Ignazio Locci (presidente Cal): «Oltre al problema del Fondo unico, per i Comuni serve un fondo di compensazione sul FSC»
«Abbiamo esposto le questioni più importanti che riguardano le Autonomie locali. In particolare i problemi legati al Fondo unico, ma anche le istanze che arrivano dai 30 Comuni sardi che hanno spettanze negative sul Fondo di solidarietà comunale (Fsc) e nazionale. Serve una maggiore attenzione su questo tema con la costituzione di un fondo di compensazione che aiuti e supporti questi Comuni.»
Lo ha detto Ignazio Locci, presidente del Cal, commentando l’incontro con l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Meloni: «Ci auguriamo che, dopo questo primo incontro, a breve ce ne sia un altro insieme alla presidente Todde, così da poter ampliare i ragionamenti e soprattutto rendere gli enti locali protagonisti nel processo di partecipazione».
«Abbiamo messo l’attenzione anche sul tema della casa – ha aggiunto Ignazio Locci -. Infatti, secondo noi, nel Defr 2026/2028 (Documento di economia e finanza regionale) non compare una strategia chiara rispetto alla realizzazione di nuove abitazioni, un tema che riguarda tutti i paesi della Sardegna e che ha dirette ripercussioni sul fenomeno dello spopolamento e della denatalità. Occorre un grande piano di investimenti sulla casa, almeno un miliardo di euro nei prossimi tre anni. Ci sarebbero sicuri benefici sia in termini economici che di coesione sociale.»
«Un altro problema che riguarda gli enti locali sono i costi per anziani e minori nelle strutture sociosanitarie ed è indispensabile che la Regione intervenga con un fondo apposito. Per sostenere queste esigenze i Comuni stanno avendo grossi problemi di bilancio. Un risultato negativo dovuto a insufficienti politiche sulla famiglia, che finora non hanno risposto alle nuove esigenze sociali e all’invecchiamento della popolazione sarda. In particolare, dove ci sono anziani soli che difficilmente vengono assistiti dalle famiglie. Inoltre, maggiori risorse per i servizi a domanda individuale, in particolare per i costi di gestione di asili e mense», ha rimarcato il presidente del Cal.
«Ci rendiamo conto che la partita principale sia quella delle entrate, quindi il rapporto con lo Stato e quindi ci auguriamo che i 300 milioni, cosiddetti manovrabili, diventino molti di più, soprattutto con una maggiore prospettiva di programmazione se la Regione riuscirà a chiudere questo tanto atteso accordo sulle entrate con il Governo nazionale. Anche il Cal si muove all’interno dei cinque focus tematici individuati nel Defr da Governo e Consiglio regionale, ma con un’idea che ambisce a costruire una bussola orientativa per i sardi e per gli enti locali, con l’obiettivo di individuare, non solo con documenti scritti ma con risorse effettive e ben ripartite, una strategia complessiva con una sua logica per una nuova idea di Sardegna», ha concluso Ignazio Locci.
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