21 December, 2025

Secondo appuntamento aperto al pubblico per il progetto di residenza artistica Rizomi, ideato e curato dalla direttrice della compagnia cagliaritana Tersicorea Simonetta Pusceddu, con la performance Fragmenti, oggi 15 ottobre, alle ore 20.30, al teatro Cavallera di Carloforte, sull’isola di San Pietro.

Al termine del percorso che ha visto l’artista e performer spagnola Vinka Delgado Segurado indagare le profondità di una caverna come metafora degli strati più nascosti del subconscio, nasce Fragmenti, con il tutoraggio del regista e drammaturgo Roberto Magro e la collaborazione artistica tecnica e il lighting  design di Diego Hernando. Dare rilievo allo spazio vuoto genera domande, approda dove si accumulano pensieri e ricordi e dove la luce penetra a malapena. Mentre la mente divide, seleziona e dimentica per eliminare il dolore, sfumano i limiti del movimento ordinario. Le tecniche circensi, marionette e maschere aiutano l’esplorazione, la deformazione e la disintegrazione del corporeo. Al centro di uno spazio molto più grande, un palo cinese, come una colonna vertebrale su cui tutto poggia, sostiene qualcosa che non esiste più: l’essere umano è sospeso tra i propri limiti e l’infinito.

In allegato le immagini di Francesco Rosso

 

Una rielaborazione del costume tradizionale di Sant’Antioco per rileggere, in chiave contemporanea, la figura delle giudicesse e del ruolo della donna in Sardegna. È l’obiettivo del Collettivo EFFE, che per due settimane – a partire da ieri  – incontra donne e ragazze della cittadina sulcitana per lavorare alla nuova edizione di Giudicesse, il progetto di residenza artistica promosso dal Csc Carbonia della Società Umanitaria, curato da U-BOOT Lab e realizzato in collaborazione con Ottovolante Sulcis.

«Vogliamo costruire il costume con elementi vivispiega il Collettivonaturali, deteriorabili, soggetti a una degradazione per fare sì che la nostra proposta di costume sardo femminile sia provvisoria e non contribuisca a cristallizzare ruoli, ma solo a provocare collaborazioni e alleanze».

Il Collettivo EFFE è composto da Giulia Odetto, regista e curatrice; Antonio Careddu, drammaturgo; Camilla Soave, performer e video-artista; e Ines Panizzi, artista visiva. Un gruppo di lavoro che nasce nel 2018 con l’intento di approfondire l’uso di applicazioni tecnologiche in ambito performativo e installativo, al fine di esplorare la percezione del pubblico e sviluppare progetti comunitari. La ricerca del collettivo studia metodi di inclusione dei diversi linguaggi performativi con i nuovi media, per aprire alternative in cui la tecnica sia naturale estensione del corpo umano.

L’obiettivo della residenza è duplice: da un lato – ispirandosi alla figura della donna in Sardegna al periodo delle “regine giudicali”, riflettere sulle disequità di genere e sull’autodeterminazione di donne e ragazze; dall’altro esplorare nuovi approcci per la scoperta del territorio, attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità che lo abitano, per creare un’opera artistica esito di un processo di ricerca-azione attiva sul territorio.

Spiega ancora il collettivo: «Uniremo la nostra esperienza nel lavoro con le comunità al nostro interesse per il video e la ricerca che da anni conduciamo sul corpo, sulla sua forza performativa, sulla sua capacità di rappresentazione. Coinvolgeremo i gruppi folk del paese e tenteremo di entrare in contatto con donne e ragazze che ancora indossano il costume per comprendere il significato che ha per loro, perché continuano a indossarlo, che valore riveste nella loro vita la tradizione e come contribuisce alla trasmissione di un senso di appartenenza e di collettività».

La residenza si svolge al Museo Diffuso Exe di Sant’Antioco sino al 26 ottobre 2024, quando l’opera realizzata sarà presentata alla comunità durante un evento pubblico.

Il contributo di Andrea Contu e Raffaela Giulia Saba, operatori culturali del Csc Carbonia della Società Umanitaria e referenti del progetto: «L’edizione 2024 della residenza focalizza l’attenzione sull’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dedicato a donne e ragazze, per contribuire al raggiungimento dell’equità. Abbiamo deciso di declinare questo obiettivo scegliendo come tema quello del costume tradizionale femminile, inteso come elemento espressivo di valori collettivi e rappresentazioni soggettive. L’idea è sviluppare una riflessione sul ruolo culturale che può avere oggi il costume tradizionale in Sardegna, e sul modo in cui la sua interpretazione attraverso l’arte audiovisuale può contribuire al raggiungimento dell’autodeterminazione di genere all’interno della società contemporanea».

La riflessione di Maria Pina Usai, curatrice del progetto per U-BOOT Lab: «Nel progetto la declinazione del termine costume ha due valenze, strettamente legate alla figura delle Giudicesse. La prima parte dal loro ruolo di governatrici donne, ed è quella del costume come possibile elemento di auto-rappresentazione del sé verso l’esterno: uno strumento di affermazione personale attraverso un modo di vestire, un mezzo di espressione del modo in cui si desidera essere viste e riconosciute dalla società, che possa aderire alla propria identità piuttosto che a un’identità imposta, e non necessariamente costretta in una categoria binaria. La seconda è legata al concetto di comunità e convivenza degli individuiche si ritrova nelle politiche giudicali sarde, e rispetto al quale il costume può essere letto nella sua valenza sociale, come patrimonio culturale in cui una comunità può riconoscersi, attraverso quel legame di cura definito nella tradizione da cui partire oggi per una risignificazione del rapporto con il territorio».

L’intervento di Marina Fanari, responsabile accessibilità e inclusione per U-BOOT Lab: «La creazione di un senso di comunità condiviso, che accolga tutte le unicità, si fonda principalmente sull’esercizio dell’immedesimazione. In questo contesto, la cultura e l’arte svolgono un ruolo cruciale, contribuendo a immaginare scenari futuri più equi e inclusivi. Al fine di promuovere la giustizia sociale e porre l’attenzione sul diritto alla partecipazione il collettivo è stato invitato a pensare l’opera come un’esperienza per tutti e per ognuno nella propria individualità, per immaginare come l’arte possa essere l’ambito in cui sperimentare soluzioni e visioni che esplorino al contempo l’unicità e la molteplicità della società».

Da venerdì 25 a domenica 27 ottobre Iglesias ospita la seconda edizione di “Fun_Go – cooking, art & more”, rassegna che nasce con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei funghi, metterne in risalto le potenzialità economiche ed ecologiche, potenziarne l’importanza nella cultura culinaria.

Ideato e promosso dall’assessorato alle Attività produttive del comune di Iglesias, con il coordinamento dell’Associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo, l’evento si propone come un festival all’aperto capace di richiamare nel centro minerario i numerosi turisti ancora presenti sul territorio ma anche di promuovere la conoscenza dei funghi, di cui i vicini boschi, incastonati tra il massiccio del Marganai e il monte Linas, sono ricchi.

I dettagli dell’iniziativa saranno illustrati nella conferenza stampa in programma giovedì 17 ottobre, alle 11.00, nella Sala Remo Branca, in piazza Municipio, a Iglesias.

All’incontro con i giornalisti interverranno Mauro Usai, sindaco di Iglesias, Daniele Reginali, assessore Attività produttive del comune di Iglesias, Pietro Morittu, presidente dell’associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo, Chicco Angius, curatore della rassegna, Luca Urracci, micologo.

Il comune di Carbonia ha avviato la procedura per il reclutamento di 4 laureati in ingegneria civile, ambientale, edile o in architettura, secondo il CCNL “Personale del comparto Enti Locali”, per un periodo di 8 mesi per 30 ore settimanali.
Le mansioni previste riguarderanno la ricognizione del patrimonio pubblico – principalmente edifici, infrastrutture e impianti, anche attraverso attività di rilievo, e l’utilizzo di software tecnico di base.

L’iniziativa, concepita nell’ambito del programma “plurifondo Lavoras 2023”, è stata messa in campo quale strumento per l’avvicinamento dei giovani neolaureati al settore della pubblica amministrazione, nonché come supporto delle politiche formative ed occupazionali per tutti coloro che ambiscono a reinserirsi nel mercato del lavoro.

Per maggiori informazioni, ad esempio sulle procedure di presentazione o selezione delle candidature, gli interessati dovranno recarsi al centro per l’impiego (ASPAL) sito nella via Dalmazia a Carbonia.

E’ stato eseguito venerdì 11 ottobre, nell’Ospedale Santissima Annunziata di Sassari, il primo prelievo multiorgano in Sardegna da donatore a cuore fermo controllato. La procedura, che ha comportato il prelievo di fegato e reni destinati a pazienti in attesa a Roma e a Padova è stata portata a termine con successo sulla base del programma nazionale di donazione a cuore fermo del CNT – Istituto Superiore di Sanità – già adottato in diverse Regioni del nostro Paese ed avviato quest’anno anche nella nostra Regione dal Centro regionale trapianti con il supporto dell’assessorato della Sanità della Regione. «Si aprono nuove promettenti prospettive per la nostra isola nel settore dei trapianti: questa procedura consente di ampliare il numero di potenziali donatori contribuendo a soddisfare la domanda dei pazienti sardi in attesa di trapianto nella nostra isola, e rafforzando contestualmente la rete di interscambio nazionale»

Così l’assessore della sanità, Armando Bartolazzi, promotore della delibera che ha dato recentemente il via libera all’istituzione del protocollo operativo sul Programma di donazione organi a cuore fermo (DCD).

«La donazione a cuore fermo è una tecnica innovativa, già presente nelle realtà più avanzate del nostro paese e che ora porta la nostra regione fra i punti di riferimento nazionali nel settore. La Sardegna vanta già da tempo un consolidato background nell’ambito trapiantologico, cosa che ha consentito di individuare nell’ARNAS Brotzu e nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari i due punti di riferimento per l’introduzione di una nuova tecnica ad alta complessità che a pochi mesi dall’ok dell’esecutivo regionale è già una realtà». E’ stata la delibera regionale 29/1 dello scorso 7 agosto ad introdurre per la prima volta in Sardegna il Programma di donazione e prelievo di organi a cuore fermo, con l’istituzione di un apposito tavolo tecnico di appoggio presso la direzione generale della Sanità.

La donazione a cuore fermo è un programma di donazione di organi da donatore cadavere che viene effettuata da soggetti deceduti per arresto cardiocircolatorio e sottoposti ad accertamento di morte con criteri cardiologici (Donor after Circulatory Death – DCD), diversamente dai donatori in morte encefalica, programma già da anni regolarmente svolto nella nostra Regione, nei quali l’accertamento di morte viene effettuata con criteri neurologici (Donor after Brain Death – DBD). Aspetto peculiare della donazione a cuore fermo è dato dalla certificazione di morte con criteri cardiologici che in Italia può avvenire solo dopo venti minuti di arresto cardiaco registrati con elettrocardiogramma, per cui, per evitare che gli organi possano risentire della c.d. ischemia calda sistolica (ovvero quella fase in cui il circolo è fermo e gli organi sono in sede, ma non perfusi dalla circolazione ematica, né fisiologica, né artificiale, né sostenuta da manovre di rianimazione cardiopolmonare), occorre mettere in atto tecniche specifiche e un rigoroso rispetto dei tempi, che presuppone una elevata professionalità ed una perfetta sinergia tra i diversi operatori.

Il lavoro che è stato svolto nel corso della donazione presso l’AOU di Sassari è stato particolarmente impegnativo, in quanto si è trattato di un processo clinico-chirurgico di alta complessità, che ha richiesto un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline diverse presidiate dal coordinamento Locale e tramite la Centrale operativa regionale, dal Centro regionale trapianti.

«Il programma regionale a cuore fermospiega il dott. Lorenzo D’Antonio, coordinatore regionale trapianti – consentirà un sensibile aumento in Sardegna della disponibilità di organi, in particolare fegato e reni, che permetterà di eseguire un numero maggiore di trapianti con conseguente riduzione dei tempi di attesa per i pazienti iscritti in lista affetti da gravissima insufficienza d’organo. Siamo impegnati a proseguire su questa strada, con l’obiettivo di rendere il nostro sistema regionale di donazione e trapianto sempre più efficiente ed efficace, consapevoli che per ottenere risultati concreti ed importanti sia necessario dotare le nostre strutture dedicate di risorse adeguate indispensabili per poter svolgere un lavoro così complesso ed articolato. La donazione a cuore fermo che ha avuto luogo a Sassari ha concluso Lorenzo D’Antonioè stato il risultato di un bellissimo lavoro di equipe, un esempio di grande impegno e di condivisione, per il quale mi sento di ringraziare in particolare il dott. Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti, la dott.ssa Paola Murgia ed il dott. Leonardo Bianciardi rispettivamente coordinatrice locale e direttore della Terapia intensiva dell’AOU di Sassari, ma anche tutti i singoli professionisti che hanno partecipato attivamente al processo.»

«Abbiamo segnato un momento storico per la sanità della nostra regione e per la nostra aziendaafferma il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano -. Un ringraziamento particolare va al donatore e alla sua famiglia che hanno permesso la realizzazione di questa donazione che salverà la vita ad altri pazienti in lista d’attesa. Sono stati prelevati reni, fegato e cornee da un paziente di 65 anni che aveva espresso la volontà di donare nel rinnovo della carta d’identità”

Oltre al dott. Leonardo Bianciardi e alla dottoressa Paola Murgia, la direzione generale dell’AOU di Sassari ha esteso i suoi ringraziamenti agli specialisti Ecmo con la dottoressa Stefania Milia medico intensivista, ai cardiochirurghi e perfusionisti guidati da Michele Portoghese, ai cardioanestesisti guidati dal dottore Andrea Balata, agli infermieri di sala operatoria, al team della Clinica urologica diretta dal professor Massimo Madonia, agli specialisti del laboratorio analisi diretto da Angela Bitti, alla Microbiologia e virologia del professor Salvatore Rubino, al Centro trasfusionale diretto dal dottor Pietro Manca, alla Radiologia diretta dal professor Salvatore Masala, agli oculisti della Clinica diretta dal professor Antonio Pinna e all’Anatomia patologica diretta dal professor Antonio Cossu.

 

Venerdì prossimo, 18 ottobre, dalle 14.00 alle 17.00, nel Centro giovanile Santa Barbara a Iglesias (piazza Gorizia 15) si svolgerà il seminario “Raccontare il territorio. I bisogni di salute integrale nel Sulcis Iglesiente”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, dall’Agenzia Redattore Sociale, dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna, dall’UCSI Sardegna e dalla Delegazione regionale della FISC (Federazione Italiana settimanali cattolici).

Il tema dell’assistenza sanitaria pubblica costituisce una delle emergenze più rilevanti in Sardegna. E la gravità della situazione aumenta proporzionalmente al livello di disagio sociale che rende inavvicinabile il ricorso al sistema sanitario privato. Il Sulcis Iglesiente costituisce una delle aree più povere dell’Isola. Una lunga serie di opportunità di lavoro e sviluppo sono venute a mancare nel corso degli anni (le miniere, l’industrializzazione, l’energia, ecc.) con la conseguente creazione di disoccupazione e emigrazione forzata.

Il corso intende proporre ai giornalisti un approccio corretto al tema, con l’impegno al racconto delle situazione come realmente viene vissuta dalla popolazione, nel rispetto delle regole deontologiche a tutela dei più deboli. Sarà un momento di riflessione e confronto, il quinto e ultimo promosso nell’ambito della II edizione del ciclo di seminari formativi “Raccontare il territorio” .

Dopo l’introduzione di Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, ci saranno i saluti di Andrea Pala, presidente UCSI Sardegna, di Roberto Comparetti, delegato regionale FISC (Federazione Italiana settimanali cattolici), di Raffaele Callia, direttore Caritas diocesana di Iglesias e responsabile Servizio studi e ricerche Caritas Sardegna.

Interverranno quindi: Stefano Caredda, direttore dell’Agenzia Redattore Sociale; Emilio Gariazzo, medico chirurgo ASL Sulcis Iglesiente; Gesuina Intilla, direttore Centro di Salute Mentale ASL Sulcis Iglesiente; Valeria Deplano, direttore Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ASL Sulcis Iglesiente; Annalisa Atzei, Presidente ABIO Iglesias.

Infine, un momento di dibattito e confronto coordinato da Giampaolo Atzei, direttore del settimanale Sulcis Iglesiente Oggi. I giornalisti partecipanti avranno diritto a 3 crediti formativi.

 

 

Il Tempio di Mauro Giorico ha espugnato in rimonta il Comunale “Carlo Zoboli” interrompendo la serie di due sconfitte consecutive subite in tre giorni tra campionato (0 a 2 interno con il Monastir) e Coppa Italia (4 a 2 a Budoni), e fermando la marcia positiva di tre vittorie consecutive del Carbonia di Diego Mingioni (1 a 0 sul Villasimius e 3 a 1 a Lanusei con il Bari Sardo in campionato e 2 a 1 a Monastir in Coppa Italia).

 

   

Davanti ad una bella cornice di pubblico, con un gruppo di tifosi arrivati da Tempio Pausania, è stata una partita dai due volti. Il primo tempo ha visto brillante protagonista il Carbonia che ha iniziato con grande aggressività e ha sbloccato il risultato dopo soli 6 minuti con un goal di Christian Mancini, già brillante protagonista mercoledì in Coppa Italia. L’azione si è sviluppata sulla fascia sinistra con un’incursione di Federico Moreno che ha saltato i difensori avversari e ha calciato a rete, Ahmed Mejri ha respinto ma sul pallone s’è avventato Christian Mancini che ha spedito il pallone alle sue spalle ed ha poi scatenato la sua gioia correndo, inseguito dai compagni, verso la parte della tribuna occupata dai tifosi del gruppo Carbonia Ultras.

 

Il Carbonia sulle ali dell’entusiasmo ci ha riprovato subito e dopo poco più di un minuto Federico Moreno si è liberato nuovamente al tiro ma ha trovato sulla sua strada anche questa volta il giovane portiere tunisino del Tempio che ha respinto e i compagni hanno liberato l’area evitando il secondo goal al passivo.

Il Tempio ha superato la sfuriata iniziale del Carbonia con un solo goal subito e al quarto d’ora Bruno Lemiechevsky ha servito un assist a Edoardo Donati, sulla cui conclusione la difesa del Carbonia ha sventato il pericolo. Il Carbonia ha continuato a ribattere colpo su colpo e al 19′ l’azione si è sviluppata tra Federico Moreno e Wellinton Caverzan ma il tiro è risultato impreciso. Al 21′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Mirko Atzeni (all’esordio dopo una lunga assenza per infortunio) ha sbagliato il tempo dell’uscita, Edoardo Donati ha colpito di testa senza riuscire a centrare lo specchio della porta biancoblù.

Replica del Carbonia al 21′, con un calcio di punizione di Wellinton Caverzan, incornata di Christian Mancini e prodezza di Ahmed Mejri con il pallone in angolo. Al 31′ calcio d’angolo di Felipe Roccuzzo, colpo di testa di Bruno Lemiechevsky e pallone ancora fuori bersaglio. Subito dopo incursione nell’area del Carbonia di Edoardo Donati con conclusione deviata in calcio angolo. Nel finale del tempo due volte il Carbonia vicino al raddoppio, prima al 37′ con una triangolazione tra Christian Mancini e Wellinton Caverzan e tiro sull’esterno della rete tempiese, poi, a 42′ con un’acrobatica deviazione di Ahmed Mejri, bravo a togliere dalla testa di Gianluca Filippi un pallone assai invitante su calcio d’angolo battuto da Mateo Broglia. Le squadre sono andate al riposo con il Carbonia avanti per 1 a 0.

Nel secondo tempo, dopo una decina di minuti privi di particolari emozioni e Carbonia attento nella gestione del risultato maturato fin lì, in un minuto si sono verificati due episodi che hanno dato la svolta alla partita. Al 10′ il Carbonia ha costruito una grandissima opportunità per raddoppiare il suo vantaggio ma Lorenzo Isaia, come sempre generosissimo ed efficace in mezzo al campo, su un calcio di punizione di Wellinton Caverzan, ha colpito di testa senza la freddezza necessaria per superare da pochi passi Ahmed Mejri.

 

Sul ribaltamento di fronte il Tempio ha pareggiato con Edoardo Donati, bravo e fortunato a sfruttare un’incredibile indecisione dell’intero pacchetto difensivo del Carbonia, nel quale nessuno tra quattro difensori e il portiere Mirko Atzeni è intervenuto su una palla vagante, consentendo al giovane attaccante gallurese di spedire oltre la linea di porta il pallone dell’1 a 1 al 56′.

Il goal subito, assolutamente evitabile, non è stato assorbito subito e 90 secondi dopo il Tempio ha approfittato dello sbandamento della difesa del Carbonia per operare il sorpasso: azione ancora sulla fascia sinistra, ingresso in area di Giovanni Bulla, assist al centro dell’area per Hervé Bazile che non ha avuto alcuna difficoltà a battere ancora Mirko Atzeni: 1 a 2 al 58′.

     

Sul terreno di gioco è cresciuto il nervosismo e al 74′ davanti alla panchina del Tempio si sono accesi gli animi, l’arbitro è intervenuto e ha estratto il cartellino rosso diretto per il capitano del Carbonia Costantino Chidichimo e l’attaccante del tempio Hervè Bazile, l’autore del secondo goal.

Nel finale il Carbonia ha cercato di riportarsi in parità e all’80’ è andato vicino al goal con Mateo Broglia con un colpo di testa su azione da calcio d0angolo e qualche sbracciata in area tra difensori e attaccanti. Nuovo tentativo all’84’ con Leonardo Tocco, con un tiro a giro deviato in calcio d’angolo da un difensore.

 

Dopo cinque minuti di recupero il triplice fischio del direttore di gara ha posto fine ad una partita piacevole che il Carbonia ha creduto di poter vincere dopo il vantaggio maturato in avvio e un ottimo primo tempo e il Tempio ha fatto sua con un uno-due micidiale poco prima dell’ora di gioco, che gli vale il ritrovato primato solitario in classifica grazie al pareggio imposto dal fanalino di coda della classifica San Teodoro al Budoni. Il Carbonia ha interrotto la sua serie positiva con tanti rimpianti ma la squadra ha giocato bene anche oggi e pensa già alla prossima trasferta, in programma sabato prossimo a Ghilarza, dove non avrà il suo capitano, Costantino Chidichimo, che verrà squalificato dopo l’espulsione odierna. Il Tempio sabato prossimo ospiterà l’Ossese, in un altro scontro d’alta quota.

Carbonia: Atzeni Mirko, Broglia, Chidichimo, Garcia, Caverzan (dal 68′ Ricci), Mancini Nicola (59′ Tocco), Mancini Christian, Isaia (90′ Doneddu Francesco), Filippi (59′ Atzeni Stefano), Sartini (68′ Mastropietro), Moreno. A disposizione: Doneddu Davide, Carboni Giovanni, Tocco, Cocco, Abbruzzi. Allenatore: Diego Mingioni.

Tempio: Mejri, Malesa, Arca, Pinna, Garau, Olivera, Bulla (58′ Zirolia), Roccuzzo (86′ Aiana), Lemiechevsky (89′ Sabino), Bazile, Donati (58′ Solinas). A disp.: Izzo, Sanna, Thiam, L. Carboni, Zappareddu. Allenatore: Mauro Giorico.

Arbitro: Gabriele Sari di Alghero.

Assistenti di linea: Francesco Meloni di Cagliari e Tiberio Deidda di Carbonia.

Marcatori: 5′ Mancini Christian (C), 56′ Donati (T), 58′ Bazile (T).

Spettatori: 400.

Espulsi: al 74′ Chidichimo (C) e Bazile (T).

Ammoniti: M. Atzeni Mirko (C), Chidichimo (C), Garau (T), Roccuzzo (T), Pinna (T), Mejri (T), Isaia (C), Doneddu Francesco (C).

Sette persone sono rimaste ferite questa sera, nello scontro frontale tra due auto, una Ford Fiesta e una Seat Leon, verificatosi all’incrocio tra la via Mazzini e la via della Vittoria, a Carbonia. Sul luogo dell’incidente si sono recati i vigili del fuoco del distaccamento di Carbonia, i carabinieri della stazione di San Giovanni Suergiu e i carabinieri della Radiomobile di Carbonia, i volontari del soccorso del 118 di Narcao, Sosago Gonnesa e Solky Carbonia e due ambulanze medicalizzate degli ospedali Sirai di Carbonia e CTO di Iglesias.

Cinque delle persone coinvolte nell’incidente sono state ricoverate presso il vicino ospedale Sirai di Carbonia, mentre una donna di 42 anni e suo figlio di 2 anni, sono stati trasportati all’Ospedale Brotzu di Cagliari.

I carabinieri hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire le cause che hanno originato lo scontro. Sul posto è intervenuto anche il personale della Somica per il ripristino della viabilità in sicurezza.

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Tragico incidente stradale la notte scorsa, poco dopo la mezzanotte, sulla provinciale 78, nei pressi di Perdaxius. Un 45enne di Carbonia, Nicola Fais, è finito contro il guardrail mentre percorreva l’arteria su una motocicletta ed è morto sul colpo. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Narcao, i volontari del 118 di Narcao e l’ambulanza medicalizzata dell’ospedale Sirai di Carbonia. Tutti i tentativi fatti per cercare di rianimare lo sfortunato centauro, purtroppo, si sono rivelati vani. Le cause dell’uscita di strada sono in fase di accertamento, Sull’asfalto sono stati rilevati i segni di una frenata di alcuni metri.

 

 

Da domani, lunedì 14 ottobre 2024, sarà possibile prenotare per effettuare la vaccinazione antinfluenzale 2024-25 nei territori della ASL Sulcis Iglesiente; l’inizio della campagna è infatti previsto per il prossimo 4 novembre.

Indicazioni importanti per le prenotazioni:

Per quanto concerne la popolazione adulta (a partire dai 18 anni compiuti), principale destinataria della campagna antinfluenzale, sarà possibile ricevere la vaccinazione attraverso due modalità:
• Vaccinazione presso il proprio MMG qualora aderisca alla campagna antinfluenzale;
• Vaccinazione presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (anche presso gli ambulatori presenti sul territorio nelle giornate dedicate) accessibile previa prenotazione, come di seguito riportato:
(a) Prenotazione in presenza tramite gli sportelli CUP presenti sul territorio;
(b) Prenotazione telefonica, ai numeri di telefono dedicati (0781-3922926 e 0781-3922954), attivi dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 12.30.
All’atto della prenotazione sarà possibile scegliere uno degli ambulatori territoriali.

Per quanto concerne la popolazione pediatrica (dai 6 mesi ai 17 anni),ì sarà possibile accedere alla vaccinazione attraverso due modalità:
• Vaccinazione presso il proprio PLS qualora aderisca alla campagna antinfluenzale;
• Vaccinazione presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (sedi di Carbonia e Iglesias) accessibile previa prenotazione, come di seguito riportato:
(a) Prenotazione telefonica (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 12.00 alle 13.00) ai seguenti numeri:
1. Ambulatorio di Carbonia, via Costituente: 0781/6683904;
2. Ambulatorio di Iglesias, via Piave (ex via Gorizia): 0781/3922964;
(b) Prenotazione tramite i seguenti indirizzi mail:
1. Ambulatorio di Carbonia, via Costituente: vaccinazioni.carbonia@aslsulcis.it;
2. Ambulatorio di Iglesias, via Piave (ex via Gorizia): iqienepubblica.iglesias@aslsulcis it.

Contestualmente al vaccino antinfluenzale sarà possibile richiedere anche la vaccinazione anticovid.

Si raccomanda agli utenti di:
• Presentarsi muniti di Tessera Sanitaria;
• Presentarsi muniti di mascherina;
• Presentarsi con vestiti comodi che favoriscano la svestizione, evitare camicie e/o preferire abbigliamento smanicato;
• Disdire l’appuntamento in caso di rinuncia/effettuazione del vaccino in altra data/sede;
• Disdire l’appuntamento in caso di sintomi influenzali;
• Non presentarsi presso le sedi vaccinali prima dell’orario indicato per evitare assembramenti.

La vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente (senza uno specifico ordine di priorità) alle seguenti categorie, come previsto dalla circolare ministeriale del 20/05/2024 con Oggetto “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025”:

• Personale ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza:
1) Persone di età pari o superiore a 60 anni;
2) Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in qualsiasi trimestre del la gravidanza e nel periodo “postpartum”;
3) Persone dai 7 anni ai 60 anni di età affette da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
(a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO);
(b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
(c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30);
(d) insufficienza renale/surrenale cronica;
(e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
(f) tumori e in corso di trattamento chemioterapico;
(g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari);
(k) epatopatie croniche.
4) Bambini sani nella fascia di età 6 mesi-6 anni compresi;
5) Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzate;
6) Persone di qualunque età ricoverate presso strutture per lungodegenti
7) Familiari e contatti (adulti e bambini) di persone ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che la persona a rischio sia stata o meno vaccinata)

• Persone addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori:
l) Medici e personale sanitario/socio sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali;
2) Forze di polizia;
3) Vigili del fuoco;
4) Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie;
5) Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.

•  Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
1)  Allevatori;
2) Addetti all’attività di allevamento;
3) Addetti al trasporto di animali vivi;
4) Macellatori e vaccinatori;
5) Veterinari pubblici e libero-professionisti.

• Altre categorie:
1) Donatori di sangue.