UILM-UIL: «Sider Alloys-Ex Alcoa: si favorisca il subentro di un nuovo investitore per portare a termine la reindustrializzazione»
«Finalmente il MIMIT ha preso atto della necessità di individuare una soluzione alternativa a SiderAlloys per il rilancio industriale dell’ ex Alcoa. Sono anni che noi denunciamo il fallimento del progetto di rimessa in marcia dello smelter di Portovesme, partita nel 2018 ma che ad oggi vede, all’interno del sito, solo macerie, impianti smantellati e rifiuti.»
Lo hanno detto Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, Carla Meloni, segretaria Uil Sardegna e Renato Tocco, responsabile Uilm Sulcis, al termine dell’incontro odierno tenutosi presso il MiMIT presieduto dal ministro Adolfo Urso, e al quale erano presenti il sottosegretario Fausta Bergamotto, i rappresentanti di Invitalia, SiderAlloys e Regione Sardegna.
«Riteniamo estremamente difficile che vengano soddisfatte le condizioni di apporto di nuovo capitale, permanenza di Invitalia e proroga contratto di fornitura di energia Enel a condizioni tariffarie di miglior favore fino al 2032, richieste dal pool di banche affinché SiderAlloys possa ottenere un nuovo finanziamento – sottolineano -. Se il finanziamento non si realizzasse e ci fosse l’ uscita dal capitale del socio pubblico, il progetto si arresterebbe definitivamente e la possibilità di ricollocazione di tutti i lavoratori dell’ ex Alcoa potrebbe essere compromessa. Abbiamo quindi apprezzato l’approccio deciso del ministro Urso nei confronti del rappresentante della multinazionale svizzera invitandolo a favorire il subentro di un nuovo investitore internazionale fra quelli che hanno manifestato interesse al progetto .»
«Riteniamo l’incontro odierno un punto di svolta sul percorso di ricerca di una nuova soluzione che possa dare una prospettiva certa allo smelter di Portovesme. Auspichiamo che prevalga il senso di responsabilità da parte di SiderAlloys. Ma occorre fare presto – concludono – ci sono centinaia di lavoratori che subiscono da troppi anni le difficoltà della cassa integrazione, che sopravvivono con l’indennità di mobilità in deroga e che sono in attesa di ricollocazione dopo essere stati licenziati.»