5 December, 2025
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Ennesimo appello delle segreterie dei chimici e della RSA Eurallumina: «1.500 posti a rischio per colpa dello Stato italiano, Italia isolata in Europa»

Nella giornata di lunedì, 8 settembre 2025, presso la sede di Confindustria, Eurallumina ha comunicato ufficialmente alle organizzazioni sindacali una decisione dirompente: la proprietà UC RUSAL, con nota inviata lo scorso 4 settembre, ha stabilito di interrompere il trasferimento delle risorse finanziarie – pari a 24 milioni di euro annui – che da anni garantivano la sopravvivenza della controllata italiana. Questi fondi erano indispensabili non solo per il pagamento degli stipendi e delle forniture, ma anche per portare avanti le bonifiche ambientali e coprire i costi energetici e operativi dello stabilimento. La scelta è stata definita irrevocabile finché rimarranno in vigore il congelamento patrimoniale imposto dal CSF, la gestione vincolata all’approvazione periodica da parte dell’Agenzia del Demanio e, soprattutto, la mancata emanazione del DPCM Energia. Quest’ultimo, da settimane fermo sui tavoli della Presidenza del Consiglio, non viene firmato a causa di scontri politici del Governo centrale nei confronti della Regione Sardegna, mentre la fabbrica e i lavoratori attendono risposte concrete. Eurallumina ha dichiarato di disporre oggi di risorse sufficienti a garantire la continuità operativa per non più di due o tre mesi. Già da metà settembre la presenza media giornaliera in stabilimento sarà ridotta drasticamente da novanta a trentotto unità, un ridimensionamento che anticipa il rischio di licenziamento collettivo.

Se la situazione non verrà sbloccata, da qui a pochi mesi saranno a rischio millecinquecento posti di lavoro (potenziali al riavvio) e, con essi, l’acuirsi ulteriore della prospettiva di un futuro industriale e sociale del Sulcis. Questa vicenda assume contorni ancora più gravi se si guarda al resto d’Europa. Le altre controllate UC RUSAL nel resto dell’Europa quali Aughinish Alumina in Irlanda, Kubal in Svezia e Aluminium Rheinfelden in Germania, non sono state oggetto di alcun congelamento patrimoniale. I rispettivi governi hanno riconosciuto la strategicità delle produzioni e il valore sociale dell’occupazione, giustificando così la deroga alle sanzioni. In Italia, al contrario, si è scelto l’accanimento, confermato dalla sentenza del Consiglio di Stato del 30 aprile scorso che ha ribaltato la decisione favorevole del TAR del Lazio. Una disparità di trattamento intollerabile che penalizza esclusivamente i lavoratori italiani. Durante l’assemblea generale, le lavoratrici e i lavoratori hanno preso atto della gravità della situazione e hanno annunciato la ripresa della mobilitazione permanente.

Giovedì 11 settembre si terrà un sit-in davanti alla Prefettura di Cagliari per illustrare la vertenza e sollecitare il Governo a intervenire. Il 16 settembre, al MIMIT, si svolgerà un incontro decisivo: a quella data le istituzioni dovranno presentarsi con soluzioni concrete, a partire dalla firma del DPCM Energia e da un percorso politico e tecnico per lo sblocco del patrimonio aziendale. Dopo sedici anni di sacrifici e lotta, i lavoratori non possono accettare che sia lo Stato italiano a decretare la fine di Eurallumina, mentre altri Paesi europei hanno tutelato le stesse produzioni. Se non si interverrà Segreterie Territoriali – R.S.A. EURALLUMINA immediatamente, non solo sarà compromesso il rinnovo degli ammortizzatori sociali per il 2026, ma si consumerà una tragedia industriale e sociale che avrebbe potuto e dovuto essere evitata.

Le organizzazioni sindacali e le RSA di fabbrica chiedono pari trattamento rispetto agli altri Stati membri dell’Unione Europea e ribadiscono che il tempo è scaduto: servono decisioni immediate e assunzione di responsabilità. Non con promesse, ma con fatti. Saranno messe in campo tutte le iniziative utili e indispensabili nel cercare di evitare un epilogo nefasto rispetto a questa lunghissima e annosa vertenza.

Segreterie Territoriali Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL

R.S.A. EURALLUMINA Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL

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