14 December, 2025
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Anche quest’anno l’associazione culturale Punta Giara ha presentato alla stampa il programma del festival  “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, giunto alla XXXIII edizione, nella “Sala Lilliu” della Biblioteca Regionale, a Cagliari, alla presenza dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Sport e Spettacolo, Giuseppe Dessena.

Sono diversi gli elementi, alcuni assolute novità, che caratterizzeranno il festival dal 1° al 9 settembre. Innanzitutto le sedi, tre, una in più rispetto alla passata edizione: Sant’Anna Arresi, Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il festival, inoltre, concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporto con gli stili ed i generi musicali contemporanei ed i quello tra gli esseri umani.

Il programma, presentato dal presidente e direttore artistico dell’associazione Punta Giara Basilio Sulis (che ha annunciato che a fine rassegna lascerà la presidenza), il segretario Paolo Francesco Sodde e la responsabile delle traduzioni e delle comunicazioni con l’estero Enrica Lotta, è ricchissimo: nove giorni di concerti sul tema del pianoforte che si svolgeranno non solo ai piedi del nuraghe ma anche in altre locations altrettanto spettacolari: la splendida spiaggia di “Is Solinas” nel comune di Masainas (alla presentazione è intervenuta la vicesindaco Ilaria Portas), dove si esibiranno Rob Mazurek & Gabriele Mitelli, un duo di cornetta e tromba alle ore 19.00 del 5 settembre, incorniciati da un tramonto mozzafiato ed il 7 settembre, con il Piano Solo di Alexander Hawkins.

Per il terzo anno consecutivo, il festival approda dinanzi all’antica chiesa romanica di San Giovanni di Palmas Vecchio, a San Giovanni Suergiu, dove il 9 settembre, giorno di chiusura, prenderà vita il concerto omaggio al grande musicista Carlo Mariani con “The Man of the Long Canes” (evento presentato dal sindaco Elvira Usai); inoltre, nella fantastica cornice di Porto Pino, ai piedi delle dune di sabbia, il 4 settembre, alle 19.00, si terrà un Piano Solo di Joe Chambers, in un altro spettacolare tramonto in musica.

Il centro del tema musicale di questa edizione sarà il pianoforte, strumento musicale raffinato dalle immense possibilità, amore e croce di musicisti di tutti i tempi.

Pianoforte come metafora dell’esistenza umana, dove i tasti bianchi rappresentano felicità e quelli neri tristezza ed entrambi servono a comporre  melodia.

Pianoforte che, attraverso legno evibrazioni, è capace di comunicare con la danza delle dita umane le più sottili verità universali.

Il bianco ed il nero come simbolo delle etnie umane che mai come in questo periodo storico sembrano essere in lotta tra loro per un lembo di terra su cui invece che scorrere pace, spesso scorre l’orrore degli egoismi e delle incomprensioni di questi umani che, avvolte, sono capaci di grandi opere, siano esse musicali o di altra natura, ma altre sembrano saper solo seminare discordia e disperazione.

Un anno fa il festival accese il dibattito sui diritti civili, quest’anno il tema scelto è quello delle migrazioni globali che sembra oggi più che mai acuirsi ed allontanarsi da possibili soluzioni. Lo stesso manifesto ufficiale richiama questi temi. Oltre al piano, infatti, fà bella mostra di sé il mare, elemento naturale che caratterizza il territorio del festival, che sta conoscendo da vicino, inconsapevole protagonista, il fenomeno delle migrazioni.

Uno dei protagonisti sarà il multistrumentista Tyshawn Sorey, che suona batteria, percussioni, trombone e piano, raffinato musicista alla scoperta di molti e differenti linguaggi. Considerato da molti l’erede naturale di Butch Morris, darà vita alla Conduction che Morris aveva in progetto di portare al festival e che la sua prematura dipartita non gli ha consentito di completare. Sarà Sorey che guiderà un’intera orchestra proveniente dal Conservatorio di Cagliari nella difficile ma altrettanto affascinante impresa di realizzare il progetto incompiuto di Butch. Il progetto sarà possibile  grazie alla collaborazione con l’Associazione Ticonzero. L’Ensemble sarà formata da diciotto elementi tutti provenienti dal Conservatorio di Cagliari, diretta da Daniele Ledda, professore di musica elettronica (presente alla conferenza stampa), che sotto la sapiente direzione del maestro Soreysi cimenterà in questa opera dall’esecuzione assolutamente eccezionale.

Il programma completo del festival.

1 settembre

• Roots Magic

• The White Desert Orchestra direct

by Eve Risser

2 settembre

• The Young Mothers

• David Murray quartet

3 settembre

• Radian

• Talibam & Joe McPhee

4 settembre

• Chad Taylor & James B. Lewis

• Chicago London Underground

5 settembre

• Sant’Anna Arresi Black Quartet

• A Pride of Lions

6 settembre

• ONG “crash”

• Alexander Hawkins Quartet

7 settembre

• A-SEPTiC

• Conduction n. 200

8 settembre

• The Blackstones

• Dr. Lonnie Smith

9 settembre

• Snake Platform

4 settembre a Porto Pino

• Joe Chambers solo

5 settembre a Is Solinas

• Rob Mazurek & Gabriele Mitelli

7 settembre a Is Solinas

• Alexander Hawkins solo

9 settembre a Palmas Vecchio

Vediamo una breve intervista con l’associazione culturale Punta Giara, Basilio Sulis, sugli artisti presenti alla XXXIII dizione del festival, e l’intervento dell’assessore regionale Giuseppe Dessena che si è soffermato sul ruolo che i grandi festival hanno per la diffusione della culturale musicale in Sardegna e sull’impegno della Regione per il sostegno agli stessi sulla base di una programmazione triennale, presupposto indispensabile per garantire stabilità e qualità ai progetti delle associazioni che li organizzano.

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Sotto l’alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato  della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, si è tenuta oggi 8 giugno, presso l’Aula Magna del Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari, la conferenza stampa di presentazione del progetto Conduction N. 200 inserito all’interno della programmazione della XXXIII edizione della rassegna “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” alla presenza di un folto pubblico, di studenti del Conservatorio e di tutte le testate giornalistiche regionali. Presenti alla conferenza i componenti del CDA dell’associazione culturale Punta Giara, il maestro Giorgio Sanna direttore del Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari ed il presidente dell’associazione culturale Ticonzero Daniele Ledda, entrambi coorganizzatori del progetto Conduction N. 200.

La conferenza stampa di presentazione del progetto Conduction n. 200 è stata coordinata da Paolo Sodde, segretario dell’associazione culturale Punta Giara che, dopo il saluto iniziale ed un breve excursus sul progetto ed un breve ricordo di Butch Morris, autore di N. 3 Conduction svoltesi sinora a Sant’Anna Arresi e padre ispiratore di questo nuovo progetto. Paolo Sodde ha tenuto a sottolineare come Butch Morris sia rimasto nei ricordi di tutti, nonostante il calibro della sua musica ed originalità, come “Uno di noi” così da evidenziare l’intimo rapporto creatosi tra l’indimenticato maestro ed il Festival di Sant’Anna Arresi.

Superate le premesse e i ringraziamenti speciali al Conservatorio di Cagliari e all’Associazione Ticonzero, diretta dal maestro Daniele Ledda, si è entrati nel dettaglio degli aspetti artistici di questo progetto Conduction n. 200. Sono intervenuti il direttore del Conservatorio Giorgio Sanna che ha tenuto a puntualizzare il suo plauso all’iniziativa che vede la collaborazione del Conservatorio con l’associazione Punta Giara in questo ambizioso progetto dicendo che «… sino ad oggi questo tipo di confronto non aveva rappresentato la normalità per il Conservatorio, nella speranza invece di aprirsi ad iniziative di questo tipo in modo duraturo».

Successivamente ha preso la parola il direttore artistico Basilio Sulis che ha sottolineato come l’associazione Punta Giara ed il suo Festival siano riusciti a ritagliarsi uno spazio non solo nazionale ma anche internazionale, sia per quanto riguarda la produzione musicale sia sotto l’aspetto dell’immagine; il direttore artistico ha sottolineato il respiro internazionale del progetto Conduction n. 200, nella ferma convinzione che esso rappresenti un’opportunità unica non solo per uno spettacolo di incredibile originalità, ma che esso rappresenti anche un’opportunità per giovani musicisti sardi di fare nella propria terra esperienze di ampio respiro come questa, nella speranza che un giorno possano coltivare i loro talenti in terra sarda e magari esportarli all’estero. Infine, Basilio Sulis si è soffermato sull’idea di rendere in un prossimo futuro questa esperienza in una produzione discografica supportata da importanti case discografiche come già accaduto nella passata esperienza del Festival dove registrazioni live sono state prodotte sul disco come quella di Roscoe Mitchell e Matthew Shipp presentato qualche mese fa negli Stati Uniti.

A seguire è intervenuto Daniele Ledda in rappresentanza dell’associazione Ticonzero, maestro del gruppo di musicisti del Conservatorio che si cimenteranno sotto la direzione di Tyshawn Sorey nella realizzazione della Conduction n. 200. Il maestro Daniele Ledda ha spiegato in dettaglio come verrà realizzato il progetto sottolineando come lo stesso linguaggio di Butch Morris sia costituito da un ponte tra scrittura ed improvvisazione e di come a partire dalle prove con Tyshawn Sorey i suoi musicisti si metteranno alla prova nel seguire il glossario di gesti che Tyshawn Sorey ha ereditato da Butch Morris, e che i giovani musicisti impareranno a seguire sotto la preziosa direzione del percussionista e direttore d’orchestra americano.

A conclusione, dopo aver lasciato spazio ad alcuni interventi e domande da parte dei giornalisti Paolo Sodde, ha  provveduto al commiato ed ai ringraziamenti alla Presidenza del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio e della Fondazione di Sardegna, alla Associazione Ticonzero ed al Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina, il Comune di Sant’Anna Arresi ed i festival facenti parte di Sardinia Jazz Network (Calagonone Jazz, Time in Jazz, Musica sulle Bocche, Ai Confini tra Sardegna e Jazz e European Jazz Expo) ed ha invitato tutti i presenti a partecipare alla rassegna in programma dal 1 al 9 settembre 2018 a Sant’Anna Arresi.

 

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Sono state presentate questa mattina, nei locali del ristorante La Peschiera, a Porto Pino, le nuove produzioni discografiche dell’Associazione Culturale Punta Giara registrate live a Sant’Anna Arresi, tra le quali i concerti del Summit Quartet e lo “Zappa Speech Project” del Andrea Massaria Octet dell’edizione 2016 ed il concerto del dicembre 2014 dei Flut3ibe.

Alla conferenza stampa, presenti giornalisti e fotografi di alcune delle maggiori riviste specializzate nazionali ed internazionali, hanno partecipato i musicisti che formano il Summit Quartet, Hamid Drake, Mats Gustafsoon, Ken Vandermark e Luc Ex, che proprio questa sera saliranno sul palco del XXXII Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” per un concerto che si preannuncia come un nuovo evento musicale, dei tecnici e dei rappresentanti dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Dopo la presentazione del segretario Paolo Sodde, il direttore artistico del Festival, Basilio Sulis, ha ricordato quello che è lo spirito del Festival di Sant’Anna Arresi, luogo di incontro di grandi musicisti provenienti da diversi paesi e, soprattutto, luogo creativo di eventi e quindi di produzioni discografiche che proiettano la rassegna ed i suoi interpreti al di là dei confini del Sulcis e della Sardegna. Per qualificare ancora meglio il lavoro svolto interamente in Sardegna, dalle registrazioni live alla sala di incisione, è stata scelta la produzione di LP in vinile, accanto ai tradizionali CD.

E’ intervenuto poi Paolo Zucca che ha sollecitato gli interventi dei musicisti del Summit Quartet, per conoscere quelle che sono state le loro reazioni ed emozioni alla realizzazione del progetto di incisione in un LP del concerto dello scorso anno. E’ stata Enrica Lotta, responsabile delle traduzioni e comunicazioni con l’estero dell’associazione Punta Giara, a tradurre in lingua italiana i loro interventi in lingua inglese.

Alleghiamo le fotografie della conferenza stampa, gli interventi di Hamid Drake e Ken Vandermark in lingua inglese e le fotografie del concerto di un anno fa, ora riprodotto fedelmente nell’LP presentato questa mattina.

              

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Cambia uno dei due concerti in programma questa sera al XXXII Festival “AI Confini tra Sardegna e Jazz“.

A seguito di gravi problemi sul traffico aereo e così come comunicatoci dal responsabile del gruppo del progetto Mbokò non è stato possibile per i musicisti che si sarebbero dovuti esibire questa sera, raggiungere la Sardegna. L’Associazione Culturale Punta Giara preso atto di quanto accaduto, non si è persa d’animo e, sempre nello spirito che contraddistingue la rassegna di quest’anno e nello spirito dell’improvvisazione che dovrebbe contraddistinguere una rassegna jazz, ha ideato un nuovo progetto artistico che coinvolge artisti già presenti nell’edizione 2017 quali Hamid Drake, Mark Abrams e Pietro Toniolo dal Titolo: “Freedom Now Suite parte 1”.

Il direttore artistico Basilio Sulis, preso spunto dalla prima versione di “Freedom now Suite” del 1958 realizzato da Oscar Pettiford, Sonny Rollins e Max Roach ha creato questo nuovo progetto per la serata odierna.

E’ confermata la presenza dei due grandi artisti Hamid Drake e Aly Keyta in duo, come da programma.

 

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Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno dallo straordinario concerto dei Tenores di Bitti, al debutto della collaborazione tra l’associazione culturale Palmas Vecchio e l’associazione culturale Punta Giara che organizza il festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, anche quest’anno il sagrato della Chiesa Romanica di Santa Maria di Palmas ospiterà l’anteprima della XXXII edizione della prestigiosa rassegna musicale, uno dei festival di jazz più apprezzati e conosciuti a livello internazionale.

Il 31 agosto, dalle ore 21.30, a deliziare il pubblico sarà un trio messo insieme per l’occasione e per il festival dal direttore artistico Basilio Sulis, la Percussion Evolution composta da Boni Gnahorè (percussione, voce), Aly Keita (balafon) e dal grandissimo percussionista Hamid Drake, divenuto quasi un ospite fisso di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, ormai di casa a Sant’Anna Arresi, che ogni anno riesce a stupire tutti per il grande talento e per l’entusiasmo con il quale si propone al pubblico isolano.

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E’ stato presentato ieri, nella sala conferenze della Biblioteca regionale, a Cagliari, il XXXII festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, sotto l’alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.

Erano presenti alla conferenza stampa e sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, il sindaco di Sant’Anna Arresi Teresa Pintus, il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, Andrea Dettori che ha portato i saluti dell’assessore della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo della Regione Sardegna Giuseppe Dessena, il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis Gianfranco Trullu, e gli sponsor della manifestazione.

Nel corso della conferenza stampa, coordinata dal giornalista Giampaolo Cirronis, sono stati presentati due video sui due comuni che ospiteranno gli spettacoli, San Giovanni Suergiu per l’anteprima del 31 agosto sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Palmas (l’assessore del Turismo Camilla Melis si è soffermata sulle iniziative portate avanti da alcuni anni dall’associazione culturale Palmas Vecchio ed ha descritto dettagliatamente tutti gli aspetti del borgo e del sagrato della chiesa) e Sant’Anna Arresi per i dieci giorni del Festival. I due sindaci si sono augurati che le sinergie messe in campo tra soggetti pubblici ed associazioni del territorio possano dare ancora più forza ad un progetto di carattere culturale multidisciplinare e che possano maggiormente valorizzare il territorio. 

Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis Gianfranco Trullu ha evidenziato come queste manifestazioni possano vivacizzare tutto il territorio e valorizzarlo in tutti i suoi aspetti.

Ponziana Ledda, in rappresentanza dell’associazione Destinazione Sulcis ha presentato il progetto “I-Dee Madri”, destinato ad arricchire il già sostanzioso cartellone artistico con attività parallele quali escursioni e laboratori.

Superate le premesse, si è entrati nel dettaglio degli aspetti artistici della XXXII edizione, dopo la presentazione video del calendario dei concerti che si susseguiranno dal 31 agosto da San Giovanni Suergiu con l’Anteprima del festival e poi dal 1 al 10 settembre nella storica sede di Piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, il direttore artistico Basilio Sulis ha illustrato le linee guide del prossimo festival passando attraverso la figura di Max Roach, dei diritti civili e delle percussioni moderne evidenziando il numero delle presenze femminili che si esibiranno ai piedi del Nuraghe Arresi. L’Associazione, ha detto il direttore artistico, è riuscita a ritagliarsi uno spazio non solo nazionale ma anche internazionale, sia per quanto riguarda la produzione musicale sia sotto l’aspetto dell’immagine, a seguire Andrea Murgia ha esposto in dettaglio il cartellone artistico della rassegna, illustrando le caratteristiche di tutti i concerti che si susseguiranno dal 31 agosto al 10 settembre, tra esclusive italiane, prime assolute e progetti originali e tutti gli aspetti logistici organizzativi della manifestazione. 

A seguire è intervenuta Adriana Lobina in rappresentanza del circolo Anspi Oratorio di Sant’Anna Arresi che ha illustrato il progetto del laboratorio musicale destinato ai bambini tra i 4 e i 10 anni che farà parte integrante degli eventi del XXXII Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, i cui elementi fondamentali saranno il rispetto dell’ambiente e l’arte del riciclo.

Al termine, Giampaolo Cirronis ha ringraziato la Cantina Mesa, Automobili Cocco, l’Agenzia Fo.Re.STAS della Regione Sardegna, la Provincia del Sud Sardegna, la RAI e Nieddittas per la loro proficua collaborazione per la realizzazione della XXXII edizione del festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz“, ed ha invitato tutti i presenti a partecipare alla rassegna.

Relazione Artistica

Il festival Ai Confini tra Sardegna e Jazz compie con la XXXII edizione, l’ennesimo atto di amore nei confronti del linguaggio musicale contemporaneo e del jazz in particolare, lo fa con intatto vigore e con l’atteggiamento che da sempre ha caratterizzato questa manifestazione: «La curiosità». Parte dal passato ancora presente per leggere la contemporaneità della vita di uomini e donne, con l’ambizione di scrivere nuove pagine a valore universale, che partendo dalla nostra isola possa delineare il futuro attraverso la lente di questa straordinaria forma d’arte.

L’associazione culturale Punta Giara è da sempre connessa al mondo circostante perché dalla musica trae spunti per parlare della società e la società contribuisce all’utilità della musica stessa.

Nell’ideare, progettare e realizzare la XXXII edizione, dopo lunghe e proficue analisi, la direzione artistica ed i soci dell’Associazione Culturale Punta Giara sono partiti dal rapporto annuale sui diritti civili che Amnesty International ha pubblicato recentemente facendoci rendere conto di come ci troviamo davanti ad un’emergenza umanitaria di proporzioni mondiali.

Dopo le rivoluzioni sociali degli anni ’60 il mondo sembra aver compiuto un passo indietro nei confronti di ciò che parevano diritti acquisiti dell’uomo.

Infatti, come si evidenzia, mai come in quest’ultimo periodo i diritti umani stanno attraversando grandi pericoli. Le violazioni in circa 160 cosiddetti stati democratici intaccano sistematicamente molti dei diritti inalienabili: l’infanzia tradita, le violenze di genere, crimini di guerra, sparizioni forzate, torture e deportazioni di massa ne rappresentano il quadro catastrofico. Nulla avrebbe fatto pensare ad un’involuzione tale rispetto ai diritti acquisiti grazie alle rivoluzioni sociali degli anni 60, e tutto ciò non ha lasciato insensibili i soci dell’Associazione.

Il pensiero è corso automaticamente a quei paesi che non rientrano nel cosiddetto “Occidente Civilizzato” invece è sotto gli occhi del mondo di come le ultime elezioni negli Stati Uniti siano state condotte in maniera “discriminatoria, misogina e xenofoba”. In realtà proprio gli Stati Uniti d’America hanno segnato una delle evoluzioni sociali più importanti del millennio da poco passato.

Sembra quasi che un colpo di spugna abbia cancellato il sudore ed il sangue versato da Malcom X, Martin Luther King e da tutti gli afro-americani sacrificati sull’altare della supremazia bianca.

E’ in questo momento che ritorna con prepotenza la necessità di analizzare un caposaldo sia delle lotte per i diritti civili che dell’evoluzione della stessa musica jazz. Il nostro pensiero si è soffermato inevitabilmente sulla suite “We Insist! Freedom Now” composta dal geniale batterista Max Roach e completata dalle parole del poeta, cantante e scrittore afro-americano Oscar Brown Jr.

Il contributo che ha dato questo lavoro ai diritti civili è sintetizzato nel punto esclamativo all’interno del titolo stesso, non più una richiesta ma una volontà che durante gli anni 60 è diventata sempre più pressante e doverosa. Una presa di posizione non più contrattabile né procrastinabile come testimonia la storica copertina della meravigliosa, fondamentale e rivoluzionaria suite.

E sarà proprio lo spirito di Max Roach che caratterizzerà questa edizione. Max Roach è considerato, a pieno titolo, uno degli innovatori più importanti del suo strumento e di conseguenza della musica jazz, una pietra miliare nei confronti della quale ogni musicista ha l’obbligo di confrontarsi.

Max Roach è riuscito a trasformare la batteria da semplice strumento d’accompagnamento in una macchina creativa in grado di suggerire la via da percorrere agli strumenti che fino ad allora avevano caratterizzato la composizione jazzistica. La sua capacità di trasferire lo stile bebop alla batteria ne ha fatto il padre delle moderne percussioni facendole diventare uno strumento di espressione personale.

La sua capacità tecnica, apprezzata da musicisti del calibro di Charlie Parker, Miles Davis, Eric Dolphy e Sonny Rollins fra i tanti, è andata ad unirsi alla consapevolezza politica legata sempre più alla pressante disuguaglianza sociale che purtroppo allora come oggi caratterizza l’organizzazione umana.

Questa edizione sarà connotata oltre che dalle percussioni e la loro evoluzione, anche da una fortissima presenza femminile.

La disuguaglianza passa anche attraverso la discriminazione sessuale e gli abusi fisici e mentali che le donne subiscono a causa di una inesistente superiorità maschile. E’ intenzione degli organizzatori indagare l’estrema potenza creativa delle donne unita anche alla dimensione creatrice. Guarderemo attraverso gli occhi di una figura che unisce dentro di sé infinite esistenze capaci di avvolgere e proteggere l’universo. Non solo creazione di vita ma anche creatrici di visioni artistiche, culturali e sociali. Lo sguardo delle Muse ci aiuterà e ci guiderà attraverso una profondità che riuscirà forse a destabilizzare preconcetti millenari privi di ogni fondamento.

Il festival aprirà il sipario il 31 agosto per un’anteprima nella suggestiva cornice della chiesa di Palmas a San Giovanni Suergiu. Sul palco suonerà il progetto Percussion Evolutions. L’omaggio alle percussioni inizierà con un grande amico della nostra associazione, Hamid Drake, che suonerà con il balafonista Aly Keita ed il cantante e percussionista Boni Gnahorè.

Il giorno successivo, 1 settembre, segna l’inizio ufficiale del festival con una formazione tutta africana. La cantante della Costa d’Avorio Dobet Gnahorè presenta un concerto di melodie e suoni tipicamente africani con una formazione che prevede ancora Hamid Drake, Boni Gnahorè, Aly Keita e Mike Dibo (batteria), Valery Assouan (basso). Si partirà con un caos percussivo che segna quasi la nascita di una Venere Nera fino alla chiusura con due brani dedicati a Nelson Mandela.

Il 2 settembre sul palco della Piazza del Nuraghe avremo due concerti, il primo vede la partecipazione del duo Courvasier-Wollesen ed il secondo è il progetto Lean Left. Sylvie Courvasier è una pianista svizzera di grande rispetto in ambito jazzistico e si presenta con l’eclettico batterista Kenny Wollesen. Insieme svilupperanno un dialogo percussivo fra la melodia ritmica del piano e la potenza musicale della batteria.

Il secondo set sarà tutto di un’ ottima formazione sospesa tra improvvisazione, ritmo, melodia e rumore. Il sax di Ken Vandermark guiderà i due chitarristi Andy Moore e Terry Ex ed il batterista Paal Nilssen-Love.

Il giorno successivo saliranno nuovamente sul palco Hamid Drake ed il balafonista ivoriano Aly Keita per farci immergere in un incontro tra due culture africane ed americane mentre il secondo set sarà affidato a David Virelles (piano), che con Vicente Archer (basso), Romàn Dìaz (percussioni), Eric McPherson (batteria) ci regaleranno la prima esclusiva del festival. Il pianista cubano porta sulla scena La Voce (Mbokò) che rappresenta la parola della divinità tesa fra Africa e Cuba.

Il maestro Joe Chambers sarà protagonista di un solo di piano il giorno 4 settembre primo set che poi lascerà il campo alla formazione che l’anno scorso ci ha regalato uno dei concerti più entusiasmanti della passata edizione. Il Summit Quartet di Gustafson, Vandermark, Luc Ex e Drake si esibiranno in una produzione originale che sarà anche l’occasione per presentare il meraviglioso disco registrato nel 2016 proprio sul palco del nostro festival e prodotto dall’Associazione Culturale Punta Giara.

Il giro di boa è un’altra esclusiva del festival, M’Boom Repercussion. Lo spirito di Max Roach prenderà forma sul palco con una riproposizione di uno dei suoi capolavori. A questo straordinario concerto oltre a Marc Abrams (basso), Pietro Tonolo (sax), Eli Fountain (batteria), Diego Lopez (percussioni) parteciperanno anche Joe Chambers (vibrafono), Ray Mantilla (percussioni) e Warren I. Smith (batteria). Chambers, Mantilla e Smith sono i musicisti originali che accompagnarono Roach nella registrazione del disco. A questa formazione si aggiungerà anche un quartetto d’archi proveniente dal Conservatorio di Cagliari, ad inizio serata in prima assoluta Tiziano Tononi con Susie Ibarra con il progetto Drums, Gongs & Bamboo, un esaltante dialogo tra percussioni.

David Vireless salirà nuovamente sul palco di piazza del nuraghe in un solo di piano ed aprirà la settima giornata della manifestazione introducendoci ad uno spettacolo che si presenta come eccezionale. Shamania di Marilyn Mazur. La Mazur è un’artista poliedrica che ha suonato con Miles Davis e Gil Evans. Per questa occasione ha allestito uno spettacolo di sole donne che ci regaleranno uno dei concerti più attesi di questa edizione.

Il 7 settembre il primo concerto della serata sarà affidato ad un solo di Tyshawn Sorey, un giovane batterista americano che ha collaborato con Zorn, Wadada Leo Smith, Anthony Braxton. Sorey è musicista e compositore con una carriera superlativa.

Il secondo set ci introdurrà in una nuova forma di approccio jazzistico. Infatti il progetto Odd Time di Kassa Overall (batteria), Kool A.D. (voci & dj), Dada Powell (voci) ci porterà attraverso una lettura elettronica della musica. Una lettura che vuole attualizzare un discorso musicale che non è mai finito ovvero la libertà espressiva del jazz contemporaneo.

Kassa Overall ed il suo Trio apriranno il primo set del giorno successivo per poi lasciare spazio al batterista Tyshawn Sorey con una formazione (Corey Smithe al piano e Chris Tordini al basso) che alterna composizione ed improvvisazione.

Ci si avvia alla conclusione del festival e la penultima serata sarà qualcosa di difficile da dimenticare. La Burnt Sugar con i suoi 17 portentosi musicisti ci offrirà una rilettura dell’album Freedom Now! di Max Roach. Il concerto è una produzione originale creata appositamente per questa edizione del festival.

La chiusura della manifestazione, il 10 settembre, vedrà sul palco una giovane formazione italiana, il Liquid Stone Trio. Michele Uccheddu (percussioni), Caterina Genta (cantante, performer), Emanuele Balia (elettronica) ci porteranno in un universo di suoni creati per spingere più in là i confini delle strutture musicali.

Il saluto all’anno prossimo sarà affidato al secondo pirotecnico concerto della Burnt Sugar. Questo gigantesco ensemble si esibirà in una personale rilettura dei grandi successi della musica nera da Hendrix a Prince passando per la Motown ed il jazz. Sarà un omaggio ai 30 anni di carriera dell’orchestra che festeggerà con una produzione originale l’arrivederci al prossimo anno.

Attraverso lo svolgimento del tema riteniamo che ancora una volta il jazz possa e debba affermare la sua valenza sociale divincolandosi dalla superficialità che vorrebbe la musica l’arte solamente come puro intrattenimento per favorire la creazione di un pensiero unico, controllabile ed incapace di scegliere tra ciò che è sopraffazione e ciò che diritto.

Ecco perché anche noi, prendendo spunto dal capolavoro di uno dei musicisti più importanti della storia della musica contemporanea, ci uniamo a quel grido che dice “Noi Insistiamo! Libertà Adesso”.

   

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E’ in programma venerdì 7 aprile 2017, alle ore 10.30, nei locali della Biblioteca Regionale “Sala Lilliu” in Viale Trieste 137 a Cagliari, la conferenza stampa di presentazione della trentaduesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma a Sant’Anna Arresi, in Piazza del Nuraghe, dal 1 al 10 settembre 2017.

Il presidente Basilio Sulis e il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno il programma aggiornato della manifestazione, dell’anteprima del festival, delle pubblicazioni editoriali e discografiche, dei workshop, delle conferenze e delle attività ad esse collegate.

Oltre gli operatori della comunicazione delle testate giornalistiche sarde, i corrispondenti e i media nazionali sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche: presidenza del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, della Fondazione di Sardegna, della Provincia Sud Sardegna, dell’Unione dei Comuni del Sulcis, del comune di Sant’Anna Arresi, del comune di San Giovanni Suergiu e dell’Agenzia Regionale Fo.Re.S.T.A.S, inoltre saranno presenti i rappresentanti dell’Associazione Culturale Palmas Vecchio, della Cooperativa Destinazione Sulcis, degli operatori turistici del Sulcis  e gli sponsor ufficiali del festival 2017.

 

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Si è conclusa ieri sera, con due straordinari concerti, in una piazza del Nuraghe piena e particolarmente coinvolta, la XXXI edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

Ha aperto la serata il Summit Quartet, composto da Mats Gustafsson, Ken Vandermark, Hamid Drake e dal bassista Luc Ex. Tutti e quattro già protagonisti di questa edizione del festival, hanno proposto un progetto originale che ha prodotto un concerto che per gli appassionati sarà difficile dimenticare.

La chiusura della serata e del festival è stata affidata a Daniele Sepe, sassofonista italiano molto conosciuto che ha sviluppato un’enormità di progetti in diversi campi della musica. Un talento multiforme che non ha mai nascosto la passione per Frank Zappa, infatti il suo progetto per questa serata si chiama Direction Zappa. Daniele Sepe ha analizzato i risvolti della musica zappiana e le sue enormi potenzialità, per fare questo ha allestito un sestetto che oltre lui vede Dean Bowman (voce) Davide Castigliola (piano) Gio Cristiano (chitarra) e dallo straordinario ed instancabile Hamid Drake alla batteria.

Questo concerto pieno di ritmi, melodie e suggestioni zappiane ha dato l’arrivederci alla XXXII edizione di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

«E’ presto per fare bilanci ma l’edizione che sta per concludersi è stata densa di grandissime soddisfazioni e grandissima musica – si legge in una nota dell’associazione culturale Punta Giara -. Il programma di quest’anno è stato considerato dai giornalisti internazionali uno dei più affascinanti e creativi di tutto il panorama mondiale, lo dimostra la fitta presenza dei media al nostro festival cosa che ci onora ma al tempo stesso ci consegna grandi responsabilità per l’edizione che verrà. Per questo motivo l’assemblea dei soci di Punta Giara ed il suo direttore artistico Basilio Sulis, visto il successo della manifestazione e ritenendo che ci siano le precondizioni che lo permettono, possono annunciare date e tema per l’anno prossimo. Il festival si svolgerà dall’1 al 10 settembre 2017 ed avrà come titolo “Bum Bum Bum-Tutte le Muse del Batterista”. L’associazione Punta Giara ha deciso di bandire un concorso di idee sul tema dell’anno prossimo e per questo selezionerà giornalisti, critici e studenti di giornalismo che vorranno partecipare al progetto. Le iscrizioni saranno aperte dal 1/10/2016 e dovranno essere presentate entro e non oltre il 30/12/2016.»

Tutte le modalità, i dettagli ed i premi saranno disponibili dal 1/10/2016 nel nostro sito www.santannarresijazz.it .

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Si conclude questa sera la XXXI edizione del festival internazionale “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”. Alle 21.00 andrà in scena il Summit Quartet. Il quartetto è composto da Mats Gustafsson, Ken Vandermark, Hamid Drake e dal bassista Luc Ex. Conosciamo singolarmente il valore dei musicisti in programma, già protagonisti di questa edizione, ma non li abbiamo mai sentiti in questa formazione che potrà solo stupirci per le potenzialità messe in campo. L’ensemble è un progetto originale creato per il nostro festival e siamo sicuri che stasera regalerà un concerto difficile da dimenticare.

La chiusura della serata e del festival è affidata a Daniele Sepe, sassofonista italiano molto conosciuto che ha sviluppato un’enormità di progetti in diversi campi della musica. Un talento multiforme che non ha mai nascosto la passione per Frank Zappa, infatti il suo progetto per questa serata si chiama Direction Zappa. Sepe analizzerà i risvolti della musica zappiana e le sue enormi potenzialità, per fare questo ha allestito un sestetto che oltre lui vede Dean Bowman (voce) Davide Castigliola (piano) Gio Cristiano (chitarra) ed Hamid Drake (batteria).

Questo concerto pieno di ritmi, melodie e suggestioni zappiane, ma non solo, sarà il nostro arrivederci alla XXXII edizione di “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”.

Per questo motivo l’assemblea dei soci di Punta Giara ed il suo direttore artistico Basilio Sulis, visto il successo della manifestazione e ritenendo che ci siano le precondizioni che lo permettono, possono annunciare date e tema per l’anno prossimo. Il festival si svolgerà dall’1 al 10 settembre 2017 ed avrà come titolo “Bum Bum Bum-Tutte le Muse del Batterista”.

L’Associazione Punta Giara ha deciso di bandire un concorso di idee sul tema dell’anno prossimo e per questo selezionerà giornalisti, critici e studenti di giornalismo che vorranno partecipare al progetto. Le iscrizioni saranno aperte dal 1/10/2016 e dovranno essere presentate entro e non oltre il 30/12/2016. Tutte le modalità, i dettagli ed i premi saranno disponibili dal 1/10/2016 nel nostro sito www.santannarresijazz.it .

L’edizione del 2016 ha anche segnato un impegno importante del festival per la raccolta fondi dedicata alla ricostruzione del teatro “Giuseppe Garibaldi” di Amatrice e per la solidarietà in genere, per dare un contributo attivo e per sensibilizzare artisti e pubblico come testimonia lo speciale “Il jazz per ricostruire” che raccoglie le testimonianze registrate durante il festival e andato in onda il 9 settembre su RAI 5.

Inoltre, in collaborazione con l’Associazione Diomira, per tutta la durata del festival, l’associazione Punta Giara ha ospitato 12 migranti provenienti dall’Africa devastata dalle guerre. A loro è stata offerta la possibilità di vivere il festival in tutte le sue declinazioni con la speranza che la musica possa alleviare in modesta misura le sofferenze terribili che hanno vissuto e continuano a vivere.

La manifestazione è stata resa possibile dai contributi della Regione Sardegna, assessorati del Turismo, Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, la nuova provincia del Sud Sardegna, il comune di Sant’Anna Arresi, la Fondazione Banco di Sardegna, Automobili Cocco, Nieddittas la Cantina Mesa.

E ancora dal lavoro assicurato dai soci e tutti coloro che hanno colaborato per e con il festival a partire dai tecnici di Giovanni Carlini “Live Studio”, Mokkes’s Backline, gli albergatori e ristoratori di Sant’Anna Arresi e tutti coloro che si sono impegnati nell’offrire ospitalità a musicisti e pubblico presente quest’anno.

Allegato l’album della serata di ieri, con il piano solo di Cooper Moore e il progetto originale di Mats Gustafsson.

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Anteprima Jazz 2016

Verrà presentata venerdì 22 luglio 2016, alle ore 10.30, nella sala conferenze della Provincia Sud Sardegna, in Via Fertilia 40, a Carbonia, la 31ª edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in a Sant’Anna Arresi, Piazza del Nuraghe, dal 1 al 10 settembre 2016.

Nell’occasione, il presidente Basilio Sulis ed il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno il programma aggiornato e definitivo della manifestazione e delle attività ad esse collegate.

Oltre gli operatori della comunicazione delle testate giornalistiche sarde, i corrispondenti e i media nazionali, sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche: presidenza del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, della Fondazione di Sardegna, della Provincia Sud Sardegna, dell’Unione dei Comuni del Sulcis, del Comune di Sant’Anna Arresi, del Comune di San Giovanni Suergiu, inoltre saranno presenti i rappresentanti dell’Associazione Diomira Onlus, dell’Associazione Culturale Palmas Vecchio, della Cooperativa Destinazione Sulcis, degli operatori turistici del Sulcis e gli sponsor ufficiali del festival 2016.