19 May, 2024
HomePosts Tagged "Claudia Firino" (Page 22)

Ieri pomeriggio la sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu ha ospitato un incontro organizzato da Sinistra Ecologia Libertà sulla riforma scolastica regionale “Iscol@”. Hanno partecipato l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino; il consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Luca Pizzuto; il sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Giuseppe Casti; la dirigente scolastica Ada Pinna; e ancora sindaci, amministratori, operatori della scuola e tanti cittadini.

Il progetto mira a combattere la dispersione scolastica e migliorare l’apprendimento, con il metodo della programmazione unitaria, una vera e propria integrazione di fondi, ognuno con la sua destinazione. Grazie alle ingenti risorse della programmazione unitaria, Iscol@ parte da un’idea di rinnovamento della scuola che pone al centro i soggetti dell’istruzione: alunni e docenti. Ai primi sono rivolte le azioni che mirano al recupero e all’aumento delle competenze, a ridurre la dispersione, a garantire l’inclusione scolastica in tutte le sue sfaccettature, a risolvere le criticità legate al trasporto, a introdurre in maniera massiccia gli strumenti dell’innovazione tecnologica, dagli hardware alle Lim, dai contenuti digitali agli strumenti del coding. Doppia linea per il sostegno ai ragazzi con difficoltà attraverso nuovi insegnanti per il recupero delle competenze di base, anche in orario curricolare, e attraverso gli psicologi, per restituire motivazioni e orientamento. Scuole aperte per laboratori su materie extracurricolari al pomeriggio, a partire dalla capacità progettuale delle Autonomie scolastiche, affinché tornino ad essere presidi delle comunità e punto di riferimento per le famiglie. Per i docenti sono previste attività di aggiornamento e formazione, anche per colmare il gap tra studenti e docenti sulla digitalizzazione.

«Affrontiamo una situazione di emergenza, siamo ai vertici delle classifiche della dispersione scolastica – ha affermato in sede di approvazione e ribadito ieri l’assessore Claudia Firino -. Proponiamo dunque un progetto che ha l’ambizione di essere organico e di sistema, che ruota intorno alle pari opportunità nell’istruzione, che copre le criticità della scuola e potenzia le capacità di studenti e docenti, valorizzando i talenti. Abbiamo lavorato a lungo in dialogo con il mondo della scuola. Dispersione, difficoltà e disuguaglianza sono i problemi da aggredire. Lo facciamo mettendo molte risorse, chiamando nuovi insegnanti, aggiornando la didattica al modo digitale, aprendo le scuole anche nel pomeriggio e prevedendo supporto psicologico, pedagogico, educativo, familiare con interventi personalizzati e costruiti su esigenze specifiche.»

La Giunta regionale ha avviato una fase di confronto con gli amministratori locali e gli addetti ai lavori, docenti e studenti, in tutti i territori e l’incontro di eiri rientra in questo programma di lavoro. L’incontro è stato molto partecipato, come emerge dalle fotografie allegate.

Iscol@ alla Grande MIniera 1 copia Iscol@ 5Iscol# 4

L’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ha risposto ieri sera alla lettera aperta del Moviementu Rete cinema Sardegna, firmata oltre che dai soci del Moviementu, da numerosi altri operatori del settore che appoggiano la causa, con la quale è stato sollecitato lo sblocco delle risorse che permetterebbero agli operatori sardi del cinema di lavorare.

Claudia Firino, ieri impegnata in Consiglio regionale, ha annunciato con una breve nota che «riceverà a brevissimo i rappresentanti del cinema sardo. Sono attenta alle esigenze del settore e conosco le aspettative e le difficoltà degli operatori – ha aggiunto -. A seguito della nomina della Consulta siamo finalmente nelle condizioni, come sanno bene gli operatori con cui ho interloquito costantemente, di procedere con la stesura del programma e, immediatamente dopo, provvederemo alla pubblicazione dei bandi. In poche settimane il cinema sardo troverà le risposte e le risorse che cerca – ha concluso l’assessore della Cultura -, anche grazie alla disponibilità ed efficienza della struttura dell’assessorato».

Claudia Firino A

Giovedì pomeriggio la sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu ospiterà un incontro sulla riforma scolastica regionale “Tutti a Iscol@”. Parteciperanno il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino; il consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Luca Pizzuto. L’inizio è fissato alle 17.30.

Grande miniera Serbariu 2

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha approvato definitivamente il “Piano regionale infrastrutture” da 417 milioni di euro, già “licenziato” dalla Quarta Commissione del Consiglio regionale lo scorso 10 giugno.
Sono stati inoltre approvati, su proposta dell’assessore Claudia Firino, i contributi a favore di associazioni e complessi musicali bandistici, gruppi strumentali di musica sarda e gruppi corali polifonici e per lo studio e la preparazione musicale, secondo quanto previsto dalla legge numero 64 del 1986 sulle attività musicali popolari. E’ stato stanziato complessivamente un milione 200mila euro: una metà si riferisce all’annualità 2014, l’altra metà al 2015. La proposta passa ora al vaglio della competente Commissione consiliare per il parere di merito.
La Giunta, su proposta dell’assessore Donatella Spano, ha quindi approvato la programmazione delle risorse finanziarie assegnate dallo Stato alla Regione per il Sistema integrato di salvamento balneare. Alle Province, che ancora svolgono le funzioni di coordinamento delle attività di prevenzione, saranno ripartiti 406mila euro per garantire la continuità dei servizi. Modificati alcuni parametri delle regole del Programma 2015 fissati nella delibera numero 26/6 del 29 maggio scorso: l’Esecutivo ha accolto le richieste presentate dagli operatori del settore, in particolare dalle Associazioni di volontariato.
Palazzo della Regione 2 copia

 

Un momento dell'incontro di oggi

Questa mattina il Moviementu Rete cinema Sardegna ha fatto avere una lettera aperta all’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, affinché siano sbloccate le risorse che permetterebbero agli operatori sardi del cinema di lavorare.

La lettera è firmata, oltre che dai soci di Moviementu, da numerosi altri operatori del settore che appoggiano la causa. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa sotto la sede dell’assessorato.

La lettera, per conoscenza, è stata inviata anche al presidente della Regione, Francesco Pigliaru; al Direttore Generale dell’assessorato della Cultura, Antonina Scanu; e, infine, al presidente della Film Commission, Antonello Grimaldi.

Questo il testo integrale della lettera aperta.

«La Regione Autonoma della Sardegna riconosce il cinema quale mezzo fondamentale di espressione artistica, di formazione culturale, di comunicazione e rilevante strumento di crescita sociale ed economica e ne promuove lo sviluppo e le attività connesse.   

Art. 1 della Legge Regionale n. 15/2006

Gentile Assessore,

Il cinema, come Lei ben sa, raccoglie un consistente numero di lavoratori operanti nella nostra isola o meglio, purtroppo, non operanti, in quanto l’ultimo bando per la produzione di lungometraggi è stato promulgato nel 2010 (cinque anni fa!) e la spinta propulsiva di quegli interventi economici sulla realtà produttiva del cinema sardo si è ormai esaurita.

Nel 2014, poi, il primo anno della attuale Giunta (la Sua), non è stato promulgato alcun bando neanche per le altre fattispecie previste dalla legge (festival, sviluppo della sceneggiatura, cortometraggi, distribuzione, etc…) nonostante fossero stati dichiarati in bilancio, per il Cinema, 954mila euro (rimasti finora inutilizzati nonostante reiterate garanzie di renderli spendibili “retroattivamente”). Ora, nel 2015, i fondi per l’anno corrente (3.435.000 euro),  ottenuti al termine di una vertenza sostenuta da tutto il mondo del cinema isolano, rischiano anch’essi di trasformarsi in zero euro, come l’anno scorso, se non saranno messi a bando con la massima urgenza.

Il comparto del cinema sardo a gran voce chiede a Lei, assessore Firino, e al presidente Pigliaru, di intervenire immediatamente per rendere finalmente e costantemente operativa la legge n. 15/2006. Si tratta di una legge  emanata dal Consiglio Regionale della Sardegna, che rappresenta democraticamente il popolo sardo.

Lo chiedono – in nome della legge – tutti quelli che operano nel cinema: registi, sceneggiatori, maestranze, tutta la filiera del cinema – sì, perché noi, unendo creatività e industria, siamo una vera e propria filiera, di cui fanno parte anche gli esercenti delle sale cinematografiche che attendono da anni atti concreti in merito alla digitalizzazione dei loro esercizi e che nel frattempo, in numero purtroppo consistente, hanno dovuto chiudere i battenti.

L’indotto del cinema non è fatto solo di professionisti del settore, ma anche di associazioni, di aziende, alberghi, ristoranti, imprese di ogni genere: se La richiamiamo alla Sue  responsabilità nei confronti del settore, è perché il cinema è capace di generare una reale ricchezza sul territorio, come dimostrano tutti gli studi di settore e le importanti produzioni realizzate in questi ultimi anni nella nostra isola.

Noi consideriamo inammissibile questo spreco di risorse dovuto all’incapacità – o alla mancata volontà – di spendere dei soldi già stanziati nel bilancio della Regione. Consideriamo una mancanza grave e un danno inaccettabile, per noi e per la nostra terra, paralizzare lo sviluppo di questa industria sostenibile che durante la campagna elettorale voi avete detto di voler sostenere con atti concreti.

Per queste ragioni Le chiediamo di intervenire con urgenza, entro il mese di giugno,  per promulgare i bandi della legge cinema e di nominare in tempo reale, senza ulteriori ritardi, le commissioni atte a valutare i progetti relativi ai bandi in oggetto: commissioni per le quali siamo pronti a offrire al Suo assessorato un ampio e autorevole elenco di possibili candidati di indiscutibile fama e provvisti di tutti i requisiti di legge. In mancanza di risposte certe e immediate sulla destinazione dei finanziamenti messi in bilancio con la Finanziaria 2015, secondo i criteri e le percentuali stabilite dal’articolo 26 della legge cinema, si riterrà il Suo assessorato responsabile di una grave omissione che danneggia  la Sardegna, il cinema e un intero settore produttivo. Di conseguenza non si esiterà a porre in essere tutte le azioni, politiche e legali, finalizzate al rispetto della legge ed alla sua applicazione, ritenendo personalmente responsabili di una eventuale omissione e dei danni conseguenti Lei stessa, assessore Claudia Firino, ed il Suo Direttore Generale.

Il Cinema è un’Industria Sostenibile

Per la filiera cine-audiovisiva della Sardegna firmano:

Giovanni Columbu (regista)

Salvatore Mereu (regista)

Filippo Martinez (regista)

Jacopo Cullin (attore e regista)

Gianfranco Cabiddu (regista)

Peter Marcias (regista)

Pietro Mereu (regista)

Andrea Lotta (montatore)

Alessandra Piras (Associazione culturale Tina Modotti)

Karel film and video production – Cagliari (produttore)

Massimo Selis (Regista, DP, Aiuto regista)

Gianna Deidda (attrice)

Massimiliano Cao (Presidente Associazione culturale cinematografica Schermi Rubati)

Francesco Origo (regista, attore)

Mario Faticoni (attore)

Enrico Incani (attore)

Barbara Usai (attrice)

Matteo Incollu  (filmmaker e sceneggiatore)

Giovanni Marceddu (filmaker)

Per Moviementu Rete Cinema Sardegna:

Bonifacio Angius (regista

Paolo Carboni (regista)

Paolo Zucca (regista)

Enrico Pau (regista)

Enrico Pitzianti (regista)

Marco Antonio Pani (regista)

Antioco Floris (docente universitario)

Antonia Iaccarino (sceneggiatrice)

Antonello Carboni (regista)

Daniele Maggioni (produttore – operatore culturale)

Maria Grazia Perria (sceneggiatrice)

ANEC (associazione azionale esercenti cinematografici)

Pietro Rais (scenografo)

Gianni Tetti (sceneggiatore)

Simone Murru (macchinista)

Francesco Pamphili (produttore)

ARTEVIDEO (produzione-service cinematografico)

Francesco Piras (direttore della fotografia, filmaker)

Stefania Grilli (costumista)

Roberta Aloisio (ispettore di produzione / location manager )

Daniele Atzeni (regista)

Jane Doolan (produttrice)

Antonio Maciocco (regista)

Carlo Dessì (operatore culturale, produttore)

Rossana Patricelli (casting director)

Salvatore Aresu (costumista)

CHRYSTELLE ROBIN (organizzatrice – aiuto regista)

Corrado Serri (direttore della fotografia)

Nando Scanu (operatore culturale)

Nicola Contini (filmaker)

Nunzio Caponio (attore, filmaker)

Piergiuseppe Fancellu (fonico)

Valentina Corona (fotografa, montatrice)

Umberto Siotto (filmaker)

Simone Contu (ispettore di produzione-regista)

Simone Lecca (filmaker)

Daniel Dwerryhouse (attore)

Laura Biagini (produttrice)

Emanuela Cau (attrice)

Fausto Siddi (attore)

Federica Ortu (direttrice della fotografia e montatrice)

Daniele Meloni (attore)

Desirée Palma (truccatrice)

Edoardo Sirocchi (fonico)

Elisabetta Antico (costumista)

Elisabetta Pilia (produzione)

Alberta Raccis (filmaker)

Alberto Badas  (macchinista)

Alberto Diana (filmaker – studente di cinema)

Alfredo Moreno (esercente cinematografico)

Andrea Anglani (montatore, filmaker)

Andrea Cannas (filmaker)

Andrea Melis

Andrea Mura (regista)

Maria Loi (attrice)

Stefano Guzzetti (compositore)

Andrea Sardu (filmaker)

Angelo Tantaro (Direttore di “Diari di Cineclub”)

Antonella Puddu (attrice, regista)

Antonella Uras (docente)

Antonello Murgia (attore e regista)

Antonio Lucrezio (capo elettricista)

Antobio Mameli (fotografo professionista, voce narrante e speaker, scenografia)

Antonio Sanna (filmaker)

Beatrice Nioi (insegnante)

Bruno Garau (assistente di produzione)

Carola Baccialle (appassionata di cinema)

Cesare Mannini

Chiara Sulis (regista)

Daniele Monachella (attore)

Dante Olianas (Etnomusicologo)

Elisa Pistis

Elisabetta Villani (fotografa)

Emanuel Cossu (sceneggiatore)

Emanuela Angela Bertocchi (filmaker)

Emilio Puggioni (attore)

Ennio Madau (filmaker)

Enzo Saponara (attore)

Ersilia Boi (studentessa e videomaker freelance)

Eugenio Schirru (fotografo)

Evandro Curreli (reparto fotografia)

Felice Montervino (attore)

Franca Todde (attrice)

Francesca Lixi (regista)

Francesca Melis (aiuto scenografa-attrezzista)

Francesca Scanu (filmaker)

Francesco Bocchi (impiegato)

Francesco Bussalai (filmaker)

Francesco Morittu (compositore)

Francesco Nonnoi (fotografo)

Francesco Bellu (giornalista e filmaker)

Franco Pintus (aiuto costumista)

Gabriele Farci (attore)

Giandomenico Antonio Ledda (attore)

Gianfranco Cudrano (attore)

Gianluca Medas (attore e regista)

Gianluca Nieddu (regista)

Gianluca Sulis (regista)

Gianuario Salaris (impiegato)

Gianvito Distefano

Giorgia Corona (impiegata settore esercenza)

Giorgia Soi (reparto regia)

Giovanni Salis (attore)

Giulia Mazzarelli (operatrice culturale)

Giulio Giambalvo (tecnico, montatore ed operatore)

Giuseppe Lai (attore)

Giuseppe Loi (impiegato)

Gladys Gonzalez Afan (grafica publicitaria)

Irene Orrù (scenografa)

Laura Pinna (attrice)

Lemuel Cara

Liviana Serra (truccatrice)

Luca Cabriolu (produttore)

Manlio Delogu (macchinista)

Marco Cabitza (ispettore di produzione)

Marco Gallus (filmaker)

Marco Pisano

Marco Quondamatteo (montatore, illuminotecnico)

Marina Porqueddu (Aspirante giornalista di spettacolo e studiosa di cinema e televisione)

Marta Anatra (artista, filmaker)

Marta Fiori (studente di cinema)

Martina Porcu (studente di cinema)

Massimo Selis (regista, dop, aiuto regista)

Matteo Arca (assistente produzione)

Matteo Pianezzi (attore)

Maurizio Abis (filmaker, operatore e montatore)

Maurizio Barbarossa (attore)

Maurizio Loi (filmaker)

Michela Anedda (regista di animazione)

Michele Badas (assistente operatore)

Michele Marchi (sceneggiatore)

mihaela obreja

Mudregu Comunicazione (comunicazione e pubblicità)

Myriam Mereu (studiosa di cinema)

Nadia Usai (segretaria di edizione)

Piero Matta (insegnante)

Pio Bruno (operatore culturale)

Pj Gambioli (filmaker)

Raffaele Corti (attore e regista)

Roberto Manca (musicista)

Salvatore Sardu (regista)

Sara Giglio (professionista nel settore Arti dello Spettacolo)

Serena Trevisi (studentessa, costume e scenografia)

Silvia Perra (studente di cinema e filmaker)

Stefania Bettini (assistente e aiuto ai costumi/assistente e aiuto al  parrucco)

Stefano Enna (sceneggiatore)

Susy Todde (attrice)

Tania Scalercio (segretaria di edizione)»

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale questa mattina a approvato tre mozioni (n. 35 – Anedda e più – su Equitalia; n. 143 – Dedoni e più – sul dimensionamento della rete scolastica regionale; n. 86 – Comandini e più – sul sovraffollamento delle carceri) e la proposta di legge sul numero degli assessori nelle giunte comunali.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la mozione  n. 35 (Anedda e più) “Sulla stabilizzazione delle imprese e la tutela dei lavoratori”. Il presidente ha quindi dato la parola al primo firmatario della mozione, il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda).

Anedda ha ricordato in apertura che le gravi difficoltà di accesso al credito hanno creato enormi problemi al mondo delle aziende sarde con ricadute negative sull’occupazione mentre la ripresa economica, di cui si avvertono alcuni segnali a livello nazionale, non riguarda ancora la Sardegna ed il suo tessuto produttivo. «La crisi – ha sostenuto Anedda – ha determinato anche la crescita esponenziale del numero di aziende indebitate con il fisco, con il debito corrente che si sovrappone a quelli pregressi provocando un drammatico effetto a catena con la perdita della cosiddetta regolarità che, a sua volta, comporta l’impossibilità di riscuotere i crediti presso la pubblica amministrazione e partecipare alle gare pubbliche». «Un circolo vizioso – ha aggiunto il consigliere – che appesantisce ulteriormente il carico fiscale fino a raddoppiare o triplicare il debito originale; nello stesso tempo Equitalia concentra la sua attenzione su una certa tipologia di contribuenti deboli, trascurando i grandi evasori, spesso per irregolarità formali di lieve entità da cui partono procedure che riguardano beni mobili ed immobili dell’impresa, che sotto questa pressione rischia di uscire definitivamente dal mercato». Lo scopo della mozione dunque, ha precisato l’esponente di Sinistra sarda, «è quello di far intervenire la Regione per arrivare ad una rateizzazione dei debiti delle aziende fino a 120 mesi usufruendo inoltre di un ulteriore credito per fare fronte alle emergenze fiscali, ed una moratoria di 3 anni da cui si può entrare od uscire a seconda delle necessità». «Con questi interventi – ha osservato Anedda – moltissime aziende potrebbero scongiurare il rischio della chiusura; occorrono però anche misure di sistema, a partire dallo snellimento e dalla semplificazione di procedure e controlli ed occorre soprattutto dare vita all’agenzia sarda delle entrate».

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, a nome della Giunta, ha affermato che il tema trattato dalla mozione «è di enorme rilevanza e merita la massima attenzione del Consiglio, che peraltro più volte è intervenuto sull’argomento». Nel merito e pur riconoscendo la validità delle critiche espresse nei confronti di Equitalia, Paci ha ricordato che «la Regione non ha possibilità di intervento diretto però può sicuramente impegnarsi per favorire l’adozione di misure più adeguate alla situazione del sistema economico regionale, con un orientamento più favorevole alle imprese soprattutto in questo momento di crisi, perché il fallimento di una azienda, in definitiva, è un danno per lo stesso erario». «La Regione – ha precisato Paci – sta già intervenendo sui crediti erariali propri con dilazioni fino a 17 anni, revisioni dei piani di ammortamento e sospensione dei pagamenti fino ad un massimo di 18 mesi, anche se il volume complessivo di questi crediti è ben poca cosa rispetto alla massa totale». Nello stesso tempo, ha comunicato l’assessore della Programmazione, «si sta lavorando in collaborazione con l’Agenzia entrate, Equitalia, l’Abi e la Sfirs per mettere a punto interventi di sistema cominciando dalla ristrutturazione del debito da breve a medio e lungo termine, provvedimento che formalmente spetta gli istituti di credito ma a questo risultato, ad esempio, si può arrivare anche attraverso i Confidi con legge approvata ieri e la stessa Sfirs come operatore di mercato con un fondo di circa 5 milioni». Spero che queste azioni si concretizzino a breve scadenza – ha aggiunto l’assessore – fermo restando che sul piano generale resta il tema della semplificazione su cui stiamo lavorando nonostante non sia un compito facile; fra poco sarà completato un Disegno di legge della Giunta che ha lo scopo di liberare le imprese dal fardello eccessivo di una fittissima rete di controlli e prima dell’estate arriverà il Consiglio un altro Disegno di legge con cui viene istituita l’Agenzia sarda delle entrate, nel quadro della revisione complessiva della politica fiscale, di accertamento e di riscossione diretta anche di compartecipazioni erariali, in quest’ultimo caso attraverso un accordo con lo Stato disciplinato da specifiche norme di attuazione».

In sede di replica il consigliere Anedda ha ringraziando l’assessore Paci sottolineando che gli interventi annunciati vanno nella giusta direzione e ribadendo che «il tema centrale da affrontare è quello di liberare l’impresa dal peso dei debiti correnti e pregressi».

Per dichiarazione di voto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalia ha ricordato la presentazione di una interrogazione del suo gruppo e sottolineando le convergenze di merito ha chiesto di aggiungere alla mozione le firme dei consiglieri di Forza Italia.

Il consigliere del Cd Roberto Desini ha comunicato l’adesione del suo gruppo mettendo l’accento sulla proposta del suo gruppo in materia di Agenzia regionale delle entrate, «per superare l’approccio punitivo nei confronti delle imprese ed introdurre un sistema di valutazione caso per caso».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha anch’egli condiviso i contenuti della mozione lamentando però che «di imprese si parla purtroppo troppo poco in Consiglio, ci vorrebbe una intera sessione di lavori dedicata ai problemi delle imprese».

Anche il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha aderito alla mozione con le firme del suo gruppo, definendo «convincente» la risposta dell’assessore.

Il consigliere Emilio Usula (Soberania-Indipendentzia) ha annunciato la sottoscrizione della mozione come «segnale forte di attenzione al mondo delle imprese».

Il consigliere di Sardegna Vera Michele Azara ha annunciato l’adesione del suo gruppo.

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania-Indipendentzia), intervenendo a sostegno della mozione, ha messo l’accento sull’importanza dei «tempi brevi» annunciato dall’assessore per la costituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il capogruppo di Area popolare sarda Gianluigi Rubiu ha comunicato la sua adesione ribadendo necessità di «stringere i tempi» per la costituzione dell’Agenzia sarda di riscossione.

Il capogruppo del Pds’Az Angelo Carta, pur non chiedendo di aggiungere alla mozione le firme del suo gruppo, ha affermando di condividere la mozione, annunciando il voto favorevole.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha apprezzato il lavoro svolto dai presentatori della mozione, dichiarando il pieno sostegno del gruppo all’iniziativa.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il vice presidente ha messo in votazione la mozione, che il Consiglio ha approvato all’unanimità, con 54 voti. 

Subito dopo l’approvazione della mozione, il presidente del Consiglio Ganau, tornato sul banco della presidenza, ha aperto la discussione sulla proposta di legge n. 229 “Numero degli assessori comunali. Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2012 (Norme in materia di Enti Locali)”, portata all’attenzione dell’Aula attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del Regolamento.

Roberto Desini, capogruppo del Centro Democratico e primo firmatario del documento, si è rimesso al testo che introduce modifiche alla normativa vigente permettendo un arrotondamento all’unità superiore nel calcolo del numero degli assessori comunali che, in ogni caso, non potrà superare un quarto del numero dei consiglieri. La modifica alla norma consentirà di portare da 3 a 4 il numero degli assessori nei comuni fino a tremila abitanti.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente Gianfranco Ganau, acquisito il parere favorevole della Giunta, ha messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera dall’Aula. Si è poi passati all’esame dei singoli articoli che sono stati approvati in rapida successione. Il testo finale della legge è stato approvato con 45 voti a favore e 2 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame della mozione n. 143 (Dedoni e più) e di alcune interpellanze sul dimensionamento della rete scolastica regionale (Arbau e più – Dedoni e più).

Il primo firmatario della mozione n 143 Attilio Dedoni /(Riformatori) ha chiesto chiarezza sull’azione della Giunta nei confronti dello Stato. «La normativa è di difficile interpretazione – ha sottolineato l’esponente della minoranza – ciò che considero disarmante è l’atteggiamento debole della Giunta nei confronti del Governo nazionale».

Secondo Dedoni, con l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico non si sono difese le prerogative della Regione in materia di istruzione. «A qualcuno sfugge che nella finanziaria del 2009 erano stati inseriti due commi che rimarcavano la piena autonomia della Regione sulla scuola. La Sardegna ha una sua peculiarità: l’orografia non consente un agevole sistema di trasporti, non siamo in pianura Padana o in Emilia Romagna dove i paesi sono contigui e si possono organizzare assetti scolastici diversi».

Il capogruppo dei Riformatori ha poi ricordato che nel 2009 la finanziaria della Regione venne impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale ma la Consulta diede ragione alla Sardegna respingendo il ricorso. «Quella sentenza riconobbe l’autonomia dell’Isola. Il dirigente scolastico regionale risponde all’assessorato, non può essere un dirigente a dettare la linea delle politiche scolastiche». Dedoni ha infine invitato l’Aula a tenere sempre presenti gli interessi della Sardegna: «Se non facciamo questo – ha concluso – saremmo sempre succubi».

E’ quindi intervenuto Efisio Arbau, capogruppo di Sardegna Vera e primo firmatario dell’interpellanza sul dimensionamento scolastico. «L’iniziativa è dello scorso luglio – ha precisato Arbau – proponeva un approccio metodologico diverso: arrivare a un piano di dimensionamento scolastico uscendo dal seminato della burocrazie. L’obiettivo era quello di avviare una serie di conferenze territoriali per dare un ruolo da protagonista alle comunità locali».

Arbau ha quindi invitato tutti i colleghi ad uscire dalla polemica del momento e a provare a programmare. «E’ vero che il Governo non si comporta bene e l’Unione Europea è lontana – ha rimarcato l’esponente della maggioranza – ma il dato fondamentale è che noi non siamo organizzati: non c’è ancora una riforma degli Enti locali e sulla scuola siamo all’anno zero».

Secondo Arbau, la programmazione deve partire dal territorio: «Questo approccio ci viene suggerito dal “Piano Barca”. Trasporti, istruzione sanità sono i tre argomenti su cui fondare un nuovo modello di sviluppo locale. Serve una nuova legge sulla scuola, altrimenti si perde tempo».

Arbau ha quindi affrontato nello specifico i contenuti del Piano di dimensionamento scolastico varato dalla Giunta regionale: «Abbiamo perso un’occasione – ha sottolineato il capogruppo di Sardegna Vera – i comuni potevano essere messi nelle condizioni di programmare. Abbiamo deciso dall’alto e abbiamo prodotto un vulnus nei territori e diversi ricorsi al Tar. I comuni trattati male li avremo contro anche nella prossima programmazione».

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione generale dando la parola al presidente della Commissione Cultura Gavino Manca (Pd).

«Siamo in una fase particolare e gestiamo un tema in base a una legge vecchia di trent’anni – ha rimarcato Manca – nella riscrittura della legge 31, il Consiglio regionale deve essere chiamato a partecipare al percorso. La norma deve essere chiarita. Il parere delle Commissioni sul Piano di dimensionamento scolastico deve essere vincolante».

Manca ha poi difeso l’operato del Governo nazionale: «Gli standard europei dicono che siamo un paese arretrato, Renzi cerca di porvi rimedio, non vedo disattenzione da parte del Governo nazionale, né di quello regionale».

Luca Pizzuto (Sel) ha espresso forti perplessità sul contenuto della mozione. «Avete avuto a che fare con i dimensionamenti scolastici, avete un rappresentante i commissione cultura della Camera e potevate sollevare la questione – ha detto Pizzuto rivolgendosi al collega Dedoni – la battaglia invece è stata fatta dal nostro assessore. Il Governo ha riconosciuto la nostra diversità, sappiamo che il dimensionamento non è una cosa facile, ma non accettiamo che si accusi  un assessore di aver leso l’integrità del Consiglio regionale».

Pizzuto ha poi rivendicato i risultati conseguiti dalla Giunta regionale: «Sono stati messi in campo strumenti per garantire il servizio allo studio: libri di testo gratuito, raddoppio borse di studio per gli universitari e per gli studenti delle scuole medie superiori, bus per consentire i collegamenti nei paesi che hanno subito il dimensionamento. Il progetto per la scuola è innovativo, mira a costruire un sistema scolastico dal basso». 

L’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha riconosciuto, in apertura del suo intervento dai banchi della Giunta, l’importanza di una discussione sul tema della scuola ed ha auspicato che il confronto e il dibattito possano, in futuro, riguardare l’intera questione scuola piuttosto che limitarsi all’importante problema del dimensionamento scolastico. «Un atto complesso e difficile – ha detto la Firino – dove la Regione si trova a mediare tra i provvedimenti nazionali, le norme regionali e le esigenze di diversi territori dell’Isola». «A tale complessità – ha spiegato l’assessore – si è aggiunta, quest’anno, l’assenza delle Province che, per le note questioni legate alle soppressione degli enti intermedi, non hanno potuto esercitare le utili funzioni di interazione con i territori. Siamo andati noi nei territori ed abbiamo anche assunto le decisioni che ci competono ad iniziare da quelle tendenti all’eliminazione delle cosiddette pluriclassi che non rappresentano, come è noto, la nostra modalità preferita di scuola». L’assessore ha quindi ricordato le iniziative assunte per sopperire ai disagi creati nelle comunità ad incominciare dallo stanziamento di 8 milioni di euro per garantire il trasporto degli studenti. «Fondi – ha precisato la delegata dell’istruzione della Giunta Pigliaru – che non sono stati sottratti all’agricoltura, perché sono fondi non spesi e che sarebbero andati perduti se non impegnati entro l’anno in corso».

Claudia Firino ha quindi ribadito il positivo ruolo del Consiglio regionale con la formulazione del parere della competente commissione sul piano di dimensionamento scolastico ed ha assicurato una partecipazione attiva anche in vista della predisposizione del piano di dimensionamento per il prossimo anno. L’assessore ha anche assunto l’impegno a porre in essere iniziative utili a rafforzare il confronto con i territori ed ha annunciato l’approvazione di una delibera nella quale è inserita la previsione che il piano di dimensionamento scolastico sarà discusso in termini di programmazione negoziata. «Un processo dunque codificato – ha proseguito la Firino – che garantisce partecipazione ed ascolto delle comunità».

La responsabile dell’istruzione ha quindi ricordato la recente sentenza della Corte costituzionale che, tra le altre, conferma la piena tutela della continuità didattica («ci teniamo particolarmente anche noi a prescindere dal pronunciamento dell’Alta corte») e fa riferimento all’ accordo Stato-Regione che – così ha dichiarato la Firino è fermo dal 2012 -. Lavoriamo perché le nostre peculiarità siano salvaguardate e affermate», ha proseguito l’assessore, che ha evidenziato i benefici del programma “Iscol@” («è anche un’azione di supplenza della Regione verso ciò che il governo non fa per la scuola della nostra isola») ed ha sottolineato che il piano di dimensionamento scolastico non solo «non tocca un solo docente» ma anzi «gli accorpamenti non riducono l’organico, garantiscono la continuità didattica ed un surplus di servizi come il  tempo pieno e il tempo prolungato».

Ulteriori precisazioni sono state inoltre fornite sul tema dell’offerta scolastica («saranno inseriti non meno non meno di 400 insegnanti precari nei piani di potenziamento della nostra offerta scolastica») anche per ribadire l’esercizio di spazi di “autonomia” da parte della Regione: «Abbiamo potenziato l’offerta didattica nonostante il ministero avesse chiesto di non attivare nuovi corsi». L’assessore ha quindi concluso il suo intervento con ulteriori rassicurazioni in ordine alla condivisione e alla partecipazione per la definizione del piano di dimensionamento scolastico per il prossimo anno.

Nell’intervento di replica, il presentatore della mozione, Attilio Dedoni (Riformatori), si è detto “parzialmente soddisfatto” delle precisazioni offerte dall’assessore della Pubblica Istruzione, ed ha evidenziato con forza la necessità di procedere in tempi rapidi con l’approvazione di una nuova legge sulla scuola sarda. «Serve un alto di qualità da parte di tutti – ha concluso il capogruppo della minoranza – ed è tempo di riscrivere insieme le norme sulla scuola e la formazione professionale».

Dopo la rinuncia all’intervento da parte del capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, il presidente del Consiglio, Ganau, ha concesso la parola per dichiarazione di voto al consigliere del Pd, Gavino Manca. Il presidente della Seconda commissione ha invitato l’intero Consiglio e la Giunta a considerare il governo Renzi «come un governo amico della Sardegna» anche sul tema della scuola. L’esponente della maggioranza ha quindi ricordato, a titolo di esempio, gli stanziamenti riservati all’Isola per la scuola: «45 milioni di euro trasferiti alla nostra Regione contro i 12 milioni stanziati alla Toscana». «Dicendoci le verità – ha concluso Gavino Manca – possiamo costruire un percorso insieme per migliorare la scuola nell’interesse di tutti i sardi».

Non essendoci altri consiglieri iscritti a parlare, il presidente del Consiglio ha posto in votazione la mozione n. 143 (Dedoni e più) che non è stata approvata con 30 no e 23 voti favorevoli.

Successivamente, il Consiglio ha iniziato l’esame della mozione n.86 (Comandini e più) “Sul sovraffollamento delle carceri italiane. Obbligo dello Stato italiano di conformarsi alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del giorno 8 gennaio 2013” ed il presidente ha dato la parola al primo firmatario, il consigliere del Pd Piero Comandini, per la sua illustrazione.

Piero Comandini ha ricordato sia la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo di Starsburgo che alcuni passaggi dell’intervento dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul sovraffollamento delle carceri, «che non può considerarsi un problema circoscritto all’interno delle mura carcerarie ma riguarda tutta la società, gli operatori, la polizia penitenziaria, le famiglie, le persone, i valori fondamentali sanciti della nostra Costituzione». «In Sardegna – ha proseguito Comandini – la situazione è ancora critica, perché al sovraffollamento si somma la mancanza di operatori sociali ed il sottodimensionamento degli organici della polizia penitenziaria, un contesto generale molto grave che determina numerosi atti di autolesionismo, di violenza e di suicidi, denunciati recentemente dal sindacato Sappe che ha lanciato un nuovo allarme sugli istituti dell’Isola al ministro della Giustizia Orlando. La carceri sarde non sono solo sovraffollate, sono anche quelle dove i detenuti non hanno opportunità di lavoro e dove, ad Alghero è stata chiusa l’unica scuola in Italia che consentiva ai reclusi di conseguire il diploma alberghiero; oggi in Sardegna ci sono 1950 detenuti, dato in aumento, solo 1.800 agenti di polizia penitenziaria, dato in diminuzione, ma soprattutto sono ii arrivo 200 detenuti sottoposti al regime del 41bis, un quarto di quelli del territorio nazionale». «Sono dati allarmanti – ha concluso il consigliere del Pd – che richiedono alcuni interventi urgenti: la possibilità di rientro in Sardegna per quanti operano fuori, la diversificazione dello spessore criminale detenuti, il contrasto alle strategie del Dap sull’ulteriore incremento dei detenuti del 41bis e l’avvio di programmi in grado di ripristinare nelle carceri sarde condizioni di vivibilità coinvolgendo le istituzioni interessate come università e scuole per sviluppare misure alternative all’altezza di un Paese civile e democratico».

La consigliera Annaaaria Busia, del Centro democratico, ha lamentato la particolare gravità della situazione della Sardegna dal punto di vista sociale ed umano, oltre che finanziario, perché «il piano carcere dei precedenti governi ha portato ad una concentrazione abnorme di detenuti nelle carceri sarde che, fra poco saranno riempite oltre misura, cominciando dai detenuti del 41 bis che arriveranno in Sardegna da tutte gli istituti di pena del Nord, dopo la ribellione di quelle Regioni che ha imposto alle istituzioni la modifica del 41bis e l’avvio dei trasferimenti di massa». «C’è molta indifferenza della politica che non ha compreso le conseguenze di questi processi – ha affermato ancora la Busia – dall’intasamento dei tribunali di sorveglianza alla sanità regionale alla difficoltà nei rapporti dei detenuti con le loro famiglie mentre, per quanto riguarda la polizia penitenziaria, va applicato il protocollo d’intesa siglato a suo tempo della Giunta Soru con il ministero della Giustizia per favorire la cosiddetta territorialità della pena, senza allentare la vigilanza suoi nuovi trasferimenti di detenuti in regime di 41bis ed anzi promuovendo sia le pene alternative che l’utilizzo delle colonie penali sarde perfettamente funzionanti».

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico) ha definito la mozione «attualissima» come dimostrano i numeri e ricordando le sue visite nell’ex carcere sassarese di San Sebastiano dove si sono realizzate molteplici attività a sostegno della condizione dei detenuti, ha sollecitato «un approccio diverso con il mondo carcerario, superando ostilità e pregiudizi, anche perché in carcere non ci sono solo i reclusi ma moltissimi lavoratori che vivono un pesante stato di disagio». «Purtroppo – ha lamentato – il piano del Governo di trasformare l’Isola in un grande penitenziario va avanti nella sottovalutazione della politica regionale, fatto che provocherà ripercussioni negative sul tessuto sociale per cui vanno prese precauzioni straordinarie; la mozione aiuta perciò ad una riflessione complessiva sul problema senza dimenticare l’aspetto umano e la necessità di un reinserimento sociale, per cui sosterremo la mozione anche con le nostre firme».

Il consigliere Luca Pizzuto (Sel) ha richiamato in apertura i valori costituzionali secondo i quali l’esecuzione della pena deve essere ispirata da principi di civiltà con l’obiettivo di rieducare i detenuti, «il contrario di quanto avviene in l’Italia dove si buttano in carcere migliaia di persone e poi tutti se ne disinteressano». «Il nostro compito – ha affermato – è invece quello di riflettere a fondo sulla funzione rieducativa del carcere che rappresenta un valore assoluto per tutta la comunità e la Regione, in particolare, deve potersi occupare dei detenuti in una ottica di rieducazione e con l’attenzione alle condizioni sociali che possono aver determinato alcuni comportamenti criminali; questo è il sistema migliore per ridurre sia la criminalità che le recidive».

L’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro ha sottolineato la centralità del tema per la democrazia Italia e per l’Italia nei confronti dell’Europa, «perché siamo uno Stato di diritto e, partendo da questa riflessione la Regione deve poter fare la sua parte, almeno sotto tre principali profili: sollecitare provvedimenti di clemenza pur essendo la materia di competenza parlamentare, negoziare con lo Stato interventi sulle strutture per ridurre il sovraffollamento e verificare costantemente la situazione istituti di pena sardi». «Un’Aula che si occupa dei diritti fondamentali della persona – ha concluso Demuro – torna alle sue migliori origini».

In sede di replica, il consigliere Piero Comandini (Pd) ha ringraziato gli intervenuti e la Giunta, ribadendo che «la politica regionale non può essere distratta, cominciando dalla preoccupazione per i detenuti in regime di 41bis che potrebbero essere concentrati in Sardegna con i rischi correlati denunciati dalla magistratura sarda, e dal problema degli della polizia penitenziaria e dalla necessità di cambiare norme vecchissime che impediscono al personale della polizia di lavorare nell’Isola».

Per dichiarazione di voto, la consigliera Annamaria Busia ha ringraziato l’assessore Demuro per i richiami alla Costituzione ribadendo che «il sovraffollamento delle carceri sarde è determinato dall’anomala presenza dei 41 bis che non erano previsti al momento della costruzione dei nuovi istituti; è accaduto in realtà che parte fondi dei sono stati spostati proprio per la realizzazione delle sezioni speciali ridimensionando gli spazi per i detenuti comuni, a questa scelta ci dobbiamo ribellare».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la mozione n.86 che il Consiglio ha approvato all’unanimità, con 45 voti favorevoli. Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha messo in discussione la proposta di legge n.33 (Dedoni e più) “Norme sui controlli delle merci in ingresso in Sardegna”.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi), primo firmatario del documento, ha evidenziato la necessità di procedere a ulteriori verifiche e approfondimenti chiedendo di riportare in Commissione la proposta di legge.

Il presidente Ganau ha quindi messo ai voti la richiesta di rinvio in Commissione della proposta di legge  n.33 che ha ottenuto il via libera dall’Assemblea.

Il presidente ha dichiarato chiusa le seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

Claudia Firino 84
Su proposta dell’assessore Claudia Firino, la Giunta regionale ha approvato oggi la delibera di presa d’atto dei progetti presentati dagli enti locali per l’anno in corso, riguardo la tutela delle minoranze linguistiche e storiche. Gli stessi interventi dovranno essere trasmessi dalla Regione al Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio entro il termine del 30 giugno prossimo.

La situazione del cinema in Sardegna, con l’annoso problema dei finanziamenti 2015 che rischiano di essere persi, sarà al centro della conferenza stampa che Moviementu Rete del Cinema Sardegna (associazione che riunisce buona parte degli operatori del cinema e dell’audiovisivo dell’isola) ha indetto per domani, mercoledì 17 giugno alle 10,30, davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Cultura, in viale Trieste 180 a Cagliari.

In mattinata sarà consegnerà anche una lettera aperta all’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e alla commissione Cultura del Consiglio regionale per chiedere di non perdere il treno dei finanziamenti 2015, ancora fermi nonostante le cifre dedicate alla Legge cinema siano presenti da tempo nel bilancio regionale. 

Oltre a Paolo Zucca, Enrico Pau, Bonifacio Angius, Marcantonio Pani ed Enrico Pitzianti, Stefania Grilli e Francesco Panfili, membri di Moviementu, firmano la lettera anche Giovanni Columbu, Salvatore Mereu, Gianfranco Cabiddu, Peter Marcias, Filippo Martinez, Iacopo Cullin, e altri 250 professionisti del cinema.

Claudia Firino 5 copia

Moviementu Rete Cinema Sardegna, l’associazione che riunisce una buona parte degli operatori del cinema e dell’audiovisivo dell’isola, consegnerà una lettera aperta all’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e alla commissione Cultura del Consiglio regionale, contenente un appello a non perdere il treno dei finanziamenti 2015, ancora fermi nonostante le cifre dedicate alla Legge cinema siano presenti da tempo nel bilancio regionale, mercoledì 17 giugno, durante una conferenza stampa in programma a partire dalle 10,30, davanti alla sede dell’assessorato alla Cultura, in viale Trieste 180 a Cagliari.

L’iniziativa è stata presa per cercare di evitare la perdita di quei sostegni che avrebbero una ricaduta altissima sul territorio regionale.

Per i soci di Moviementu è evidente il totale disinteresse e l’incapacità della Giunta Pigliaru e dell’assessorato alla Cultura a sostenere un settore più che mai vivo e ricco di eccellenze. 

Considerato che i bandi della legge cinema non vengono emanati da due anni e che, in particolare quelli per la produzione di lungometraggi mancano da ben cinque anni, con grave pregiudizio per l’intera filiera cine-audiovisiva, considerato che l’Assessorato e la Giunta tutta  si sono finora dimostrati incapaci di applicare e far rispettare la legge cinema, l’associazione ha deciso  di organizzare una conferenza stampa con incontro pubblico con lo scopo anche di illustrare meglio i dettagli di una situazione che costringe a non poter lavorare centinaia di operatori del settore e quindi non più tollerabile.

Claudia Firino 84

Palazzo della Regione 2 copia
La Giunta regionale ha deciso di difendere il Piano di dimensionamento scolastico resistendo in Giudizio contro il ricorso presentato al Tar della Sardegna dai Comuni di Siligo, Cossoine e Codrongianos e dall’Unione dei Comuni del Meilogu nei confronti della Regione per l’annullamento, previa sospensione, del piano di riorganizzazione e di razionalizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015-2016.Nel corso della seduta di ieri è stato nominato il commissario straordinario per il comune di Villanovaforru dopo che lo scorso 31 maggio, come ha spiegato l’assessore Cristiano Erriu, non è stato raggiunto il quorum del 50% dei votanti alle elezioni comunali. Si tratta di Marinella Montis, 72 anni, segretario comunale in pensione.

Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, viene riportata al Centro unico di responsabilità della pubblica istruzione la gestione complessiva dei fondi destinati alla realizzazione di una Azienda Zootecnica didattica presso il dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, che rientra nell’Accordo di programma quadro rafforzato, “Infrastrutture strategiche regionali per la conoscenza”. Viene dunque trasferito un milione e mezzo di euro dal Centro regionale di Programmazione alla Pubblica Istruzione.

La Giunta ha deciso, su proposta dell’assessore Donatella Spano, di non sottoporre a ulteriore procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale quattro progetti. Si tratta di: interventi urgenti di costruzione e manutenzione di opere idrauliche e sistemazione dei compluvi interni all’abitato di Villanova Strisaili, in Ogliastra, proposti dal Comune; variante al progetto di coltivazione e contestuale ripristino di una cava di granito in località L’Alcu nel Comune di Luogosanto (Olbia Tempio), proposto da Sardinja Graniti; rinnovo dell’autorizzazione all’attività di cava e progetto di ripristino di una cava di granito in località Monti Latu, a Luogosanto, proposto da Mistral Graniti e, infine, ampliamento dell’insediamento produttivo adibito al recupero e alla lavorazione di materiali metallici della ditta Autodemolizioni Pusceddu Antonio s.r.l. nella zona P.I.P. in località Sa Turrita nel comune di Siamaggiore (Oristano), proposto dalla ditta stessa.

Via libera al programma di tenuta dei Libri Genealogici e alla effettuazione dei controlli funzionali: la Giunta, accogliendo la richiesta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, ha approvato l’assegnazione dei contributi, programmati con una somma di 3.300.000 euro, alle Associazioni Provinciali degli Allevatori. E’ stato poi accordato il nulla osta all’approvazione della prima variazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario anno 2015 e pluriennale 2015-2017 di Agris.

La Giunta ha autorizzato il comune di Macomer a utilizzare le economie, ovvero le somme non spese, del programma straordinario di edilizia residenziale pubblica del 2002: l’assessore Paolo Maninchedda ha spiegato che del milione e 600mila euro disponibili, tutti fondi statali, ne sono stati impiegati solo poco più di 550mila. L’esecutivo ha perciò dato il via libera all’uso del milione residuo e alla stipula di un accordo di programma con il Comune di Macomer. E’ stato poi modificato lo Statuto di Area per adeguarlo alle disposizioni della legge regionale del 25 novembre 2014 (“Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”): in particolare si è reso necessario intervenire rispetto al ruolo del distretto territoriale, non più come entità organizzativa improntata a un principio gerarchico ma come ambito territoriale di riferimento e competenza per l’azione dei Servizi periferici dell’azienda.

Sono Valentina Santoni e Giovanni Tìana i componenti del collegio dei revisori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna designati dalla Giunta su proposta dell’assessore Luigi Arru. Via libera anche alle modifiche alla delibera di Giunta 52/10 del 10 dicembre 2013, che definisce i criteri delle prestazioni erogabili dai laboratori di base, e di base con settori specializzati, prevedendo per la tutela dei pazienti che alcune di queste siano effettuate esclusivamente in ambulatori situati in istituzioni di ricovero, ovvero in ambienti protetti. E’ stato poi modificato l’ambito territoriale di assistenza primaria della Asl di Cagliari in seguito al trasferimento del comune di Nuraminis dal Distretto 5 (Sarcidano – Barbagia Seulo – Trexenta) al distretto 1 Cagliari che sarà così composto: Monastir, Sestu, Ussana e Nuraminis. Approvato definitivamente, infine, il finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente 2013 dopo il passaggio in Consiglio.

Nulla osta della Giunta su proposta dell’assessore Claudia Firino all’immediata esecutività del Bilancio di previsione annuale 2015 e pluriennale 2015-17 dell’Istituto etnografico di Nuoro approvato dal Consiglio di amministrazione lo scorso 13 maggio.