14 December, 2025
HomePosts Tagged "Ada Lai" (Page 3)

«La posizione della Regione Sardegna in questa vicenda è chiara. Sul sito industriale di Portovesme il nostro obiettivo è quello di salvaguardare i livelli occupazionali e mantenere attive tutte le linee produttive.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, nel corso della riunione in videoconferenza con la sottosegretaria del ministero delle Imprese, Fausta Bergamotto, gli assessori dell’Industria, della Difesa dell’Ambiente e del Lavoro, Anita Pili, Marco Porcu e Ada Lai, i rappresentanti della Portovesme Srl e i sindacati. In collegamento telefonico sono stati ascoltati anche i lavoratori che da quattro giorni sono sulla ciminiera dell’impianto Kss a 100 metri d’altezza.

È stata ribadita la necessità di individuare una soluzione strutturale per il costo dell’energia della Portovesme Srl, per poter, nell’immediato, assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti di Portoscuso e San Gavino fino all’entrata in funzione del progetto di riconversione degli impianti verso le nuove produzioni. Richiesta congiunta del Governo e della Regione all’azienda è quella di non interrompere l’attività produttiva.

«La vertenza aggrava la crisi di un territorio che ha già pagato fortemente gli effetti della crisi energetica e gli errori di programmazione fatti in passatoha sottolineato il presidente Christian Solinas -. Portovesme ha una rilevanza strategica nazionale perché rappresenta l’ultima filiera della metallurgia non ferrosa rimasta nel Paese. La Regione si è impegnata per favorire le condizioni perché l’azienda e i player energetici possano trovare i margini per accordo commerciale che consentano un più congruo prezzo dell’energia rispetto al fabbisogno. Tutto questo si è tradotto in una serie di ipotesi di soluzione, anche con riferimento all’utilizzo di strumenti contrattuali innovativi che sono attualmente in uso in altri paesi del mondo e che sostanzialmente consentirebbero di anticipare gli effetti dell’attivazione di nuovi impianti da energie rinnovabili al momento dell’autorizzazione degli stessi.»

«Chiediamo al Governo di dare certezze riguardo all’uso del credito d’imposta ha aggiunto il presidente della Regione almeno per l’anno 2023, per riallineare la capacità produttiva industriale della Sardegna alle condizioni che ci sono nel resto del Paese. Qualora ciò non fosse possibile, la Regione è pronta a mettere comunque in campo le risorse assegnate alla Sardegna, quali quelle del Piano Sulcis e del Just Transition Fund: si tratterebbe di disegnare uno strumento che di fatto ribalti quello già previsto al 31 marzo di quest’anno a livello nazionale, e che potremmo utilizzare per il Sulcis. Tutto questo, naturalmente, ha bisogno di due fattori indispensabili, e cioè la buona volontà della parte pubblica, che c’è tutta, come dimostra la tempestività di questa convocazione da parte del Ministero da un lato, e le attività poste in essere dalla Regione fino a questo momento dall’altro. Facciamo però appello all’azienda affinché si consideri la situazione non solo nel breve termine, ma nel medio e lungo periodo.»

«Fermo restando l’impegno della parte politica, regionale e nazionale – ha concluso Christian Solinasadesso tutti gli attori coinvolti devono continuare a scommettere su questo sito, che potrà, come in passato, portare di nuovo fatturati importanti. Occorre portare avanti l’investimento sul territorio e sul capitale umano qui presente, che rappresenta una grande risorsa occupazionale di cui tutte le parti non possono non tenere conto.»

«Le imprese e le famiglie del Sulcis ha aggiunto l’assessore dell’Industria, Anita Pili – si trovano già in una condizione complessa, nell’affrontare una transizione energetica in assenza del gas e di altri strumenti che ci porrebbero al pari delle altre regioni italiane. È necessario mantenere aperti tutti i possibili tavoli di confronto, anche quelli rimasti in sospeso senza soluzione come quello relativo al phase out dal carbone: vanno infatti tenuti in considerazione tutti i mezzi necessari per consentire alla Sardegna di affrontare in modo ottimale la transizione energetica. La crisi della Portovesme rappresenta l’inizio di una crisi che a cascata interesserà anche altre aziende. Urge, pertanto, porre rimedio al più presto. L’azienda deve dare la sua disponibilità a superare questo momento di crisi, per risparmiare al Sulcis ulteriori ferite rispetto a quelle che già ha e ha dovuto affrontare storicamente per le crisi industriali.»

«Serve l’impegno di tutte le partiha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente per trovare una misura che permetta di riavviare gli impianti e consentire, a prescindere dai progetti di riconversione dell’azienda, di mantenere i presidi occupazionali e la produttività. La Regione è disponibile per fare tutto il possibile al fine di accompagnare il Governo in questa partita: chiediamo però al Ministero uno sforzo in più in quanto, lo ricordiamo, la regione Sardegna soffre anche per la condizione di insularità, di cui deve tenersi conto nella risoluzione nella questione energetica.»

«Chiedo anche all’azienda – ha puntualizzato l’assessore Marco Porcudi essere molto più precisa sui propri progetti di riconversione, dei quali le parti istituzionali devono tener conto nelle proprie politiche di sostegno. Occorre che tutti giochino a carte scoperte: abbiamo necessità, come Regione, ma immagino anche il Governo, di conoscere i piani industriali per poter adottare anche misure transitorie che consentano all’azienda stessa il mantenimento del presidio produttivo, e ai lavoratori il proprio posto di lavoro. Per quanto riguarda la questione ambientale confermo che lunedì si terrà una prima riunione tecnica con gli uffici per la valutazione del progetto pilota. In seguito faremo il possibile per portare il processo autorizzativo a compimento, nel più breve tempo possibile. Non posso però non chiedere all’azienda che il progetto di riconversione interessi anche lo stabilimento di San Gavino. Cerchiamo tutti la soluzione per rendere il costo dell’energia competitivo rispetto al resto del paese, ma anche su questo è necessario tenere conto dei parametri di costo attuali, considerato che lo scenario è completamente mutato nel corso degli ultimi due anni.»

«Nessun lavoratore sarà lasciato solo – ha ribadito l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai -. Chiediamo all’azienda tempi e programmi certi per accompagnare i lavoratori nella fase di transizione e conversione industriale. L’assessorato del lavoro è impegnato nel mettere in sicurezza tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto, con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ed eventualmente, con concrete politiche attive per il lavoro.»

Già dalla prossima settimana, il Governo darà avvio, con la Regione Sardegna, ad una serie di interlocuzioni ministeriali, con tutte le parti coinvolte, con successiva convocazione di un tavolo di crisi in presenza la settimana successiva.

Nella foto di copertina, il presidio dei lavoratori all’ingresso dello stabilimento di Portovesme, organizzato in concomitanza con l’incontro ministeriale.

Giornata cruciale per la vertenza della Portovesme srl, al quarto giorno dell’occupazione della ciminiera dell’impianto Kss da parte di quattro lavoratori. A Roma è iniziato nella tarda mattinata, l’atteso incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy, convocato dal ministro Adolfo Urso in videoconferenza, alla presenza della sottosegretaria delegata alle crisi industriali Fausta Bergamotto, del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas e degli assessori dell’Industria Anita Pili, del Lavoro Ada Lai e dell’Ambiente Marco Porcu, l’azienda Glencore e le organizzazioni sindacali.

Stamane, davanti ai cancelli dello stabilimento, si sono ritrovati centinaia di lavoratori, con sindaci e amministratori locali del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano, parlamentari, del direttore della Pastorale per il Lavoro don Antonio Mura e del cardinale mons. Arrigo Miglio.

Allegati gli interventi di Fabrizio Floris, rappresentante della RSU aziendale e di un altro lavoratore della Portovesme srl, Fabrizio Pusceddu.

          

Vicinanza massima ai lavoratori della Portovesme e alle loro famiglie, i cui gesti estremi di protesta, non possono lasciare indifferenti nessuno. È quanto espresso questa mattina dagli assessori dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente, Anita Pili e Marco Porcu, in visita a Portovesme agli operai che da tre giorni si sono asserragliati sulla ciminiera dell’impianto Kss della Portovesme Srl a 100 metri di altezza.

«Portovesme rappresenta un polo di importanza strategica per l’economia del Sulcis e dell’intera Sardegnaha detto Anita Pilima evidentemente anche e soprattutto, un sito d’importanza strategica nazionale essendo l’unico produttore italiano di zinco e piombo da primario. Come Giunta regionale abbiamo garantito sin dal principio della crisi, sostegno concreto alla azienda e ai lavoratori, sia con l’attività volta all’approvazione dell’energy release, sia agevolando un confronto tra i soggetti in campo, con l’obiettivo di affrontare in modo stabile ed efficace il problema del costo dell’energia. Oggi la stessa azienda deve essere chiara sulla riconversione e sulle reali condizioni che impediscano l’ulteriore fermata delle linee produttive. Dal governo nazionaleha aggiunto l’assessore dell’Industriacontinuiamo a pretendere l’individuazione di strumenti di uguaglianza energetica che oggi non sono garantiti a nessuna delle aziende energivore in Sardegna, diversamente da quanto accade nel resto d’Italia. Non possiamo dimenticare infatti che le nostre aziende energivore non dispongono del gnl, non essendoci stato concesso, in assenza della traduzione in legge del patto per la Sardegna di Renzi e Gentiloni, il completamento della metanizzazione nell’isola, né di misure quali ad esempio l’interconnector. Non è più rinviabile, ormai, l’inserimento di misure ad hoc per garantire il mantenimento del presidio industriale e dei livelli di occupazione del Sulcis. È tempo di concretezza.»

«È necessarioha detto l’assessore Marco Porcu che la Società giochi a carte scoperte perché dobbiamo capire esattamente quale sia la situazione e valutare quali misure dobbiamo mettere in campo per tutelare i lavoratori. Abbiamo fornito al Ministero tre ipotesi percorribili e confidiamo che durante la prossima riunione ci sia un’indicazione ben precisa.»

«Vogliamo rassicurare gli operai, i sindacati e tutto il territorioha detto l’assessore del Lavoro, Ada Laiperché dopo aver messo in cassa integrazione tutti i lavoratori, compresi quelli degli appalti, e ove possibile tutti gli altri, metteremo in campo tutte le soluzioni tecniche possibili anche per i lavoratori rimasti fuori dagli ammortizzatori sociali, e per scongiurare i licenziamenti. Auspichiamo che l’area di Portovesme da area di crisi diventi un’area di sviluppo. La Regione c’è, non lasceremo solo nessuno

Domani mattina, alle ore 10.00, gli assessori interverranno in videoconferenza al tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sulla vertenza.

“A due mesi di attesa dalla richiesta formale della Regione Sardegna fatta ai Ministri D’Urso e Picchetto e dalle ulteriori sollecitazioni informali, registriamo positivamente che sia arrivata la convocazione da parte del Ministro D’Urso per il tavolo urgente sulla Portovesme Srl. Attendiamo ora che dal confronto emergano strumenti concreti di sostegno a un territorio e a una comunità che hanno già pagato il durissimo prezzo delle crisi industriali. Sappiamo e abbiamo più volte rappresentato al governo nazionale le difficoltà e disparità in cui operano le aziende energivore della Sardegna rispetto a quelle delle altre regioni d’Italia. L’auspicio è che si arrivi con misure concrete all’ eliminazione delle differenze che penalizzano fortemente le nostre aziende determinando crisi insanabili. Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, i cui gesti estremi di protesta, non possono lasciare indifferenti nessuno.”

Lo hanno detto stamane gli assessori dell’Industria, del Lavoro e della Difesa dell’Ambiente, Anita Pili, Ada Lai e Marco Porcu.

Un accordo di cassa integrazione straordinaria è stato siglato, stamane, tra l’assessorato regionale del Lavoro, le organizzazioni sindacali e le Rsu aziendali per i lavoratori della Reno Srl.

Gli ammortizzatori sociali valgono per i prossimi 12 mesi, decorrenti dal prossimo 20.02.2023 e interesseranno 109 lavoratori della Reno Srl, in forza presso l’unità produttiva di Portovesme. L’azienda si è detta disponibile ad anticipare il pagamento del trattamento di integrazione salariale e ad inoltrare al ministero del Lavoro l’istanza per la concessione della CIGS per crisi aziendale. Per ridurre l’impatto sociale la misura sarà a rotazione all’interno dell’organico aziendale coinvolto, con una sospensione massima di 30 lavoratori al giorno.

«Proseguiamo il percorso di messa in sicurezza dei lavoratori dell’area di Portovesme – ha affermato l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai -. In attesa dell’attuazione del piano di risanamento aziendale, tuteliamo i lavoratori e le loro famiglie garantendo un sostegno al reddito. Per salvaguardare le loro professionalità, l’assessorato del Lavoro è disponibile ad attivare politiche per il lavoro mirate all’orientamento e all’aggiornamento delle loro competenze, funzionali all’impiego nei nuovi e potenziali contesti produttivi.»

E’ stato sottoscritto il verbale d’accordo tra l’assessore del Lavoro, Ada Lai, la Portovesme Srl, le organizzazioni sindacali e le Rsu aziendali per un’ulteriore concessione degli ammortizzatori sociali, per una durata di 38 settimane, in favore di 550 lavoratori.

«Ancora una volta, sosteniamo i lavoratori della area industriale di Portovesmeafferma l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai garantendo, per un ulteriore periodo, l’integrazione salariale prevista dalla normativa vigente per far fronte a situazioni di particolare difficoltà economica. Si concretizza il percorso tracciato dal presidente Solinas, che ha portato avanti interlocuzioni importanti e produttive con il Governo e con i principali operatori dell’energia per creare garanzie per i lavoratori e per il mantenimento delle linee produttive.»

La sottoscrizione del verbale si è resa necessaria per proseguire gli interventi portati avanti in tutti i tavoli istituzionali, garantire la fruizione degli ammortizzatori sociali per tutto l’anno corrente e scongiurare la chiusura degli impianti, in attesa dell’auspicato calo del costo dell’energia.

«La Regioneha concluso l’assessore regionale del Lavoro ha mantenuto l’impegno, rimanendo a fianco delle Aziende e dei lavoratori, per consentire la ripresa a pieno regime delle linee produttive e la salvaguardia  dell’occupazione.»

 

«Ho avuto interlocuzioni importanti e produttive con il Governo e con i principali operatori dell’energia non solo per creare una garanzia, nell’immediato, per tutti i lavoratori e per il mantenimento delle linee produttive, ma anche per lo sviluppo futuro delle attività industriali che diano valore e lavoro a tutto il territorio.»

Il presidente della Regione Christian Solinas non nasconde la propria soddisfazione dopo la firma del verbale di accordo sottoscritto oggi dalla Regione, rappresentata, oltre che dal Presidente, dagli assessori dell’Industria Anita Pili, del Lavoro Ada Lai e dell’Ambiente Marco Porcu, dall’Azienda, da Confindustria e dalla sigle sindacali, che scongiura la fermata degli impianti e garantisce la sospensione di qualsiasi incremento della cassa integrazione per i lavoratori della Portovesme srl e, in caso di accordo sui costi dell’energia, della ripresa delle attività.

«Accordo per il qualespiega il presidente Christian Solinas -, la Regione ha portato efficacemente a termine il compito di avvicinare i soggetti in campo per favorire, nell’ambito di accordi commerciali tra privati, la soluzione migliore e più opportuna. Oggi l’Europa è totalmente dipendente dall’est asiatico per l’acquisto di accumulatori al litio, verso i quali si orientano i progetti di riconversione dell’azienda, e Portovesme potrebbe rappresentare il primo polo industriale che renderebbe autonomo il Continente. Abbiamo intanto, nell’immediato, creato le condizioni per salvaguardare il lavoro e restituire una prospettiva più serena ai lavoratori e alle loro famiglie.»

«Grazie, Presidente». Un coro unanime di apprezzamento per l’operato del presidente Christian Solinas è giunto da tutti coloro, nessuno escluso, che hanno partecipato all’assemblea di questa mattina nella Sala Anfiteatro di via Roma, a Cagliari.

«Abbiamo a cuoreha risposto il presidente della Regione -, le sofferenze di tanti lavoratori che hanno visto in questi anni sul loro percorso professionale e personale molti pericoli e ostacoli. Credoha concluso Christian Solinasche questo risultato oggi raggiunto possa davvero garantire al territorio una prospettiva di serenità ed una ripresa delle produzioni che contribuirà al benessere non solo del Sulcis, ma di tutta la Sardegna.»

Il futuro dei lavoratori ed il rilancio del Parco Geominerario, sono stati al centro della riunione che si è svolta questa mattina, in videoconferenza, tra l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai, ed i rappresentanti di Aspal, in qualità di soggetto gestore delle attività da realizzare nelle aree del Parco, e degli Enti ricompresi nel Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna.

«La volontà della Regione è lo sviluppo del territorio e la riqualificazione del Parco ha affermato l’assessore del Lavoro, Ada Lai -. Il nostro obiettivo è la messa in sicurezza dei lavoratori. Gli interventi futuri saranno possibili solo con il coinvolgimento di tutti gli Enti ricompresi nel Parco. Stiamo operando per valutare un’eventuale stabilizzazione dei lavoratori all’interno delle amministrazioni coinvolte, tenendo conto che per i prossimi tre anni le risorse finanziarie sono sufficienti per salvaguardare l’occupazione.»

«I prossimi interventi sono finalizzati al mantenimento dei livelli occupazionali sottolinea la direttrice dell’Aspal, Maika Aversanoe potranno riguardare prestazioni connesse a quelle originarie e necessarie per ragioni sopravvenute. Gli uffici dell’Aspal procederanno in stretta collaborazione con gli Enti già coinvolti nel progetto.»

Unità d’intenti e impegno congiunto tra Regione, Azienda, parti sociali per il rilancio della Portovesme srl  e la definizione di un accordo bilaterale con il Governo per l’abbattimento dei costi energetici. E’ quanto emerso dall’incontro svoltosi, questa mattina, nella Sala Anfiteatro della Regione, convocato dal presidente della Regione Christian Solinas, con gli assessori coinvolti per competenza, Industria, Lavoro e Ambiente, Anita Pili, Ada Lai e Marco Porcu, le rappresentanze della Portovesme srl, dei sindacati e di Confindustria.

«La Regione Sardegna ha un interesse diretto a mantenere nel Sulcis Iglesiente la filiera della metallurgia non ferrosaha detto il presidente della Regione, Christian Solinase siamo disponibili a fare qualsiasi intervento di nostra competenza per il mantenimento del sito. Prendendo atto della decisione dell’azienda di riqualificare la produzione con un ambizioso progetto di riconversione degli impianti, ribadiamo il nostro impegno ad  accompagnare l’azienda e i suoi lavoratori nella fase di transizione. A tal fine è necessario valutare insieme all’azienda la soglia di costo energetico che consentirebbe all’azienda un percorso che preveda una soluzione di continuità fino al momento della riconversione e porti alla definizione di un accordo bilaterale con il Governo per l’abbattimento dei costi energetici. Sulla base di questa indicazione -avvierò immediatamente una trattativa con il Governo.»

«Le interlocuzioni con il ministero dell’Ambiente per definire l’iter autorizzativo proseguono – ha affermato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu -. Siamo convinti che la valutazione e autorizzazione ambientale spetti al Ministero, ma qualora sia di competenza regionale, l’assessorato dell’Ambiente farà tutto il possibile, nel perimetro delle regole, per facilitare la procedura.»

«Nessun lavoratore sarà lasciato soloha assicurato l’assessore del Lavoro, Ada Lai -. La Regione tutela i lavoratori e le loro famiglie, con uno sguardo allo sviluppo futuro del territorio. L’Assessorato del Lavoro metterà in campo tutti gli strumenti necessari per supportare le maestranze nella fase di riconversione industriale.»

«La vertenza ha due dimensioni, quella politica e quella relativa alle decisioni aziendaliha sottolineato l’assessore dell’Industria, Anita Pili -. Da parte della Regione c’è stata la disponibilità a proseguire le interlocuzioni con i Ministri competenti in materia, ora chiediamo maggiore chiarezza all’azienda sulle prospettive di crescita previste nel business plan. Vogliamo capire quanti lavoratori rimarranno in azienda e quali attività saranno portate avanti. Intanto, manteniamo la massima allerta sullo sviluppo delle trattative con il Governo e le aziende interessate affinché la tutela dei lavoratori abbia la massima priorità.»

In serata, alle 19.00, il presidente della Regione, Christian Solinas, vedrà i vertici aziendali per concordare una proposta tecnica da presentare ai Ministeri competenti nei prossimi giorni.

Prosegue il progetto di Flexicurity nell’Area di crisi industriale complessa di Portovesme per la riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori Alcoa e Indotto, ex-Ila, indotto Eurallumina. La legge regionale 22 (del 12 dicembre 2022) per il sostegno e il rilancio dell’economia, ha stanziato oltre un milione di euro per la prosecuzione dei cantieri occupazionali comunali che coinvolgeranno i 40 lavoratori dell’Area industriale di Portovesme. Le risorse saranno trasferite ai 12 Comuni già beneficiari della misura, che hanno sottoscritto l’accordo preliminare: Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Portoscuso, Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Tratalias e Villamassargia.

«Un progetto di riqualificazione importante – ha detto l’assessore del Lavoro, Ada Lai -. Diamo continuità lavorativa, tuteliamo le professionalità dei lavoratori e non disperdiamo le loro competenze, garantendo un apporto lavorativo alle amministrazioni comunali.»