23 April, 2024
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Quarta giornata di concerti e incontri musicali al Teatro Massimo e ai Giardini dell’Exma di Cagliari, per il 37° Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo. Si parte la mattina con l’appuntamento dedicato alle appassionanti lezioni del musicologo Giovanni Bietti, si ascoltano i nuovi talent del jazz italiano con Growin’Jazz e Italian Jazz Quartet e ci si emoziona col trio Blicher-Hemmer-Gadd, concerto-evento che consentirà di ammirare il grande batterista Steve Gadd nel contesto unico dell’Organ trio, affiancato da Michael Blicher al sax e Dan Hemmer all’organo Hammond, per un ensemble folgorante dove i tre elementi dialogano in un equilibrio perfetto fatto di grandi dinamiche e atmosfere raffinate e coinvolgenti. A fine serata, nel Fuaié del teatro spazio a RadioX Corner.

Ma ecco nel dettaglio il programma di sabato 2 novembre

TRA SCRITTURA E IMPROVVISAZIONE

2 novembre

Sala M2, ore 11.00 e ore 18.00

Luca Caponi – percussioni

Pasquale Laino – sax soprano

Alessandro Gwiss – piano

Considerato tra i migliori divulgatori musicali italiani (ma è anche compositore, pianista e musicologo, collaboratore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e voce radiofonica notissima), Bietti, in occasione dell’EJE sarà il protagonista di un ciclo di lezioni dal titolo “Tra scrittura e improvvisazione”, in scena negli spazi del Teatro Massimo di Cagliari, dove assieme ai suoi compagni di viaggio Luca Caponi (percussioni), Pasquale Laino (sax soprano) ed Alessandro Gwiss (piano) racconterà i lati più nascosti della musica. Per esempio? Integrazione, alchimia, spiritualità.

GROWIN’ JAZZ

I NUOVI TALENTI DEL JAZZ ITALIANO

Giardini Exma, Radio Social Club, ore 13.00

Vittorio Esposito – pianoforte

Simone Faedda – Chitarra

Gabriel Marciano – Sax alto

Cesare Mecca – Tromba

Matteo Piras – contrabbasso

Gianrico Manca – batteria e direzione artistica

Il progetto di Growin’Jazz si inserisce a largo raggio nel solco dell’esperienza ormai quarantennale di Jazz in Sardegna. La ricerca continua di nuove forze, idee e talenti si manifesta con una rassegna all’interno del cartellone di EJE2019. I protagonisti, tutti giovanissimi talenti e certamente futuri protagonisti della scena musicale italiana, sono stati selezionati da Gianrico Manca, uno dei più prolifici artisti del panorama musicale isolano e nazionale. I concerti si terranno in diverse soluzioni durante i due jazzbrunch previsti al RadioX SocialClub per poi aprire i concerti sul palco del teatro Massimo la sera di sabato 2 novembre.

JAZZ IN SARDEGNA MEMORIES

2 novembre

Fuaié ore 19.30

Racconti in video e vinile in musica con

ITALIAN JAZZ QUARTET

Gianni Cazzola, batteria

Jordan Corda, vibrafono

Alessandro Usai, chitarra

Matteo Piras, contrabbasso

BLICHER-HEMMER-GADD

Sala grande ore 22.00

Michael Blicher sax

Dan Hemmer, Hammond organ

Steve Gadd, batteria

Un uomo che ha saputo mettere insieme la storia della batteria, da Elvin Jones a John Bonham, creando uno stile unico e inconfondibile. Il “rullante alla Gadd”, il “drumming e il layback Gaddiano” sono ormai dei veri e propri stilemi della musica contemporanea. Nessuno come lui ha determinato lo stile del batterista universale dal pop al jazz, quello stile basato sulla filosofia del “less is more” che tanto ha generato nella produzione musicale mondiale. Steve Gadd è il batterista più ascoltato del panorama musicale, anche inconsapevolmente, quanti di noi infatti hanno “divorato” in questi anni i dischi di Al Jarreau, James Taylor, Michel Petrucciani, Joe Cocker, Paul Simon, Chick Corea, Eric Clapton, Donald Fagen… Solo per citare qualche artista la cui musica è stata frequentemente scolpita sullo stile di Gadd. Eccoci quindi all’atteso appuntamento con questo concerto-evento che consentirà di ammirare Gadd nel contesto unico dell’Organ trio, affiancato da Michael Blicher al sax e Dan Hemmer all’organo Hammond, per un ensemble folgorante dove i tre elementi dialogano in un equilibrio perfetto fatto di grandi dinamiche ed atmosfere raffinate e coinvolgenti. Per tutti gli appassionati e per noi giovani tecnici di allora, inconsapevoli testimoni dell’epoca d’oro, sarà certamente una carezza per l’anima.

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È iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione del 37° Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo che, dal 30 ottobre al 3 novembre 2019, andrà in scena a Cagliari su sei palcoscenici diversi: Teatro Massimo (con i suoi quattro spazi T1, Minimax, T3 e Fuaiè), Exma’ e Jazzino.

Un’edizione davvero particolare, interamente dedicata ad Alberto Rodriguez nel 20° anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 12 agosto del 1999. Fine intellettuale e grande firma de L’Unione Sarda, di cui diresse per molti anni la terza pagina, Rodriguez è stato un brillante critico di musica jazz e, fino alla metà degli anni Ottanta, mentore e ispiratore del Festival Jazz in Sardegna.

A testimoniare l’importanza della sua figura saranno non soltanto le diverse iniziative a lui dedicate (mostre fotografiche, pubblicazioni, graphic novel ed altro, che saranno comunicate successivamente nel dettaglio), ma l’eccezionale caratura artistica del cartellone, contrassegnata dal concerto di apertura del leggendario pianista e compositore americano Herbie Hancock, in scena al Teatro Massimo, mercoledì 30 ottobre, ore 21,30, alla testa di una line up di altissimo livello composta da James Genus (bass), Lionel Loueke (guitar), Terrace Martin (sax) ed il mitico Vinnie Colaiuta (drums).

Sarà quindi il Teatro Massimo, non più la Fiera come precedentemente comunicato, ad ospitare il concerto di Herbie Hancock Quintet: un cambio in corsa dovuto a motivi puramente logistici, che porterà qualche poltrona in meno per i tanti appassionati (700 posti del Teatro Massimo a fronte dei 1.400 offerti dal Padiglione D della Fiera) ma sicuramente una location più idonea ad ospitare un evento di questa portata.

La prevendita per l’ingresso ai concerti del Festival riparte dunque da oggi con ulteriori 160 abbonamenti in vendita, i cui prezzi variano a seconda delle file poltrone e dei settori, e altrettanti biglietti serali per le quattro giornate del festival.

Una disponibilità di posti sicuramente insufficiente a soddisfare la prevedibile richiesta da parte degli appassionati, tenuto anche conto che il resto del festival si sviluppa all’insegna dell’eccellenza, a partire da Blicher Hemmer Gadd, l’eccezionale trio che riunisce la leggenda della batteria Steve Gadd, il sassofonista (due volte Danish Grammy) Michael Blicher ed il grande specialista dell’organo Hammond Dan Hemmer.

Si prosegue con il quartetto di Eli De Gibri, sassofonista e compositore già al fianco di Hancock, riconosciuto come band leader di livello internazionale grazie al suo inesauribile talento artistico.

Tra i mostri sacri è obbligatorio inserire Franco D’Andrea, uno dei talenti più amati da Alberto Rodriguez per la sua carica innovativa e creativa, protagonista il primo novembre con il suo Ottetto e in Duo con il funambolico percussionista olandese Han Bennink.

Oltre alle grandi stelle del jazz, il cartellone rivolge lo sguardo verso artisti più giovani e formazioni tra le più talentuose e innovative del mondo: da Adam Ben Ezra, che si esibirà in uno stupefacente solo di contrabbasso, a Federico Nathan, virtuoso del violino di origine uruguayana, più volte tra i solisti di spicco di Snarky Puppy, alla testa di un quintetto che promette scintille.

E assieme a questi musicisti eccezionali, non poteva mancare il nostro Gavino Murgia protagonista di ben due esibizioni ma con distinte formazioni: in quartetto con Mauro Ottolini, Pietro Iodice e Aldo Vigorito, ed in trio con Hamid Drake e Majid Bekkas.

Altra citazione d’obbligo è quella dell’Italian Jazz Quartet, ovvero le nuove promesse del jazz italiano Jordan Corda, Alessandro Usai e Matteo Piras, sapientemente guidati da un nome storico del drumming nazionale come Gianni Cazzola.

Ma non è tutto. Oltre al ricco cartellone degli eventi in abbonamento, e alle numerose e importanti iniziative collaterali (sulle quali seguirà comunicato), il festival chiuderà 3 novembre (ore 20.00) con una serata speciale, fuori abbonamento, dedicata al grande Faber nel ventennale della scomparsa: sul palco del Teatro Massimo andrà in scena De Andrè canta De Andrè, il grande omaggio di Cristiano De Andrè al padre, reduce dal successo strepitoso conseguito nella sua unica data italiana lo scorso luglio all’Arena di Verona.

La manifestazione, anche quest’anno sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, dalla Regione Sardegna con gli Assessorati della Pubblica Istruzione, del Turismo e dal Comune di Cagliari, è stata riconosciuta lo scorso anno anche dal Ministero Turismo e Spettacolo tra i festival di maggior rilievo nazionale.

Hamid Drake.

«Vogliamo una Sardegna più forte, più presente nei mercati in espansione, meno burocratica»: così ha esordito il presidente della Regione Francesco Pigliaru nell’incontro coi giornalisti economici stranieri, organizzato a Cabras dal sindaco di Castelsardo Franco Cuccureddu, per il consorzio della #Rete dei Porti. Davanti a corrispondenti di testate come Nikkei Design (Giappone), Market Monitor (USA), Sueddeutsche Zeitung (Germania), Xin Hua Agency (Cina), EIR (USA), Het financieele Dagblad (Olanda), il presidente della Regione ha ribadito la rotta politica del suo governo: «Puntiamo a uno sviluppo inclusivo, che abbia attenzione per le fasce sociali più deboli. Al tempo stesso lavoriamo per attrarre investimenti esteri, favorire la crescita del nostro capitale umano, migliorare i servizi per il lavoro».

Tra i temi sul tavolo del confronto: il superamento del patto di stabilità, le potenzialità dei prodotti sardi nei mercati internazionali, l’importanza dell’istruzione per il rilancio anche economico dell’Isola. Pigliaru ha ribadito la centralità del turismo nella Sardegna che vuole costruire: «Il turismo è un settore essenziale, che adesso rappresenta una fetta troppo piccola del PIL – ha detto – Non può essere istericamente concentrato in poche settimane, la Sardegna ha tante qualità che vanno ancora valorizzate e possono renderla attraente per tutto l’anno: abbiamo bellezze naturali e storiche, prodotti enogastronomici, percorsi da far conoscere a chi viene dal resto del mondo». Non solo: «Ogni turista è per noi un test di mercato per i nostri prodotti, che altrimenti dovremmo esportare per raggiungere nuovi consumatori. Questo è successo negli ultimi anni col vino ed è un modello che vogliamo replicare a partire dall’agroalimentare, che ha un potenziale enorme». Il traguardo più vicino è quello dell’Expo milanese del 2015, «un appuntamento nel quale vogliamo presentare la Sardegna nel migliore dei modi per sfruttarne il grande richiamo internazionale». 

Dopo l’incontro con i corrispondenti esteri, il presidente ha visitato gli scavi di #Monti Prama. Accompagnato dall’ex soprintendente dei Beni archeologici Marco Minoja, dai responsabili scientifici dello scavo Raimondo Zucca e Alessandro Usai, Pigliaru ha potuto ammirare le due nuove statue dei Giganti venute alla luce nei giorni scorsi. «La civiltà nuragica è uno dei nostri biglietti da visita nei confronti del resto del mondo –  ha detto -. Per questa ragione, una volta completata l’opera di riordino dei conti della Regione che ci ha impegnato in questi mesi, dal 2015 potremo investire risorse nei settori che riteniamo importanza per il futuro dell’Isola».

Per il presidente «la nostra storia è la nostra identità: i nostri beni archeologici e culturali sono strategici, su di essi la Regione vuole intervenire per creare sviluppo nel territorio». L’attenzione, anche sugli scavi archeologici di Monti Prama, «da parte nostra rimane altissima».

Il capo dell’esecutivo, oltre all’equipe di archeologi all’opera sul sito, ha anche salutato i quattro detenuti della casa circondariale di Massama che, dopo aver ricevuto una formazione in archeologia, stanno prestando la loro opera durante gli scavi.

Le fotografie sono tratte dalla pagina Facebook della Regione: https://www.facebook.com/regioneautonomasardegna

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Stremato, persino snervato, ma appagato. E’ lo stato d’animo di #Furio Tripicchio, protagonista di “Ammentos. Dalla Sardegna all’Europa, dal passato al futuro”, con un tour partito dal palazzo del #Consiglio Regionale di via Roma e finito sotto il quartier generale dell’Unione Europea di Strasburgo. L’atleta si è trasformato in una sorta di iron-man percorrendo con gli skiroll diversi angoli del territorio isolano sino ad arrivare ad Olbia. Quindi, si è imbarcato verso la penisola con diverse tappe affrontate prima di oltrepassare il confine italiano sino ad arrivare nella città francese sede del Parlamento Europeo. Emozioni davvero incancellabili sin dal primo giorno.

«Non dimenticherò mai la consegna della bandiera dei quattro mori da parte del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, poi l’assemblea del consiglio comunale di Monastir. Due passaggi importanti che mi hanno trasmesso la giusta carica per riuscire nell’impresa.»

Oristano, Nuoro e Olbia. «Non senza poche difficoltà, perché la fatica si è fatta sentire.» La commozione è giunta al culmine a Monterosso al Mare, cittadina delle Cinque Terre a pochi passi da La Spezia sconvolta dall’alluvione del 2011, con il ricordo di Alessandro Usai.

«Una cerimonia davvero toccante presieduta dal sindaco Emanuele Moggia – racconta Tripicchio, residente a Monastir – con il tentativo di riannodare un filo che si è spezzato proprio quando Usai è diventato un eroe, dando la sua vita per salvare i suoi concittadini dalla furia dell’acqua, per poi rientrare ad Arbus avvolto da una mescolanza di culture proprie dell’Italia, la Sardegna e le Cinque Terre.»

Non si è fermato qui, il viaggio dell’atleta di origini ischitane trapiantato nell’Isola. La missione, sponsorizzata dalla Presidenza del Consiglio regionale, dal comune di Monastir e dall’Anci Sardegna, con il supporto del consigliere Modesto Fenu e altri sponsor privati, si è prolungata sino all’arrivo a Strasburgo.

«Porto ancora dentro il cuore tantissimi incontri con i circoli sardi, i racconti degli emigrati che si sono staccati dalla nostra isola portando un pezzo di storia e cultura nelle diverse regioni italiane e in Europa – evidenzia Tripicchio – Per questo ho donato la nostra bandiera con i quattro mori ai parlamentari europei della Sardegna, con un grido all’Europa. Un appello per valorizzare le differenze culturali e sociali con la mescolanza di tradizioni presenti all’interno del vecchio continente. Solo partendo dalle diverse identità si potrà costruire un’Europa dei popoli, non degli Stati o dell’economia.»

Ora il meritato riposo. Poi le diverse tappe saranno proiettate alla popolazione isolana. «Con tutti i ricordi ed il materiale raccolto che costituisce un patrimonio da conservare della Sardegna.»

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Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, con la consegna della bandiera della Sardegna nelle mani di Furio Tripicchio, ha dato il via questa mattina alla missione “#Ammentos”. L’impresa lanciata dal comandante della stazione dei Carabinieri di Monastir che porterà il vessillo dei Quattro Mori fino a Strasburgo, a bordo degli skiroll (gli scii a rotelle utilizzati dagli atleti dello sci nordico per gli allenamenti in assenza di neve). Un viaggio simbolico per riaffermare in Europa i valori delle identità, della cultura, della solidarietà, della pace e del confronto tra i popoli. L’arrivo nella città sede del Parlamento europeo è previsto per il prossimo 16 settembre e la missione (circa 1.200 chilometri da percorrere sui due assi a rotelle, armati dei caratteristici bastoncini da fondo) si articolerà in tre momenti principali: quattro giorni nell’Isola (da Monastir a Olbia, passando per Sedilo, Orotelli e Nuoro), poi in Liguria e quindi il percorso finale per Strasburgo. A Monterosso al Mare, nel cuore delle Cinque Terre, Furio Tripicchio, consegnerà ai familiari di Alessandro Usai, la targa ricordo del Consiglio regionale in onore dell’emigrato di Arbus, scomparso tre anni fa mentre prestava soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione che devastò il territorio spezzino.

«Raccoglieremo strada facendo “ammentos”, ricordi, aneddoti, fiabe, poesie, canzoni, storie e personaggi del popolo sardo per poi portarli nella capitale della politica europeaۚ», ha spiegato Tripicchio nel ringraziare il presidente, Gianfranco Ganau «per aver sposato l’iniziativa») e il consigliere regionale Modesto Fenu («per averla proposta e sostenuta»).

«È un piacere ed un onore patrocinare l’originale impresa del maresciallo Tripicchio – ha dichiarato il presidente del Consiglio – e a lui va il merito di  promuovere con il suo viaggio nel cuore dell’Europa  la nostra cultura, le nostre tradizioni e un’idea forte di solidarietà e pace tra tutti i popoli.»

Gianfranco Ganau ha inoltre rivolto un particolare ringraziamento a Tripicchio per la tappa nella città ligure di Monterosso, dove Alessandro Usai donò generosamente la propria vita nel corso dei drammatici soccorsi alla popolazione nell’alluvione del 25 ottobre 2011.

Nell’avventura ci sarà anche uno staff composto dallo psicologo Giancarlo Labate, Ottavio Caredda (responsabile logistica) ed il cameraman Alessandro Corgiolu che riprenderà tutte le tappe del viaggio per proiettarle in streaming.

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Ci saranno anche Giancarlo Labate, Ottavio Caredda ed Alessandro Corgiolu nella missione “Ammentos. Dalla Sardegna all’Europa, dal passato al futuro” di Furio Tripicchio.

Furio Tripicchio partirà dalla Sardegna per arrivare a Strasburgo, la metropoli che ospita il Parlamento europeo, con le spalle avvolte dalla bandiera dei quattro mori che sarà donata dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, il prossimo 1° settembre.

Furio Tripicchio – ischitano trapiantato nell’Isola da ormai cinque anni affronta una vera e propria impresa, portando gli skiroll, diventando così precursore del nordic skate che si pone tra lo sci di fondo ed il pattinaggio. Un giro dell’Isola che si estenderà per quattro giorni, dal palazzo dell’assemblea regionale di via Roma a Monastir, passando per Sedilo e Orotelli, poi Nuoro e Olbia.

La partenza è fissata per lunedì: appuntamento alle 10.00 sotto il palazzo dell’assemblea regionale di via Roma, con una conferenza stampa per la presentazione dell’evento presieduta da Gianfranco Ganau. Quindi il viaggio verso la terraferma, con una tappa speciale a Monterosso al Mare, cuore della Cinque Terre nell’hinterland di La Spezia, in Liguria, dove a seguito dell’alluvione del 2011 perse la vita Alessandro Usai – medaglia d’oro al valor civile – emigrato di Arbus impegnato nei soccorsi alla popolazione dell’entroterra ligure.

Una cerimonia con le autorità locali segnerà il messaggio da tramandare mediante questo progetto: «Un viaggio che intraprenderò – racconta Tripicchio, residente a Monastir – con il tentativo di riannodare un filo che si è spezzato proprio quando Usai è diventato un eroe, dando la sua vita per salvare i suoi concittadini, per poi rientrare ad Arbus avvolto da una mescolanza di culture proprie dell’Italia, la Sardegna e le Cinque Terre». Il percorso continuerà sino a Strasburgo. Arrivo previsto per il 16 settembre. «Qui donerò la nostra bandiera con i quattro mori ai parlamentari europei della Sardegna, con un grido all’Europa». Eccolo. «La verità è che dobbiamo considerarci un unione di popoli, non certo di Stati – aggiunge Tripicchio, presidente dell’Associazione free time -. Le divisioni territoriali sono delle convenzioni che tendono a dividere mentre le differenze culturali sono delle peculiarità che ci possono unire». Per questo durante l’itinerario – patrocinato dalla Presidenza del Consiglio regionale, dall’Anci isolana e dal comune di Monastir, con il supporto del consigliere Modesto Fenu – raccoglierà aneddoti, fiabe, poesie, canzoni, storie e personaggi del popolo sardo per poi portarli nella capitale della politica europea. E nel corso del tour si incroceranno le esperienze dei circoli sardi sparsi per il mondo, un pezzo dell’Isola che porta la cultura sarda per tutti gli angoli dei continenti. «Nessuna battaglia politica – prosegue Tripicchio -. Solo la volontà di mettere insieme le singolarità storico-culturali delle diverse aree della Sardegna, esaltare le unicità dei popoli che da sempre coabitano in questa terra, trasferire e trasmettere le tradizioni di queste genti». Una vera riscoperta delle identità che poi si traducono in una mescolanza di culture, interagendo tra di loro. Uno degli esempi è lo stesso Tripicchio, ischitano ormai affezionato all’Isola. «Per essendo legato alla mia terra d’origine, mi sono appropriato della cultura sarda».

Altra parola chiave del progetto – sponsorizzato da aziende private come Eva Arredamenti, Skirollo, Grafiche Ghiani, Edilwood e Pinna Trasporti – è il turismo.

«Non è una frase fatta. La Sardegna è davvero uno scrigno a cielo aperto. Un tesoro tutto da scoprire, con luoghi incontaminati e bellezze mozzafiato dal punto di vista ambientale e naturalistico. Senza tralasciare l’identità e le tradizioni popolari, che possono portare ad un turismo attivo che riparta dal mondo agropastorale, dall’eno-gastronomia per poi arrivare alle differenti culture contaminate tra loro. Solo col turismo potremo far crescere l’economia.»

Da non tralasciare l’aspetto sportivo. «Anche qui – conclude Tripicchio – c’è una giungla inesplorata anche per catturare i vacanzieri in Sardegna. Si pensi che nel mondo ci sono 5 milioni di persone che si muovono per lo sport, sull’isola confluisce appena l’1% di questa galassia. C’è da fare un salto di qualità, dalla costruzione di piste ciclabili che poi possano servire anche per il trekking attorno alla nostre bellezze paesaggistiche sino alla scoperta di discipline di nicchia come il kayak, la canoa e la vela.»

Nell’avventura ci sarà anche uno staff composto dallo psicologo Giancarlo Labate, Ottavio Caredda (responsabile logistica) ed il cameraman Alessandro Corgiolu che riprenderà tutte le tappe del viaggio per proiettarle in streaming.

Il rientro? «Una grande festa. Poi un po’ di riposo. Adesso c’è però da raggiungere il traguardo di Strasburgo e da compiere la missione, per una Sardegna che valorizzi di più le sue identità per agganciare il treno del turismo».

Giovedì 17 luglio, dalle 17.00, l’#aula magna della facoltà di Ingegneria – piazza d’Armi – ospita la conferenza-dibattito sul tema “Vedere nel sottosuolo della Sardegna” – Viaggio tra i tesori nascosti di #Mont’e Prama”.

L’evento verte sulle potenzialità delle tecnologie georadar per l’indagine archeologica. Metodiche e apparecchiature innovative che consentono di conoscere i grandi tesori che ancora giacciono nel sottosuolo della nostra regione. Al tempo stesso, la tecnologia permette di approfondire la conoscenza della storia della Sardegna. Ai lavori intervengono le figure scientifiche e accademiche impegnate anche a #Mont’e Prama (Cabras, Oristano). Tra queste, Gaetano Ranieri (docente Geofisica applicata, Università Cagliari), Raimondo Zucca (Storia e Archeologia del Mediterraneo antico, Università Sassari) e il direttore dei lavori, Alessandro Usai (Soprintendenza Beni Archeologici, Cagliari e Oristano).

Ai lavori sono previsti gli interventi di Alessandra Carucci (presidente facoltà Ingegneria e Architettura, Cagliari), Giorgio Giacinto (Aeit Sardegna), Mariano Cugurullo (Rotary Club Cagliari Sud) e Marco Edoardo Minoja (Soprintendente Beni Archeologici, Cagliari e Oristano).