Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, questa sera ha denunciato le nuove diffamazioni ricevute, contraddistinte dalla vigliaccheria dell’anonimato
«Da quando sono Sindaco ho subito atti intimidatori di ogni genere. Minacce, scritte sui muri, attentati incendiari, lettere anonime e messaggi virtuali, tutti sempre rigorosamente anonimi. Ho sempre pensato “sono le regole del gioco, bisogna mettere in conto anche questo” e anche se non si tratta di cose normali, in Sardegna un po’ ci si abitua. In fondo, visto lo straordinario consenso ricevuto anche alle ultime elezioni, per farmi coraggio, mi sono sempre detto che i risultati portati ad Iglesias, fossero più importanti di qualsiasi sfregio. Qualche volta ho denunciato, altre volte ho lasciato correre nel solo interesse del lavoro che dovevo portare avanti, per non perdere tempo e non distrarmi. Tutto ciò che ho subito in questi anni è sempre stato contraddistinto dalla vigliaccheria dell’anonimato.»
Inizia così il post pubblicato questa sera su Facebook da Mauro Usai, sindaco di Iglesias, dopo le nuove pesanti diffamazioni ricevute, contraddistinte come è sempre avvenuto in passato, dalla vigliaccheria dell’anonimato.
«Da giorni, proprio in coincidenza con la mia candidatura a presidente della provincia, gira su whatsapp una canzone dal contenuto fortemente diffamatorio e con un’immagine che non lascia spazio ad interpretazioni – ha aggiunto Mauro Usai -. Rispetto al passato nella mia vita però qualcosa è cambiato: ho avuto insieme alla mia compagna il dono di una figlia meravigliosa.E quando succede questo, cambia radicalmente anche lo sguardo e l’approccio su queste cose. Cominci, in effetti, ad avere paura. Non delle insinuazioni e delle diffamazioni che non hanno nessun fondamento, ma degli effetti che queste hanno sulla serenità della tua vita e dei tuoi familiari.»
«Ti chiedi se ha avuto senso dare tutto te stesso se poi ti viene restituita così tanta cattiveria – ha sottolineato amaramente Mauro Usai -. Non pretendo di non avere critiche e non mi sono mai sottratto al confronto, ma questa è un’altra cosa. Rendere virali cose così gravi senza avere la possibilità di difendersi rischia di creare, anche nelle persone più fragili, un odio che spesso sfocia in violenza. Tralascio l’ansia, la frustrazione, il senso di impotenza: un sindaco non si può permettere di cedere a queste emozioni anche se è un essere umano come gli altri. Ma insinuare che un politico intasca soldi in modo illecito, anche con un’immagine, è molto pericoloso (oltre a tutto il resto). Il rischio che si corre è di generare reazioni in chi, nella disperazione, potrebbe attribuire i propri drammi alla responsabilità del politico più in vista e il passo verso la violenza, in questi casi, è molto breve. Ecco perché esistono leggi molto severe per questi reati.»
«Pubblico questo post perché non ho altro modo per rispondere ai tanti che mi hanno inviato in privato la propria solidarietà e per comunicare che questa volta non potrò far finta di nulla come accaduto in passato. Spero che l’autore di questa schifezza e tutti coloro che lo stanno divulgando più o meno consapevolmente leggano queste poche righe per capire la gravità di ciò che hanno fatto – ha concluso il sindaco di Iglesias -. “Benvenuti a Iglesias” dove la vigliaccheria e la frustrazione non hanno mai volto… FORSE.»
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