprezzando queste “edicole templari” con al centro personaggi di varia natura. Il secondo gioco, in realtà aumentata, è un quiz con tre step fino al punto in cui i personaggi si umanizzano, prendendo vita e interagendo con il visitatore.

«Questi due progetti, dal PNRR fino allo SmArtracconta la direttrice del Parco, Sara Muscusosono stati anche un’occasione per incrementare i reperti esposti, grazie alla collaborazione e alla stretta sinergia con la Soprintendenza. In particolare, sarà possibile ammirare le dee madre di età preistorica rinvenute in località Canai: ritrovamenti eccezionali per il numero e per la concentrazione in un unico sito. Ma non solo: presenti anche nuovi corredi della necropoli punica di is Pirixeddus, tombe indagate da Paolo Bernardini negli anni Duemila. Un sito particolarmente ricco di sepolture che rivela la presenza dell’aristocrazia sulcitana del V secolo a.c. Corredi di eccezionale fattura, composti da statuine e gioielli. Nelle teche, inoltre, una selezione di reperti provenienti dalle ultime campagne di scavo nell’area dell’abitato fenicio condotte dall’Università degli studi di Sassari. Infine, si è voluto incrementare un aspetto poco valorizzato all’interno del MAB, ovvero i complessi catacombali presenti a Sant’Antioco e unici in Sardegna di religione cristiana, pagana ma anche ebraici. Nello specifico, abbiamo esposto due arcosoli rinvenuti alla fine dell’Ottocento a Sant’Antioco e relativi alla presenza di una comunità ebraica.»

«Sant’Antioco e il suo comparto culturale crescono di anno in anno commenta il sindaco Ignazio Locciil Museo archeologico Ferruccio Barreca ha compiuto passi da gigante ritagliandosi uno spazio tra i più importanti musei del Mediterraneo. Di sicuro è abbondantemente al passo coi tempi e con le nuove tecnologie, perché ieri non abbiamo tagliato il nastro di un mero allestimento, bensì del frutto di un progetto altamente innovativo, lo SmART – Sulky Mediterranean Art, nato dalla visione della nostra Amministrazione e dalla guida presente e puntuale della Direttrice del Parco Storico e Archeologico, l’Archeologa Sara Muscuso. Il MAB si è trasformato da esposizione statica a fenomeno dinamico e in continua evoluzione.»

«Con il progetto SmART aggiunge l’assessore della Cultura Luca Mereu il Museo Ferruccio Barreca diventa un luogo sempre più vivo, aperto, accessibile e inclusivo, capace di dialogare con il presente, senza mai perdere però il legame con le proprie radici: è una visione progettuale che unisce tecnologia, cultura e innovazione, portando nel cuore di Sant’Antioco nuove esperienze interattive attraverso postazioni multimediali, giochi, realtà virtuale e aumentata ma anche l’esposizione e allestimento di nuovi e importanti reperti archeologici, che arricchiscono ulteriormente il nostro patrimonio e ci permettono di raccontare con ancora più profondità la straordinaria storia della nostra isola e della civiltà fenicio-punica.»

 

Da oggi Carbonia ha un altro centenario, Giovanni Cancedda, fondatore dell’omonimo panificio di via Sardegna. Si sono ritrovati in tanti, questa sera, per tributargli i meritati festeggiamenti: sei figli, il settimo, Carlo, morì 19 anni fa, con l’amico Sergio Usai (ex segretario della Camera del Lavoro CGIL), in un incidente stradale durante una biciclettata lungo la SP2; i nipoti, i pronipoti, tanti amici, il medico di famiglia, la banda Vincenzo Bellini che ha intrattenuto i presenti e, soprattutto, il festeggiato, con l’esecuzione di alcuni brani musicali.

Qualche tempo fa Giovanni Cancedda ricostruì in un breve scritto, il suo arrivo a Carbonia e la sua esperienza lavorativa.

«1936 – Serbariu mi accolse quando Carbonia ancora non esisteva: avevo 11 anni. Carbonia stava appena nascendo quando ebbe inizio la mia carriera da fornaio. Proprio di fronte a casa mia, il parroco di Serbariu, don Nicolino Mei, fece costruire un panificio. Io, curioso com’ero, andavo spesso a osservare come si faceva il pane. Il titolare, il signor Guala, un giorno mi invitò ad aiutarli nella distribuzione del pane ai negozi, portandolo in delle cestine, in cambio di qualche panino.

Poco alla volta, giorno dopo giorno, cominciai a imparare il mestiere, fino a quando, era il 1950, mi consideravo ormai un bravo operaio, con 25 anni di esperienza.

In quell’anno, per ragioni diverse, il gestore del panificio decise di lasciarlo e mi propose di prenderne in mano la gestione. Accettai, e così divenni il titolare del Panificio Don Mei. Dal 1950 al 1954 gestii quel panificio, e nel frattempo ne costruii uno mio, a Carbonia, in via Sardegna.

Nel frattempo mi sono sposato, ho creato una famiglia, e io e mia moglie, con tanti sacrifici, abbiamo cresciuto sette figli.»

Giovanni Cancedda è nato il 7 agosto 1925, figlio di Michele, originario di Arbus, sorvegliante in miniera, deceduto tragicamente nel 1931 in sella al suo cavallo mentre attraversava il rio Cannas in piena, e di Crisanta Sabiu, deceduta nel 1976, che ebbero anche altri tre figli: Annetta, Peppuccio e Michele.

Sposato con Rina Piga, deceduta due anni e mezzo fa all’età di 92 anni, ha avuto sette figli (Cisa, Lollo, Carlo, Paola, Roberto, Rita, Marcello), dieci nipoti e quattro pronipoti.

La presenza di tanti ospiti alla festa per il suo centesimo compleanno, lo ha rallegrato, al punto che un paio di volte ha accompagnato con il gesto del braccio destro le note dei brani eseguiti per lui dalla banda musicale Vincenzo Bellini diretta dalla maestra Caterina Casula.

Giampaolo Cirronis

 

La comunità di San Giovanni Suergiu si mobilita contro il progetto di costruzione di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali a Is Urigus. Dopo l’approvazione all’unanimità di una delibera consiliare che esprime la più totale contrarietà alla realizzazione di una discarica prossima al centro abitato di Is Urigus, ieri i cittadini hanno riempito l’aula consiliare nel corso di un’assemblea popolare che ha registrato numerosi interventi che hanno documentato le ragioni del “NO” all’impianto.

Vediamo l’intervista realizzata con la sindaca, Elvira Usai.