23 December, 2025
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Il disegno di legge n. 286 sulla proroga del contratto di servizio di continuità territoriale marittima tra la Sardegna, le isole minori e la Corsica, è stata al centro dell’audizione dell’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, svoltasi questa mattina in IV commissione.

«Con questo intervento è la terza volta dal 2014 che la Regione interviene sulla Saremar, segno dell’attenzione costante per i lavoratori della compagnie e per il servizio alle comunità interessate», ha detto Massimo Deiana, presentando il disegno di legge con cui il servizio di continuità territoriale svolto dalla Saremar con le isole minori di La Maddalena e Carloforte e con la Corsica viene prorogato fino al 31 marzo del 2016.

«Mentre la gara va avanti – ha detto fra l’altro Deiana nel suo intervento – abbiamo ottenuto dal ministero dell’Economia il 6 novembre scorso, nero su bianco, certezza sulle risorse e sui tempi: lo Stato coprirà il servizio con 13,6 milioni l’anno fino al 2022.»

«Quanto ai passaggi intermedi della gara, sono anch’essi molto ravvicinati. Il 18 novembre –  ha ricordato Deiana – il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, entro il 18 dicembre dovranno essere inviate le manifestazioni di interesse e subito dopo comincerà la selezione per gli inviti.»

«La certezza della disponibilità della risorse – ha proseguito l’assessore – era la condizione indispensabile per poter ottenere dalla direzione generale concorrenza dell’Unione europea in via libera alla proroga fino al 30 marzo dell’anno prossimo; nel frattempo la Camera ha approvato un emendamento alla legge di stabilità che consente una ulteriore proroga fino al 30 giugno, è una notizia molto positiva e se il voto diventasse definitivo potremmo tagliare il traguardo con ulteriore anticipo.»

Dopo l’intervento dell’assessore la commissione ha esaminato ed approvato il disegno di legge n. 286 compreso un emendamento del consigliere di Sel Luca Pizzuto con cui si precisa che, in ogni caso, la proroga del contratto di servizio con la Saremar resterà in vigore fino all’aggiudicazione della gara. Il provvedimento passa ora all’esame della commissione Bilancio e successivamente all’aula del Consiglio.

Traghetto Carloforte 3 copia

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, nelle battute iniziali della seduta di questa mattina, ha comunicato all’Assemblea la presa d’atto da parte della Giunta delle elezioni della decisione del Consiglio di Stato che il 13 novembre scorso ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Gianni Lampis contro la sentenza del Tar che lo aveva escluso dall’Assemblea sarda.

Il presidente ha poi rivolto un messaggio di solidarietà al popolo francese e un pensiero speciale a Valeria Solesin, la giovane dottoranda veneziana morta nell’attentato al Bataclan.  «Quanto accaduto a Parigi  lo scorso venerdì sconcerta e addolora – ha detto Gianfranco Ganau – i drammatici e sanguinosi attentati compiuti da miliziani dello Stato islamico che hanno sconvolto la capitale francese e con essa l’Europa e l’intero Occidente, lasciano un triste quanto terribile bilancio: 129 morti, oltre 350 feriti. Un attacco senza precedenti da parte del terrorismo fondamentalista islamico, feroce e mirato a distruggere quei valori di civiltà, democrazia, libertà e pace, così duramente conquistati».

Il presidente ha poi proseguito auspicando unità, determinazione e impegno costante contro ogni forma di estremismo «perché la pace fra i popoli è un percorso lungo, difficile ma obiettivo primario da raggiungere e alimentare costantemente. Prima la tragedia del 7 gennaio con la strage alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo e ora gli attacchi del 13 novembre. L’assalto all’Europa continua e la repressione messa in atto finora non è riuscita ad intimorire le cellule dell’Isis – ha detto ancora Ganau – il Califfato è attrattivo e affascina, ma soprattutto continua a reclutare. La violenza e la pericolosità di quanto accaduto impone uno sforzo ulteriore per garantire la sicurezza dei cittadini e la loro incolumità. “Estirpare la capacità di attrazione del terrorismo” – ha dichiarato ieri il ministro Gentiloni alla Camera riferendo in aula dopo la strage di Parigi -, deve essere l’obiettivo dell’Europa unita. “Li combatteremo, non dichiarando guerra all’Islam” – ha detto ancora il ministro degli Affari Esteri -, un principio che mi sento di condividere appieno perché è questo il vero pericolo che si rischia di correre: un vortice di violenza e terrore che porterà ancora morte e distruzione. Credo che la morte e l’orrore di questi ultimi giorni impongano a noi tutti una seria riflessione su quale siano le strategie da attuare. Ricordiamo che l’Isis colpisce anche  le centinaia di migliaia di persone in fuga dalla Siria e dall’Iraq, non terroristi ma vittime, ricordiamo Beirut, appena un giorno prima la strage di Parigi,  dove hanno perso la vita  43 persone e 239 sono rimaste ferite». 

Il presidente ha quindi rivolto un pensiero speciale alla giovane dottoranda veneziana Valeria Solesin, morta nel corso degli attentati al Bataclan. «Ai suoi genitori, alla loro dignità e compostezza nel terribile dolore per la morte di una figlia, esprimiamo tutto il nostro cordoglio. Alla Francia e al suo popolo – ha concluso il Ganau – quest’Assemblea esprime tutta la propria vicinanza».

Su invito del presidente, il Consiglio ha quindi osservato un minuti si silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Parigi e delle persone morte un anno fa in Sardegna a causa del ciclone Cleopatra.

Successivamente l’Aula ha iniziato la discussione, in base all’art. 102 del Regolamento, della Proposta di legge n. 279 (“Differimento del termine di entrata in vigore della centrale unica di committenza”), firmata da tutti i capigruppo.

Il relatore Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha ricordato in apertura l’aggancio alla legge Del Rio operato dal Consiglio con un emendamento che fissava la scadenza a novembre e determinando di fatto, ha ricordato, «una situazione in cui i Comuni non possono più bandire gare d’appalto, fare concorsi ed avviare i cantieri di lavoro, in pratica le amministrazioni sono totalmente bloccate» Il testo, quindi, «è molto urgente, mentre dal prossimo anno è opportuno che la Regione intervenga tenendo conto sia delle necessità dei Comuni che, soprattutto, delle esigenze reali dei cittadini».

Il consigliere Gianmario Tendas, anch’egli del Pd, ha messo in luce l’aspetto riguardante i limiti temporali indicati a suo tempo per le centrali uniche di committenza sottolineando che «tale atto non era in effetti obbligatorio come confermato dall’autorità nazionale anti-corruzione rispondendo ad un quesito della Regione Friuli Venezia Giulia, che esclude dall’applicabilità della norma le Regioni a Statuto speciale». «Va bene quindi la proroga che consente l’utilizzo immediato delle risorse – ha sostenuto – ma per il futuro è opportuna una riflessione più ampia».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha affermato che il provvedimento interviene su un problema reale precisando però che «non è vero che i Comuni sono tutti nelle stesse condizioni, in effetti si sta allineando verso il basso la situazione degli Enti locali mentre sarebbe meglio tenere conto dei comportamenti virtuosi anche introducendo meccanismi di premialità».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha detto che, a suo avviso, «il provvedimento è utile ed è stato sollecitato più volte dall’Anci, perché buona parte dei Comuni che non hanno attivato per tempo le procedure previste ed in attesa della riforma degli Enti locali le amministrazioni rischiano il blocco dell’attività e soprattutto il blocco della spesa dei fondi europei». «Piuttosto – ha concluso – bisognava intervenire qualche settimana fa prima della scadenza del termine».

A nome della Giunta l’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro ha espresso parere positivo. Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli con 53 voti favorevoli.

Subito dopo è iniziato l’esame dell’art. 1.

Il consigliere Walter Piscedda (Pd) ha annunciato il ritiro dei suoi emendamenti ricordando che il suo Comune ha costituito la centrale unica e lamentando il fatto che «ogni volta che i Comuni sono in ritardo si fa una norma tampone; tutti conoscevano la scadenza e sarebbe stato utile un segnale in direzione della premialità».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) si è detto contrario alla tesi di Piscedda perché, a suo avviso, «il meccanismo di premialità e penalità non avrebbero trovato spazio; l’Anci ha ricordato con preoccupazione le grandi difficoltà dei Comuni ed introdurlo sarebbe stato un segnale fortemente negativo».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha osservato che «forse anche la Regione non sa sempre cosa deve fare ed in quali tempi; la chiarezza farà bene anche ai Comuni».

Il consigliere Alessandra Zedda (Forza Italia) ha dichiarato che il termine del 31 gennaio può andare bene in situazioni di emergenza ma, ha precisato, «proprio gennaio è un mese difficile sia per la Regione che per i Comuni perché è un grande incrocio di complesse questioni finanziarie e contabili, sarebbe dunque meglio il 28 febbraio, sia per la Regione che per i Comuni».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) si è espresso in modo crtico nei confronti delle dichiarazioni del collega Piscedda «che ha fatto bene a ritirare emendamenti che non sarebbero stati adatti in questi casi; tutti i Sindaci hanno grandissimi problemi per le amministrazioni a causa della confusione legislativa di questo momento e stupisce che proprio un Sindaco abbia fatto una dichiarazione del genere».

Il consigliere Gianni Tatti (Udc) ha detto, da sindaco, di sentirsi «offeso». «I Comuni sardi –ha aggiunto – stanno aspettando una parola definitiva dalla Regione sulla riforma degli Enti locali e, sul piano amministrativo, le cose non stanno come dice Tendas perché si possono fare acquisti ma non bandire gare d’appalto».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha osservato che la questione all’attenzione del Consiglio «è solo quella della proroga al 31 dicembre perché dal primo gennaio cambierà tutto con la legge di stabilità; in questo mese e mezzo dobbiamo intervenire per consentire ai Comuni di operare correttamente nei loro ambiti, sotto questo profilo gennaio è una soglia di sicurezza». «La riforma degli Enti locali – ha concluso – dovrà disciplinare autonomamente anche questo aspetto per dare a tutti certezze per il futuro».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento orale proposto dalla consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda sull’allungamento della scadenza alla fine di febbraio. Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha invitato la consigliera Zedda a ritirare l’emendamento e la consigliera Zedda ha accolto la richiesta.

Chiarito questo aspetto procedurale, il Consiglio ha esaminato ed approvato i 2 articoli della legge e, con 55 voti favorevoli, il testo finale del provvedimento.

Il presidente del Consiglio ha quindi concesso la parola al relatore della Pl 275 Disposizioni in tema di anticipazioni finanziarie a favore dei Gruppi di azione locale” per illustrarne forma e contenuto. Il consigliere Piero Comandini (Pd) dopo aver rivolto parole di ringraziamento ai colleghi e a tutti i capigruppo per la sottoscrizione della proposta che ha come obiettivo quello di garantire le anticipazioni finanziarie a favore dei Gal, previste dall’articolo 9 della legge finanziaria 2015. «Le anticipazioni ai Gal – ha spiegato l’esponente della maggioranza – non sono state erogate in quanto, in fase attuativa del fondo, l’organismo pagatore Agea ha manifestato l’impossibilità di attivare il flusso dei pagamenti così come indicato al comma 2 della stessa previsione normativa». «Agea – ha proseguito Comandini – ha, infatti, segnalato l’impossibilità per i Gal di rilasciare procura irrevocabile all’incasso del contributo pubblico a favore della Sfirs da notificare alla stessa Agea, in quanto la procura comporta che i benefici dell’agevolazione vengano direttamente o indirettamente trasferiti ad un altro soggetto giuridico diverso dai Gal, che non risulta beneficiario, e pertanto non è rimborsabile da Agea».

Il consigliere dei democratici ha quindi ricordato il ruolo dei Gal per la spendita delle risorse comunitarie della precedente programmazione ed ha sottolineato che l’approvazione del provvedimento non comporterà alcun onere aggiuntivo per l’amministrazione regionale.

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha espresso perplessità sulle motivazioni addotte da Agea ed ha dichiarato: «La Sfirs è titolare di una procura irrevocabile». L’esponente della minoranza ha lamentato che la Giunta “sembra inchinarsi alle volontà di Agea” e più in generale “alla burocrazia”. Marco Tedde ha concluso auspicando una riflessione su atteggiamenti e comportamenti dell’Agenzia per l’erogazione in agricoltura.

Il consigliere del gruppo “Sovranità, democrazia, lavoro”, Pier Mario Manca, nell’esprimere favore alla proposta illustrata dal consigliere Comandini ha colto l’occasione per rimarcare l’urgenza della istituzione del soggetto pagatore in Sardegna «così da non dipendere più da Roma e da Agea».

Il capogruppo di “Soberania e Indipendentzia”, Emilio Usula, ha espresso favore alla Pl 275 e ribadito la necessità di un superamento “del problema delle anticipazioni ai Gal, anche per scongiurare il blocco delle attività di sviluppo locale condotte dai Gal della Sardegna”. Il consigliere della maggioranza ha concluso con l’auspicio che le cifre destinate come anticipazione siamo trasformate “in fondo di rotazione“ e le procedure utilizzate anche con la nuova programmazione.

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato voto favorevole alla proposta Comandini ed ha sollecitato la presentazione di un documento in Consiglio, anche con le procedure d’urgenza, per dare operatività all’ente pagatore sardo.

A seguito del parere favorevole alla Pl 275 dichiarato dalla Giunta il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, dopo aver riscontrato l’assenza di iscritti a parlare ha posto in votazione l’articolo 1 Modifiche all’articolo 9 della legge regionale n. 5 del 2015 (Concessione di anticipazioni ai Gruppi di azione locale)” che è stato approvato e così è stato per l’articolo 2 “Entrata in vigore”.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, intervenendo per dichiarazione di voto ha espresso favore per la Pl 275 ed ha manifestato rammarico per l’impossibilità, vista l’assenza dall’Aula, di avere rassicurazione dall’assessore dell’Agricoltura sui tempi per dare piena operatività all’ente pagatore sardo.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha sollecitato la riforma di tutti gli enti e delle agenzie del comparto agricolo ed ha auspicato l’intervento “diretto” del presidente della Giunta per accelerare l’istituzione dell’ente pagatore sardo per le agevolazioni in Agricoltura.

Il consigliere Piero Comandini è intervenuto per dichiarare il voto a favore del gruppo del Pd.

Il consigliere dei democratici, Antonio Solinas, ha ricordato, invece, le resistenze manifestate nel corso della precedente legislatura dall’allora direttore Argea per svolgere i compiti di organismo pagatore in Sardegna.

Il presidente del Consiglio ha quindi aperto la votazione sul testo finale della legge che è stata approvata all’unanimità con 54 voti. 

L’Aula è quindi passata all’esame dei documenti n. 10 “Richiesta di parere sul disegno di legge costituzionale n. 895 relativo a Modifica degli articoli 18 e 43 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, in materia elettorale e di ordinamento degli enti locali” e n.13 “Richiesta di parere sulla proposta di legge costituzionale n. 3212 recante Modifiche alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna)”.

Il presidente della Commissione Autonomia Francesco Agus ha spiegato che i due documenti sono stati esaminati dal parlamentino da lui presieduto contestualmente al Disegno di legge di riordino degli enti locali.

Francesco Agus ha manifestato la necessità di un supplemento di discussione e di un confronto con i relatori delle due proposte di legge di modifica dello Statuto, chiedendo un rinvio in commissione dei due documenti e la convocazione di una serie di audizioni con i presentatori dei testi parlamentari.

 Sulla richiesta di rinvio, è intervenuto il consigliere Tedde che ha espresso perplessità sulla posizione del presidente Agus: «Non capisco il motivo di un rinvio – ha sottolineato Tedde – ci sono tempi che devono essere rispettati. Per uno dei pareri siamo già in ritardo. Non vedo nel merito una motivazione valida».

Marco Tedde ha poi ricordato che l’articolo 43 dello Statuto, così come formulato, blocca le riforme: «I contenuti della proposta di legge costituzionale si possono discutere perché vanno nella direzione di un miglioramento dello Statuto e introducono modifiche di buon senso – ha affermato Tedde – sarebbe stato più utile che i proponenti si fossero confrontati con la Giunta e con il Consiglio».

Il consigliere dell’Uds Mario Floris  ha definito “singolare” la proposta del presidente della Commissione Autonomia. «E’ necessario aprire la discussione su argomenti di fondamentale importanza – ha rimarcato Floris – siamo di fronte a un atteggiamento contradditorio: prima si dice che le riforme costituzionali si intersecano con la riordino degli Enti Locali e poi si chiede il rinvio in Commissione Autonomia dei documenti. Una Commissione, tra l’altro, che si riunisce da tempo senza la minoranza»

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha invece detto di condividere la richiesta del presidente Agus: «I provvedimenti vanno discussi nel merito – ha detto Cocco – non capisco perché non si debbano sentire i parlamentari. I due provvedimenti saranno all’esame di Camera e Senato, è una questione delicatissima. Arrivare in Aula con un parere più tecnico che di sostanza non va bene. Giusto il rinvio in Commissione».

Per il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni «il problema non è di poca entità, dobbiamo esprimere un parere su alcune modifiche statutarie che toccano l’autonomia e le istituzioni regionali. La Commissione lavora senza la minoranza, è necessario fare un passo indietro e ragionare con attenzione su questi argomenti».

Attilio Dedoni ha poi ricordato che giace da tempo in Consiglio la proposta di una legge costituzionale sarda. «Accettiamo che il Parlamento nazionale ci tagli un abito su misura – ha detto il consigliere di minoranza – non diamo risposte alle aspettative del popolo sardo. Prima di presentare una legge a livello nazionale occorre confrontarsi con il Consiglio».

Angelo Carta, capogruppo Psd’Az, si è detto sorpreso dalla lettura dei pareri. «La Commissione Autonomia prima esprime parere positivo e poi dice che si tratta di un argomento non più attuale – ha affermato Carta – lo Statuto sardo è figlio di nessuno, il primo che si alza la mattina propone una modifica. C’è l’esigenza di occuparsi della Carta della Sardegna e di discutere la proposta di istituzione dell’Assemblea Costituente, unica strada per evitare incidenti come questo. I parlamentari sardi non sanno quale strada prendere».

Il presidente della Commissione Autonomia Francesco Agus ha precisato che è stato dato parere positivo sulla proposta di modifica dell’art. 43 dello Statuto. «Ciò che non è più attuale è la parte che prevede lo svolgimento delle elezioni regionali contestualmente a quelle nazionali ed europee. Il rinvio in Commissione non è una frustrazione ma consentirebbe una discussione più ampia».

Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha espresso parere favorevole alla richiesta di rinvio in Commissione dei due provvedimenti: «Le parole di Agus mi convincono della necessità di un allargamento del dibattito. Sarebbe utile sentire tutte le forze politiche anche quelle non rappresentate in quest’aula».

Il presidente ha quindi messo in votazione la proposta di rinvio in Commissione dei documenti n.10 e 13 che è stata accolta dal Consiglio.

Subito dopo l?Assemblea ha iniziato la discussione della mozione n. 200 (Zanchetta e più) “Sulla necessità di ottenere dal Governo nazionale il riconoscimento di La Maddalena quale sede del vertice G7 del 2017, per l’avvio dell’immediato intervento di recupero e riqualificazione delle opere già realizzata per il “Grande Evento” relativo alla Presidenza italiana del G8 del 2009 e procedere alla non più differibile riconversione economica e sociale dell’isola, già sancita dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2007”.

Il presidente ha quindi dato la parola al primo firmatario, il capogruppo del Cps Pierfranco Zanchetta, per illustrare il contenuto della mozione.

In apertura il consigliere Zanchetta, pur comprendendo l’irritualità della proposta, ha manifestato la necessità di discutere la mozione alla presenza del presidente della Regione, «per il suo alto contenuto politico – ha sottolineato – ma anche per i significati di riscatto morale, economico e sociale che riguardano l’isola di La Maddalena». «Del resto – ha concluso – il fatto che la mozione sia stata sottoscritta da tutti i capigruppo rafforza l’iniziativa della Regione sul Governo nazionale per tenere il prossimo G7 a La Maddalena».

Il presidente Ganau ha definito la proposta irrituale, anche perché potrebbe costituire un precedente delicato, posto che qualunque consigliere potrebbe chiedere per la discussione di mozioni, interrogazioni od interpellanze, la presenza del presidente della Regione il quale, ovviamente, non può sempre garantire la sua partecipazione ai lavori dell’Aula. E’ preferibile, ha aggiunto, rinviare la discussione della mozione ad altra data ma su questo è necessario che si esprima il Consiglio.

Non essendo state espresse posizioni contrarie, l’Assemblea ha approvato la proposta di rinvio.

Successivamente, il presidente ha ricordato che il punto successivo all’ordine del giorno riguarda l’elezione di tre rappresentanti della Regione nel consiglio di amministrazione dell’Ersu di Cagliari, osservando che nella giornata odierna scade il termine per l’esercizio dei poteri sostitutivi. Il presidente ha chiesto quindi all’Aula di verificare la possibilità di procedere la votazione e, in attesa dell’esito dei necessari approfondimenti, ha sospeso la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha chiuso la seduta riconvocando il Consiglio per mercoledì prossimo alle ore 10.00.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

 

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Si è concluso ieri sera con le audizioni dei rappresentanti di Equitalia e delle forze datoriali, il primo ciclo di audizioni della Commissione Bilancio sulle diverse proposte di legge di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il direttore regionale di Equitalia, Mauro Borri ha illustrato ai commissari il tipo di organizzazione e le attività svolte in Sardegna dall’ente di riscossione. «Equitalia è presente in 14 punti dell’Isola – ha detto Borri – per la società lavorano 265 persone distribuite in 10 unità organizzative. Diverse le funzioni: si parte dall’emissione delle cartelle esattoriali fino ad arrivare alla riscossione del credito, saldato spontaneamente da cittadini e imprese o ottenuto coattivamente».

L’ente si occupa da alcuni anni della riscossioni per conto della Regione, Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, Inail e Consorzi di bonifica. «Si tratta di un’attività regolata dalla legge che si pone obiettivi prestabiliti a livello nazionale – ha spiegato Borri – non ci sono azioni modulate a seconda delle realtà e i territori di riferimento».

Su sollecitazione dei consiglieri Annamaria Busia, Valter Piscedda, Antonio Solinas, Gianfranco Congiu e Attilio Dedoni, il direttore di Equitalia ha spiegato nel dettaglio tutte le fasi relative alla riscossione dei crediti e le diverse opportunità offerte ai debitori per il pagamento delle cartelle esattoriali. Quanto ai costi, Borri ha chiarito che Equitalia è una società che si “autofinanzia” attraverso l’aggio riconosciuto dai diversi Enti sulle somme riscosse.

Cautela sull’ipotesi di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate hanno espresso le forze datoriali. Il segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli ha invitato la Commissione a valutare la fattibilità economica del progetto e la sua sostenibilità nel tempo. «Quanto costerà l’Agenzia? Si reggerà in piedi da sola? – ha chiesto Mameli – ciò che interessa agli imprenditori non è il soggetto che riscuote le imposte ma un sistema di tassazione più leggero».

Dubbi condivisi dal presidente di Confesercenti, Marco Sulis, che ha auspicato un ruolo più forte della Regione nell’accertamento dell’impatto delle imposte dirette e indirette per cittadini e imprese.

Per il presidente di Confapi, Gianfrancesco Lecca, ciò che deve essere assolutamente evitato è un conflitto con lo Stato. «Pensare ad accorpare l’attività di riscossione e di gestione dei tributi è positivo – ha detto Lecca – va fatto però in accordo con il Governo nazionale. Per questo occorre aprire subito un confronto per evitare contenziosi».

Il presidente di Confindustria Alberto Scanu ha chiesto alla Commissione di valutare attentamente quali saranno i vantaggi in termini economici della istituzione dell’Ase: «Ciò che più interessa alle imprese è che questo nuovo strumento favorisca il processo di semplificazione amministrativa».

Alle perplessità dei rappresentanti delle forze datoriali ha risposto Annamaria Busia, firmataria di una delle proposte di legge all’esame della Commissione: «L’Agenzia sarà istituita in accordo con lo Stato – ha chiarito Annamaria Busia – non sarà un doppione di Equitalia e consentirà di riscuotere direttamente i tributi locali e le quote di compartecipazione. Quanto alla sostenibilità economica, le proiezioni dicono che l’Agenzia, anche con un aggio ridotto sulle somme riscosse, sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe».

Il presidente della Commissione Franco Sabatini ha ricordato che i costi previsti per l’istituzione dell’Agenzia ammontano a 2,7 milioni per il 2016. «In ogni caso faremo tutte le verifiche del caso – ha detto Sabatini – nelle prossime audizioni sentiremo anche i rappresentanti di alcune Agenzie regionali per capire vantaggi e criticità delle esperienze maturate in altre realtà della penisola»

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Riprenderanno domani, martedì 10 novembre, i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata, alle 11.30, si riunirà la Seconda Commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca per l’esame del D.L. n.176 sul riordino del sistema degli Enti locali. In programma anche due audizioni sulla situazione dei beni culturali della Sardegna: alle 11.30 saranno sentiti i rappresentanti del mondo della cooperazione (AGCI, Confcooperative, Legacoop Sardegna),  alle 15.30 il Comitato “Nessuno a casa”.

Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, si riuniranno altre quattro commissioni.

La Prima (Autonomia e ordinamento regionale) presieduta da Francesco Agus, si occuperà del D.L. n. 176 sul riordino del sistema degli Enti locali; del Documento n.10 (Richiesta di parere sul disegno di legge costituzionale n. 1895 relativo a “Modifica degli articoli 18 e 43 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, in materia elettorale e di ordinamento degli enti locali”); del Doc. n.13 (Richiesta di parere sulla proposta di legge costituzionale n. 3212 recante “Modifiche alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 – Statuto speciale per la Sardegna -”); del D.L. n. 192 (disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili) e del D.L. n.273 (Adeguamento del Bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del Bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie).

La Terza (Bilancio e Programmazione), presieduta da Franco Sabatini e la Quarta, presieduta da Antonio Solinas si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del  P/81 (Istituzione di un Fondo per il finanziamento della progettazione e/o della realizzazione delle opere di competenza degli enti locali in attuazione dell’articolo 5 della L.R. n. 5/2015. Criteri di riparto e modalità di funzionamento).

I lavori delle due commissioni proseguiranno poi separatamente. Il parlamentino del Bilancio discuterà il D.L. n.192/A (disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili); il D.L. 273 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015 -2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche e integrazioni, e disposizioni varie) e il P/80 (disciplinare per il Fondo unico per l’integrazione dei fondi rischi dei consorzi di garanzia fidi e disciplinare dell’organizzazione e del funzionamento dell’Osservatorio dei confidi. Legge regionale 19.06.2015, n. 14, articoli 2 e 5).

La Quarta Commissione invece si occuperà del D.L. n. 218 (legge forestale della Sardegna). Nel pomeriggio, alle ore 16.30, è in programma l’audizione dell’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, sulle bonifiche ambientali e sulla problematica della partecipazione regionale ai parchi nazionali. La seduta proseguirà mercoledì 11 novembre alle ore 10.00. Due gli argomenti all’ordine del giorno:  il D.L. n. 218 (legge forestale della Sardegna) e il parere sulle parti di competenza del D.L. 273 (Adeguamento del bilancio regionale alle disposizioni del D.Lgs. n. 118/2011).

All’attenzione della Quinta (Attività produttive), presieduta dal Luigi Lotto, il Testo Unico sull’Energia, la proposta di legge n. 227 (“Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica. Modifiche alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 e alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23  e interventi per la lotta alla peste suina”, i pareri, sulle parti di competenza del D.L. n.176 (Riordino enti locali) e del D.L. 273 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie). I lavori proseguiranno mercoledì 11 novembre alle 9.30 con l’audizione delle organizzazioni sindacali sulla vertenza dei Consorzi Zir della Sardegna.

Giovedì 12 novembre, alle ore 10.00, si riunirà la Sesta Commissione “Salute e politiche sociali”, presieduta da Raimondo Perra. All’ordine del giorno, l’audizione dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, su D.L. 277 (disposizione in materia di sanità. Prime misure per la copertura delle perdite pregresse) e il parere sulle parti di competenza del D.L. 273 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie).

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Palazzo del Consiglio regionale A

Il presidente del Consiglio regionale in apertura della seduta odierna ha comunicato all’Assemblea la notifica della sentenza del Tar con cui è stato accolto il ricorso di Giovanni Satta, candidato nella lista Uds, contro Gianni Lampis, candidato con la lista Fdi e proclamato eletto in sostituzione del decaduto Modesto Fenu. Dopo la lettura del dispositivo della sentenza il presidente ha sospeso la seduta per consentire la riunione immediata della Giunta per le elezioni.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha letto all’Assemblea la delibera della Giunta per le elezioni con cui si prende atto della sentenza del tribunale amministrativo.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha informato il Consiglio della presenza di una delegazione di dipendenti della ”flex-security” e di “garanzia giovani”, eventualmente in coda ai lavori della giornata.

Il presidente Ganau ha assicurato che del problema saranno investiti i capigruppo e, subito dopo, ha avviato la discussione generale sul primo punto all’ordine del giorno, il Dl n. 172 (“Interventi urgenti a favore di privati e attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna”) dando la parole alla relatrice Daniela Forma (Pd).

Nel suo intervento, Forma ha ricordato che il provvedimento è stato approvato in commissione all’unanimità sottolineando che «è stato concepito per sostenere le attività produttive e le persone colpite da calamità naturali». Il testo tuttavia, ha spiegato, «presentava alcune criticità ed è stato in parte rivisto introducendo nuovi elementi di semplificazione e di armonizzazione con la normativa di riferimento nazionale ed europea». Ora la Sardegna, ha aggiunto Forma, «ha una legge organica dopo la gravissima alluvione del 2013 e la nuova disciplina dell’intervento pubblico renderà più tempestive le azioni della prima fase post-calamità ma anche di far ripartire l’economia dei territori». La legge, ha concluso, «assegna una particolare attenzione all’eliminazione di alcuni passaggi burocratici, anche attraverso la creazione di un fondo unico in cui confluiranno risorse pubbliche di diversa provenienza e donazioni di privati».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha espresso parziale soddisfazione per il provvedimento scaturito, ha ricordato, «da una mia interrogazione del 4 settembre cui non è stata data ancora risposta; la legge, è vero, dà un po’ di respiro ma occorre ricordare che sono tante le infrastrutture pubbliche danneggiate che non sono state ripristinate, serve quindi la sollecita individuazione di nuove risorse per riportare funzionalità nei Comuni interessati».

Il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha manifestato invece la sua soddisfazione «perché la legge colma un grave vuoto legislativo con una norma ben strutturata, superando la logica degli interventi ad hoc, fermo restando che il Consiglio dovrà comunque tornare su questi problemi forte delle esperienze fin qui maturate (anche se in circostanze negative) non ultime quelle legate alla gestione degli aiuti privati e di associazioni, rimasti bloccati per quasi due anni a causa di questioni burocratiche». Ora la Regione, secondo Tendas, «potrà intervenire in modo molto più tempestivo e, in quest’ottica, abbiamo presentato un emendamento finalizzato a consentire ai Comuni di superare i vincoli del patto di stabilità perché, se manca questo passaggio, rischiamo di rendere la norma poco efficace».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha messo in luce alcune criticità «che esistono oggettivamente anche se abbiamo votato a favore ritenendo prevalente l’esigenza di stringere quanto più possibile i tempi di intervento». In particolare, ha sottolineato Locci, «manca ancora il regolamento per questa tipologia di interventi annunciato già in occasione della finanziaria ed è necessario perché se non eroghiamo le risorse disponibili (1 milione) entro il 31 dicembre saltiamo un intero anno e non è tollerabile». A questo punto, ha suggerito il consigliere, «dobbiamo affrontare con decisione il problema di un Consiglio che approva le leggi per tempo, in questo caso, senza che però alle stesse non viene data attuazione dalla burocrazia regionale; il vizio di origine è il pareggio di bilancio e gli altri effetti negativi a cascata si vedranno molto presto».

Il consigliere Eugenio Lai (Sel) ha affermato che «il gioco delle parti regge fino ad un certo punto ma in questo caso occorre superarlo e lavorare con senso di responsabilità, colmando un vuoto normativo che è di anni e non solo di sette mesi». «La legge è importante – ha detto ancora Lai – non incide sono su questo anno solare ma durerà nel tempo come strumento normativo di grande innovazione rispetto al passato mentre, nel frattempo, va ricordato che l’assessore dell’Ambente e la Protezione civile hanno operato bene, i Sindaci sono stati costantemente informati, le istituzioni si sono mostrate concretamente vicine alle popolazioni, i tempi di intervento si sono drasticamente ridotti; c’è ancora molto da fare la Regione è partita col piede giusto».

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd) ha salutato con favore l’approdo in Aula del disegno di legge che norma gli aiuti ai privati colpiti dagli eventi calamitosi ed ha ricordato la scarsa preparazione dell’intera macchina regionale ad affrontare, in particolare nel 2013, i drammatici eventi alluvionali che hanno interessato numerosi territori della Sardegna, ad incominciare da Olbia e la Gallura. «Da allora – ha aggiunto il consigliere dei democratici – sono stati fatti passi in avanti, sia nell’organizzazione della protezione civile, che è stata messa alla prova anche di recente con l’ultima alluvione che ha interessato ancora la città Olbia, ed è per queste ragioni che esprimo, fin da subito, apprezzamento per la Protezione civile regionale e per l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano».

Meloni ha quindi rimarcato con tono critico l’assenza di una norma che regoli gli interventi a favore di cittadini e imprese ed ha ricordato che persino gli aiuti volontari arrivati alle amministrazioni locali hanno registrato difficoltà nell’erogazione per gli effetti dei vincoli del patto di stabilità («e ciò che è accaduto, ad esempio, nel comune di Olbia»).

L’esponente della maggioranza ha quindi definito “meno apprezzabile” lo stanziamento previsto per il 2015 che è pari a un milione di euro. «Solo nella città di Olbia – ha spiegato Meloni – i danni dei privati quantificati nel 2013 superano i cento milioni di euro ed è evidente quanto si piccolo lo stanziamento indicato nel Dl 172».

In conclusione del suo intervento, il consigliere del Pd, ha quindi ricordato l’approvazione unanime dell’ordine del giorno n. 3 del 28 aprile 2014 (sulla necessità di intervenire presso il Governo nazionale per concordare gli aiuti economici ancora non erogati e necessari per la ripresa economica delle famiglie, delle attività produttive e degli enti locali colpiti dall’alluvione del 18 novembre 2013, per la mitigazione dei rischi idrogeologici, e per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nelle aree a rischio idrogeologico) per affermare che rispetto ad allora la situazione non è mutata per ciò che attiene le «risposte attese dai privati siano esse famiglie o imprese«. «Molti di questi – ha aggiunto – hanno dovuto ricorrere all’indebitamento per rientrare nella disponibilità delle proprie abitazioni o per l’acquisto di una auto ed alcuni, sono stati interessati dalla recente alluvioni che ha interessato Olbia». Meloni ha concluso con un generale ringraziamento per l’operato del presidente Pigliaru e degli assessori Donatella Spano e Paolo Maninchedda ma – ha detto – serve garantire maggiore consistenza finanziaria al provvedimento.

Il consigliere Marco Tedde (Fi) ha riconosciuto «l’esigenza di un provvedimento normativo che regoli gli aiuti ai privati ma la norma deve essere congrua e proporzionata alle esigenze». «Oggi la montagna rischia di partorire un topolino», ha affermato l’esponente della minoranza, riferendosi alla dotazione finanziaria indicata nel testo del Dl 172 che è pari ad un milione di euro per l’annualità 2015. «Un milione di euro è un obolo», ha insistito Marco Tedde, «ed evidenzio l’ulteriore lacuna normativa rappresentata dall’assenza di interventi sul sociale, perché è noto che le calamità provocano danni materiali ma anche disagio sociale e psicologico».

«Una legge è dunque necessaria – ha concluso il consigliere Fi – ma lo strumento che andiamo da approvare è del tutto insufficiente e le lacune prima evidenziate meritano di essere colmate».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha definito una buona notizia l’imminente varo di una legge per regolare gli aiuti ai privati colpiti da calamità naturali che però- a suo giudizio – fa il paio con la cattiva notizia rappresentata dall’esiguità negli stanziamenti. (un milioni di euro per il 2015). L’esponete della minoranza ha quindi auspicato modificazioni anche per ciò che attiene la possibilità per i Comuni di poter erogare gli aiuti volontari ricevuti, escludendo tali somme dal tetto di spesa stabilito dal patto di stabilità.

Il capogruppo sardista ha inoltre proposto il riconoscimento di stanziamenti a favore anche delle amministrazioni comunali ed ha ribadito, ricordando l’approvazione della risoluzione in Quinta commissione, favore per l’istituzione del regime di zona franca nei Comun i colpiti da eventi calamitosi. Carta ha concluso preannunciando il voto favorevole al provvedimento.

Dopo l’on. Carta, ha preso la parola l’assessore Spano (Ambiente) che ha ricordato l’importanza del fondo istituito nella norma finanziaria ultima. L’esponente della Giunta ha detto: «La Regione non può che applicare le norme anche in caso di distribuzione di risorse a seguito di eventi calamitosi. Abbiamo bisogno di colmare il vuoto normativo che attualmente colpisce le aziende e i privati danneggiati. Con l’approvazione che auspico di questo disegno di legge ci mettiamo al passo con l’Emilia Romagna, unica regione italiana che ha superato questo vuoto normativo».

L’assessore ha anche aggiunto che «a sostegno delle persone e delle imprese ci sarà un contributo finanziario e non un risarcimento. Questo deve essere chiaro: nessuno Stato potrebbe far fronte a tutti i danni subiti in occasione di questi eventi. E’ la migliore risposta che possiamo dare alle associazioni di cittadini colpiti da alluvione negli ultimi tre anni, che ci hanno chiesto prima di tutto di approvare una norma a loro favore. Una norma non ad hoc ma a carattere generale e astratto, sempre attivabile in queste tristi occasioni. I cittadini sardi non saranno più lasciati soli dalla Regione. E lo stesso vale per le imprese, che stiamo incentivando verso la copertura assicurativa come raccomanda anche la Commissione europea».

Dichiarata chiusa la discussione, il presidente del Consiglio regionale ha messo in discussione l’emendamento 4, aggiuntivo rispetto all’articolo 1 (Pittalis e più), che è stato approvato e prevede che «in via prioritaria la legge sia applicata a favore dei sardi danneggiati nelle alluvioni del novembre 2013 e giugno 2014».

Approvato anche l’emendamento orale Manca e più che prevede la priorità del sostegno a favore dei soggetti privati che abbiano subito danni alle prime case.

L’on. Giorgio Oppi (Udc) ha ricostruito la materia, così come è stata gestita negli anni passati e ha detto che «è elevato il rischio che questa legge generi ricorsi e controricorsi. I tempi potrebbero allungarsi notevolmente». L’articolo 1 quater è stato approvato.

Sull’articolo 2 l’Aula ha discusso l’emendamento 1 (a firma dell’on. Giuseppe Meloni, poi integrato da un emendamento orale), che prevede la possibilità per i Comuni, eventualmente bloccati dal patto di stabilità, di spendere in un momento successivo le risorse assegnate. Anche l’on. Forma si è espressa a favore e così, sempre dai banchi del Pd, l’on. Roberto Deriu. Che ha detto. «Questo è il cuore della legge e bisogna dare un segnale molto forte ai Comuni, al di là di ogni dubbio».

Approvati anche gli articoli 3, 3 bis e 3 ter, 4.

L’on. Pittalis (Forza Italia) ha illustrato un emendamento sostitutivo all’articolo 4, «perché dal primo gennaio 2016 ci siano risorse immediatamente spendibili». Con il suo capogruppo il Pd ha espresso parere contrario all’emendamento Pittalis. «La demagogia è la sua, onorevole Pittalis, quando prevede dall’oggi al domani uno stanziamento da 20 milioni di euro».

Favorevoli all’emendamento Pittalis anche i capigruppo Attilio Dedoni e Gianluigi Rubiu. Quest’ultimo ha detto: «E’ chiaro che dobbiamo aiutare famiglie e imprese ma senza soldi questa sarà la legge dell’ovvio. Con quali risorse pagheremo i danni? Con un milione di euro?».

Il sardista Angelo Carta ha detto: «Fra tredici giorni è il secondo anniversario del ciclone Cleopatra: cosa porteremo di concreto alle popolazioni della Gallura? Non mi sembra che quei 20 milioni non possano essere uun impegno impossibile, non assumibile. Non stiamo ipotecando la prossima finanziaria ma tracciando la destinazione di un pezzo piccolo del prossimo bilancio».

L’on. Mario Floris ha segnalato la necessità che «il Consiglio regionale possa verificare sempre in diretta l’andamento della spesa della Giunta. Questo invece non è possibile oggi e dunque 20 milioni in questa circostanza possono essere moltissimi oppure pochissimi».

Secondo l’on. Alberto Randazzo “La legge ha un senso solo se ha le gambe per camminare”.

L’on. Oppi (Udc) ha detto che “i danni sono 650 milioni e dunque voterò contro perché un milione non serve a nulla.

L’emendamento Pittalis è stato respinto. Approvati invece l’articolo 4, l’articolo 5.

L’Aula ha poi approvato col voto finale (48 votanti, 32 favorevoli, 16 contrari) l’impianto di legge.

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione il secondo punto all’ordine del giorno: DL n.267/A «Riconoscimento delle passività pregresse della Regione nei confronti di ARST Spa».

Il provvedimento varato dalla Giunta regionale riconosce oltre 31 milioni di euro di passività pregresse nei confronti dell’Azienda regionale dei Trasporti e ne autorizza il pagamento in tre diversi esercizi finanziari: 9,148 milioni di euro per il 2015, 11 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

«Si tratta di crediti maturati dall’Arst nel 2014 – ha spiegato il presidente della Quarta Commissione Antonio Solinas – questa situazione ha creato gravi disagi nella gestione dell’Azienda. Serve un intervento immediato, per questo il provvedimento è stato approvato all’unanimità dalla Commissione da me presieduta.»

Ha quindi preso la parola il consigliere dei Riformatori Michele Cossa: «Si tratta di un atto dovuto e atteso da molto tempo – ha detto Cossa – sarebbe però doveroso soffermarsi sul tema più ampio del trasporto pubblico locale che in Sardegna è in evidente sofferenza».

Il sistema dei trasporti, secondo il consigliere di minoranza, ha bisogno di investimenti importanti. «L’ultimo si è fatto nel 2006-2007 nella legislatura Soru con l’acquisto di 350 autobus. Il parco mezzi è obsolescente – ha ricordato Cossa – ciò si riflette sull’efficienza del servizio. La difficoltà nei trasporti hanno inoltre una forte incidenza sul fenomeno della dispersione scolastica».

Cossa ha quindi invitato la Giunta a riflettere sull’opportunità di riaprire il discorso sulla realizzazione della linea metropolitana di Cagliari e dell’Area Vasta: «Mi auguro che si possano reperire le risorse anche per il tronco verso Sestu. La Giunta ragiona invece su un depotenziamento, si parla di tagli per 8 milioni di euro».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha espresso preoccupazione per l’esclusione della Sardegna dal piano di investimenti di RFI. «E’ inaccettabile – ha detto Zedda – soprattutto per una regione che vantava uno stabilimento come la Keller. E’ una battaglia da portare avanti ma la Sardegna non può farlo da sola. A Villacidro ci sono tutte le condizioni per creare un polo della meccanica».

La consigliera azzurra si è poi detta d’accordo sulla necessità di ripianare i debiti di Arst. «La legge deve essere applicata fino in fondo. Anche noi non siamo riusciti a sanare la situazione per il patto di stabilità. Speriamo che questo intervento non venga bloccato, chiediamo però che l’intera partita dei trasporti possa essere affrontata anche alla luce degli ultimi avvenimenti».

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola all’assessore ai Trasporti Massimo Deiana che ha ringraziato Consiglio e Commissioni per la celerità con la quale hanno consentito alla Giunta di intervenire. «Abbiamo trovato una situazione difficile – ha ricordato Deiana – l’Arst vantava un credito di 90 milioni di euro nei confronti della Regione. Ne abbiamo già dato 60 e gli altri 31 si possono erogare solo con una legge perché si tratta di passività pregresse».

Sul parco mezzi, Deiana ha riconosciuto la necessità di un intervento: «E’ vero che gli ultimi autobus sono stati acquistati durante il Governo Soru. Noi abbiamo lavorato insieme alle altre regioni sul nuovo DPR per l’acquisto di materiale rotabile che oggi è all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni. Per la Sardegna prevede circa 24 milioni di euro, non tantissimi soldi ma sufficienti per iniziare il rinnovamento delle macchine».

Riguardo ai tagli, Deiana li ha definiti necessari per far fronte alla pesantissima situazione debitoria dell’Arst, mentre sulla partita RFI, segnalata da Alessandra Zedda, l’assessore si è detto d’accordo sulla necessità di combattere tutti insieme la battaglia. «C’è un deficit strutturale spaventoso – ha detto Deiana -, mancano in Sardegna l’alta velocità, l’elettrificazione delle linee, il doppio binario. Servono investimenti importanti, chiediamo di portarci almeno a un livello medio di infrastrutturazione. I costi superano il mezzo miliardo di euro. Per far tutto ne servirebbero 1,4».

Chiusa la discussione, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula. Si è quindi passati all’esame dei tre articoli del provvedimento che sono stati votati in rapida successione.

Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto che ha invitato la Giunta a mostrare la stessa attenzione nei confronti delle aziende di trasporto pubblico cittadino: «Nel momento in cui si fa un provvedimento così importante – ha detto Lotto – non bisogna dimenticare le altre aziende di Cagliari, Sassari e Nuoro che meritano la stessa considerazione»

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge che è stato approvato all’unanimità (48 voti su 48 votanti).

I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle ore 16.00.

Alla ripresa dei lavori, il presidente del Consiglio ha esaminato la proposta di legge  256/A presentata dai consiglieri regionali Antonio Solinas, Demontis e più in materia di procedure di approvazione del piano di bacino e norme di prima applicazione (modifiche alla legge regionale n. 19 del 2006)

La proposta è stata illustrata dall’on. Demontis, secondo cui «la legge 19 del 2006 va modificata nel senso di conferire i poteri all’Autorità di bacino e non al Consiglio regionale, fatto salvo l’obbligo del parere della commissione consiliare competente».

Il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la discussione generale e dopo che la Giunta si è espressa favorevolmente, l’Aula ha approvato gli articoli e poi, in ultimo, la legge con 27 favorevoli e 17 astenuti.

 A seguire, il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, ha preso la parola sulla presa d’atto della decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza nell’ambito del POR FESR 2014-2020.

Anche la Giunta, con l’assessore Raffaele Paci, si è espressa favorevolmente sulla concentrazione degli interventi. Sul tema ha preso la parola l’on. Roberto Deriu (Pd), che si è chiesto «vista l’importanza del tema se non sia il caso di far pronunciare sul punto l’Aula e non solo la commissione competente»  l’on. Locci si è detto perplesso sul metodo della programmazione, “un grande libro di sogni”. L’on. Manca (Pds) ha chiesto spiegazioni sul provvedimento al voto mentre l’on. Dedoni (Riformatori) ha contestato il metodo.

L’on. Sabatini ha riferito che la Giunta ha recepito tutte le indicazioni della Commissione Bilancio, da lui presieduta.

Al termine degli interventi, l’Aula ha approvato l’ordine del giorno di presa d’atto definitiva del documento. Il presidente ha poi dichiarato conclusa la seduta: il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

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Si è svolta stamane in IV commissione, l’audizione del presidente e del direttore del Gasi (Gestioni autonome del servizio idrico).

«Noi sindaci delle zone interne – ha dichiarato il presidente del Gasi e sindaco di Paulilatino Domenico Gallus, riguardo alle problematiche dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa – ci opponiamo alla logica del gestore unico che, fatta eccezione per la Puglia, non trova riscontri in nessun’altra Regione d’Italia e siamo disposti ad usare tutti gli strumenti previsti dalla legge per far valere le nostre ragioni, non ultimo un referendum per far decidere i cittadini; un referendum che pensiamo di vincere.»

Secondo il direttore del Gasi Giovanni Ruggeri «la Sardegna ha commesso un errore individuando un gestore unico regionale, sia perché non ha esercitato la sua autonomia pur avendo competenza esclusiva in materia, sia soprattutto perché in tutta Italia esistono ben 474 gestori pubblici e 66 ambiti, situazioni molto differenziate che riflettono le specificità ambientali e geografiche dei territori».

«Riteniamo che i consiglieri regionali – ha poi osservato il sindaco di Modolo Omar Hassan – non abbiamo avuto a disposizione tutti gli elementi utili per fare una buona legge; noi chiediamo cose realizzabili e prima di tutto di essere ascoltati.»

Il sindaco di Aggius, Nicola Muzzu, dal canto suo, ha annunciato che si dimetterà se non saranno accolte le richieste dei Comuni, ricordando fra l’altro che «abbiamo i fondi per il settore idrico bloccati da dieci anni ma applichiamo agli utenti tariffe di quattro volte inferiori a quelle di Abbanoa».

Il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini, ha affermato il sindaco di Santu Lussurgiu Diego Loi, «è quello di proseguire in una gestione pubblica autonoma; pensiamo sia giusto premiare l’efficienza e la buona gestione delle risorse pubbliche ed eliminare gli sprechi, è quello che abbiamo fatto».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonello Peru (Forza Italia), Gianni Tatti (Udc) e Giuseppe Meloni (Pd).

Intervenendo per le conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha tenuto a precisare, in primo luogo, «che né la commissione né il Consiglio regionale sono controparti dei Sindaci». «Il Consiglio regionale – ha ricordato – ha approvato una legge nello scorso mese di febbraio e non so se ci sono le condizioni per cambiarla, anche tenendo conto dei rischi di impugnazione da parte del Governo». «Come commissione ed in un clima di leale collaborazione istituzionale – ha aggiunto – non posso che ribadire al Gasi la richiesta di farci pervenire una proposta sostenibile, posto che le indicazioni fin qui ricevute di una gestione autonoma con una serie di costi a carico della Regione non sembrano in equilibrio: le questioni sul tavolo non sono semplici ma non intendiamo sottrarci al confronto purché impostato su basi reali e concrete».

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Le commissioni torneranno al lavoro nelle giornate che precedono la programmata riunione del Consiglio di giovedì prossimo.

Martedì 3 novembre, alle 15.30, la quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) sentirà il direttore del Gasi (gestioni autonome del servizio idrico) sulle problematiche riguardanti le gestioni idriche comunali. Successivamente, proseguirà l’esame del Dl 218 (Legge forestale della Sardegna).

Sempre martedì, alle 15.30, riprenderanno i lavori della quinta commissione (Attività produttive) presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd). La commissione proseguirà la discussione di Testo unico in materia di energia ed esaminerà la Pl 76 (“Fondo di capitale di rischio per investimenti in equità per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative-POR/FESR 2014-2020-Direttive di attuazione”) e il Dl 176 (Riordino degli Enti locali).

Mercoledì 4, alle 16.00, sarà la volta della sottocommissione costituita all’interno della seconda commissione (Lavoro) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) per gli approfondimenti legati al Dl 216 (Misure urgenti di disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Modifiche alla Legge regionale 20/2005-Nome in materia di promozione dell’occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Abrogazione della Legge regionale 9/2003 in materia di lavoro e servizi all’impiego).

Sempre mercoledì ma alle 16.30 si riunirà la sesta commissione (Sanità) presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). In programma la discussione del Dl 172 se pervenuto (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di aventi calamitosi in Sardegna). L’assessore della Sanità Luigi Arru, inoltre, riferirà “sulle problematiche inerenti le modalità di erogazione dei servizi Adi nella Asl n.7”.

 

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Il direttore generale del Corpo forestale della Sardegna, Gavino Diana, ha partecipato ai lavori della quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) nel corso di una audizione sulla nuova legge forestale.

«E’opportuno – ha detto Diana – che nella nuova legge sia inserita una norma che assegni i compiti di coordinamento dell’antincendio al Corpo forestale regionale; in larghissima parte sono attività che svolgiamo da sempre ma questo riconoscimento darebbe un forte impulso alla nostra specializzazione.»

Soffermandosi sul nuovo ruolo del Corpo, Diana ha ricordato che «gli incendi restano un problema ma, in questi anni, sono diminuite sia le superfici interessate dal fuoco che i temi medi degli interventi, risultati che non sarebbe stato possibile raggiungere senza un’azione di prevenzione ed un lavoro in profondità fatto di formazione, addestramento, innovazione, sperimentazione di nuove tecniche, mappatura e conoscenza del territorio, radicamento nella società sarda».

Il direttore generale ha poi sottoposto alla commissione alcune criticità che richiedono una certa attenzione del legislatore. La prima riguarda le sanzioni (fino a 2000 euro) che, a giudizio di Diana, «in casi abbastanza frequenti sono apparse sproporzionate rispetto alle condotte punibili» e, in secondo luogo, «occorre considerare che l’età media del Corpo è piuttosto elevata e ciò comporterà nel breve e medio termine l’uscita dal lavoro per la pensione di quote significative di personale».

Gavino Diana, infine, ha fatto un breve riferimento al dibattito nazionale legato al passaggio dei dipendenti del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri. «In Sardegna – ha precisato – il Corpo forestale regionale non è forza di polizia anche se svolge alcune funzioni di polizia, quindi il probabile accorpamento non riguarda la nostra Regione né, per analogia, le altre Regioni a Statuto speciale».

Il responsabile regionale della protezione civile Graziano Nudda, nel suo intervento, ha condiviso l’osservazione del direttore generale della Forestale sulla necessità di attribuire al Corpo il coordinamento delle attività antincendio. «Abbiamo raggiunto un ottimo livello di collaborazione – ha osservato – e stiamo potenziando la nostra struttura per definire e circoscrivere meglio le aree di rischio e allerta; per il 2016 avremo pronta una nuova mappatura in base alla quale il territorio dovrebbe essere diviso in 20 zone di intervento».

«Grazie alla nuova struttura regionale di coordinamento – ha aggiunto Nudda – quest’anno abbiamo avuto meno codici gialli e arancioni, mentre i rossi hanno registrato la criticità massima; contiamo nei prossimi due anni di attrezzare al meglio il territorio regionale per le nostre esigenze completando l’installazione di pluviometri e idrometri per poter fare previsioni sempre più attendibili e monitorare con precisione molto elevata i fenomeni naturali.»

Dopo le due relazioni si è sviluppato un dibattito nel corso del quale hanno preso la parola il capogruppo del Cps Pierfranco Zanchetta, i consiglieri Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni del Pd, Antonello Peru di Forza Italia, Vanni Lampis di Fdi ed Eugenio Lai di Sel. Tutti, ma soprattutto Meloni, Lai e Peru che hanno ricordato le esperienze dei loro territori di provenienza in occasione di gravi comunità naturali, hanno messo l’accento sul grande lavoro della protezione civile regionale e sul miglioramento sia degli interventi che delle azioni di prevenzione.

Il presidente della commissione, Antonio Solinas, in sede di conclusioni, ha assicurato che nella nuova legge sarà precisato con chiarezza che il coordinamento dell’antincendio sarà attribuito al Corpo forestale regionale. Solinas ha poi sollevato il problema dell’aeroporto di Fenosu dove la Regione ha investito risorse molto significative. «Si tratta di una infrastruttura – ha sostenuto – che, anche per la sua posizione baricentrica può avere un ruolo nelle campagne anticendi».

Sul punto il responsabile della protezione civile Nudda che detto che «pur essendo più corta di circa 300 metri per una certa tipologia di velivoli, la pista può essere utilizzata nelle emergenze in condizioni di sicurezza, a condizione però che si migliori la logistica a terra».

Il direttoregenerale della Forestale Gavino Diana ha annunciato che a Fenosu potrebbe essere dislocato un nuovo elicottero multi-funzione con prestazioni superiori all’eli-tanker. «Può essere una buona soluzione – ha spiegato – per arrivare a zone difficilmente accessibili; a bordo possono viaggiare 17 unità di specialisti ed ha serbatoi d’acqua di grande capacità».

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Massimo Deiana 5 copia

L’assessore dei Trasporti Massimo Deiana ha presentato alla quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) il disegno di legge della Giunta che riconosce all’azienda regionale una serie di crediti (compresi 6.3 milioni di interessi passivi) per un importo complessivo di oltre 30 milioni di euro.

«Con questo provvedimento – ha detto Massimo Deiana – la Regione percorre l’ultimo tratto di strada per il risanamento finanziario dell’Arst e crea tutte le condizioni per mettere in equilibrio i conti dell’azienda nell’arco dei prossimi due esercizi.»

«Si tratta di un disegno di legge – ha precisato l’assessore – predisposto al termine di un negoziato fra l’area legale della Regione e quella di Arst in sui sono state dettagliatamente analizzate, voce per voce, le posizioni debitorie e creditorie dei due soggetti, un lavoro analitico che sarà molto utile anche in futuro per regolare correttamente i rapporti reciproci.»

«Nell’immediato – ha aggiunto Deiana – l’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio regionale consentirà anche di dare il via libera al bilancio 2014 di Arst mentre per il 2015 la Regione ha già versato, ad oggi, la quasi totalità delle somme dovute.»

Nel dibattito successivo hanno preso la parola i consiglieri regionali Antonello Peru (Forza Italia) e Franco Sabatini (Pd).

Il Dl n°267, in caso di parere favorevole della conferenza dei capigruppo, dovrebbe essere approvato dal Consiglio nei primi giorni della prossima settimana.

(Af)

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Riprenderanno la prossima settimana i lavori  delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Questo il calendario delle sedute:

Martedì 27 ottobre, alle 9.30, in Seconda Commissione “Lavoro, Cultura e Formazione professionale”, presieduta da Gavino Manca, è in programma l’audizione degli assessori della Programmazione e del personale sulle problematiche del precariato. All’ordine del giorno anche l’esame del D.L n.176 sul riordino degli Enti locali per il parere di competenza.

I lavori della Commissione proseguiranno giovedì 29 ottobre: all’attenzione dei commissari, la delibera della Giunta regionale sui criteri e le modalità per l’attribuzione dei contributi alle emittenti televisive locali previsti dalla legge regionale n.12 del 2015.

Alle 10.00, la Terza Commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Sabatini, inizierà l’esame delle diverse proposte di istituzione dell’Agenzia Sarda delle Entrate. Quattro i documenti all’attenzione dell’organismo consiliare: il disegno di legge della Giunta n. 246, la proposta di legge n. 187 del centrodestra (primo firmatario), la n.145, presentata dai consiglieri del Centro Democratico Annamaria Busia e Roberto Desini e la proposta di legge di iniziativa popolare n. 5 presentata nel 2012 dal comitato promotore “Associazione ricerca e progetto”. All’ordine del giorno anche il parere di competenza sul disegno di legge n.172 (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna – Manovra finanziaria 2015-2017).

Sempre martedì 27 ottobre, ma nel pomeriggio, alle 15.30, si riuniranno la Prima, la Quarta e la Quinta Commissione.

La Commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus, proseguirà la discussione sul disegno di legge di riordino degli Enti locali.

La Commissione “Governo del Territorio”, guidata da Antonio Solinas, sentirà l’assessore ai trasporti Massimo Deiana sul D.L. n. 267 (Riconoscimento passività pregresse Arst). All’ordine del giorno anche il parere sul D.L. n.176 (Riordino degli Enti Locali) e l’esame del D.L n. 218 (Legge Forestale). Su quest’ultimo provvedimento, l’organismo consiliare ha programmato anche l’audizione del Direttore Generale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna che si terrà mercoledì 28 ottobre, alle 10.00,

La Commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto, proseguirà invece l’esame del Testo Unico sull’Energia: prevista l’audizione delle Associazioni di categoria degli artigiani. In programma anche la discussione del P/77 “Fondo di capitale di rischio (venture capital) per investimenti in equità per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative – PO FESR Sardegna 2014-2020. Direttive di attuazione” e il parere di competenza al disegno di legge di riordino degli Enti Locali.

Mercoledì 28 ottobre, alle 9.30, è convocata, infine, la Sesta Commissione “Sanità” per l’approvazione definitiva del DL 172 (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna (Manovra finanziaria 2015-2017) e per il parere di competenza sul Disegno di legge di riordino degli Enti locali.

         I lavori della Commissione presieduta da Raimondo Perra, proseguiranno nel pomeriggio, alle 16.30 con le audizioni del Direttore scolastico regionale, del Presidente dell’Ordine degli Psicologi e dell’Associazione Onlus Neuropsicopedagogia sul Testo Unico sulla dislessia.