16 April, 2024
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“Forza Dinamo! Sono veneto, però tenevo questa squadra”. È quasi una dedica ai giganti di Gianmarco Pozzecco quella dell’attore Roberto Citran, per il premio ricevuto dal Sardinia Film Festival sul palco del Cinema Miramare di Alghero. Nella serata conclusiva, a Citran è stata assegnata la Menzione speciale per l’interpretazione nel cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco Pezzoli. È la storia di un insegnante frustrato le cui abitudini sono sconvolte dall’arrivo di un misterioso vagabondo.

L’artista ha ricevuto il riconoscimento dal produttore Giannandrea Pecorelli, componente della prestigiosa giuria internazionale formata inoltre dal direttore dell’Ufficio promozione culturale SIAE, Danila Alda Confalonieri e dal giornalista marocchino Abdelkarim Oakrim.

Il vincitore assoluto del festival organizzato dal Cineclub Sassari, miglior cortometraggio della 14esima edizione, è “My Tyson” di Claudio Casale, già detentore nei giorni scorsi del Premio Villanova Monteleone per il Miglior documentario italiano. L’opera racconta la storia di Alaoma Tyson, pugile di origini nigeriane divenuto campione italiano di boxe. Sua madre Patience è il cuore narrante della storia di famiglia, del viaggio migratorio e delle difficoltà incontrate. Come ha raccontato Casale, la donna è stata vittima di un terribile caso giudiziario, condannata ingiustamente a sei anni di prigione per poi essere scagionata.

Il giovane regista romano ha ricevuto la Medaglia della Presidenza della Repubblica dalle mani di Angelo Tantaro, presidente del festival. Al suo fianco la presentatrice Rachele Falchi e la project manager Marta Manconi. Casale, che a Villanova Monteleone aveva dedicato la vittoria alla “capitana” Carola Rackete, ha dedicato questo ulteriore successo ai due protagonisti del suo film.

Miglior Vetrina Sardegna – Premio Obus, è andato a “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara. Miglior fiction italiana a “Solstizio d’inverno” di Alessandra Pescetta; miglior fiction internazionale a “Beetween the lines” del francese Frederic Farrucci; e miglior documentario internazionale a “The European Dream: Serbia” del regista spagnolo Jaime Alekos, che conquista anche il premio Giuria Ristretta maschile. La Giuria Ristretta femminile è stata assegnata a “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina).

La Medaglia del presidente della Camera, Premio scuola under 18 è andata a “Giustino, uccellino coraggioso” di Mena Solipano, mentre il Premio Diari di Cineclub a “Noi soli” di Francesco Alessandro Cogliati.

Tra gli altri premiati, il Miglior Cortometraggio sperimentale va a “4664” dell’argentino Federico Robles (Argentina), e Miglior Video art a “Orbit” dell’olandese Martin Tess. Il Bosa Animation Award a “Mercurio” di Michele Bernardi.

Tra i protagonisti sul palco del Miramare anche gli attori Marit Nissen e Paolo Sassanelli. Quest’ultimo ha parlato del suo progetto “La grande fuga”, un’esperienza di volontario per portare il cinema all’interno delle carceri. Un’esperienza che da Regina Coeli si vorrebbe replicare nelle carceri di tutta Italia, e tra queste nella struttura di Bancali.

Nell’incontro, moderato dal giornalista napoletano Alberto Castellano, assieme a Paolo Sassanelli sono intervenuti Mario Dossoni, garante dei diritti delle persone detenute e coordinatore delle “giurie ristrette”, Lia Camboni, volontaria del carcere di Bancali (SS) per la sezione femminile, e quindi Vittorio ed Alessandro Gazale, che hanno presentato il progetto “Dalle carte alle storie liberate”, e proiettato il video-clip dell’omonimo brano di Piero Marras.

Il Cineclub Sassari ormai da tempo coinvolge la casa circondariale di Bancali all’interno del Sardinia Film festival, organizzando un vero e proprio Premio “Giuria ristretta” per le sezioni femminile e maschile.

Nei giorni scorsi gli autori e gli ospiti hanno inoltre visitato l’ex colonia penale di Tramariglio, nel corso una location scouting organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission, che li ha portati a scoprire il meraviglioso territorio di Alghero, la cultura e la gastronomia locale.

«Il Sardinia Film Festival si conferma sempre più un evento dal respiro internazionale, grazie anche alla collaborazione dei Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e di importanti partner privati – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì -. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale, della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio nel mondo intero.»

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Classe 1934, Nando Scanu è stato fondatore del Cineclub Sassari nel 1951 e ha proseguito per tutta la vita il suo impegno nel volontariato culturale cinematografico, restando fino alla fine uno tra i maggiori sostenitori e collaboratori di Diari di Cineclub. Alla memoria di questo straordinario animatore culturale scomparso lo scorso novembre, è stata assegnata la medaglia di rappresentanza della presidenza del Senato collegata al Sardinia Film Festival.

Mercoledì sera a Palazzo di Città, l’importante riconoscimento è stato consegnato alla vedova Angela, accompagnata da cinque figli Carla, Silvana, Sabrina, Beppe e Proto. È stato un momento di forte commozione che ha coinvolto tutto il teatro.

La medaglia è stata conferita dalle mani del presidente del festival, Angelo Tantaro, affiancato dal direttore artistico Carlo Dessì. Nelle motivazioni del premio, Nando Scanu è stato ricordato «per il suo impegno morale e civile che ha contribuito ad esaltare i valori formativi del Cinema, come strumento di dialogo e promozione sociale. Al suo ricordo e all’eredità di 67 anni di ininterrotta attività culturale, che ha sempre svolto con quella necessaria leggerezza e sorriso sulle labbra, esempio che vorremmo perseguire».

La cerimonia è stata anticipata dalla proiezione di Speciale Cineclub Sassari “Ricordando Nando”, un video-documentario realizzato nei primi anni Duemila da Rosanna Castangia in occasione del cinquantenario del Cineclub Sassari. Assieme a Nando Scanu sono stati ricordati altri pionieri del cinema sassarese come Bruno Ricci e Silvio Bredo, quindi Pinuccio Fara e Benito Castangia, i quali avevano costituito il primo nucleo portante del Cineclub.

Quest’ultima serata del festival presentata da Rachele Falchi ha goduto di una massiccia presenza di pubblico. Per la Vetrina Sardegna, molto apprezzati sono stati i lavori in concorso “Still here” di Chiara Porcheddu, “Peeping Nicholas” di Emanuel Cossu, “Are your thoughts your own?” di Matteo Zara e quindi un applauditissimo “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara.

Applausi anche per la pellicola restaurata di “Altura – Rocce insanguinate”, il primo film sardo del dopoguerra, girato da Mario Sequi con gli attori Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e Roldano Lupi e le musiche di Ennio Porrino. La pellicola è stata recuperata grazie all’intervento del Gremio dei sardi di Roma e alle ricerche di Franca Farina del centro sperimentale di cinematografia Cineteca Nazionale. L’opera restaurata è stata presentata dalla stessa Farina assieme a Roberto Liberatori (autore di una monografia su Massimo Girotti) e al presidente del Gremio, Antonio Maria Masia.

Dal 28 al 30 giugno il Sardinia Film Festival è a Villanova Monteleone per il Premio al miglior documentario italiano. Per la giuria saranno presenti la produttrice Marina Piperno e i registi Antonietta De Lillo e Gianfranco Pannone.

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Il 26 giugno, l’ultima serata del Sardinia Film Festival a Palazzo di Città, ospiterà a partire dalle 18 quattro proiezioni in concorso per la Vetrina Sardegna, per lasciare spazio alla prima visione assoluta della pellicola restaurata di “Altura”, film di Mario Sequi girato in Sardegna nel ‘49.

Si inizia con “Still here” di Chiara Porcheddu, un lavoro sulla stagionalità di una località balneare, dove luoghi e spazi della città sembrano comprimersi in estate, per riprendere forma e respiro in inverno. “Peeping Nicholas” di Emanuel Cossu, è invece incentrato sulle vicende di un pittore falsario che assiste all’omicidio di una donna ma, a causa dello choc, perde la vista ad un occhio e non riesce a ricordare cosa abbia visto.

All’interno della carrellata sarà inserito lo Speciale Cineclub Sassari “Ricordando Nando”, un momento piuttosto sentito perché dedicato alla memoria di Nando Scanu, figura fondamentale del Sardinia film festival scomparsa lo scorso anno.

“Are your thoughts your own?” di Matteo Zara (girato nel Regno Unito), è un breve documentario che cerca il confine fra credenza e conoscenza, laddove un uomo mette in dubbio la realtà che gli è stata insegnata fin da bambino.

Nell’ultima opera in concorso, “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara, un serial killer lascia una scia di sangue dietro di sé, firmando gli omicidi con una clessidra abbandonata sul luogo del delitto.

“Altura” è in programma per le 20.30. Il film di Mario Sequi è stato il primo girato in Sardegna nel dopoguerra, avendo come protagonisti Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e Roldano Lupi con le musiche di Ennio Porrino. La pellicola è stata perfettamente restaurata dopo essere stata recuperata dal circolo Gremio dei Sardi di Roma, grazie a una ricerca di Franca Farina del Centro sperimentale di cinematografica Cineteca Nazionale, che lo ha scovato nella collezione di un privato. Alla proiezione sarà presente il presidente del Gremio, Antonio Maria Masia. A partire dal 28 giugno, il Sardinia Film Festival farà tappa a Villanova Monteleone, poi a Bosa e quindi ad Alghero, dove la manifestazione si concluderà il 7 luglio con la cerimonia di premiazione.