27 April, 2024
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Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato un nuovo vertice sulla vertenza Alcoa per giovedì 14 dicembre, alle ore 12.00. Il ministro Carlo Calenda incontrerà il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, e le segreterie territoriali e nazionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.
Sull’esito della lunga vertenza c’è un clima di fiducia, confermata dalle parole del ministro: «Prima di andarmene voglio chiudere la vicenda Alcoa, ci tengo molto».
Al centro del confronto ci sarà la trattativa per acquisizione dello stabilimento di Portovesme da parte di Sider Alloys ma resta in piedi anche l’ipotesi alternativa che riporterebbe all’altra multinazionale svizzera, la Glencore, che ha riproposto il suo interesse, dopo la rottura di diversi mesi fa.

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Il consigliere regionale Articolo Uno – SDP Luca Pizzuto interviene oggi sulle vertenze Alcoa e Portovesme srl.

«La vertenza riguardante il polo industriale di Portovesme prosegue, con un ambiguo mix di speranze e negatività. Le notizie arrivate ieri, giovedì 27 luglio, fornite dal ministro Carlo Calenda sulla vertenza Alcoa, fanno ben sperare per la riapertura dell’azienda – dice Luca Pizzuto -. Ci sono buone possibilità per la chiusura del contratto di Sviluppo entro settembre e l’avvio delle procedure di cessione dell’impianto. In questo va riconosciuto il costante impegno della Regione e del presidente Pigliaru che sta portando risultati insperati.»

«Sempre ieri sono arrivate, invece, notizie molto preoccupanti riguardanti il futuro della Portovesme srl – aggiunge Luca Pizzuto -. Nel corso della Conferenza dei Servizi a Roma è arrivato il no di alcuni funzionari della Regione all’autorizzazione alla Portovesme srl per l’utilizzo delle vasche interne allo stabilimento per lo smaltimento temporaneo degli scarti di lavorazione. Negare questa soluzione, transitoria, in attesa dei lavori per la nuova discarica di Genna Luas, porrebbe a serio rischio circa 1.200 buste paga. Lascia l’amaro in bocca che su tutti i partecipanti alla Conferenza dei Servizi abbiano dato parere non positivo alcuni funzionari della Regione. Di questo chiederemo conto alla politica e valuteremo le azioni da intraprendere.»

«Ciò che preoccupa di più è che, da diversi anni a questa parte, al centro di ogni singola vertenza gli interessi dei lavoratori vanno in secondo piano a discapito di dinamiche controverse che rispondono sempre di più a perverse regole di mercato – sottolinea ancora Luca Pizzuto –. Un territorio come il nostro, che da sempre ha fatto del diritto dei lavoratori il suo elemento caratterizzante, deve riiniziare a dettare l’agenda del suo sviluppo, senza lasciarsi imbrigliare in tecnocrazie e burocraticismi vari. Il nostro obiettivo – conclude Luca Pizzuto – è il lavoro, la dignità dei lavoratori e la tutela dell’ambiente che non può essere moneta di scambio con il lavoro.»

 

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«Registriamo un avanzamento significativo della trattativa di cessione e riavvio dell’impianto di Portovesme. Anche grazie all’impegno di Governo e Regione procede con decisione il percorso verso la soluzione delle criticità legate al costo dell’energia e alle bonifiche. Il Ministro ha infatti reso noto che l’accordo per la cessione dello stabilimento del primario da Alcoa a Invitalia e successivamente da Invitalia a Sider Alloys è in dirittura d’arrivo: abbiamo dunque discusso del contenuto essenziale del contratto di Sviluppo per la manutenzione straordinaria e il riavvio dello stabilimento che il Governo mette a disposizione di Sider Alloys.»

Lo dichiara l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che insieme al coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi ha partecipato all’incontro che si è svolto oggi al Mise tra il ministro Carlo Calenda, Invitalia, le organizzazioni sindacali e la Regione, a cui ha preso parte anche il deputato Francesco Sanna.

«Ci aspettiamo ulteriori sviluppi dal prossimo incontro di metà settembre – ha aggiunto l’assessore dell’Industria -, nel quale potrà essere definita la tempistica precisa della cessione dell’impianto da Alcoa a Invitalia e da quest’ultima a Sider Alloys. In quell’occasione dovranno inoltre essere valutati gli elementi del piano industriale e verificate le eventuali tutele necessarie per i lavoratori, per il tempo necessario al riavvio dello stabilimento.» 

«I tempi di sviluppo del dragaggio del porto industriale, opera che condiziona i costi di produzione dell’alluminio sono stati rispettati e sono in linea con i tempi necessari per mettere a regime l’impianto di Portovesme – ha sottolineato il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi -. Anche il programma di bonifiche, che condiziona l’accordo fra Alcoa e Invitalia, è in attuazione per la parte riguardante i suoli, ed in fase avanzata di definizione per ciò che concerne la falda acquifera.»

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E’ durissimo il giudizio del segretario generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente Roberto Puddu, sul NO della Regione allo stoccaggio temporaneo degli scarti di lavorazione della Portovesme srl: «E’ una follia».

«Quel che è accaduto oggi a Roma è veramente qualcosa di folle – sottolinea Roberto Puddu -. Mentre da una parte, al ministero dello Sviluppo economico, il ministro Carlo Calenda annunciava che sono ormai quasi ultimate le procedure per avviare la cessione dello stabilimento ex Alcoa alla Sider Alloys e quindi iniziano a prendere corpo le prospettive di ripresa produttiva, dall’altro, sempre a Roma, alla conferenza di servizi convocata per il via libera allo stoccaggio temporaneo degli scarti di lavorazione della Portovesme srl in attesa della realizzazione della nuova discarica a Genna Luas, due funzionari della Regione Sardegna abbiano, con il loro parere negativo – motivato con la richiesta di un approfondimento della materia, per capire se sia necessaria o meno una valutazione di impatto ambientale, determinato uno stop alla decisione, con conseguenze facilmente immaginabili.»

«Tutto questo – conclude Roberto Puddu -, nonostante i pareri positivi di tutti gli altri soggetti istituzionali e, in particolare, quello del Ministero, i cui funzionari hanno cercato in ogni modo di far capire ai rappresentanti della Regione Sardegna, che l’autorizzazione fosse ormai quasi una formalità. Siamo alla follia!»

 

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Si è concluso pochi minuti fa, al ministero dello Sviluppo economico, l’atteso incontro sulla vertenza Alcoa tra il ministro Carlo Calenda il direttore di Invitalia Domenico Arcuri e Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali.

«Secondo il ministro Calenda – si legge in una nota stampa del segretario generale della FIM CISL Marco Bentivogli – i 4 nodi critici ancora aperti sono in via di soluzione: a meno di sorprese, possiamo dire che a metà settembre saremo in grado di chiudere il Contratto di Sviluppo e avviare la doppia cessione dell’impianto da Alcoa a Invitalia e da questa a Sider Alloys, ma è fondamentale chiudere entro la pausa estiva la parte con l’autorità dell’energia. Il ministro Calenda ha confermato la chiusura del contenzioso esistente tra Alcoa e Cassa Conguagli pari a 74 milioni di euro tra Cassa Conguagli e Alcoa relativa ad oneri sul costo dell’energia. 
Mentre Salvatore Cherchi responsabile regionale del “Piano Sulcis” ha affermato che ad oggi non ci sono criticità sul versante ambientale, sono state risolte tutte le attività di bonifica necessarie al riavvio dell’impianto, senza inquinamento delle falde come in passato, vanno riprese le attività programmate sul porto, sono in linea con i tempi stabiliti dal piano. Resta ancora necessità di accordo tra l’Alcoa e il Consorzio industriale.»
«Rispetto alla situazione esposta – aggiunge Marco Bentivogli – oggi siamo nella fase più avanzata che ci sia mai stata di questa vertenza dal 2009, siamo giunti ad un punto di maturazione delle soluzioni di tutte le criticità a cui fino ad ora non eravamo mai arrivati e che ci permettono di guardare positivamente al prosieguo della vertenza. In questa fase il tempo non è una variabile indipendente, per questo Invitalia su questo contratto di sviluppo deve mettere in campo rapidità nella conclusione della cessione al nuovo acquirente. Per questo è necessario che tutti gli attori coinvolti diano un contributo e facciano uno sforzo comune nella risoluzione positiva della vertenza. Troppe volte per dimostrare la propria esistenza alcune istituzioni, anche locali hanno bloccato procedure utili al riavvio. »
«Ora, o spingiamo tutti per la soluzione dei nodi in via di soluzione o torneremo indietro. Chiediamo, dopo il 15 settembre, di aprire un confronto sul piano industriale a cui collegare la necessita di ammortizzatori sociali per lavoratori diretti e indiretti saranno proporzionati alla gestione dei passaggi necessari al riavvio degli impianti. La vertenza – conclude il segretario generale della FIM CISL – sarà vinta con il riavvio della produzione ed il ritorno delle persone al lavoro, fino ad allora bisogna valorizzare i risultati raggiunti e fare in modo che, fino alla fine, nessuno si sottragga alle proprie responsabilità.»

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La Camera ha approvato gli emendamenti PD (Benamati/Francesco Sanna e gruppo Commissione Attività Produttive) su energia e fonti rinnovabili. Domattina il voto finale sulla legge.

«L’approvazione delle proposte PD fanno fare passi in avanti al settore dell’energia e delle fonti rinnovabili al Paese e aiutano la Sardegna ad uscire dalla crisi mediante il riavvio di settori produttivi importanti» spiega Francesco Sanna, che in Aula è intervenuto in polemica con il capogruppo del Movimento 5 Stelle, i cui parlamentari hanno votato contro gli emendamenti che riformano, dal 1° gennaio 2018, alcune importanti regole del sistema elettrico, del gas e delle fonti rinnovabili.

«Le ricadute in Sardegna di queste norme saranno molteplici – aggiunge Francesco Sanna -. Con l’attuazione in legge dell’accordo che il Governo Renzi ed in particolare il ministro Carlo Calenda ha negoziato in Europa per garantire alle aziende italiane un prezzo dell’energia elettrica analogo a quello che si paga nei paesi nostri concorrenti, il quadro nel quale può avvenire la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme acquista la sua pietra angolare. L’estensione delle agevolazioni alle imprese con alta intensità di consumo del gas apre una nuova prospettiva alle forze imprenditoriali e alle istituzioni che accettano la sfida della metanizzazione della Sardegna e indica la strada della sostituzione delle fonti fossili a più alta emissione di anidride carbonica ed inquinanti. E sulle fonti rinnovabili – conclude Francesco Sanna – facciamo un passo in avanti per rendere trasparente il sistema delle agevolazioni e meno costoso l’onere in capo agli utenti – famiglie ed imprese – per sostenerle.»

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Ieri, al Congresso Nazionale della CISL in corso di svolgimento a Roma, i rappresentanti della FIM nazionale, il segretario generale Marco Bentivogli, il responsabile Alluminio Raffaele Apetino, il segretario generale della FSM Sarda, Rino Barca, presente anche il segretario generale della CISL Sardegna, Ignazio Ganga, hanno incontrato il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, col quale hanno fatto il punto sullo stato dell’arte della vertenza Alcoa. Il ministro ha confermato l’incontro che si terrà la settimana prossima con le organizzazioni sindacali titolate, riservandosi di comunicare data e ora precise nelle prossime ore.

«In merito alla vertenza – si legge in una nota -, il ministro dello Sviluppo economico ha ribadito che il decreto di riequilibrio dei costi energetici (che entrerá ufficialmente in vigore da gennaio 2018) potrebbe essere licenziato dalla Commissione interessata già dai primissimi giorni della prossima settimana e più specificamente nella giornata di martedì, se non si paleseranno intoppi, imprevisti o addirittura resistenze. In riferimento a ciò, il ministro Calenda, ha messo in guardia i rappresentanti sindacali su alcune resistenze che si sarebbero manifestate in alcuni parlamentari di maggioranza che già nei giorni scorsi avrebbero ripetutamente chiesto un rinvio nell’approvazione del provvedimento per non meglio precisate ragioni. Un atteggiamento che gli esponenti del sindacato va stigmatizzato nella maniera più determinata possibile e che, se dovesse persistere, porterà a una mobilitazione decisa del Sindacato e dei lavoratori.»

«Riguardo alla questione ambientale – si legge ancora nella nota -, il ministro ha confermato la risoluzione dei nodi inerenti le bonifiche delle falde acquifere, annunciando di aver raggiunto un accordo con i soggetti interessati, tra cui la proprietà dello stabilimento ed Invitalia. Sui costi di riavvio ed il debito pregresso di Alcoa con Cassa Depositi e Prestiti, invece, è ancora in corso la trattativa ma le posizioni si starebbero avvicinando e la percezione da lui manifestata è che in tempi rapidi anche questo scoglio potrebbe essere superato. Carlo Calenda ha inoltre ribadito la volontà della multinazionale, Sider Alloys, di restare al tavolo e di voler acquisire il prima possibile lo stabilimento. La percezione della CISL, nei diversi livelli della sua rappresentanza – conclude la nota -, è quella che se tutti i soggetti coinvolti, a partire proprio dal Governo e dai partiti di maggioranza, faranno la propria parte nell’ultimo pezzo di strada da percorrere, per la prima volta dopo i 4 anni e mezzo che intercorrono dalla chiusura, si possa concretamente arrivare a una definizione positiva della vertenza.»

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Il Piano di razionalizzazione del sistema camerale proposto da Unioncamere e trasmesso in questi giorni al ministero dello Sviluppo economico è finalizzato a ricondurre il numero complessivo delle Camere di Commercio entro il limite di n. 60.

Tale proposta prevede l’imposizione dell’accorpamento alle Camere di Commercio di Nuoro e Sassari, nonostante entrambe abbiano manifestato la volontà di conservare la loro autonomia e ricorrano tutte le condizioni per l’applicazione alla C.C.I.A.A. di Nuoro della deroga prevista dall’art. 10, comma 1, lett. b, della L. n. 124/2015 (ovvero la possibilità di mantenere […] le camere di commercio nei territori montani delle regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e collegamenti pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico).

La concessione dell’autonomia, negata a Nuoro, è invece proposta dall’Unioncamere per C.C.I.A.A. di Sondrio, per la quale si prevede di applicare un’analoga possibilità di deroga. Questo, nonostante le condizioni di rispondenza a criteri di efficienza e di equilibrio economico della C.C.I.A.A. di Nuoro, siano migliori rispetto a quelle dell’Ente camerale di Sondrio.

In merito al suddetto Piano, nella giornata di ieri, il presidente di questa Camera di commercio, Agostino Cicalò, ha inviato una comunicazione al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedendo un incontro urgente per illustrare la posizione della nostra CCIAA e per poter individuare possibili interventi per la salvaguardia dell’autonomia della Camera di Commercio I.A.A. di Nuoro al servizio dell’economia del territorio di riferimento.

Sempre nella giornata di ieri, il presidente Cicalò ha trasmesso anche una comunicazione al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, chiedendo un incontro urgente per illustrare la posizione delle CCIAA di Nuoro e Sassari, in vista della convocazione della Conferenza Stato Regioni, nella quale la Regione Sardegna sarà chiamata a pronunciarsi in merito alla proposta del Piano di razionalizzazione del sistema camerale.

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Dopo un lungo e impegnativo negoziato, la Commissione Europea ha adottato una decisione sul piano del Governo italiano che riduce gli oneri generali del sistema elettrico, ed in particolare quelli a supporto degli incentivi alle fonti rinnovabili, a carico delle imprese energivore: quelle cioè che utilizzano l’energia quasi fosse una materia prima. E che sono molto esposte e sensibili, nel mercato globale, a questo fattore di costo.

Anche se la decisione della Commissione che esclude aiuti di stato sarà resa nota integralmente solo nei prossimi giorni, possiamo affermare che essa consentirà l’applicazione in Italia un vero e proprio atto positivo di politica industriale, atteso quantomeno dal giugno 2012, quando si adottò con decreto legge la norma che fa da base a questa misura.

Ecco, se cinque anni fa si ritenne che la riduzione dei costi energetici fosse urgente ed indifferibile, penso che oggi l’applicazione immediata del piano mediante un atto con forza di legge immediatamente efficace sia ancora più giustificata sotto il profilo costituzionale. Se il ministro Carlo Calenda assumesse l’iniziativa e il Governo nella sua collegialità decidesse di proporre al presidente della Repubblica l’adozione di un decreto legge, troverebbe in Parlamento un forte sostegno.

Oltre al significato di impatto generale, una disposizione che fosse immediatamente attuabile dalla Autorità per l’Energia aiuterebbe a definire un contesto migliore per la ricollocazione presso nuovi e coraggiosi imprenditori di assets industriali che possono avere vita nuova, come la stabilimento Alcoa a Portovesme.

Francesco Sanna

Deputato del Partito Democratico

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Sul metano la Sardegna rientra nella strategia energetica nazionale. E’ quanto emerso ieri nella presentazione della Strategia energetica nazionale (SEN) avvenuta ieri a Montecitorio, in audizione alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive, dai ministri Carlo Calenda e Gian Luigi Galletti, in cui il Governo esplicita gli indirizzi e la programmazione di politica energetica facendo diretto riferimento alla Sardegna.

«La nostra strategia sul metano, grazie al duro e costante lavoro di questa Giunta sfociato nel Patto per la Sardegna, è stata promossa all’interno dalla “Strategia energetica nazionale” – ha commentato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. È un grande risultato che va verso la risoluzione di uno dei più grossi problemi strutturali della Sardegna. Certifichiamo un ulteriore passo in avanti in attuazione del Patto stretto con il Governo che ci fa essere ottimisti sulla possibile accelerazione delle nostre potenzialità economiche e produttive.»

«Essere ricompresi all’interno del SEN è un grande risultato, anche perché a partire da questo documento ragionano strategicamente tutti i grandi player nazionali ed internazionali – sottolinea l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Il percorso tracciato per portare il metano nell’Isola è ormai una realtà. Ci abbiamo scommesso fin dall’inizio con chiarezza di intenti, determinazione ed entusiasmo. Mi auguro che presto potremo goderne i benefici sia economici che ambientali che si tradurranno in una significativa diminuzione del prezzo dell’energia, ricadute occupazionali e riduzione delle emissioni inquinanti.»

Nel documento del Governo, che riprende i propositi del Piano Energetico Regionale in più parti, la metanizzazione Sardegna è prevista in un modello che viene schematizzato in sette depositi costieri di piccola scala, di cui uno già autorizzato, tre in fase di autorizzazione e altri tre annunciati. Si menzionano inoltre i 600 km di dorsale tra depositi e bacini di domanda e lo sviluppo di reti di distribuzione urbane. Sono infine indicate le aziende che hanno già presentato progetti per la realizzazione.

Ma la SEN non si limita a trattare la questione metano e individua la Sardegna anche quale possibile pilota di area di controllo delle emissioni di Zolfo (SECA) nel Mediterraneo. «Accogliamo con grande favore, inoltre, la candidatura della Sardegna, assieme a Malta, a diventare l’hub del GNL per il rifornimento marittimo, nello scenario delineato da Coop 22 a Marrakech. Questo è un ottimo esempio di come potenzialità di sviluppo possano sposarsi con ambizioni di sostenibilità ambientale», ha detto il presidente Pigliaru.

L’area SECA impegna gradualmente prima i mezzi portuali, poi i traghetti, a moderare le emissioni limitando allo 0,1% lo zolfo nei carburanti marini e riducendo il combustibile tradizionale a favore del metano, economicamente ed ambientalmente più sostenibile. Questa scelta ha una doppia valenza: da un lato certifica che gli obiettivi ambientali posti dal Piano Energetico Regionale sono perfettamente in linea con gli obiettivi europei; dall’altro lato permette agli stessi imprenditori interessati alla metanizzazione della Sardegna di disporre del mercato del rifornimento navale (bunkeraggio), di sicuro interesse.