27 April, 2024
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«La chimica verde a Porto Torres va avanti. Dopo un lungo periodo in cui tutto sembrava perduto e dopo oltre un anno di incertezza sulle decisioni di ENI, oggi possiamo dire che la prospettiva è radicalmente cambiata». Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru in apertura della riunione con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl regionali e territoriali, ieri in viale Trento, alla quale hanno partecipato l’assessore del Lavoro Virginia Mura, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

Il presidente Pigliaru ha rendicontato «il lungo e faticoso lavoro fatto dalla Regione con l’aiuto di tutti» sulla chimica verde a Porto Torres. «Abbiamo affrontato una situazione difficile e portato avanti la partita ai tavoli senza clamore – ha detto Francesco Pigliaru -, ma anche senza cedere di un centimetro le posizioni che avevamo concordato. E abbiamo tenuto la barra dritta senza accettare che il metano diventasse un’alternativa. La nostra posizione è che vogliamo sia il metano, secondo quanto concordato nel Patto con il Governo, che lo sviluppo della chimica verde: siamo convinti che sia una scommessa di grande rilievo strategico non solo per Porto Torres e per la Sardegna, ma per tutta l’Italia, e lo abbiamo ribadito costantemente e con forza. Finalmente da Governo e da ENI abbiamo ottenuto un importante cambiamento del punto di vista: nessun abbandono del progetto ma, al contrario, il rilancio e il mantenimento degli impegni definiti dal protocollo del 2011». 

Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, lo scorso 26 maggio ad Assemini, all’apertura al pubblico delle Saline Conti Vecchi. In quella occasione Descalzi aveva infatti comunicato, insieme al presidente Pigliaru, come in un precedente incontro tra Regione ed ENI si fosse confermato di rilanciare gli investimenti della fase tre di Matrica, da definirsi in un accordo di programma che ENI e Regione sottoporranno al Governo dopo aver affrontato la parte tecnica del lavoro.

La fase tre del progetto comprenderà l’ampliamento ed il completamento degli impianti di Porto Torres per realizzare prodotti innovativi. Francesco Pigliaru, che ha ricordato come l’Ad di ENI abbia ribadito l’impegno su Porto Torres anche a margine del G7 Ambiente di Bologna, ha proseguito rimarcando la necessità «di non perdere il ritmo. Dobbiamo raggiungere molto velocemente il risultato atteso, e vogliamo farlo entro luglio», ha detto il presidente della Regione. «Il prossimo passaggio è un Accordo di Programma Quadro vincolante per tutti, che metta giù con chiarezza cifre, impegni e investimenti per il rilancio del Protocollo del 2011 e soprattutto che lo renda molto più concreto in termini di risorse e di tempi.»

Sui contenuti dell’Accordo di Programma, di cui è stato condiviso il percorso di costruzione, Regione e organizzazioni sindacali lavoreranno a stretto contatto.

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«Il Continente africano è il più povero al mondo, ma da 10 anni cresce più di ogni altro Paese. L’Africa vive grandi contraddizioni ma ha immense prospettive di sviluppo. Dobbiamo accompagnare le singole nazioni in un percorso virtuoso con politiche lungimiranti, non legate al puro sfruttamento delle ricchezze del loro territorio.»

Con queste parole il professor Romano Prodi, ex presidente della Commissione Europea e del Consiglio italiano, ha introdotto il convegno “Expo chiama Africa: riflessioni sul continente del futuro”. La conferenza anticipa i lavori della settimana dedicata alla tematica “Africa come continente del Futuro”, in programma dal 22 al 29 ottobre a Expo Milano 2015. Tra le iniziative che si terranno nel corso dell’evento, la presentazione dei bandi vincitori del progetto “Energy, Art and Sustainability”, lanciato da Expo Milano 2015 e Eni. All’incontro, oltre a Prodi, hanno partecipato Giuseppe Sala, Commissario Unico e Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole alimentari e Forestali, Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni. Prodi ha sottolineato la necessità per l’Italia «di una politica che abbia una visione strategica di medio-lungo periodo, che possa identificare aree di investimento e di cooperazione comune. Fino ad ora, con l’unica eccezione di Eni, la presenza del nostro Paese in Africa è stata minima, priva di progetti di grande respiro e, dunque, incapaci di incidere nell’economia dei singoli stati. Dobbiamo sentire l’urgenza storica di questo momento per non cadere negli stessi errori del passato, condannando l’Italia all’irrilevanza economica e politica».

«Expo Milano 2015 è una piattaforma comune che le istituzioni africane stanno sfruttando al meglio per mostrare al mondo le loro eccellenze e peculiarità – ha spiegato Giuseppe Sala -. L’Africa è presente qui con un numero di Paesi che rappresentano circa il 30% del totale, sicuramente un grande successo, ma anche una grande sfida per il futuro. La settimana dedicata al continente africano sarà l’occasione per consolidare rapporti creati nel corso degli anni.»

Claudio De Scalzi, amministratore delegato di Eni, ha ricordato che la grande azienda italiana ha iniziato ad avere rapporti con l’Africa «solo 60 anni fa, ma in poco tempo siamo diventati leader in moltissimi Paesi del continente. Il segreto di questo successo coincide con l’approccio di Expo Milano 2015: cooperazione e collaborazione. L’Africa è una terra giovane, i problemi di discontinuità geopolitica e del terrorismo in gran parte derivano dalla mancanza di sviluppo. È un continente sfruttato da troppo tempo. La nostra filosofia, invece, è legata alla collaborazione. Diamo vita ad infrastrutture in grado di produrre occupazione e ricchezza anche per il territorio. In questo modo si riesce a operare anche in contesti politicamente instabili, in quanto si è visti non come sfruttatori ma come partner».

Il ministro Martina ha voluto ricordare le grandi opportunità, per il sistema Italia, che offre il continente africano in ambito agroalimentare: «Abbiamo ripreso con alcuni Paesi l’utilizzo della borsa telematica agricola. E’ un progetto davvero importante: mettiamo in campo strumenti di innovazione concreta che sfruttano la flessibilità del web e danno sicurezza attraverso regole comuni, conosciute e trasparenti per favorire gli scambi soprattutto nei Paesi in via di sviluppo».

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Confronto Eni-Regione, ieri sera a Roma, nella sede dell’Eni, tra il presidente Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi. Erano presenti al tavolo, per la Regione Sardegna, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano; per l’Eni Salvatore Sardo (Chief Downstream & Industrial Operations Officer) e i responsabili delle singole divisioni strategiche.
Sono diversi i punti trattati: lo stato di attuazione del protocollo sulla chimica verde e il complessivo posizionamento strategico di Eni in Sardegna, sia attuale che nella prospettiva di sviluppo. Pur considerando i ritardi sull’adeguamento normativo comunitario e nazionale che definiva le condizioni competitive e di mercato ottimali per gli impianti di bioplastiche, Eni ha ribadito la volontà di investire in Sardegna, anche nella direzione di soluzioni orientate a superare il gap di competitività determinato dai costi dell’energia per imprese e famiglie. Sono stati confermati integralmente, inoltre, gli impegni sulle bonifiche, per le quali si è condivisa la necessità di una forte accelerazione anche nella direzione della massima valorizzazione delle imprese e delle maestranze locali e della messa a disposizione, per nuove attività, delle aree dismesse.«E’ stato un primo incontro interlocutorio per esporre le reciproche posizioni e avviare il confronto – ha commentato Francesco Pigliaru alla fine della riunione -. Si è concordato un aggiornamento in tempi ristretti con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico per la ricognizione e il coordinamento dell’attività degli specifici tavoli tematici, che sono già avviati e che in Sardegna includono anche le parti sociali e i territori.»

«Crediamo nell’industria, settore strategico e trainante per l’economia della Sardegna, e crediamo nella chimica verde e nello sviluppo delle aziende chiamate a completare la filiera dei bio-materiali». Lo ha detto l’assessore dell’industria Maria Grazia Piras intervenendo a Cagliari agli stati generali di Cgil, Cisl e Uil del settore chimico. L’assessore dell’Industria ha inoltre ricordato l’importanza dell’incontro di domani tra il presidente della Regione e l’Amministratore delegato dell’ENI, Claudio Descalzi, nel corso del quale sarà sollecitato il rispetto degli impegni assunti nell’intesa siglata nel 2011 e che prevede investimenti pari a 1 miliardo e 260 milioni.

«Se sono da rivedere le scelte tecnologiche se ne può parlare, ma le risorse non si toccano – ha detto l’assessore Piras -. I temi al centro dell’incontro sono le bonifiche, su cui è necessaria una rapida ricognizione sui tempi e sull’entità degli interventi, e la conferma dei nuovi investimenti nella chimica verde e nelle produzioni strategiche. Porto Torres può diventare un polo centrale della chimica verde in Europa – ha aggiunto l’assessore Piras – chiederemo anche la dismissione delle aree disponibili per essere messe a disposizione delle aziende che completino la filiera bio avviata con Matrica». L’assessore dell’industria ha quindi risposto alle sollecitazioni dei sindacati sulla questione energetica.

«La Sardegna avrà il metano. In questi mesi abbiamo lavorato per aggiornare il piano energetico – ha sottolineato l’assessore Piras – ora è arrivato il momento delle scelte. Prima di scegliere, tuttavia, occorre definire e quantificare la domanda energetica della Sardegna. I risultati di questa analisi arriveranno nei prossimi giorni». Intanto prosegue la battaglia per il mantenimento del regime di essenzialità delle centrali elettriche sarde, in scadenza ad aprile. «L’essenzialità è una perequazione che chiediamo allo Stato, in attesa dell’arrivo del metano», ha detto l’assessore dell’industria.

Infine, un commento sulla vendita della centrale E.On di Fiumesanto al gruppo ceco Eph. «Incontreremo appena possibile i vertici dell’azienda – ha sottolineato l’assessore Piras – ci attendiamo il completamento degli interventi previsti nella Centrale e il rispetto degli accordi già presi».

Maria Grazia Piras A copia