5 December, 2025
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Le avvolgenti sonorità del Mediterraneo si incontrano con la grande musica internazionale in un appuntamento imperdibile del CultureFestival che domenica 21 settembre, alle 21,30, fa tappa nella suggestiva cascata Sa Spendula di Villacidro.

“Cascate d’arte” è il titolo del concerto che vedrà protagonista l’Ensemble CultureFestival composto da nove eccezionali musicisti (Simone Pittau, violino, Daniele di Bonaventura, bandoneòn, Marcello Peghin, chitarra, Giuseppe Murgia, sax, Olesya Emelianenko, violino, Salvatore Rea, viola, Vladimiro Atzeni, violoncello, Sandro Fontoni, contrabbasso, Emanuele Murroni, percussioni).

Il programma della serata proporrà brani dalle sonorità prettamente mediterranee firmati da Daniele di Bonaventura, Marcello Peghin e Simone Pittau insieme ad altri intramontabili composti da Chick Corea (artista in più occasioni ospite del festival) e Astor Piazzolla.

Un progetto dalle radici mediterranee in cui, spiega il direttore artistico del CultureFestival, Simone Pittau, «gli strumenti protagonisti in questo progetto – il sax, la chitarra, il bandoneòn, il quintetto d’archi e le percussioni- grazie alla scelta dei brani, consentono all’ensemble di far risaltare la melodia, la struttura armonica arricchita dai colori della ritmica. Temi musicali che parlano di mediterraneo».

L’ingresso è libero e gratuito.

Il colonnello Saverio Ceglie è il nuovo comandante della Scuola allievi carabinieri di Iglesias, è subentrato al colonnello Giulio Duranti nel corso della cerimonia svoltasi questa mattina. Giulio Duranti lascia l’attuale incarico dopo i tre anni che hanno consentito di formare oltre 2.400 carabinieri, per andare a ricoprire un prestigioso incarico nella Capitale.

Il neo comandante Saverio Ceglie ha già ricoperto diversi incarichi nell’Isola, essendo stato comandante provinciale a Nuoro fino al 2017 e Capo di Stato Maggiore della Legione carabinieri “Sardegna” a Cagliari dal 2022 fino al mese di settembre 2025.

Alla cerimonia di questa mattina, svoltasi alla presenza del comandante della Legione allievi carabinieri di Roma, Generale di Divisione Marco Lorenzoni, hanno partecipato le autorità regionali, provinciali e locali, civili, militari e religiose.

Il comandante cedente ha espresso il suo ringraziamento a tutto il personale dell’Istituto per la preziosa collaborazione, sottolineando la simbiosi con la cittadinanza iglesiente.

E’ seguita la declamazione della suggestiva formula di riconoscimento e la formale consegna del vessillo di Istituto, che ha segnato il passaggio di consegna tra i due Ufficiali superiori dell’Arma.

Dopo questo momento solenne, il comandante subentrante, onorato di assumere il nuovo incarico, insieme a tutta la linea gerarchica e al personale, ha manifestato l’intenzione di perseguire con determinazione gli obiettivi assegnati e ad affrontare, con unità di intenti, le sfide future.

A suggello della cerimonia, ha parlato il comandante della Legione allievo carabinieri di Roma, il quale ha ringraziato il colonnello Giulio Duranti per la dedizione, passione, entusiasmo e grande capacità di leadership dimostrata durante i tre anni di permanenza presso la Scuola di Iglesias e ha dato il benvenuto al colonnello Saverio Ceglie, con gli auguri di un proficuo e gratificante lavoro.

 

 

In queste ore i cittadini di Domusnovas stanno vivendo una situazione di enorme disagio e preoccupazione: da diversi giorni interi quartieri sono senza acqua, costretti a sopportare la mancanza di un bene primario che dovrebbe essere garantito in ogni momento. Non si tratta soltanto di un disservizio, ma di una vera e propria emergenza che colpisce famiglie, attività commerciali, anziani e bambini. Il prosciugamento della sorgente, che ha probabilmente determinato l’attuale crisi idrica, non può essere considerato un evento imprevisto e inevitabile. È chiaro che siamo di fronte a una gestione superficiale e a una sottovalutazione grave da parte dell’amministrazione comunale, che negli ultimi anni non ha fatto abbastanza in termini di programmazione, prevenzione e pianificazione di interventi strutturali. Ritengo inaccettabile che i cittadini siano stati lasciati soli, senza preavviso e senza un piano di emergenza che potesse alleviare almeno in parte i disagi. È dovere delle istituzioni – a tutti i livelli – intervenire con rapidità ed efficacia, perché l’acqua non è un servizio accessorio ma un diritto fondamentale. Per questo motivo ho preso contatti immediati con l’assessore regionale ai Lavori pubblici, chiedendo un intervento urgente e soluzioni che possano ripristinare quanto prima l’erogazione idrica, con il coinvolgimento di tutti gli attori quali ENAS, ABBANOA e Protezione Civile. Nelle prossime ore presenterò inoltre un’interrogazione in Consiglio regionale rivolta sia all’assessore ai Lavori pubblici sia all’assessore dell’Ambiente, per sapere quali azioni intendano mettere in campo non solo per risolvere l’emergenza attuale, ma anche per garantire una programmazione seria e strutturale che scongiuri il ripetersi di simili episodi.

Gianluigi Rubiu

Consigliere regionale Fratelli d’Italia

Una mattinata intensa ed emozionante ha visto l’arrivo a Portoscuso di Orme d’ombra, il cammino di sensibilizzazione ideato e portato avanti dall’artivista viandante Rosalba Castelli, presidente di Artemixia APS ETS. Rosalba è stata accolta al porto dall’assessore al Turismo e allo Sport Attilio Sanna e, poco dopo, dall’assessora ai Servizi sociali Monica Napoli, dall’assessora alla Pubblica istruzione Ornella Pilisio, dalla dirigente scolastica Paola Grosso dell’Istituto Comprensivo Vittorio Angius, da don Antonio Mura e da numerose realtà associative locali: Associazione culturale Vergine d’Itria, HHT Italia, Croce Azzurra, Avis Portoscuso, Gruppo Folk Sa Turri, Auser Portoscuso, Coro polifonico femminile di Portoscuso, Pro Loco Portoscuso.

Il percorso è poi proseguito fino alla suggestiva tonnara di Portoscuso, dove ad attenderla c’era un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. Vittorio Angius: almeno tre classi, per un totale di circa 40 studenti e studentesse. Le giovani e i giovani hanno accolto Rosalba Castelli con cartelli dal forte impatto: “L’amore non lascia lividi”, “Un uomo violento non si cambia, si denuncia”, e messaggi di sostegno al progetto Orme d’ombra.
Durante il dialogo con loro, Rosalba ha guidato un gesto collettivo: dal contare una sola mano alzata fino a scoprire la forza di decine di mani levate insieme al cielo. Una metafora potente della necessità di unire le forze per abbattere i muri della violenza.
Ad arricchire il momento, la consegna a Rosalba del gagliardetto della città e di un paio di scarpe nuove da parte dell’amministrazione comunale: un dono simbolico, perché ogni viandante ha bisogno di scarpe per proseguire il cammino, e Portoscuso ha voluto accoglierla così, per poterla accompagnare anche dopo, “passo dopo passo” (che è il titolo della tesi di sociologia etnografica che scrisse Rosalba dopo il Cammino di Santiago).
Il rito collettivo si è poi spostato alla Torre Spagnola di Portoscuso, dove ragazze e ragazzi hanno portato con Rosalba il nastro con il nome di Vanessa Ballan, giovane donna uccisa a soli 27 anni, madre di un bambino di 5 anni e in attesa di un secondo figlio. Le studentesse e gli studenti hanno voluto dare un nome a quella vita mai nata: Joele, anch’egli vittima innocente della violenza. La voce di Sofia ha scandito i nomi, mentre Francesca ha retto il nastro consegnato a Rosalba, che lo ha appeso insieme alla comunità, in un momento di grande intensità.
A documentare l’evento anche le telecamere della RAI, che dedicheranno un servizio sul TG3 regionale.

«Siamo tutte e tutti un’unica voce per le donne che più non hanno voce. E con questo canto diventiamo un grido altissimo», ha ricordato Rosalba nel suo discorso, parlando del vento che spinge nella direzione giusta quando le comunità si uniscono per un cambiamento reale.
L’assessora Monica Napoli ha espresso parole di grande vicinanza e apprezzamento per il progetto Orme d’ombra e per il significato di questo percorso: «Il comune di Portoscuso ha accolto con grande partecipazione e entusiasmo la tappa del progetto artistico e sociale “Orme d’ombra”, che vede la camminatrice Rosalba attraversare 100 torri della Sardegna per onorare la memoria delle donne vittime di violenza. Siamo onorate e onorati che Portoscuso sia parte di questo percorso di sensibilizzazione così importante. Rosalba, con il suo cammino, porta con sé la voce di tutte le donne che hanno subito violenza e ci ricorda il nostro dovere di istituzioni, cittadine e cittadini nel contrastare questo fenomeno. Il progetto “100 torri, 100 cammini, 100 vite”, promosso dall’associazione Artemixia, si inserisce nel quadro normativo internazionale e nazionale per la prevenzione della violenza di genere e la promozione di una cittadinanza attiva e inclusiva. Come Amministrazione comunale siamo profondamente sensibili a queste tematiche e continueremo a promuovere iniziative di sensibilizzazione e a lavorare per una cultura del rispetto e della parità di genere nella nostra comunità. L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte e l’impegno sociale possano unirsi per veicolare messaggi di cambiamento e speranza».
Entusiasta anche don Antonio Mura, il quale ha così commentato l’iniziativa: «Cara Rosalba, proprio in questi giorni ho sentito parlare di te e di questa iniziativa, grazie per quello che fai. Innanzitutto, ti sei subito inserita a Portoscuso e nel nostro contesto sociale, hai camminato come viandante nella vita della nostra gente portando il gesto grande della condivisione, una fraternità e sorellanza che deve essere capace di avversare la violenza contro le donne. Le donne purtroppo continuano a subire violenze, alcune platealmente evidenti, altre invece chiaramente nascoste, inoltre hai coinvolto i ragazzi delle scuole, oltre agli adulti, li hai affascinati dal racconto, non è facile coinvolgere quella fascia d’età e per questo ti ringrazio. La scuola è il luogo in cui si educa, dove si fa emergere dall’interiorità di ogni persona il rispetto della vita. Con te abbiamo visto un modello educativo chiaro che passa attraverso il camminare, il condividere e il lasciarsi condividere, l’attraversare la vita camminando verso gli altri. Buona strada».
Proprio il legame con le scuole e con le ragazze e i ragazzi rafforza ulteriormente il valore del progetto, portando la sensibilizzazione e la divulgazione alle generazioni più giovani, che saranno le persone adulte di domani: «I ragazzi di oggi sono molto sensibili, necessitano di stimoli nuovi, di nuove attività ed esperienze, e proprio questa iniziativa permette loro di fare un’esperienza completamente nuovaha detto Paola Grosso, dirigente dell’Istituto Comprensivo V. Angius di Portoscuso -. I ragazzi devono mettersi in gioco con qualcosa che vada al di là delle mura scolastiche, la cultura si fa ovunque, non solo a scuola, non solo studiando o spiegando sui libri dalla tale pagina alla tal’altra, sono le esperienze vissute le più preziose e questa è sicuramente una delle testimonianze più importanti a cui i ragazzi potranno assistere. Io credo tantissimo in questo progetto e nei semi che può lasciare in ciascuno di noi».
Gli incontri con le scuole sono iniziati martedì 16 settembre, a Carloforte, dove una comunità altrettanto coesa ed entusiasta ha accolto Rosalba Castelli, e dove la vicesindaca Elisabetta Di Bernardo, presente in loco, non ha lesinato parole piene di entusiasmo per Orme d’ombra e per il cammino intrapreso in memoria delle vittime di femminicidio.
«Carloforte è lieta di accogliere il progetto Orme d’ombra, promosso dall’associazione Artemixia, di cui ci tengo anche a sottolineare questa simpatica x che li contraddistingue ha detto la vicesindaca -. “Oltre che sull’“isola madre”, la Sardegna, questo progetto è approdato anche sulla nostra isola, l’isola di San Pietro. La presidente dell’associazione Rosalba Castelli sta dando vita ad una importante attività di sensibilizzazione e partecipazione comunitaria sul tema della violenza di genere e sul femminicidio e lo fa attraverso un cammino in solitaria che vuole coinvolgere e rendere partecipi le tante comunità che incontra lungo il suo cammino. Noi oggi cammineremo con lei lungo le strade della cittadina di Carloforte fino all’arco di via Solferino dove deporremo il nastro realizzato dalle donne detenute della Casa Circondariale “Lorusso – Cotugno” di Torino. Il nastro reca nome e cognome di una donna vittima di femminicidio. Carloforte partecipa con grande entusiasmo e convinzione al progetto “Orme d’ombra” perché riteniamo che si debbano tenere accesi i riflettori su questi temi così delicati e drammaticamente attuali, non solo in giornate dedicate, come il 25 novembre o l’8 marzo, ma sempre. E oggi 16 settembre, accendiamo tutti insieme quei riflettori!! Pensiamo inoltre che questo cammino comunitario rivesta un significato profondo non solo per il mondo femminile ma anche per quello maschile, ed è importante lavorare insieme per acquisire maggiore consapevolezza su ciò che ognuno di noi può fare senza mai girarsi dall’altra parte. Il cammino di “Orme d’ombra” per un tratto si snoderà lungo le antiche mura di cinta della nostra cittadina che simbolicamente rappresentano una barriera, una protezione contro ogni forma di violenza, un sostegno che uomini e donne facendo rete e diventando comunità possono erigere all’insegna del coraggio, della speranza e della rinascita.»

Il cammino prosegue con le prossime tappe ancora lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, che continua a regalare emozioni e suggestioni in scorci da favola. Giovedì 18 settembre ore 18 ritrovo a Borgo di Caput Acquas (Carbonia) per percorrere insieme il sentiero di Oretta e deporre il nastro di Oretta Scalisi. Saranno presenti l’assessora della Pubblica istruzione Antonietta Melas, l’assessora delle Politiche sociali Irina Piras, il presidente dell’associazione Senso Comune che ha ripulito il sentiero, Ghigo De Pasquale, e a nome del centro antiviolenza di Carbonia Maria Mameli.

Venerdì 19 settembre al mattino Rosalba incontrerà alle 8.45 le classi della scuola secondaria di primo grado Sebastiano Satta di Carbonia e alle 10.00 una classe dell’I.I.S.S. G.M. Angioi, inoltre una delegazione di ragazze e ragazzi accompagnerà il nastro di Gisella Orrù giovanissima sedicenne uccisa a Carbonia nel 1989.

Dal 19 al 21 settembre il Parco di Villa Sulcis, a Carbonia, ospiterà la “Festa Futura – Oltre i confini”, organizzata da Sinistra Futura. Tre giorni di musica, cultura, riflessione e comunità. Quest’anno, la festa assume un significato ancora più profondo, perché questa edizione è dedicata a Flavia Bertinelli.
Flavia era una donna appassionata, sempre pronta a costruire legami, generare pensiero, creare momenti di ascolto, condivisione e partecipazione. La sua perdita improvvisa ha scosso profondamente tutta la comunità di Sinistra Futura.
«Abbiamo pensato di annullare la Festa Futura per l’immenso dolore per la perdita dell’amata Flavia – dice Luca Pizzuto, presidente di Sinistra Futura Sardegna -. Ma Flavia era una donna volenterosa, solare, che amava i momenti di condivisione e riflessione. Non pensiamo sarebbe stata d’accordo, quindi abbiamo consultato la sua famiglia e, in accordo con loro, abbiamo deciso di mantenerla e dedicarla a lei. Dedicheremo la giornata di sabato 20 settembre, dalle ore 16,30 alle ore 17,30, al suo ricordo, ai suoi insegnamenti e ai suoi sorrisi. Sarà la nostra Festa Futura con Flavia nel cuore.»
Sabato 20 settembre, dalle ore 16.30 alle ore 18.00, l’intero programma si fermerà per aprire uno spazio collettivo dedicato a Flavia: sarà un momento di memoria viva, in cui amici, compagne e compagni, familiari e cittadini potranno ricordarla. Non un addio, ma un ringraziamento per ciò che ha seminato e continuerà a fiorire.
«La festa è un momento di condivisione e crescita di idee, di ascolto. Uno spazio aperto e accogliente dove la politica incontra le persone, le idee e insieme si costruisce il futuro. La festa è lotta, condivisione e immaginazione di un futuro migliore», dice Luisa Poggi, segretaria cittadina di Sinistra Futura.
Il programma sarà così scandito:
Venerdì 19 settembre
• Ore 17.00 – Laboratorio “La mia isola ideale” (17+)
• Ore 18.30 – Dibattito su edilizia pubblica con esperti nazionali
• Ore 21.30 – Concerto: Fratelli Banez
• Ore 22.30 – Daniel’s Sound and the Southern Miners
• Ore 23.30 – Stand-up comedy: “Accidenti Occidente” con Massimiliano Puddu
Sabato 20 settembre
• Ore 16.30 – Spazio dedicato al ricordo di Flavia
• Ore 16.30 – Yoga e meditazione con Serena Aurora
• Ore 17.00 – Laboratorio per bambini: “Mani che raccontano”
• Ore 18.30 – Dibattito: “Gaza: oltre il genocidio. La resistenza”
• Ore 22.00 – Concerto punk: B745 – Mining Punk
• Ore 23.30 – Special Comedy Night con Luca Tramatzu
Domenica 21 settembre
• Ore 16.30 – Yoga e meditazione con Serena Aurora
• Ore 17.00 – Laboratorio per bambini: “Volere e volare” – costruzione aquiloni
• Ore 18.00 – Dibattito con Alessandra Todde, Presidente della Regione Sardegna, e Ilaria Portas, Assessora regionale
• Ore 20.30 – Estrazione premi della lotteria
• Ore 22.00 – Spettacolo teatrale: “Apocalisse Furore” di e con Gianluca Medas
• Ore 23.15 – Live acustico di Matteo Leone: viaggio tra i suoni americani
Durante tutta la festa saranno attivi:
• un ristorante sociale
• stand informativi
• spazi di incontro e laboratori per tutte le età
• momenti culturali e artistici a partecipazione libera
Festa Futura è, oggi più che mai, un invito a costruire comunità, memoria e impegno politico e sociale. È una festa per il futuro.
Per aggiornamenti, programma completo e informazioni: https://www.facebook.com/share/16Q1EirGd2/

«La sindrome FOXG1 è una gravissima patologia del neurosviluppo che colpisce soprattutto i bambini. Una malattia rara che, in Sardegna, registra un unico caso, nel Sulcis Iglesiente. Ho presentato un’interrogazione alla presidente della Regione e all’assessore della Sanità per chiedere interventi urgenti a favore delle persone affette da malattie rare, con particolare riferimento alla sindrome FOXG1, una gravissima patologia del neurosviluppo che colpisce soprattutto i bambini.»

Lo scrive, in una nota, Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«Questa vicenda mette in evidenza tutte le difficoltà legate all’assenza di centri specializzati e di percorsi dedicati nell’isola – aggiunge Gianluigi Rubiu -. La famiglia coinvolta è costretta a trasferte continue nel nord Italia per garantire cure e programmi riabilitativi alla propria bambina, affrontando costi ingenti e disagi burocratici. Ritengo inaccettabile che nella nostra Regione non siano garantiti sostegno e continuità assistenziale a chi vive una prova così difficile. È dovere delle istituzioni colmare questa lacuna e assicurare pari diritti e dignità a tutte le famiglie.»

«Con la mia interrogazione ho chiesto alla presidente Alessandra Todde e all’assessore Armando Bartolazzi di riconoscere e sostenere le spese di trasferimento fuori Sardegna per le famiglie coinvolte, di attivare percorsi di presa in carico personalizzata, con un referente regionale dedicato, di rafforzare il sostegno economico, psicologico e sociale in collaborazione con associazioni e centri di riferimento nazionali e di inserire la sindrome FOXG1 tra le priorità di intervento del Centro di Coordinamento Regionale Malattie Rareconclude Gianluigi Rubiu -. Il mio impegno non è rivolto solo a dare una risposta immediata alla famiglia che oggi vive questa condizione, ma anche a costruire un sistema di supporto stabile e inclusivo, capace di affrontare con serietà e sensibilità le sfide poste dalle malattie rare. Nessuno deve sentirsi solo davanti a un problema così grande.»

«Accogliamo favorevolmente le richieste rivolte oggi dal Ministro alla Sider Alloys e il fatto che si sia presa coscienza della situazione di stallo e sia stato dato un termine alla proprietà per dare risposte certe», affermano Marco Angioni e Giuseppe Masala della FSM Cisl.

«Come Confederazioneaggiunge la segretaria regionale Federica Tiloccasiamo, però preoccupati rispetto ad uno scenario futuro che non è ancora chiaro e sul quale sollecitiamo garanzie ed impegno da parte del ministero affinché sia assicurato il riavvio dell’unità produttiva e si scongiuri la chiusura di un altro pezzo di filiera dell’alluminio.»

«Finalmente il MIMIT ha preso atto della necessità di individuare una soluzione alternativa a SiderAlloys per il rilancio industriale dell’ex Alcoa. Sono anni che noi denunciamo il fallimento del progetto di rimessa in marcia dello smelter di Portovesme, partita nel 2018 ma che ad oggi vede, all’interno del sito, solo macerie, impianti smantellati e rifiuti.»

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, Carla Meloni, Segreteria Uil Sardegna e Renato Tocco, Responsabile Uilm Sulcis, al termine dell’incontro odierno tenutosi presso il MiMIT presieduto dal ministro Adolfo Urso, e al quale erano presenti il sottosegretario Bergamotto, i rappresentanti di Invitalia, SiderAlloys e Regione Sardegna.

«Riteniamo estremamente difficile che vengano soddisfatte le condizioni di apporto di nuovo capitale, permanenza di Invitalia e proroga contratto di fornitura di energia Enel a condizioni tariffarie di miglior favore fino al 2032, richieste dal pool di banche affinché SiderAlloys possa ottenere un nuovo finanziamento», sottolineano.

«Se il finanziamento non si realizzasse e ci fosse l’uscita dal capitale del socio pubblico, il progetto si arresterebbe definitivamente e la possibilità di ricollocazione di tutti i lavoratori dell’ex Alcoa potrebbe essere compromessa. Abbiamo quindi apprezzato – continuanol’approccio deciso del ministro Urso nei confronti del rappresentante della multinazionale svizzera invitandolo a favorire il subentro di un nuovo investitore internazionale fra quelli che hanno manifestato interesse al progetto.»

«Riteniamo l’incontro odierno un punto di svolta sul percorso di ricerca di una nuova soluzione che possa dare una prospettiva certa allo smelter di Portovesme. Auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità da parte di SiderAlloys- Ma occorre fare presto – concludonoci sono centinaia di lavoratori che subiscono da troppi anni le difficoltà della cassa integrazione, che sopravvivono con l’indennità di mobilità in deroga e che sono in attesa di ricollocazione dopo essere stati licenziati.»

«La posizione della Regione Sardegna sulla vertenza Sider Alloys è in linea con quella del Governo. La Regione pone sempre come punto fermo che la ripresa della produzione di alluminio sia importante non solo per la Sardegna e per il Sulcis Iglesiente, ma per tutto il Paese. Il rilancio dello stabilimento di Portovesme è necessario per soddisfare le esigenze di centinaia di altre imprese che operano nel settore dell’alluminio.»
Lo ha ribadito l’assessore dell’Industria Emanuele Cani nel suo intervento durante il tavolo sulla questione Sider Alloys convocato oggi dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.

«Tuttavia il tempo stringeha sottolineato Emanuele Cani e la nostra preoccupazione circa le oggettive difficoltà che l’attuale proprietà sta affrontando nel portare avanti l’intrapresa industriale aumenta. La Regione non si è mai spinta ad esprimere giudizi eccessivamente stringenti sull’operato di alcuno, ma è arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, perché di fatto, purtroppo, sono passati anni e questo impianto non è ancora ripartito.»

L’assessore ha sostenuto il doppio binario ipotizzato dal Governo: «Dal nostro punto di vista oggi ci sono tutte le condizioni politiche e geopolitiche affinché questo stabilimento possa ripartire, ora o mai più, e pertanto dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità affinché questo avvenga, o attraverso la messa a disposizione di risorse importanti da parte del sistema bancario, o valutando l’ingresso di eventuali altri soggetti industriali internazionali, che a detta del ministro Urso avrebbero manifestato il proprio interesse. Ci dobbiamo però porre un obiettivo preciso, perché siamo fuori tempo massimo e rischiamo di perdere questo treno definitivamente».

«Il turismo lento si candida quale asset nell’ambito della strategia promozionale della Regione: è un segmento basato su sostenibilità ambientale ed economico-sociale, teso a valorizzare un’offerta unitaria, composta da borghi, cammini e destinazioni di pellegrinaggio, che si appresta ad affacciarsi sui mercati nazionali e internazionali.»

Con queste parole l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu, ha sintetizzato oggi (martedì 16 settembre), nel corso della conferenza di presentazione della 4ª edizione di “Noi Camminiamo in Sardegna”, svoltasi al Centro spirituale Nostra Signora del Rimedio di Donigala Fenughedu, la valenza del progetto regionale sul turismo dei cammini, attivato, sviluppato e promosso dall’assessorato regionale.

«Si tratta di un modello turistico esperienziale e sostenibileha aggiunto Franco Cuccureddu – imperniato su valori quali ambiente e natura, identità e autenticità, accoglienza dei territori e delle comunità che li abitano. Alla pari di altri prodotti turistici tematici, complementari al consolidato turismo marino-balneare, rappresenta un potenziale fattore di sviluppo economico per i luoghi coinvolti e un’opportunità di diversificare l’offerta durante tutto l’anno e in tutto il territorio regionale.»

Una parte rilevante dell’attività promozionale è – e sarà – dedicata al turismo nei borghi, in particolare al cluster di 15 località certificate (Borghi caratteristici della Sardegna) che “rappresentano uno spaccato di Sardegna autentica, memorie ‘vive’ che raccontano saperi e sapori, nonché un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale e di valorizzazione in chiave slow delle ricchezze materiali e immateriali”, ha sottolineato l’Assessore.

All’interno del turismo lento rientra anche la promozione dei beni UNESCO della Sardegna, arricchita dalla novità principale del 2025: il recente inserimento delle necropoli a domus de Janas nel Patrimonio dell’Umanità. Queste si affiancano all’unico sito archeologico finora riconosciuto, Su Nuraxi di Barumini, mentre gli altri beni UNESCO sardi sono immateriali (il canto a tenore e la Discesa dei Candelieri) e naturalistici (l’Oasi di Tepilora). Con questa novità la Sardegna si presenterà al WTE di Roma (25-26 settembre prossimi).

La conferenza di Donigala Fenughedu ha offerto l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, con gli interventi dei rappresentanti regionali, degli enti locali protagonisti, dei media e di esperti del settore. L’incontro ha anche introdotto il clima della quarta edizione di Noi Camminiamo in Sardegna, evento di riferimento per i cammini in Sardegna, che per il terzo anno consecutivo ha ricevuto il patrocinio del Ministero del Turismo.

«L’originale e apprezzato format della manifestazione ha spiegato l’assessore Franco Cuccureddu – mira a garantire un progressivo livello di fruibilità complessiva, infrastrutturale e di servizi annessi, dei cammini e degli itinerari proposti dalle destinazioni di pellegrinaggio iscritte al Registro regionale. In questo senso ciascuna componente dell’offerta dovrà essere all’altezza degli standard richiesti e dotarsi di servizi adeguati alle esigenze dei mercati.»

Ampio spazio è stato riservato al programma di Noi Camminiamo in Sardegna 2025, che durerà un’intera settimana, dal 28 settembre al 4 ottobre, con 16 itinerari che si snoderanno lungo gli otto Cammini di Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio, attraversando circa 53 Comuni. Il format prevede il coinvolgimento di circa 500 partecipanti: ogni itinerario sarà percorso da gruppi di 25-30 “camminatori”, tra cui giornalisti, content creator, esperti, videoreporter, guide turistiche e ambientali, fotografi e appassionati. I gruppi cammineranno in contemporanea sui 16 itinerari per poi riunirsi nella destinazione finale, annunciata dall’assessore Franco Cuccureddu e presentata dal rappresentante del comune di Pula, il sindaco Walter Cabasino.

Il Comune ha sottolineato come Pula meriti di rappresentare la Sardegna sullo scenario nazionale del turismo lento e dei cammini, grazie alle sue attrazioni storico-culturali e religiose e, in particolare, al grande valore identitario del Cammino di Sant’Efisio, in onore del martire più venerato dell’Isola.

Proprio sull’evento conclusivo si concentrano le novità del 2025, illustrate dal responsabile del settore Renato Tomasi:

  • Venerdì 3 ottobre 2025: evento serale “I canti, le musiche, i territori” con artisti, camminatori e giornalisti, condotto da Ambra Pintore e Ottavio Nieddu, in Piazza del Popolo a Pula (ore 19.00-21.00).
  • Sabato 4 ottobre 2025: “A passo lento, si cammina sul percorso di Sant’Efisio”, 10 km lungo lo scenario costiero di Pula. L’evento, aperto a esperti e appassionati, richiede iscrizione sul sito noicamminiamoinsardegna.it. Partenza dal sagrato della chiesa di San Giovanni Battista (ore 8.00-13.00).

Un’ulteriore novità della 4ª edizione è l’invito rivolto ai gestori dei cammini e delle destinazioni di pellegrinaggio a favorire il coinvolgimento di esperti e appassionati, a promuovere l’accessibilità e ad avvicinare i giovani attraverso attività con le scuole.

Il progetto regionale coinvolge e consolida gli otto itinerari dei Cammini di Sardegna: Cammino Minerario di Santa Barbara, Cammino di San Giorgio Vescovo, Cammino di Santu Jacu, Cammino di Sant’Efisio, Cammino 100 Torri, Via dei Santuari e Cammino Francescano in Sardegna. Inoltre, è stato introdotto un nuovo itinerario pilota: il Cammino dei Beati, che comprende i territori di cinque Comuni del Nuorese e della Baronia (Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei).

Protagoniste dell’evento saranno anche le Destinazioni di Pellegrinaggio: Borutta, Dorgali, Galtellì, Genoni-Gesturi-Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco. Borghi legati a figure di santi e beati, luoghi di ospitalità, silenzio e meditazione, autentici scrigni di rigenerazione fisica e spirituale, rappresentano uno spaccato della Sardegna più autentica.