29 April, 2024
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L’Italia tornerà ad avere un polo dell’alluminio. Il ministero dello Sviluppo economico ha confermato oggi, nel corso di un incontro con Vincenzo Rosino, presidente di Eurallumina SpA, Aleksey Gordymov, Head of Supply Chain di UC RUSAL e Tornike Svanidze, Leader of the Projects Group di UC RUSAL, il pieno supporto a Eurallumina per il rilancio dello stabilimento produttivo di Portovesme: impegnandosi nella modifica di un Contratto di Programma e di un Contratto di Sviluppo, il Ministero supporterà il piano di ammodernamento e miglioramento dell’impianto con un contributo complessivo di 83 milioni di euro, di cui fino a 16 a fondo perduto, a fronte di un investimento complessivo previsto dall’impresa di circa 160 milioni di euro.

La domanda di rimodulazione del Contratto di Programma è stata presentata dalla società e nei prossimi giorni verrà presentata anche la domanda per la modifica del Contratto di Sviluppo.

La società e la controllante RUSAL, anche grazie a un accordo commerciale per la fornitura del vapore, hanno predisposto un nuovo piano per il riavvio dello stabilimento.

Il Ministero continuerà ad impegnarsi nel supportare il confronto con le altre istituzioni interessate al rilascio delle autorizzazioni necessarie (Valutazione di Impatto Ambientale, Autorizzazione Integrata Ambientale e Valutazione di Impatto Sanitario) al riavvio dello stabilimento produttivo.

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Pigliaru Calenda ALCOA

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E’ stato firmato stamane, poco prima di mezzogiorno, al ministero dello Sviluppo economico, l’accordo per il passaggio dello stabilimento ex Alcoa da Invitalia alla Sider Alloys. Presenti il ministro Carlo Calenda, l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, l’amministratore delegato della Sider Alloys, Giuseppe Mannina, e il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru.

Alcune decine di lavoratori hanno appreso la notizia dell’avvenuto passaggio di proprietà in tempo reale, riuniti nel presidio dello stabilimento di Portovesme, con comprensibile emozione, perché pur avendoci sempre creduto, hanno vissuto oltre cinque lunghi anni molto difficili, nel corso dei quali non sono mancati i momenti in cui tutto sembrava volgere al peggio.

Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro Carlo Calenda che, come aveva già sottolineato in occasione della sua visita a Portovesme , lo scorso 22 dicembre, ha detto che per il Governo «la vertenza Alcoa è simbolica, oltre che concreta, perché la sua crisi nasce dall’idea che determinate produzioni in Occidente, a partire dall’Italia, non si potessero più fare, concetto che non condividiamo, considerato che l’Italia è importatrice di alluminio».

«Per il Governo – ha concluso il ministro dello Sviluppo economico – è importante aver dato una prospettiva ad azienda e operai.»

Ricordiamo che il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

 

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15 febbraio 2018, ministero dello Sviluppo economico. Quella di domani sarà una giornata che resterà nella storia del polo industriale di Portovesme, con il passaggio di proprietà dello stabilimento di produzione di alluminio primario dall’Alcoa Trasformazioni alla Sider Alloys, attraverso Invitalia. Il passaggio avverrà in due fasi, a distanza di alcune ore l’una dall’altra: intorno a mezzogiorno la prima, che porterà all’acquisizione dello stabilimento da parte di Invitalia; nel pomeriggio la seconda, con la cessione definitiva alla Sider Alloys.

Arriva a conclusione, dunque, la procedura annunciata lo scorso 22 dicembre a Portovesme dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e dell’amministratore delegato della Sider Alloys Giuseppe Mannina, oltreché del governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, degli assessori Maria Grazia Piras (Industria), Donatella Spano (Ambiente), Virginia Mura (Lavoro) e Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

«Il passaggio di domani era atteso da tempo e va valutato molto positivamente – ha detto Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente – perché per assicurare un futuro alla fabbrica, è indispensabile l’uscita di scena di Alcoa, ed è importantissimo che questo avvenga con la garanzia del Governo, attraverso Invitalia, per i prossimi tre anni. Ciò che ci lascia perplessi – ha aggiunto Roberto Puddu – è che non ci sia ancora stato, come concordato ed annunciato, il confronto preventivo tra la Sider Alloys e le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sugli organici necessari per la ripresa della produzione a pieno regime.»

Il progetto di rilancio della produzione di alluminio primario prevede un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro.

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L’incontro ristretto tra le organizzazioni sindacali nazionali e la Sider Alloys, la società che dovrebbe rilevare lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, fissato per la giornata di lunedì 29 gennaio, è stato rinviato. La nuova data non è stata ancora fissata. L’incontro è molto atteso per conoscere il piano industriale dell’azienda e quindi per un confronto sul numero dei dipendenti che dovrebbero far parte del progetto di rilancio produttivo. Questo confronto avrebbe dovuto avere inizio nell’incontro tenutosi lo scorso 11 gennaio ma lo stesso è stato tanto breve quanto interlocutorio. La prossima data certa già fissata è quella del 15 febbraio, quando secondo il cronoprogramma annunciato in occasione della visita del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda a Portovesme, dovrebbe essere ufficializzata l’acquisizione dello stabilimento da parte della Sider Alloys ma, al momento, contrariamente a quanto annunciato nella stessa occasione alla presenza del ministro, non è stata ancora ufficializzata l’acquisizione transitoria dello stabilimento da parte di Invitalia.

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«Ripetita iuvant! I dubbi permangono… poi vedremo se davvero il 29 gennaio si potrà concretamente iniziare il confronto e valutare il Piano Industriale, occupazionale, la consistenza economica e strutturale della Società e delle eventuali collegate. Insomma, la conoscenza e la valutazione del progetto nel suo complesso oppure, con tutte le paradossali contraddizioni del caso rispetto a quanto detto in occasione della visita del Ministro e del Presidente della Regione del 22 dicembre, se per lo stesso è previsto un solo ristrettissimo percorso a “scatola chiusa”.»

Roberto Puddu, segretario generale della Camera del Lavoro Cgil del Sulcis Iglesiente, ha commentato così, pochi minuti fa, con un post pubblicato nel suo profilo facebook, l’esito del primo incontro svoltosi ieri al Mise con Sider Alloys ed organizzazioni sindacali, per l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme da parte della società svizzera.

Roberto Puddu fa riferimento ad un precedente post, pubblicato il 14 dicembre scorso, 8 giorni prima della visita del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda a Portovesme, nel quale scrisse testualmente: «Poi vedremo e valuteremo il complesso della proposta. Intanto, oggi ci siamo portati avanti dicendo all’AD di Sider Alloys che devono probabilmente aver fatto un errore nel quantificare in 446 lavoratori (376 diretti, 70 appalti. Cioè quasi la metà di quanti vi lavoravano per Alcoa che non è certamente una Società incapace né tantomeno di beneficienza), il numero dei dipendenti per l’esercizio dell’impianto a pieno regime produttivo».

Ieri, quei numeri, sono stati confermati.

 

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La visita del ministro Carlo Calenda insieme al presidente della Regione Francesco Pigliaru, è certamente il segno più importante delle Vertenze industriali dell’intero 2017.

Una visita, con la sottoscrizione dell’accordo di programma che consente l’accelerazione dei tempi burocratici stabiliti per la definizione del Contratto di Sviluppo funzionale alla cessione dello Smelter di Portovesme. Pratica sulla quale si è detto tutto, mentre l’11 di gennaio avremo il primo momento di verifica del Piano Industriale, della consistenza finanziaria e industriale della Società alla quale il MISE e Invitalia hanno deciso di assegnare lo stabilimento.

Visita poi utilizzata dal Ministro per dare una scossa alla Vertenza Eurallumina culminata con la convocazione al MISE, per la seconda settimana di gennaio, di Rusal, Enel, Terna e Regione, per portare a compimento l’accordo per la fornitura del vapore dalla centrale Grazia Deledda, già sottoscritto fra le 2 Società nello scorso mese di settembre. Accordo per cui è necessaria la stipula di un contratto di servizio con la Società di gestione della Rete elettrica, a seguito del quale si potrebbe dare rapido avvio all’investimento di circa 40 milioni di €, con immediato respiro al sistema degli appalti e riduzione dei tempi di riavvio della produzione, in quanto lo stesso ha già tutte le autorizzazioni di Legge.

Una visita che si è potuta svolgere per la condivisione delle problematiche da superare, l’unità di intenti, l’azione comune e soprattutto per l’approvazione di fondamentali provvedimenti Legislativi.

Il primo in assoluto è la Norma che ha sancito la sostanziosa riduzione strutturale dei costi dell’energia elettrica per le attività produttive ad alta intensità energetica e occupazionale. Una norma che interessa 3.300 aziende nel Paese di cui almeno 18 in Sardegna, circa 400mila lavoratori fra i quali i 1.300 della Portovesme srl, che arriva a compimento grazie alla concretezza del Ministro, ma anche alla testarda rivendicazione, proposizione e mobilitazione del territorio e all’altrettanta concretezza dei parlamentari del Sulcis Iglesiente che hanno profuso il determinante impegno per la sua approvazione.

Il secondo, altrettanto vitale, è la sclassificazione degli Usi Civici dei terreni industriali, che anacronisticamente “godevano” di quel vincolo. Provvedimento senza il quale non si potrebbe ora ragionare sulla ripartenza della filiera dell’alluminio, della riconversione produttiva della Carbosulcis con l’importantissimo progetto ARIA per la produzione di gas rari da impiegare nella ricerca e nella medicina che era bloccato per la scoperta di quel vincolo a quasi 70 anni dalla nascita della miniera di Seruci, come di qualsiasi altro possibile insediamento produttivo.

Il terzo è la Decretazione di Area di Crisi Industriale Complessa. Norma che deve ancora sviluppare le sue importanti potenzialità per la riconversione, riqualificazione e creazione di nuove opportunità di Lavoro in tutti i settori economici, ma sostanziale per ottenere il recupero e la proroga degli ammortizzatori sociali ancora per il prossimo anno.

Infine, fra gli altri non di minore importanza, il Piano Sulcis. Piano conquistato dal territorio, spesso contestato a sensazione da chi ne ha beneficiato a partire dalle cospicue risorse destinate alla fiscalità di vantaggio e da chi ne ha fatto lo strumento sensazionale e retorico per tornaconto mediatico. Piano che per noi, dopo alcuni anni di niente assoluto, può e deve essere superato avendo di fatto praticamente esaurito le sue finalità, con l’impegno di quasi il 90% delle risorse che riguardano i settori che vanno dall’Istruzione alla ricerca, dal recupero e bonifica del territorio a quello dello sviluppo infrastrutturale, turistico, portuale e per la ripresa e salvaguardia del comparto produttivo.

Le Vertenze, non solo industriali, che hanno vita grazie alla testarda e tenace mobilitazione dei Lavoratori, saranno concluse quando ripartirà il Lavoro che a sua volta sarà importantissimo per la ripresa dell’economia e dell’occupazione nei vari settori, ma possiamo dire che il 2017, per la prima volta dopo troppo tempo, si chiude con qualcosa di più concreto e importante degli Auguri e della speranza da auspicare per il nuovo anno.

Roberto Puddu

Segretario generale CGIL

Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente

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Ieri mattina il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dopo l’incontro allo stabilimento ex Alcoa, si è recato in visita all’Eurallumina, dove ad attenderlo c’erano un centinaio di lavoratori. Il ministro, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, dell’Ambiente Donatella Spano, del Lavoro Virginia Mura e dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano  Erriu, ha prima incontrato la direzione aziendale (guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Rosino), poi si sono ritrovati nella sala mensa per l’incontro con i lavoratori.

Con il ministro si è parlato delle tariffe elettriche agevolate, per le quali è stato compiuto finalmente il passo decisivo, anche se resta in piedi la durata delle agevolazioni (l’azienda ha chiesto 10 anni ma, quasi certamente, per evitare ostacoli a livello comunitario, si arriverà ad un’intesa sui 5 anni + 5 anni). L’incontro si è svolto in un clima disteso e molto cordiale, oltre che di fiducia per quanto fatto dal Parlamento, sulla spinta impressa dai parlamentari locali, e dal Governo.

Con i lavoratori, poi, si è parlato soprattutto delle problematiche legate alle autorizzazioni di natura ambientale, VIA e AIA, in capo alla Regione Sardegna che, come ha sottolineato ed auspicato nel suo intervento iniziale Antonello Pirotto, rappresentante della RSU, dovrebbero essere definite entro il prossimo mese di gennaio 2018.

Vediamo ora il filmato degli interventi del ministro Carlo Calenda e del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215308476893113/

                                 

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Questa mattina il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dopo l’incontro allo stabilimento ex Alcoa, si è recato in visita all’Eurallumina, dove ad attenderlo c’erano un centinaio di lavoratori. Il ministro, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori Piras, Spano, Mura ed Erriu, ha prima incontrato la direzione aziendale, poi si sono ritrovati nella sala mensa per l’incontro con i lavoratori. Domani documenteremo l’incontro con un album fotografico e il video dell’intervento del ministro Carlo Calenda.

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«Oggi è un giorno positivo per il futuro dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme. La presenza del ministro, la firma dell’accordo sono segni importanti. Il cammino deve essere completato ma possiamo dire di essere a buon punto. Da parte nostra resterà alto il livello di attenzione sino alla risoluzione definitiva.»

E’ il commento di Daniele Reginali, segretario Pd Carbonia Iglesias, alla visita del ministro Carlo Calenda a Portovesme e alla firma per il passaggio dello stabilimento ex Alcoa a Invitalia, passaggio intermedio per la cessione alla Sider Alloys.