5 December, 2025
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Con la Giunta Regionale guidata dal presidente Christian Solinas e con l’incarico attribuito ai nuovi assessori, la nuova maggioranza ha cercato di dare un nuovo impulso e risposte concrete ai problemi che hanno necessità di essere affrontati con nuove sinergie ed azioni immediate.
E’ in questo contesto che, con l’assegnazione delle deleghe degli assessorati, è tornato in Giunta, a distanza di 15 anni dalla precedente prima esperienza, alla guida dell’assessorato dei Lavori pubblici, l’avvocato Roberto Frongia, presidente dei Riformatori Sardi e del Comitato dell’Insularità in Costituzione.
All’assessore Roberto Frongia abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto della situazione e, soprattutto, una ricognizione sugli interventi più urgenti da mettere in campo.
Assessore Frongia, il nuovo incarico all’assessorato dei Lavori pubblici riveste un ruolo importante per dare un’impronta decisa all’azione della Giunta…
«E’, prima di tutto, una grande responsabilità. La Sardegna oggi ha bisogno di infrastrutture ed è proprio a partire da questa considerazione che, fin dalle prime settimane alla guida dell’Assessorato, ho avviato una serie di sopralluoghi, andando a visitare le più importanti infrastrutture della Sardegna, le strade, le dighe ed i porti. Abbiamo troppi “lavori in corso” che necessitano di un imponente piano di accelerazione, su molte incompiute che non possono più rimanere tali. Penso, ad esempio, alla diga di Cumbidanovu, opera mai portata a compimento, per la quale ho sbloccato i finanziamenti. Sarà un inverno di grande impegno.»
Come ha trovato l’Assessorato e quali sono gli interventi più urgenti?
«Ho trovato una struttura attenta e competente che mi ha sostenuto e messo a disposizione il sapere, la conoscenza e l’esperienza. Ho ben presente la continuità amministrativa e non fatico a riconoscere i meriti dei miei predecessori che, con determinazione, hanno affrontato numerose criticità e sanato altrettante situazioni.»
La stampa ed i media in generale hanno dato ampio risalto a tutte le sue iniziative. Detto questo, può darci un’immagine della Sardegna rispetto alla viabilità e non solo?
«Non ho esitato a definire quella delle strade un’emergenza e sono convinto lo sia, dato che è causa di morte (abbiamo un tasso di mortalità sulle strade superiore alla media nazionale a causa del numero di incidenti gravissimi). Pensare che ancora il Governo non abbia dato seguito alla mia richiesta di commissariamento, mi porta a credere che da Roma non si sia compresa la drammatica necessità della Sardegna di colmare quel gap infrastrutturale e di sicurezza che caratterizza la viabilità sarda.»
Circa i tre miliardi di euro che potrebbero svanire nel nulla, cosa può dirci in proposito? Com’è l’approccio con la nuova compagine politica nazionale? Come Assessorato, ci sono stati contatti e se sì qual è la disponibilità e quali interventi sono possibili?
«Il presidente Christian Solinas ha portato il dossier strade all’attenzione della ministra Paola De Micheli, sono fiducioso. Di certo, nel 2019 non possiamo più correre il rischio che la macchina burocratica acuisca il gap infrastrutturale sardo e tenga bloccati i cantieri, a cui è legato appunto il rischio di perdita dei finanziamenti. I ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda, oltre ad aggravare il deficit infrastrutturale del territorio, finiscono per acuire l’incidentalità delle strade. Ho il dovere di fare il possibile per accelerare quanto più possibile i lavori con l’obiettivo di garantire sicurezza stradale in una regione martoriata da disagi ed incidenti gravissimi. Oggi posso dire che le interlocuzioni con ANAS (cui sono in capo la maggior parte delle opere per cui ho fatto richiesta di commissariamento) sono continue.»
La situazione socio-economica sarda indubbiamente non sta attraversando un buon momento. Le vertenze Sider-Alloys ed Eurallumina che ancora non trovano soluzione definitiva, i pastori che minacciano nuovamente di scendere in piazza, ma soprattutto il lavoro che non c’è, con tanti giovani laureati e non, che non hanno futuro. La viabilità sarda, precaria, certamente non viene in aiuto per sostenere uno sviluppo concreto. Insomma, un continuo isolamento del quale ancora non si intravvede un’inversione di tendenza.
«Rispondo con estrema convinzione. Il tema dell’Insularità è oggi centrale per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi.
Lo stesso gap infrastrutturale è causa di una precisa condizione chiamata Insularità, che però ancora lo Stato non ci riconosce. E’ inaccettabile che la proposta di legge di iniziativa popolare firmata da oltre 100mila sardi, sia ancora ferma in commissione Affari Costituzionali al Senato. Come Comitato per l’Insularità abbiamo appena scritto al ministro Francesco Boccia sollecitando un incontro ed auspicando che il Governo Conte avverta la necessità di intervenire quanto prima, non concedendo favori o un sostegno particolari alla Sardegna, quanto un riconoscimento non più dilazionabile. Dalla battaglia per l’Insularità, dipende il futuro della Sardegna.»
Il quadro che si presenta non è certamente positivo, il suo Assessorato è impegnato in una sfida titanica…
«Come Assessorato siamo impegnati ogni giorno per dare un contributo reale allo sviluppo economico e sociale della Sardegna. Ogni mia azione – conclude l’assessore regionale dei Lavori pubblici – sarà incentrata esclusivamente sul perseguimento del bene pubblico, con l’obiettivo di usare tutte quelle leve positive, in mano all’Amministrazione regionale, che possano portare beneficio ai Sardi ed alla Sardegna.»
Armando  Cusa

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Restano dense nubi sulla vertenza dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme.

«Per non far raffreddare l’impellente necessità di attivare ulteriori iniziative, come organizzazioni sindacali avevamo deciso di recarci a Roma per incontrare i rappresentanti dei partiti politici per sollecitare una loro presa d’atto rispetto alle mancate risposte del MISE sul problema energetico – dice Angelo Diciotti, segretario territoriale CUB -, Abbiamo incontrato anche il sottosegretario del Mise Alessandra Todde che ci ha garantito un suo intervento in breve tempo per fare la quadra sul problema energetico per lo stabilimento Ex Alcoa.»
«Abbiamo fissato per lunedì, alle 15.30, l’incontro con Sider-Alloys per discutere sulla loro dichiarazione, giunta alle organizzazioni sindacali tramite stampa, di voler aprire la cassa integrazione guadagni in deroga, perché non hanno avuto risposte da parte del Governo Italiano in merito alle tariffe energetiche – aggiunge Angelo Diciotti -. Richiedere il rispetto del Contratto di programma sottoscritto anche dal Governo, pertanto, è legittimo così come è altrettanto doveroso che l’Azienda Sider Alloys Italia, rispetti quanto sottoscritto in materia di revamping. In questo balletto di responsabilità – conclude Angelo Diciotti – i soli che stanno pagando sono i lavoratori inoccupati che vedono smontare pezzo per pezzo lo stabilimento.»
Armando Cusa

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E’ di ieri l’ultimo incontro inerente la vicenda “Sider Alloys”, svoltosi a Villa Devoto tra le organizzazioni sindacali ed il presidente della Regione Christian Solinas.
«Dopo il presidio a Villa Devoto, alle 13.00 abbiamo incontrato il presidente della Regione, Christian Solinas, al quale abbiamo manifestato la nostra forte preoccupazione in merito alle mancate risposte del MISE sulla vicenda energetica dello stabilimento, nonostante gli impegni assunti – spiega Angelo Diciotti -. Da mesi siamo, in attesa di conoscere le reali volontà del ministro delle Attività produttive ed abbiamo chiesto al Presidente di farsi carico di sollecitare la convocazione nei tempi tecnici necessari di un tavolo a cui siano presenti la Sider-Alloys, Invitalia ed il Mise. Il tutto con il proposito di conoscere le reali volontà da parte di tutti i soggetti interessati per la ripartenza dello stabilimento.»
«Inoltre – aggiunge Angelo Diciotti – abbiamo sottolineato al Presidente la necessità che l’assessorato del Lavoro sia più solerte nell’inviare le determine all’INPS per il pagamento della mobilità in deroga. Il presidente Christian Solinas ha garantito un suo personale impegno sulle nostre richieste.»
«Infine – ha concluso Angelo Diciotti – abbiamo informato il Presidente che giovedì prossimo ci recheremo alla Camera dei deputati per incontrare i rappresentanti dei Gruppi Politici, al fine di sensibilizzarli sulla problematica della fornitura dell’energia elettrica dello stabilimento.»
Armando Cusa

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Che il comparto alluminio stia attraversando un periodo non certamente felice è sotto gli occhi di tutti, ma la cosa più drammatica è questo silenzio assordante.
L’unica strada percorribile è lo stato di agitazione che, tuttavia, non è mai cessato e proprio per questo motivo il sindacato ed i lavoratori tutti scendono nuovamente in campo ed il nuovo appuntamento – come ha detto Angelo Diciotti, segretario CUB – è a Villa Devoto, per sollecitare il presidente della Regione, Christian Solinas, affinché il Mise fissi un incontro con il Sindacato perché la problematica Energia trovi definitivamente una soluzione.
Armando Cusa

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Il 18 settembre il presidente dell’Associazione Nazionale Sardegna Pulita, Angelo Cremone, ha depositato una denuncia per avvelenamento riguardo il potenziamento dell’impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi sito in località Su Siccesu e S’Arenaxiu, in comune di Serdiana.
Nel dettaglio della denuncia, viene messo in risalto la pericolosità della presenza di inquinanti nella falda localizzata in prossimità della discarica da ampliare e, dalle analisi effettuate, si evince un’alta concentrazione di dicloroetilene ed altre sostanze non conformi ai limiti della normativa vigente.
Ecco che allora viene lanciato un grido d’allarme, affinché venga preso nella giusta considerazione che, dagli accertamenti emersi, non si possa non intervenire nell’interesse pubblico.
La denuncia termina con un appello rivolto agli Enti interessati, affinché vengano accertate le responsabilità finalizzate alla tutela dei cittadini di Donori e, pertanto, la magistratura valutando il sequestro della discarica, eviti ulteriori apporti di rifiuti potenzialmente in grado di inquinare la falda.
Questo è il contenuto della denuncia presentata da Sardegna Pulita, ancora una volta in prima linea nella denuncia di situazioni di estrema pericolosità per la salute pubblica.
Armando Cusa 

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Sulla vicenda RWM il leader di Sardegna Pulita, Angelo Cremone, grida all’irresponsabilità politica di Governo regionale e nazionale.
L’uomo contro l’uomo, questo è quanto riesce a realizzare il Governo regionale della Sardegna al pari del Governo nazionale – secondo Angelo Cremone -, su quello che definisce il vergognoso caso della fabbrica bombe RWM di Domusnovas.
«Vuoi lavorare in Sardegna per dar da mangiare alla tua famiglia? – aggiunge Angelo Cremone -, allora devi costruire bombe che serviranno a massacrare altri esseri umani innocenti, bambini, donne e uomini. A distanza di oltre quattro anni dal nostro impegno civico contro la produzione di ordigni di morte nella fabbrica RWM di Domusnovas, per una riconversione di quel lavoro malato e l’indifferenza e complicità politica regionale e nazionale, hanno solo prodotto il risultato di mettere “Uomo contro Uomo”, di creare lo scontro, una guerra locale tra poveri, non impegnandosi minimamente, neanche ad accennare la possibilità di discutere politicamente, progetti di lavoro alternativi, evitando così di dare dispiacere alla multinazionale Rehimetall ed i suoi lauti guadagni.»
«E tutto ciò – sottolinea ancora Angelo  Cremone – nonostante la Comunità Europea mette a disposizione finanziamenti pubblici per le aziende che intendono riconvertire proprie produzioni dall’uso militare ad uso civile. Ancora non c’è stato nessun impegno  del Governo nazionale a tal fine dopo il voto alla Camera dei Deputati, evitando di mettere a disposizione un capitolo di spesa per la riconversione della fabbrica, dopo la farsa del blocco temporaneo dell’esportazione bombe RWM all’Arabia  Saudita, vergognandosi anche soprattutto di rendere noto il “dispositivo a tempo” del Governo, dove prescrive i termini che impongono alla RWM il blocco esportazione bombe all’Arabia Saudita.»
«Questa – conclude Angelo Cremone – è la trasparenza di un Governo che non ha nessuna intenzione di assumere una posizione chiara e netta, facendosi attore principale e svolgendo un ruolo determinante ,soprattutto per una forma di rispetto nei confronti di tutte quelle vittime innocenti che hanno pagato con la vita a causa di una Guerra sporca, dove a farla da padrona sono sempre le superpotenze, ma è in questa situazione che ci si augura che questo mercato di morte abbia fine!»
Armando Cusa

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Le associazioni “Sa Defenza” e “Verdes per Sardegna Pulita” hanno organizzato un Flash-Mob che si terrà domenica 8 settembre, dalle ore 10,30 alle 11,30, a Cagliari, di fronte al “Consolato Onorario di Grecia per la Sardegna“, in via Garibaldi 53.
L’iniziativa nasce in solidarietà al popolo greco e contro l’austerity. Gli organizzatori chiedono a tutte le persone interessate a partecipare, di portare una rosa bianca, in commemorazione dei bambini greci morti d’austerity. Rose bianche che verranno lasciate fuori del consolato, in segno di testimonianza e solidarietà.
Armando Cusa

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Anche quest’anno il Parco Naturale Regionale di Porto Conte ospiterà la Giornata per la Custodia del Creato, che si svolgerà domenica 1° settembre, ad iniziare dalle ore 10.00.

Al centro della riflessione e del confronto, coordinato dal Direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il Lavoro prof. Tonino Baldino, sarà il tema della biodiversità.

Nel merito, la Laudato Si’ offre (cfr 32-42) interessantissimi spunti sullo stato di salute del nostro pianeta e, soprattutto, sulla importanza che le varie specie naturali ed animali hanno nel mantenimento degli equilibri ambientali generali del Globo.

Interverranno, oltre al Vescovo Mauro Maria Morfino che terrà una Lectio Magistralis, il naturalista Francesco Guillot (Presidente LIPU Sardegna), Ermanno Mazzetti (Direttore Federazione Coldiretti Nord-Sardegna), Mariano Mariani (Direttore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte), Antonio Farris (Università degli studi di Sassari), Sergio Astori (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).

Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali ed animali che, perse per sempre, i nostri figli non potranno più conoscere né averne il beneficio.

Non va sottovalutato che alcune specie animali sono scomparse – e tutt’oggi ancora scompaiono – a causa di un uso sconsiderato dei pesticidi.

Sono gli effetti di un modo barbaro di intendere l’economia: le attività produttive e commerciali sono fortemente condizionate dalla cultura del lucro immediato ad ogni costo; tipica di un liberismo sfrenato e figlio di culture votate al principio della libera concorrenza, presentata come fattore essenziale per generare ricchezza diffusa e progresso sociale.

La realtà che oggi tocchiamo con mano è, invece, di risultato opposto: crescono gli squilibri economici all’interno degli Stati; la ricchezza va sempre più concentrandosi nelle mani di poche famiglie facoltose e le popolazioni, spinte dal bisogno ed in fuga dai conflitti locali, finiscono per migrare verso nuovi Paesi alla ricerca di benessere e di pace.

Sullo sfondo di un tale sistema campeggia la cultura degli egoismi, quella che tutti opportunisticamente condanniamo sotto l’aspetto ideologico, ma della quale siamo talmente imbevuti al punto che – spesso senza neanche renderci conto – finiamo per viverla nella quotidianità.

Non si bada nemmeno alle ripercussioni che queste politiche economiche hanno a nocumento delle future generazioni.

La Laudato Si’ pone questo problema come una emergenza intergenerazionale.

Un campanello di allarme che non può lasciarci indifferenti, quantomeno sotto le due dimensioni proprie di ciascun essere umano: 1. le relazioni di rispetto tra esseri viventi; 2. il rapporto di trascendenza con il divino.

Concetti che il Vescovo, Padre Mauro Maria Morfino, non cessa di porre alla attenzione quando afferma che «il vero garante dell’umano può essere soltanto il divino e quando il garante dell’umano diventa l’umano stesso, sappiamo che diventa distruttivo». Ecco, allora, la necessità e l’urgenza che l’uomo debba prendere coscienza della responsabilità che ha nei confronti delle altre creature, siano esse animali o vegetali.

Una responsabilità che non ha deleghe di sorta: essa è totale in ciascuno di noi per il ruolo, modesto o meno, che ricopre nella società.

Che ne sarà del nostro Pianeta fra 50 o 100 anni?

Sotto l’aspetto tecnologico sarà sicuramente progredito come neanche oggi immaginiamo; ma senza un autentico rapporto di trascendenza con il divino, la barbarie si estenderà e finirà per condurre alla autodistruzione.

La Giornata per la Custodia del Creato voluta dai Vescovi, ci ricorda che da Cristiani abbiamo il dovere di agire senza tregua nell’essere buoni continuatori delle Opere di Dio.

In questo contesto, il messaggio lanciato lascia indubbiamente riflettere su quelle azioni che noi tutti dovremmo intraprendere senza se e senza ma, rivolto soprattutto ad una nuova presa di coscienza verso questa nostra martoriata terra che ogni giorno di più invoca Aiuto.

E’ evidente che questa iniziativa è di estrema importanza per il ruolo che riveste e che la parola d’ordine è “Impegno”.

Armando Cusa