La sala della biblioteca comunale di Narcao ha ospitato un convegno sul tema “Tumore al seno: conoscere, prevenire, curare”
La sala della biblioteca comunale di vico Marconi ha ospitato un convegno sul tema “Tumore al seno: conoscere, prevenire, curare”, organizzato dal comune di Narcao in collaborazione con l’associazione “Ludis lungit”. Sono intervenuti l’oncologo Efisio Defraia, la psicologa e psicoterapeuta Anna Perillo e il dottor Paolo Trusiano che ha coordinato gli interventi. Nel corso dei lavori, che hanno visto la partecipazione di un numeroso pubblico, sono state esaminate tutte le problematiche legate alla conoscenza, alla prevenzione e alla cura della patologia.
«Per contrastare la diffusione del tumore al seno – ha spiegato il dottor Efisio Defraia – sono fondamentali sia la prevenzione di tipo primario sia la prevenzione di tipo secondario, sono migliorate sia l’una che l’altra. è sempre più difficile, ovviamente, agire sulla prevenzione primaria, che sarebbe l’obiettivo principale da raggiungere, incidere su ciò che fa sì che la diffusione della neoplasia possa diminuire. Ci sono diverse variabili che vanno individuate sia nelle donne sia negli uomini, perché il tumore mammario può colpire anche gli uomini. La prevenzione secondaria oggi si avvale di una serie di misure, tra le quali vi è lo screening mammografico, sia quello volontario sia quello che è dato dal sistema sanitario nazionale e regionale. Queste due modalità sono aumentate moltissimo ma ancora di più dobbiamo fare in Sardegna. La popolazione va sensibilizzata maggiormente e queste iniziative servono anche per questo.»
«E’ importante che passi il messaggio che la sopravvivenza della neoplasia mammaria, quando è diagnosticata soprattutto nella fase precoce, a 5 anni raggiunge il 97/98%, mentre nella fase metastatica, quindi nella fase avanzata, oggi ci sono dei presidi terapeutici che fanno sì che si aumenti notevolmente la sopravvivenza – ha aggiunto il dottor Efisio Defraia -. Parlare di guarigione in senso assoluto non sarebbe proprio giusto, è più giusto parlare di possibilità di cura a lungo termine. Abbiamo dei lungo-sopravviventi che hanno esordito nella fase metastatica o che lo sono diventati nel loro percorso.»


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