5 December, 2025
Home2025Agosto (Page 6)

Sabato 27 settembre 2025, alle ore 10.00, presso la località Sa Marchesa, a Nuxis, si terrà la cerimonia di posizionamento di una pietra scolpita in memoria dei caduti sul lavoro. «La cerimonia intende essere un momento solenne di raccoglimento e riflessione in onore di coloro che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere professionale. Certi della Sua sensibilità verso iniziative volte alla commemorazione e al sostegno delle comunità locali», ha detto il sindaco di Nuxis, Romeo Ghilleri.

Esce oggi nelle sale il film della regista Petra Volpe “L’ultimo turno”, dedicato alla professione infermieristica, che prende le mosse dal saggio-romanzo intitolato “Il problema non è la nostra professione, sono le circostanze”, opera dalla giovane infermiera tedesca Madeline Calvelage. Pur essendo contestualizzato in un paese differente dal nostro, il film rappresenta uno spaccato della professione infermieristica, veritiero e senza alcuna retorica. La narrazione si snoda intorno alle attività tipiche di un turno lavorativo notturno, fatto di attività previste e di altre non prevedibili, descrivendo benissimo le dinamiche, interne ed esterne, senza tralasciare di dare rilevanza al valore dei gesti assistenziali espressi dalla protagonista, al netto delle difficoltà contingenti e dei limiti vari dei contesti. Il lungometraggio autoriale interamente dedicato alla professione infermieristica, dal primo all’ultimo fotogramma, si presenta quindi come una storia universale sulla condizione umana prima che lavorativa di una figura cardine per una società occidentale sempre più anziana, patologica, fragile, assediata da malesseri fisici e morali, narra di circostanze favorevoli, che non leniscono le sofferenze di una professione, celebra la professione infermieristica senza alcuna retorica. E’ anche da dire che ci sono professioni come la nostra che vivono nel rumore di fondo del mondo, che tengono in piedi le giornate degli altri, che hanno cura sia delle loro fragilità che delle loro emergenze. Spesso, però, restiamo fuori dal racconto collettivo popolare o, se ci entriamo, lo facciamo con maschere inadeguate.

Nel tempo ci sono stati molti tentativi di raccontare l’infermieristica, ma il linguaggio artistico è spesso malamente convinto che ci sia bisogno di elementi narrativi straordinari (l’eroe, il reietto, la vittima, il carnefice, il salvatore) o da immaginario collettivo (il missionario, la facilona). La professione infermieristica è invece straordinaria nella sua quotidianità e qui su “L’ultimo turno” è stato, finalmente?, ben compreso. Le storie da raccontare su infermieri ed infermiere sono infinite, ma nessuno aveva ancora avuto il coraggio di trasferire questa ordinarietà, che in quanto tale diventa avvincente storia, su pellicola, perché una delle cifre della nostra professione è che ha un valore così elevato e costante che, paradossalmente, rischia di diventare invisibile pur fondamentale: lo si nota solo quando manca. “L’ultimo turno” ha il merito di interrompere questo silenzio. Lo fa scegliendo di non ricercare l’episodio straordinario, la tragedia o l’eroismo, ma mettendo al centro l’ordinarietà fatta di corse continue, di gesti ripetuti, di dialoghi minimi, di decisioni che sembrano piccole ma non lo sono mai. È in questa ripetizione, in questo ciclo quotidiano, che si trova l’eccezionalità di una professione: essere il perno silenzioso senza il quale nessun sistema sanitario reggerebbe.

Il film mostra – senza proclami – che il valore degli infermieri non si misura soltanto in competenze tecniche, ma nella loro capacità di essere ancora radicati nella solidarietà, nella comunità, nella relazione umana, quando tutto il mondo intorno sembra perderla. Baluardi ostinati e contrari di valori che sembrano non interessare più a nessuno. In un’epoca in cui la sanità rischia di diventare sempre più prestazione e sempre meno relazione, questa è una presa di posizione politica, prima ancora che artistica. Il film fa emergere con forza che l’infermieristica, anche nel Sulcis Iglesiente per il nostro ambito di competenza, è visibile solo a chi ne ha bisogno: più sei lontano da un luogo di cura, meno ti rendi conto della sua importanza mentre più ne hai bisogno, più capisci che lì c’è qualcosa di essenziale che non puoi dare per scontato. Non dovrebbe servire una malattia, un incidente o una degenza per riconoscere il valore di chi vi sta accanto in quei momenti. E in questa narrazione, universale per chiunque lavori nella cura, si riconoscono le stesse dinamiche da un continente all’altro. Cambiano le lingue, i sistemi, gli stipendi, le competenze, le funzioni, ma la grammatica della cura e dell’infermieristica è la stessa: è fatta di ascolto, di contatto, di decisioni rapide, di interventi risolutivi, di gestione e organizzazione, di frustrazioni e soddisfazioni che si intrecciano.

Il cuore del film sta nel mostrare che dietro ogni gesto professionale c’è una persona che sceglie ogni giorno di esserci. Nonostante la fatica, nonostante i turni, nonostante la scarsa considerazione sociale che chi lavora nella cura conosce fin troppo bene. Guardando “L’ultimo turno” non si esce con un senso di pietà. Si esce con la consapevolezza che la cura e noi infermieri ed infermiere siamo un bene comune e che, quando ci logoriamo, si logora un pezzo di civiltà. La protagonista – con i suoi errori, le sue scelte, la sua stanchezza – non è un simbolo, è un essere umano. Ed è proprio questa umanità a renderla indimenticabile. Dopo i titoli di coda noi, infermieri ed infermiere e rappresentanza professionale anche in provincia di Carbonia Iglesias, siamo ancora disposti a scegliere, investire, sviluppare, proteggere e raccontare la cura, l’assistenza e la professione prima che tutto diventi un lusso raro, sia economicamente sia umanamente. Non solo è la leva economica a rendere un impiego più gradevole e attrattivo, a evitare episodi di burnout, ma tutto un insieme, appunto, di circostanze. Terminale di tutto e di tutti, l’infermiera Floria, interpretata dall’attrice tedesca Leonie Benesch, preparatissima e credibilissima: l’empatia del pubblico è sicuramente tutta dalla parte della protagonista, malgrado la sua corsa continua contro il tempo le faccia commettere anche dei gravi errori. Ma non si empatizza con gli infermieri per pietà, per compassione, per atteggiamento caritatevole. Le frasi e i dati che la regista porta in evidenza dopo l’ultima struggente inquadratura non lasciano spazio a dubbi: il problema degli infermieri è il problema di una intera collettività. Una piccola storia che contiene un enorme interrogativo posto a ciascuno di noi: è giusto che le professioni di cura siano così poco raccontate e valorizzate, in un mondo che avrà sempre più bisogno di loro?

Graziano Lebiu

Presidente OPI Carbonia Iglesias

 

L’ETS Auser San Giovanni Suergiu Odv, associazione di volontariato con oltre 600 iscritti e una lunga tradizione di impegno civico, ha depositato presso la Regione Sardegna le proprie osservazioni alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) relativa al progetto di costruzione di una nuova discarica per rifiuti industriali non pericolosi in località Su Giri de sa Murta. L’associazione, che rappresenta una parte significativa della comunità locale, sottolinea come l’opera risulti incompatibile con la salute dei cittadini, con il paesaggio, con la biodiversità e con la vocazione agricola del territorio, e ne chiede il rigetto.

I punti critici principali emersi nelle osservazioni:

– Vicino alle abitazioni e ai luoghi di socialità: la discarica sorgerebbe a soli 100 metri dalle prime case e a 200 metri da un campo sportivo frequentato da giovani, oltre che a circa 700 metri dalla frazione di Is Urigus e 1 km da Matzaccara.

– Impatto sulla salute: manca una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), nonostante le evidenze scientifiche sugli effetti delle discariche (malattie respiratorie e cardiovascolari, inquinanti classificati dall’OMS).

– Paesaggio e beni culturali: a 800 metri dal sito si trova il Nuraghe Perda Asua de Pari, testimonianza archeologica di rilievo che non è stata considerata nello studio.

– Vocazione agricola: l’area è classificata come Zona Agricola (E), non industriale, ed è tuttora produttiva. Qui si coltiva la cipolla di San Giovanni Suergiu, riconosciuta nel 2018 come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT).

– Ambiente e biodiversità: rischio di compromissione degli habitat naturali e dei programmi di ripopolamento faunistico (lepri, fagiani, specie stanziali).

– Carenze nella VIA: assenza di valutazioni sugli impatti cumulativi con le altre discariche e impianti della zona, insufficienza degli studi geologici e dei piani di monitoraggio.

– Traffico e inquinamento atmosferico: le strade di accesso non sono idonee ai mezzi pesanti e la documentazione sottostima l’emissione di polveri sottili (PM10 e PM2.5), con rischi diretti per scuole, impianti sportivi e abitazioni.

Alla luce di queste criticità, Auser San Giovanni Suergiu Odv chiede alla Regione Sardegna di rigettare l’autorizzazione e di prescrivere invece alla società proponente il ripristino e la bonifica dell’area ex cava, nell’interesse della comunità e delle generazioni future.

«Il nostro territorio non può sopportare ulteriori carichi ambientali. Siamo convinti che la vera ricchezza di San Giovanni Suergiu risieda nella salute dei suoi cittadini, nella tutela del paesaggio e nella valorizzazione della nostra vocazione agricola», si legge in una nota dell’Auser San Giovanni Suergiu Odv.

Assorbita la delusione per la retrocessione dalla Promozione regionale, l’Atletico Masainas riparte con rinnovato entusiasmo nel girone B del campionato di Prima Categoria. La squadra sulcitana ritrova la categoria che due stagioni fa la vide straordinaria protagonista, sotto la guida tecnica di Marco Farci, prima con 87 punti sui 96 disponibili, frutto di 28 vittorie, 3 pareggi e 1 sola sconfitta maturata all’ultima giornata a Segariu, con 113 goal realizzati e 29 subiti.

L’organico messo a disposizione del nuovo tecnico Fabio Tinti, 37 anni, reduce dalla positiva esperienza con il Perdaxius, si presenta parzialmente rinnovato, ancora guidato dall’esperienza del portiere Daniele Bove (classe 1986) e del difensore Paolo Uccheddu (classe 1987). Tre gli stranieri inseriti in rosa: Lautaro Carsetti, difensore argentino classe 1998; Federico Sosa, attaccante argentino classe 2002; Edenilson Michels, attaccante brasiliano classe 1991.

Sono 23 calciatori che risponderanno alla convocazione di inizio preparazione, fissata per lunedì 25 agosto: Daniele Bove, Simone Maccioni, Yuri Maricca, Nicolò Melis, Francesco Porcu, Paolo Uccheddu, Lautaro Carsetti, Luca Murtas, Alessio Zedde, Piersilvio Medda, Marco Carrus, Fabio Biccheddu, Edenilson Michels, Luca Farris, Simone Giovagnoli, Federico Mura, Gabriele Atzori, Lorenzo Lindiri, Kevin Congiu, Dylan Congiu, Federico Sosa, Manuel Mura, Tommy Cui.

Nella foto di copertina il nuovo allenatore Fabio Tinti.

Seconda amichevole precampionato per il Carbonia domani pomeriggio, mercoledì 20 agosto, inizio ore 17.30, al Comunale di Terralba, contro la squadra di Daniele Porcu. Per la squadra di Graziano Mannu sarà un test impegnativo, dopo la prima parte della preparazione svolta al Comunale di Calasetta, prima del trasferimento al Comunale di Narcao, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonello Cani, previsto da giovedì pomeriggio, in attesa del completamento dei lavori in corso al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia. Il Terralba è una squadra competitiva per il prossimo campionato di Promozione regionale (girone A), potendo contare su diversi calciatori di provata esperienza, tra i quali spiccano l’intramontabile bomber Andrea Sanna, reduce dalla promozione in serie D conquistata con il Monastir, gli argentini Sebastian Lamacchia e Max Ciarniello, l’attaccante ex Carbonia Andrea Iesu e l’altro attaccante Alberto Atzori.

Il Carbonia, intanto, ha concluso un’altra operazione di mercato, con l’inserimento in rosa di un giovane fuoriquota classe 2007, Mario Artese, proveniente dalla squadra Primavera della Virtus Verona (Serie C, girone A), in precedenza nell’Under 17 del Lecco (Serie C, girone A). Trequartista di 184 cm, Mario Artese può giocare anche da ala sinistra e seconda punta. Arriva al Carbonia per rinforzare il gruppo dei fuoriquota che può già contare sui confermati Danilo Cocco (classe 2006, esterno basso di destra) e Giovanni Carboni (classe 2006, centrocampista) e potrebbe essere completato con un paio dei giovani in prova dall’inizio della preparazione e da uno o due nuovi arrivi.

Giampaolo Cirronis

Atto finale per il concorso di Miss Universo in Sardegna: la manifestazione organizzata da Alessia Ghisoni e Cinzia Murgia, imprenditrici regine del Wedding e degli eventi, uniche detentrici del marchio Miss Universe per la Sardegna, torna a Iglesias, mercoledì 20 agosto, alle 21.00, in piazza Sella, dove tutto è cominciato.

Le ragazze in gara nell’ultima tappa nell’Isola saranno ventidue, tutte concorreranno per conquistare le fasce d’eccellenza, “Miss Oggi sposi & Magazine”; “Miss Olimpic”; “Miss Vogue Style”. Saranno tre, compresa la concorrente che diventerà Miss Sardegna, a rappresentare la nostra terra alla fase finale nazionale che si terrà il 31 agosto in Puglia.

Miss Universo, in tutte le sue tappe, è stato il palcoscenico ideale per mettere in vetrina le creazioni degli stilisti sardi: nell’ultimo atto della rassegna saliranno in passerella gli abiti della Sartoria Modolo e di Maria Ausilia Marongiu.

Sarà una finale ricca di ospiti e sorprese, che permetterà di chiudere nel migliore dei modi il ciclo di tappe che ha toccato diverse località della Sardegna. Durante la serata si esibiranno il coro di bambini capitanato da Beatrice Ferrua, finalista della trasmissione di Canale 5 “Io Canto”, e Maria Francesca Careddu, che da settembre farà parte della prestigiosa Accademia internazionale di balletto. Ci sarà spazio anche per il Coro mani bianche, composto da ragazzi normodotati e non udenti, che regalarono al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un paio di guanti bianchi come simbolo di integrazione, durante la sua visita a Cagliari. E ancora sarà presente con la sua arte la campionessa internazionale e finalista delle tre competizioni più prestigiose al mondo di latin dance, Luna Dechicu.

La conduzione sarà affidata ancora una volta ad Anthony Peth, presentatore Mediaset, Rai, La7 che sarà affiancato da Luciana Ledda interprete Lis (lingua dei segni) in co-conduzione e traduzione simultanea. Padrino dell’evento, sarà Emilio Puggioni, attore e modello sardo di fama internazionale impegnato in film e cortometraggi d’autore.

Ospite d’onore dell’atto finale del concorso, che per tutta la sua durata ha promosso i valori dell’inclusione, abbattendo ogni forma di barriera, sarà Marta Zuddas, diventata lo scorso novembre la prima dirigente biologo in Italia affetta da sordità. La dottoressa Marta Zuddas lavora all’ospedale San Giovanni di Dio, a Cagliari, nella struttura complessa di Anatomia patologica diretta dalla professoressa Daniela Fanni.

Partner speciale di Miss Universo sarà la pluripremiata Sartoria Olimpic, che di recente ha ottenuto il riconoscimento Iwca che premia l’eccellenza.

Soddisfatte di aver portato il concorso in giro per la Sardegna, le organizzatrici Alessia Ghisoni e Cinzia Murgia: «Siamo fiere di aver rappresentato qui, nella nostra amata terra, il più importante e prestigioso concorso di bellezza al mondo, “Miss Universo”. Abbiamo voluto organizzare un concorso che parlasse di bellezza in tutte le sue sfaccettature e rappresentasse valori di condivisione e di uguaglianza, valorizzando tutte le donne, e promuovendo il territorio, la cultura e le nostre tradizioni. Dopo il meraviglioso percorso iniziato a maggio proprio da questa piazza, non potevamo tornare che qui per decretare le finaliste che rappresenteranno la Sardegna alla finale nazionale».

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, plaude all’iniziativa “Moda in segni”, collegata alla finale di Miss Universo Sardegna: «Questo appuntamento rappresenta un’occasione per riflettere su come ogni ambito, anche quello dell’espressione estetica e artistica, possa contribuire a promuovere una cultura più inclusiva e attenta alle diversità. Il valore aggiunto di questo progetto è la sua capacità di integrare la Lingua dei Segni come elemento strutturale della comunicazione, favorendo la partecipazione e la visibilità di persone che ancora troppo spesso incontrano ostacoli nell’accesso agli spazi pubblici e culturali. Come amministrazione, riteniamo importante sostenere iniziative che, pur muovendosi in contesti non tradizionalmente associati alle politiche sociali, offrono spunti per allargare lo sguardo su ciò che significa realmente inclusione».

Angela Scarpa, assessora alle Politiche sociali: «Siamo onorati di sostenere il progetto Moda In Segni promosso dell’Università della Terza Età, che coniuga creatività, inclusione e impegno sociale in un’iniziativa capace di valorizzare la pluralità delle espressioni umane.
Il percorso che accompagna le finaliste verso un evento di rilievo internazionale rappresenta anche un’occasione preziosa per promuovere la cultura della Lingua dei Segni come strumento di comunicazione, relazione e partecipazione piena alla vita collettiva»
.

Marta Zuddas, biologa specializzata in microbiologia e virologia«Sono felice e onorata di essere stata scelta come madrina in questo evento inclusivo, che celebra la bellezza in tutte le sue forme e promuove la diversità. La sordità non definisce i miei limiti, e credo fermamente che con determinazione e fiducia si possano superare tutte le barriere e raggiungere grandi obiettivi. Per me è un onore poter diffondere un messaggio di incoraggiamento e autenticità attraverso questa esperienza».

Luciano Peddis, presidente Università della Terza Età di Iglesias, che partecipa in qualità di partner organizzativo alla seconda fase del progetto “Moda dei segni-la bellezza” che unisce: «Il progetto ha l’obiettivo di aprire il mondo della moda e della bellezza in genere anche a giovani donne ipoudenti che, attraverso la Lis e il linguaggio visivo, presenteranno se stesse e avranno la possibilità di trasmettere i valori culturali, di condivisione, di promozione del territorio, di uguaglianza che la bellezza della donna riesce a raffigurare anche attraverso manifestazioni come la sfilata per il concorso di Miss Universo. La terza fase del progetto è prevista per il prossimo 19 ottobre e sarà una sfilata storica a raccontare l’evoluzione della moda dal primo Novecento ai giorni nostri».

Ivan Murgana

Davide Atzei Fotografia © www.davideatzei.com

Dopo la pausa del mese di agosto, il Consiglio comunale di Carbonia si riunirà tre volte in 6 giorni, il 3, 5 e 8 settembre.
Mercoledì 3 settembre 2025, alle ore 16.00 con il seguente ordine del giorno:
  1. Comunicazioni del sindaco;
  2. Elezioni provinciali 2025: analisi dei dati preliminari, valutazione e prospettive per la rappresentanza territoriale.
Venerdì 5 settembre 2025, alle ore 16.00 con il seguente ordine del giorno:
  1. Mozioni e ordini del giorno (a seguire Interrogazioni e Interpellanze);
  2. Documento Unico di Programmazione (DUP) 2025-2027 Approvato con delibera di Consiglio comunale n. 67 del 16.12.2024 – Approvazione III aggiornamento dell’allegato Programma triennale degli Acquisti di beni e servizi 2025/2027.
Lunedì 8 settembre 2025, alle ore 15.00 con il seguente ordine del giorno:
  1. Interrogazioni e interpellanze (a seguire mozioni e ordini del giorno) per un tempo massimo di due ore.

Tre migranti, di anni 28, 25 e 21, destinatari di provvedimenti di respingimento e rientrati in Italia prima del periodo previsto di autorizzazione al reingresso sul territorio nazionale, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Cagliari. I cittadini stranieri, che avevano raggiunto le coste del Sud Sardegna nei giorni scorsi, erano stati condotti presso il CAS di Monastir per essere sottoposti a procedure di identificazione, nel corso della quale sono state riscontate le violazioni previste e punite dal testo Unico sull’Immigrazione.

Sarà un’occasione unica per vivere una serata all’insegna dell’arte e dell’emozione quella in programma martedì 19 agosto 2025, alle ore 21.00, in Piazza Umberto a Sant’Antioco, con il concerto lirico “Echi Musicali Senza Tempo”, organizzato dall’associazione culturale musicale “Ennio Porrino” di Elmas, sotto la direzione artistica del maestro Ignazio Perra.

L’evento nasce dalla sinergia con la Scuola Civica di Musica “Don Tore Armeni” di Sant’Antioco-San Giovanni Suergiu – diretta dal maestro Claudio Corrias – e con il comune di Sant’Antioco. Il concerto è promosso con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e con il sostegno finanziario della Scuola Civica di Musica, nell’ambito del progetto “Suoni e Voci per l’Isola”, volto alla valorizzazione e diffusione della musica dal vivo in Sardegna nel 2025.

Protagonisti della serata saranno tre interpreti d’eccezione: il soprano Chiara Loi, il tenore Fabio Brundu e il pianista Andrea Cossu, che proporranno un ricco repertorio lirico e pianistico con arie e brani strumentali dei grandi maestri della musica classica e romantica, da Mozart a Verdi, da Cilea a Lehar, fino ad arrivare a noti compositori del Novecento e contemporanei, pure con riferimenti a brani del repertorio musicale sardo.

La collaborazione artistica è a cura di Salvatore Svezia e le fasi di produzione sono curate da Maria Elena Garau.

L’ingresso è libero e gratuito, a sottolineare lo spirito inclusivo e divulgativo dell’iniziativa, che mira ad avvicinare un pubblico sempre più vasto alla bellezza senza tempo della musica colta.