15 December, 2025
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Il NurArcheoFestival torna nel Sulcis, dove domani, sabato 9 settembre, a Portoscuso, nell’antica Tonnara di Su Pranu, Gianluigi Tosto porta in scena, alle 21.30, la “sua” Iliade, altra produzione nazionale in prima assoluta regionale. Tosto (già presente con successo al NurArcheoFestival lo scorso anno con l’Odissea), attore allievo di Orazio Costa, con all’attivo molte esperienze e collaborazioni importanti (ha studiato anche danza moderna), da alcuni anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica, ponendo molta attenzione alla musicalità del verso e della parola e alla loro relazione con la musica arcaica strumentale. In questo contesto rientrano gli spettacoli sui poemi omerici, Iliade e Odissea, e sul poema virgiliano, Eneide, che costituiscono la trilogia “Il Canto e la Memoria”.

Nell’Iliade di Omero (la traduzione utilizzata è soprattutto quella di Vincenzo Monti, forse la più evocativa secondo Tosto), i sentimenti non conoscono mezze misure e da tale integrità scaturisce la struttura netta, decisa, a tinte forti, della narrazione. L’ira di Achille, la superbia e l’arroganza di Agamennone, la celebrazione della potenza dell’esercito greco, la cruenza delle battaglie, lo slancio giovanile di Patroclo, l’eroismo di Ettore, il dolore di Priamo: tutto assume dimensioni epiche e un sapore ancestrale, quasi primitivo, ogni situazione esprime un sentimento nella sua totalità.

La voce dell’attore incarna i personaggi omerici ed esprime emotivamente i ritmi della narrazione. Il suono di guerra del djembé accompagna la lite fra Achille e Agamennone; mazze di ferro ritmano le cruente battaglie fra i due eserciti; il gong annuncia l’intervento sempre decisivo degli dèi; i campanellini indiani fanno emergere dal mare Teti, la madre di Achille, e la innalzano in cielo al cospetto di Giove; la ciotola tibetana evoca il sogno di Agamennone o celebra le esequie funebri di Ettore.

Sempre domani, 9 settembre, ma a Tortolì, nell’area archeologica S’ortali e su Monte, viene proposto il nuovo allestimento de “L’uomo che sognava gli struzzi”, di Bepi Vigna, sceneggiatore, regista e direttore del Centro Internazionale del Fumetto, con la regia di Rita Atzeri. Una coproduzione fra Il Crogiuolo e Nues, il festival internazionale dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, che vede in scena Antonio Luciano, i pupazzi di Alessandra Fadda, con le musiche di Marco Argiolas al sax e al clarinetto.

Prima, alle 20.30, viene presentato l’omonimo libro di Vigna, novità editoriale targata Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari, illustrato da Giovannella Monaco, in arte GioMo. Dopo l’incontro con gli autori andrà in scena lo spettacolo tratto dal racconto.

Si narra una storia di cento anni fa, quando nel 1910, in piena Belle Époque, in uno sperduto paesino sardo, il maestro elementare Peppino Meloni ha un’idea curiosa: allevare degli struzzi per venderne le piume, molto usate nella moda del tempo per ornare i cappelli e confezionare i boa esibiti dalle dive del teatro. Peppino riesce a realizzare il sogno e per qualche anno gli affari vanno bene, ma poi scoppia la guerra e tutto sembra finire. Meloni è però un sognatore caparbio e così trasforma il suo allevamento in uno “struzzodromo”, dove abili fantini in groppa agli struzzi si affrontano in spericolate ed emozionanti gare. Inizia così un’avventura che porterà Peppino, suo figlio Franceschino, il fantino Periccu, e gli struzzi, a esibirsi nelle principali città europee: Vienna, Parigi, Bruxelles. La forma scelta è quella di uno spettacolo teatrale che, pur con qualche licenza, racconta avvenimenti realmente accaduti e parla di personaggi veri di cui a distanza di tanti anni si è sbiadito il ricordo.
Alle 19 è in programma la  visita guidata al sito di S’Ortali e su Monte a cura della Cooperativa Irei.

Domenica 10 settembre, a Villa Verde, nel complesso nuragico di Brunk’e s’Omu (loc. Mitza Margiani) viene riproposto alle 19.00 Deinas, testo di Clara Murtas e regia di Rita Atzeri.

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Francesco “Chichittu” Serra è il titolo della messa in scena che debutta domani, venerdì 1 settembre, alle 19.00, a Talana, in località Su Lompathu. Lo spettacolo – che chiude idealmente il festival nel festival dedicato ai comuni dell’Isola con meno di tremila abitanti – è stato scritto da Rita Atzeri e Vinicio Cannas, la regia è della stessa Atzeri, che sarà in scena con Antonio Luciano, Giovanni Trudu, Marta Gessa e Daniela Vitellaro (e con i piccoli Riccardo Podda, Lorenzo e Marisa Angius) e con i Tenores Murales di Orgosolo a fare da contrappunto musicale.
A essere raccontata è la storia, vera, di Francesco Serra, rapito all’età di 4 anni a Talana, venduto nelle coste del Nord Africa, privato della propria identità e degli affetti più cari, trattato da servo, fino a quando la nonna putativa, in punto di morte, lo invita a fuggire, svelandogli il mistero della sua origine. Francesco, ormai giovane uomo, viaggia da una regione all’altra del continente nordafricano, unendosi e mercanti e a una pattuglia inglese, che sfortunatamente finisce su un campo minato: gli unici sopravvissuti sono Francesco e un soldato inglese.

Grazie a un commerciante di lupini, Chichittu, con l’identità di Giuseppe Di Bello, raggiunge l’Italia, la Sicilia. Lì conosce l’amore ed inizia la ricerca sulla sua vera identità. Attraverso gli articoli di alcune riviste viene riconosciuto dai suoi fratelli e dalle sue sorelle. Il ricongiungimento con i familiari a Talana non è coronato dalla gioia di rivedere la madre, già scomparsa. Per mancanza di lavoro dalla Sardegna torna in Sicilia, dove muore nel 2011. La vicenda è ricostruita nella messa in scena partendo dall’intervista che una giovane giornalista fece a Francesco Serra alla fine degli anni ’90. Nello spettacolo presente e passato si fondono in un continuo rimando a ricordi lontani, teatro documento che tocca il tema universale dell’identità, dell’eterna ricerca di sé.

Seguirà una degustazione di prodotti tipici.

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Ancora un appuntamento e una nuova produzione del Crogiuolo per il NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna diretta da Rita Atzeri.

Francesco “Chichittu” Serra è il titolo della messa in scena che debutta venerdì 1 settembre, alle 19.00, a Talana, in località Su Lompathu. Lo spettacolo – che chiude idealmente il festival nel festival dedicato ai comuni dell’Isola con meno di tremila abitanti – è stato scritto da Rita Atzeri e Vinicio Cannas, la regia è della stessa Atzeri, che sarà in scena con Antonio Luciano, Giovanni Trudu, Marta Gessa e Daniela Vitellaro (e con i piccoli Riccardo Podda, Lorenzo e Marisa Angius) e con i Tenores Murales di Orgosolo a fare da contrappunto musicale.
A essere raccontata è la storia, vera, di Francesco Serra, rapito all’età di 4 anni a Talana, venduto nelle coste del Nord Africa, privato della propria identità e degli affetti più cari, trattato da servo, fino a quando la nonna putativa, in punto di morte, lo invita a fuggire, svelandogli il mistero della sua origine. Francesco, ormai giovane uomo, viaggia da una regione all’altra del continente nordafricano, unendosi e mercanti e a una pattuglia inglese, che sfortunatamente finisce su un campo minato: gli unici sopravvissuti sono Francesco e un soldato inglese.

Grazie a un commerciante di lupini, Chichittu, con l’identità di Giuseppe Di Bello, raggiunge l’Italia, la Sicilia. Lì conosce l’amore e inizia la ricerca sulla sua vera identità. Attraverso gli articoli di alcune riviste viene riconosciuto dai suoi fratelli e dalle sue sorelle. Il ricongiungimento con i familiari a Talana non è coronato dalla gioia di rivedere la madre, già scomparsa. Per mancanza di lavoro dalla Sardegna torna in Sicilia, dove muore nel 2011. La vicenda è ricostruita nella messa in scena partendo dall’intervista che una giovane giornalista fece a Francesco Serra alla fine degli anni ’90. Nello spettacolo presente e passato si fondono in un continuo rimando a ricordi lontani, teatro documento che tocca il tema universale dell’identità, dell’eterna ricerca di sé.

Seguirà una degustazione di prodotti tipici.

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Carbonia partecipa al Giorno della Memoria con numerose iniziative, per non dimenticare l’orrore dei lager e le persecuzioni naziste e fasciste subite da milioni di ebrei e da tante donne e uomini diversi: diversi per opinioni politiche, per orientamento sessuale, per religione, per colore della pelle, per gruppo etnico, diversi per una forma di disabilità. Diversi ma uomini e donne che hanno subito violenze indicibili e, nella maggior parte dei casi, non sono riusciti a tornare a casa.

Di seguito il calendario degli eventi, organizzati dal Comune di Carbonia e dalle associazioni impegnate a tramandare la memoria e a lottare contro il revisionismo e il negazionismo.

Mercoledì 25 gennaio, dalle 10.00, al Teatro Centrale “In un cielo di stelle gialle… bianche farfalle”, spettacolo teatrale del Crogiuolo, diretto da Mario Faticoni (Teatro dell’Arco). La prima messa in scena è prevista per le ore 10.00, la seconda per le 11.30. Lo spettacolo è gratuito e parteciperanno alcune classi degli Istituti Superiori. Testo e regia di Rita Atzeri. Interpreti: Marta Gessa e Antonio Luciano. Organizza il Teatro del Sottosuolo in collaborazione con il Comune di Carbonia.

Venerdì 27 gennaio

– ore 10.00, Biblioteca comunale, viale Arsia

Incontro dibattito con la Paola Danesi, testimone diretta della Shoah.

Partecipano alcune classi delle scuole secondarie di primo grado.

– ore 10.00, Museo del Carbone, Grande Miniera di Serbariu

Inaugurazione Mostra fotografica: “Il treno della memoria. Auschwitz e Birkenau”, a cura dell’Associazione FAF (Fabbrica Artigiana di Fotografia).

La mostra è visitabile dal 27 gennaio al 28 febbraio, dalle 10.00 alle 17.00 tutti i giorni escluso il lunedì.

– ore 11.00, Teatro Centrale (piazza Roma), proiezione per gli studenti del filmato “Racconti di un viaggio dentro la memoria”, documentario realizzato dalla Fabbrica del Cinema di Carbonia sull’esperienza dei Viaggi della Memoria, progetto promosso da ARCI Sardegna in collaborazione con l’associazione Deina. Il film racconta il viaggio effettuato, dal 4 al 10 febbraio 2016, da 52 ragazze e ragazzi di tutta la Sardegna. In treno dal Brennero hanno raggiunto la città di Cracovia, insieme a centinaia di partecipanti provenienti da altre regioni italiane, ripercorrendo metaforicamente il tragitto fatto dai deportati. L’iniziativa è rivolta agli studenti delle classi 4ª e 5ª delle scuole superiori.

Organizza il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (S.B.I.S.)

– dalle ore 17,30, Aula Polifunzionale (Piazza Roma)

Saluto del Sindaco Paola Massidda

Interventi di don Amilcare Gambella, parroco di San Ponziano, e Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore, sulla storia di Modesto Melis, il nostro concittadino recentemente scomparso, sopravvissuto alla deportazione nel lager di Mauthausen.

Fash mob della Clessidra Teatro di Anna Pina Buttiglieri.

Reading in musica su Modesto Melis con Anime Resilienti (Susanna Mannelli, Chiara Giuliani e Sabrina Barlini, con musiche di Angelina Figus e Coro Centro Studi Musicali di Carbonia) e La Parola ai poeti, con Claudio Moica, Giovanna L.F. Fiabane, Marcello Murru e Francesco Artuso, musiche dal vivo a cura di Angelo Montis. Organizza il Teatro del Sottosuolo.

– dalle ore 19.45, Teatro Centrale (piazza Roma), proiezione pubblica del filmato e dibattito “Racconti di un viaggio dentro la memoria”, documentario realizzato dalla Fabbrica del Cinema di Carbonia sull’esperienza dei Viaggi della Memoria, progetto promosso da ARCI Sardegna in collaborazione con l’associazione Deina. Organizza ARCI Sardegna, in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, lo Sbis – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, con il contributo della CGIL – Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, ANPI e Compagnia Teatrale La Cernita. Durante la serata interverranno alcuni rappresentanti degli Enti e delle Istituzioni coinvolte, mentre alcune ragazze e ragazzi che hanno partecipato al progetto nell’anno 2016, restituiranno la propria esperienza alla Comunità. La Compagnia La Cernita curerà la lettura di alcuni passi dedicati al tema della Memoria.

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In occasione delle commemorazioni per il Giorno della Memoria, il 25 gennaio 2017, il Teatro Centrale di Carbonia ospiterà la rappresentazione teatrale “In un cielo di stelle gialle… bianche farfalle” del Crogiuolo, Centro di Intervento Teatrale, diretto da Mario Faticoni (Teatro dell’Arco).

Il primo spettacolo è previsto per le ore 10, il secondo per le 11.30. Lo spettacolo è gratuito e parteciperanno alcune classi degli Istituti Superiori.

Testo e regia di Rita Atzeri. Interpreti: Marta Gessa e Antonio Luciano.

Organizza il Teatro del Sottosuolo in collaborazione con il comune di Carbonia.

«Ad essere raccontate, con la semplicità del teatro di narrazione e l’ausilio di musiche e oggetti, le vicende di bambini e bambine, che in un’Europa dilaniata dalle leggi razziali, vissero sulla propria pelle l’orrore della deportazione.

Siamo nel 1938, in Italia per volere del fascismo, nella Germania di Hitler, nelle occupate Francia e Polonia, le leggi razziali tolgono agli ebrei tutti i diritti: lavorare, andare a scuola, essere curati, entrare in un parco pubblico per i protagonisti del nostro racconto diventano un lontano ricordo.

Rabbia, paura, speranza, rassegnazione, lotta e resistenza vengono raccontate in questo spettacolo.

Il Racconto è la forma di Resistenza che abbiamo il dovere di compiere, il racconto è il testimone da passare ai giovanissimi spettatori perché il passato non ritorni né si ripeta.»